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Lingotti marchiati prima della moneta


Risposte migliori

Questa discussione riprende in buona parte alcuni aspetti già affrontati in questo topic sul "Primo oggetto monetario della storia", a cui rimando:

 

Come anticipavo in quell'occasione, ho raccolto immagini, informazioni e riferimenti bibliografici di lingotti marchiati, specialmente d'argento, di epoca antecedente alla nascita della moneta (VII secolo a.C.). L'obiettivo del documento è quello di fornire spunti di discussione per esplorare i possibili utilizzi di questi lingotti e le loro differenze con le prime monete dell'Asia Minore.

Alcune premesse sono doverose:

  1. si tratta di un lavoro amatoriale, con tutti i limiti del caso. Non ci sono affermazioni, ma soltanto alcune semplici conclusioni che hanno l'intento di alimentare il dibattito;
  2. per ora ho incluso soltanto i lingotti marchiati (a me noti) di cui si ha testimonianza di una provenienza da scavi archeologici documentati;
  3. ho deciso, per ora, di non includere gli esemplari dubbi (come quello della discussione sul lingotto di Tutankhamon sopra riportata);
  4. non ho fatto alcun cenno, per ora, ai lingotti oxhide rinvenuti anche in Sardegna, di cui però conto di parlare in una nuova futura versione del lavoro;
  5. in seguito sarebbe interessante aggiungere anche tutti quei riferimenti a lingotti marchiati presenti nelle fonti antiche;
  6. è stato scritto in inglese perché si tratta di un argomento piuttosto seguito all'estero e ne stavo discutendo privatamente proprio con alcuni stranieri. Il mio inglese è molto elementare, ma mi è stato detto essere comprensibile da inglesi madrelingua (spero sia vero...). Se avete suggerimenti anche su modifiche da apportare alla grammatica, fatevi avanti senza timore :D ;
  7. se l'upload andrà a buon fine, spero di ottenere qualche commento anche su Academia.edu, a questo indirizzo: https://www.academia.edu/42724890/MARKED_SILVER_INGOTS_BEFORE_COINAGE

Le mie considerazioni sono riportate nell'ultima pagina del documento allegato. Le riporto qui di seguito in italiano per un pronto riscontro:

  1. solo alcuni lingotti marchiati sono noti (almeno a me), pertanto sarebbe incauto avanzare conclusioni sul loro uso. A ogni modo, la scarsità di rinvenimenti archeologici potrebbe significare che il loro uso non fosse così diffuso, specialmente come forma di denaro circolante;
  2. solo i lingotti di cui ai numeri 1. 2 e 3 riportano un'iscrizione completa, essendoci pertanto pervenuti come erano stati creati in origine. In questi casi l'iscrizione ebbe sicuramente un ruolo, probabilmente come marchio di proprietà;
  3. invece i lingotti ai numeri 5 e 6 riportano un'iscrizione soltanto parziale; l'iscrizione completa doveva essere riportata su un oggetto più grande, in seguito frammentato in lingotti di dimensioni minori. E' dunque possibile che i segni su questi frammenti non avessero alcun ruolo nel loro utilizzo;
  4. il lingotto numero 4 non ha un'iscrizione ben visibile e decifrabile, pertanto è impossibile capirne lo scopo.

Fatemi sapere cosa ne pensate e se conoscete altri esempi da riportare (anche di esemplari dubbi) ;)

Grazie.
Matteo

 

Matteo Siciliano - Marked silver ingots before coinage.pdf

Modificato da Matteo91
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  • 3 settimane dopo...

Un aggiornamento su quanto è emerso dalla discussione avvenuta su Academia.edu.

Il dibattito non può che soffermarsi sugli unici lingotti completi che ci sono giunti e, cioè, quelli provenienti da Zancirli (nn. 1, 2 e 3). In generale, è emerso anche su Academia un forte scetticismo sull'assimilare questi lingotti alla moneta. 

Vale la pena aprire una piccola parentesi per sottolineare che la tradizione italiana, in tal senso, è molto forte e Nicola Parise ne è uno dei principali sostenitori. Si dovrebbe affinare ulteriormente la definizione di moneta per comprenderne meglio la differenza con i lingotti marchiati: in altri termini, si potrebbe dire che non sarebbe sufficiente un segno su un oggetto metallico per farne una moneta, ma sarebbe altresì necessario che a tale oggetto fosse riconosciuto un potere liberatorio.

Lo stesso Parise, mi pare, si spinga oltre, sottolineando come le monete sarebbero soltanto contate e non pesate e, magari, anche saggiate a ogni transazione. Non ricordo bene su che basi sostenga una posizione così forte, ma ne avrà sicuramente motivo. Dovrò rileggere il suo pensiero a riguardo.

Potrebbe essere valida la teoria, peraltro sostenuta da Parise stesso, che i marchi esistenti su certi lingotti non siano altro che marchi di proprietà.

Joe Cribb ha posto la questione in modo diverso. Lo studioso inglese infatti ritiene che le primissime monete altro non siano che lingotti impressi con marchi di proprietà, e che tale marchio fosse apposto dal soggetto che incassava il metallo prezioso come tributo per stabilirne la provenienza.

Vi riporto il suo intervento integrale e le relative risposte:

***

JOE CRIBB: Thanks Matteo. I am inclined to think that early coins are also marked with ownership marks, the use of coins in payments and therefore as 'money' follows from that. Such a starting point makes more sense than than the marking of bullion being driven by a need to make payments. So all these ingots were marked for ownership reasons, but could then have been used to make payments. See my article Money as Metaphor 1 - Money is Justice, the origins of money and coinage pp. 433–5.

In risposta ROBERT TYE: Hello Joe. Interesting to look again at your 2005 piece.  I would not completely disagree, especially given your suggestions concerning China.  However I think I need to push for some kind of half way house.  Perhaps that is what you are now saying above? The Chinese spades you mentioned in 2005 were certainly suitable for smallish payments, and making Lydian electrum pieces down to c. 0.15g would be a weird way merely to store owned tribute.  I am closer to Herodotus (as is Ure, Kurke and Howgego I judge) on the commerce/retailing matter.

This tracks to my understandings from my early childhood, and matters earlier still.  As a girl during the war, my mother rebelled against serving beer (her father was by then tenant of a working man's club).  She went out and got a job driving the delivery van for the posh grocer in the village (fortunately in war time there was no need to pass a driving test, and the roads were quiet). So afterwards we retained a link with the shop, and as a child I was sent often enough on errands there.  But I never took cash with me.  I took a little book in which a running tally was recorded.  My mother visited the shop to settle up for everything, just once a week as I recall.  That is what posh shops did.  Like mini-credit card companies.  Now if such a system was still common in England in the 1950’s it is easy to see how it might work in 600 BC too.  And small electrum would suffice for such a version of retailing.

I rather follow Kurke and also make coins property, but of proto-democratic tyrants, marked with their seal.  Lent out to the population for their trade purposes, ultimately to be repaid at interest in their taxes.  An idea best seen hidden in the story of Polycrates’ discarded (seal?) ring, and the fisherman who returned it to him.  (Kurke 1999 p 109 ff).

In risposta MATTEO SICILIANO: Dear Joe, thanks for your answer. I really appreciate it. I've read your paper and I think your theory is really interesting. If I've correctly understood, it could be possible that the use of coins in payments was a consequence of the primary use of marking bullion to "manage" fiscal income. I think that technically speaking coin as we know it was not a real invention because marking bullion existed long (?) time before it. So its spread as means of payment in market transactions or in fiscal payments in a specific place (Asia Minor and not Mesopotamia or Egypt) and in a specific time (VII century B.C.) was driven by something else: a political choice?  I have some big questions on the beginning of coinage: 1) why so late? 2) Why in Asia Minor?  3) Why did coinage spread so widely in a relatively short time after its introduction? 4) Why 1/96 and 1/192 of stater? 5) Why electrum? For example I'm inclined to believe that 1/96 and 1/192 of stater could be linked to small changes, but I have not clear ideas on other questions.

In conclusione JOE CRIBB: Interesting questions, all answers are speculation... The small units can equally be tax, as I know I pay a lot more tax than Amazon...

***

Spero possa essere di interesse per qualcuno :)

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