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Il taglio nelle monete papali: analisi iconografica


ZuoloNomisma

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Ciao a tutti e tanti auguri di una serena Pasqua!

Con questa discussione volevo introdurre una tematica che su questa sezione non è ancora stata affrontata. L'idea mi è venuta a seguito della richiesta di un utente che qualche settimana fa richiedeva di poter vedere il taglio lavorato di un testone papale. Ricercando sul forum, ho trovato che una corposa discussione in merito è presente nella sezione "Monete e medaglie delle Due Sicilie, già Regno di Napoli e Sicilia", cui rimando: 

In effetti quando parliamo di monete, ci concentriamo sempre sul presentare e descrivere le due "facce" ovvero il dritto e il rovescio, dimenticando che la moneta è un solido che possiamo intendere come una sottile sezione di cilindro, e che di conseguenza presenta anche una terza superficie, rappresentata proprio dal taglio. 

Per entrare nello specifico della monetazione papale, sfogliando il Muntoni (limitatamente al III e IV volume, in quanto prima tutte le monete presentavano il taglio liscio!), ho rilevato una serie di tagli lavorati che riporto in ordine cronologico:

-Taglio rigato obliquo, il primo che ho riscontrato e che curiosamente il Muntoni non riporta; compare sotto Clemente XI (1700-1721), sui testoni coniati in una zecca periferica, quella di Ferrara.

-Taglio cordonato: appare per la prima volta, sempre in base a quello che ho potuto riscontrare sul Muntoni, sulla doppia e sullo zecchino coniati a Roma durante la Sede Vacante del 1730 e che si manterrà poi con regolarità nelle successive emissioni auree (come lo scudo d'oro e il mezzo zecchino) e che comparirà anche in diverse coniazioni in argento successive.

-Taglio a fogliette: appare per la prima volta con la riforma monetaria di Clemente XII (1730-1740), e che caratterizzerà con regolarità il testone anche dei successivi pontefici fino a Pio VI e numerose altre emissioni in argento. Questa lavorazione comparirà anche su emissioni auree come il doppio zecchino, a partire da Benedetto XIV e in seguito anche sui 60 e 25 baiocchi di Pio VI (1775-1769) e per la prima volta anche su un emissione in rame, sempre con Pio VI, ovvero la Madonnina da 5 baiocchi coniata a Roma, Civitavecchia, Foligno, Matelica, Montalto e Viterbo.

-Taglio a meandri: compare per la prima volta con le due doppie e la doppia romana di Pio VI e riproposto sulla Madonnina da 5 baiocchi coniata ad Ascoli, Fano, Gubbio, Pergola, San Severino Marche e Tivoli. 

-Taglio a meandri con punto e a meandri ovali: presente solo su alcune doppie romane di Pio VI.

-Taglio dentato (o rigato): compare a partire dalla riforma monetaria di Pio VIII (1829-1830) e presente poi regolarmente in molte emissioni in oro e argento fino a Pio IX.

-Taglio cerchiato: isolatamente nel baiocco per Roma e nel mezzo baiocco per Bologna di Pio VIII.

Dopo questa breve presentazione sulle varie tipologie di taglio lavorato della monetazione pontificia, l'obiettivo di questo thread sarebbe quello di mostrare proprio la "terza faccia", ovvero presentare in foto i vari tagli delle monete papali, aspetto che sicuramente non è di frequente affrontato e ancor meno mostrato. 

In attesa dei Vostri contributi iconografici, inizio io col presentare i tagli di alcuni testoni della mia collezione: 

Clemente XI (1700-1721), FERRARA, Testone (Munt 233) Taglio rigato obliquo 

 

 

Clemente XI.jpg

17.jpg

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3 ore fa, ZuoloNomisma dice:

Per entrare nello specifico della monetazione papale, sfogliando il Muntoni (limitatamente al III e IV volume, in quanto prima tutte le monete presentavano il taglio liscio!), ho rilevato una serie di tagli lavorati che riporto in ordine cronologico:

-Taglio rigato obliquo, il primo che ho riscontrato e che curiosamente il Muntoni non riporta; compare sotto Clemente XI (1700-1721), sui testoni coniati in una zecca periferica, quella di Ferrara.

Buona Pasqua !

Discussione interessante che tratta un tema spesso poco considerato, ma che per i collezionisti di monete il cui contorno può essere di diversa foggia (madonnine in primis), riveste una certa importanza !

Del primo contorno che citi, rigato obliquo, ebbi modo di trattare lo scorso anno con diversi esperti (collezionisti, periti, commercianti), in presenza di un testone ferrarese simile al tuo con il contorno rigato...

01.jpg.f9dc0b7a157b93cb996e0be21fd72d5b.jpg

La pressochè totalità degli "intervistati" lo ritenne una manomissione postuma, vuoi per la irregolarità delle rigature (distanza, angolo, profondità), vuoi perchè la zecca ferrarese all'epoca non era attrezzata per una lavorazione simile, che, molto probabilmente, non sarebbe iniziata in una zecca periferica piuttosto che in quella centrale (come avverrà nel 1735).

Anche io ebbi la stessa impressione, con l'idea che il contorno "lavorato" servisse a nascondere una montatura della moneta; in alcuni tratti sembrava che il contorno fosse "piallato" prima di realizzare la rigatura....

Curioso che anche il tuo esemplare presenti un contorno pressochè identico, ma altrettanto curioso che si tratti di una moneta reduce da montatura...

Ciao, RCAMIL.

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17 minuti fa, rcamil dice:

Buona Pasqua !

Discussione interessante che tratta un tema spesso poco considerato, ma che per i collezionisti di monete il cui contorno può essere di diversa foggia (madonnine in primis), riveste una certa importanza !

Del primo contorno che citi, rigato obliquo, ebbi modo di trattare lo scorso anno con diversi esperti (collezionisti, periti, commercianti), in presenza di un testone ferrarese simile al tuo con il contorno rigato...

01.jpg.f9dc0b7a157b93cb996e0be21fd72d5b.jpg

La pressochè totalità degli "intervistati" lo ritenne una manomissione postuma, vuoi per la irregolarità delle rigature (distanza, angolo, profondità), vuoi perchè la zecca ferrarese all'epoca non era attrezzata per una lavorazione simile, che, molto probabilmente, non sarebbe iniziata in una zecca periferica piuttosto che in quella centrale (come avverrà nel 1735).

Anche io ebbi la stessa impressione, con l'idea che il contorno "lavorato" servisse a nascondere una montatura della moneta; in alcuni tratti sembrava che il contorno fosse "piallato" prima di realizzare la rigatura....

Curioso che anche il tuo esemplare presenti un contorno pressochè identico, ma altrettanto curioso che si tratti di una moneta reduce da montatura...

Ciao, RCAMIL.

Ciao Roberto, molto interessante quello che dici relativamente al testone di Clemente XI per Ferrara.  Non conoscevo queste ipotesi. Effettivamente la cosa più strana é che il primo taglio lavorato compaia cronologicamente in una zecca periferica, quella di Ferrara appunto, che come qualità dei tondelli prodotti era senz'altro inferiore a Roma. Tra l'altro gli altri testoni coniati a Roma (così come piastre e mezze piastre) nello stesso periodo presentano tutte il classico taglio liscio. Certo che pensarla come una manomissione successiva che abbia coinvolto tutti questi  esemplari, diventa poco verosimile: starebbe a significare che in modo sistematico questi testoni ferraresi sono stati modificati, senza che sia apparentemente una ragione plausibile... Sarebbe interessante censire questi testoni e vedere se ce ne sia qualcuno con taglio liscio...

Michele 

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9 ore fa, ZuoloNomisma dice:

Ciao a tutti e tanti auguri di una serena Pasqua!

Con questa discussione volevo introdurre una tematica che su questa sezione non è ancora stata affrontata. L'idea mi è venuta a seguito della richiesta di un utente che qualche settimana fa richiedeva di poter vedere il taglio lavorato di un testone papale. Ricercando sul forum, ho trovato che una corposa discussione in merito è presente nella sezione "Monete e medaglie delle Due Sicilie, già Regno di Napoli e Sicilia", cui rimando: 

In effetti quando parliamo di monete, ci concentriamo sempre sul presentare e descrivere le due "facce" ovvero il dritto e il rovescio, dimenticando che la moneta è un solido che possiamo intendere come una sottile sezione di cilindro, e che di conseguenza presenta anche una terza superficie, rappresentata proprio dal taglio. 

Per entrare nello specifico della monetazione papale, sfogliando il Muntoni (limitatamente al III e IV volume, in quanto prima tutte le monete presentavano il taglio liscio!), ho rilevato una serie di tagli lavorati che riporto in ordine cronologico:

-Taglio rigato obliquo, il primo che ho riscontrato e che curiosamente il Muntoni non riporta; compare sotto Clemente XI (1700-1721), sui testoni coniati in una zecca periferica, quella di Ferrara.

-Taglio cordonato: appare per la prima volta, sempre in base a quello che ho potuto riscontrare sul Muntoni, sulla doppia e sullo zecchino coniati a Roma durante la Sede Vacante del 1730 e che si manterrà poi con regolarità nelle successive emissioni auree (come lo scudo d'oro e il mezzo zecchino) e che comparirà anche in diverse coniazioni in argento successive.

-Taglio a fogliette: appare per la prima volta con la riforma monetaria di Clemente XII (1730-1740), e che caratterizzerà con regolarità il testone anche dei successivi pontefici fino a Pio VI e numerose altre emissioni in argento. Questa lavorazione comparirà anche su emissioni auree come il doppio zecchino, a partire da Benedetto XIV e in seguito anche sui 60 e 25 baiocchi di Pio VI (1775-1769) e per la prima volta anche su un emissione in rame, sempre con Pio VI, ovvero la Madonnina da 5 baiocchi coniata a Roma, Civitavecchia, Foligno, Matelica, Montalto e Viterbo.

-Taglio a meandri: compare per la prima volta con le due doppie e la doppia romana di Pio VI e riproposto sulla Madonnina da 5 baiocchi coniata ad Ascoli, Fano, Gubbio, Pergola, San Severino Marche e Tivoli. 

-Taglio a meandri con punto e a meandri ovali: presente solo su alcune doppie romane di Pio VI.

-Taglio dentato (o rigato): compare a partire dalla riforma monetaria di Pio VIII (1829-1830) e presente poi regolarmente in molte emissioni in oro e argento fino a Pio IX.

-Taglio cerchiato: isolatamente nel baiocco per Roma e nel mezzo baiocco per Bologna di Pio VIII.

Dopo questa breve presentazione sulle varie tipologie di taglio lavorato della monetazione pontificia, l'obiettivo di questo thread sarebbe quello di mostrare proprio la "terza faccia", ovvero presentare in foto i vari tagli delle monete papali, aspetto che sicuramente non è di frequente affrontato e ancor meno mostrato. 

In attesa dei Vostri contributi iconografici, inizio io col presentare i tagli di alcuni testoni della mia collezione: 

Clemente XI (1700-1721), FERRARA, Testone (Munt 233) Taglio rigato obliquo 

 

 

Clemente XI.jpg

17.jpg

Complesso il discorso sui tagli delle monete.
Intanto perchè sono difficili da fotografare. In passato l'ISNI (Istituto per la Salvaguardia della Numismatica Italiana) trovò un sistema per fotografare l'intero contorno, brevettato e poi "scomparso" (non sono del tutto certo su come fosse costruito). Con un "grande" esperto di questo forum, con vasta competenza metallurgica e tecnica professionale (oltrechè numismatica), ho in passato messo a punto un diverso prototipo che necessitava di perfezionamenti ma che tuttora utilizzo. Purtroppo non ho avuto il tempo di implementarlo. Sotto propongo la foto di una moneta pontificia di Pio VII con un contorno particolare (PAX IN TERRA su 7 filetti circolari, della zecca di Bologna).

Un secondo punto è che non sono del tutto chiari i metodi per imprimere il contorno e spesso scarsa la qualità del cosiddetto 3° conio (ad esempio nella zecca di Bologna non ne è rimasta traccia di alcuno).  Secondo l’Encyclopedie Française tale operazione veniva effettuata prima di coniare la moneta. Invece il sistema in uso presso la zecca bolognese imprimeva la figura sul taglio della moneta solo dopo la coniazione. La macchina, chiamata contornitoio, era composta da un piano su cui fissata una barra di acciaio, chiamata “acciarino”; questa portava incisa in negativo la figura da imprimere sul taglio delle monete ed era spinta da una molla contro un’altra barra parallela anch'essa riportante la figura da imprimere. Quest'ultima era mobile e scorreva sul piano mossa da una manovella. Le due barre stringevano tra loro la moneta posta sul piano e lo scorrimento dell’utensile mobile costringeva la moneta a ruotare imprimendo la figura sul suo taglio.
E' in fase di definizione una pubblicazione di M. Chimienti che riguarderà il contorno delle monete bolognesi, con particolare attenzione agli scudi da 5 e 10 Paoli del Governo Popolare (ma anche monete Pontificie).

Il terzo punto è che i contorni sono stati da sempre trascurati e le notizie sono spesso incomplete o inesatte e la descrizione scritta insoddisfacente. Per quanto riguarda lo Stato Pontificio credo che le prime monete contornate siano stati gli scudi d'oro del 1734 di Clemente XII, a Bologna lo scudo d'oro del 1736. Dallo scudo di Pio VIII del 1830, sia a Bologna che a Roma, si ricorse per la prima volta alla virola solcata (ghiera rigata).

 

Scudo.jpg

Modificato da Giov60
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Un altro aspetto interessante e intrigante è che il contorno può servire a stabilire quando una moneta è stata coniata. Sempre a Bologna nel 1849, nel corso della breve 2^ Repubblica Romana, furono coniati dei 5 Paoli con i conii del Governo Popolare (mezzi scudi della Madonna). Ebbene il contorno degli esemplari prodotti nel 1849 nei confronti di quelli del 1796-97 è caratteristico ed esclusivo (vedi Panorama Numismatico n. 05/2018, p. 45).

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Per quanto riguarda il testone di Ferrara, visti anno e Pontefice e la morfologia del taglio (per quanto con foto non soddisfacenti perchè parziali), non mi pare si possa trattare di un contorno rigato. La moneta di Roberto sembra "lavorata", quella di Michele non so (esiti della trancia del tondello? segni di aggiustamento con lima sul taglio?).

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Interessante discussione

Inserisco due foto del contorno di una madonnina di San Severino 1797 alquanto insolito. 

Presenta difatti delle stelle... Spero si riescano a vedere bene. 

Non ho mai visto un contorno così altrove. 

 

Marco

IMG_20200205_185445.jpg

IMG_20200205_185414.jpg

Modificato da gallo83
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Awards

13 ore fa, Giov60 dice:

i contorni sono stati da sempre trascurati e le notizie sono spesso incomplete o inesatte e la descrizione scritta insoddisfacente. Per quanto riguarda lo Stato Pontificio credo che le prime monete contornate siano stati gli scudi d'oro del 1734 di Clemente XI

Ciao Giovanni @Giov60 , grazie per il tuo interessante intervento. In effetti come giustamente dici, del taglio non si parla quasi mai. Ho cercato notizie in merito anche su "Moneta Pontificia" di Balbi de Caro-Londei e su "Lavoro e tecnica in zecca tra XVI e XVIII secolo" di Giannantonj, senza trovare alcun accenno sull'introduzione del taglio lavorato. Da quello che ho potuto rilevare, le prime monete papali a riportare il taglio lavorato, dovrebbero essere la doppia e lo zecchino coniati a Roma durante la Sede Vacante del 1730 , che presentano il taglio cordonato. Questo dice il Muntoni e un accenno in merito si ritrova anche sul Martinori, dove nella breve nota che riguarda lo zecchino di questa Sede Vacante (la doppia non é descritta), l'autore parla appunto di taglio cordonato. Queste monete anticipano quindi di qualche anno la nota riforma di Clemente XII, in seguito alla quale il taglio lavorato nelle monete in oro e in argento divenne consuetudine. Altra stranezza é come questa "novità" sia stata introdotta durante una Sede Vacante che durò circa 5 mesi... Magari un aiuto iconografico ce lo potrebbe dare il nostro esperto di monete con l'ombrellino Daniele @DARECTASAPERE ...oo)

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13 ore fa, Giov60 dice:

Per quanto riguarda il testone di Ferrara, visti anno e Pontefice e la morfologia del taglio (per quanto con foto non soddisfacenti perchè parziali), non mi pare si possa trattare di un contorno rigato. La moneta di Roberto sembra "lavorata", quella di Michele non so (esiti della trancia del tondello? segni di aggiustamento con lima sul taglio?).

C'è un altro aspetto di questo strano testone di Ferrara che non mi torna. Nella bellissima asta Varesi 69, "Raccolta ANPB" è stato esitato l'eccezionalmente raro testone di Clemente XI Munt 234, sempre coniato a Ferrara, che viene descritto dai compilatori del catalogo con il taglio "rigato obliquo". Ora perché anche questo testone, che é completamente un'altra moneta rispetto al classico testone con busto a sinistra, presenta questa anomalia sul taglio? E perché solo questa  tipologia con busto del pontefice/San Giorgio e il drago, mentre gli altri analoghi e coevi testoni ferraresi con stemma/legenda hanno il classico taglio liscio?

 

3362219.jpg

Modificato da ZuoloNomisma
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4 ore fa, ZuoloNomisma dice:

Ciao Giovanni @Giov60 , grazie per il tuo interessante intervento. In effetti come giustamente dici, del taglio non si parla quasi mai. Ho cercato notizie in merito anche su "Moneta Pontificia" di Balbi de Caro-Londei e su "Lavoro e tecnica in zecca tra XVI e XVIII secolo" di Giannantonj, senza trovare alcun accenno sull'introduzione del taglio lavorato. Da quello che ho potuto rilevare, le prime monete papali a riportare il taglio lavorato, dovrebbero essere la doppia e lo zecchino coniati a Roma durante la Sede Vacante del 1730 , che presentano il taglio cordonato. Questo dice il Muntoni e un accenno in merito si ritrova anche sul Martinori, dove nella breve nota che riguarda lo zecchino di questa Sede Vacante (la doppia non é descritta), l'autore parla appunto di taglio cordonato. Queste monete anticipano quindi di qualche anno la nota riforma di Clemente XII, in seguito alla quale il taglio lavorato nelle monete in oro e in argento divenne consuetudine. Altra stranezza é come questa "novità" sia stata introdotta durante una Sede Vacante che durò circa 5 mesi... Magari un aiuto iconografico ce lo potrebbe dare il nostro esperto di monete con l'ombrellino Daniele @DARECTASAPERE ...oo)

Ciao Michele, Giovanni, Roberto e buona Pasquetta a tutti ?️.......

ho poco da aggiungere a quanto avete detto, posso solo confermare il contorno cordonato dello Zecchino S.V. 1730.......per la Doppia non ho idea....??

Ho sempre pensato che "la lavorazione del bordo" coincidesse con il cambio di nominale in quanto lo Zecchino del 1730 é  il primo Zecchino di S.V. e se non ricordo male anche Papale...non credo che esistano Zecchini di Benedetto XIII....quindi ho associato l'incisione del bordo al passaggio tra lo Scudo d'Oro e lo Zecchino.....ma ripeto é una mia supposizione....

Per i multipli d'oro posso solamente dire che ad esempio la Doppia della S.V. 1721 ha il bordo liscio come lo Scudo mentre il Doppio Zecchino 1740 (unico multiplo d'oro di S.V. dopo l'introduzione dello Zecchino..) ha il bordo cordonato come tutti gli altri Zecchini di S.V.  

 

Un saluto a tutti.....sperando di stringerci presto la mano !

Daniele   

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6 ore fa, ZuoloNomisma dice:

Da quello che ho potuto rilevare, le prime monete papali a riportare il taglio lavorato, dovrebbero essere la doppia e lo zecchino coniati a Roma durante la Sede Vacante del 1730

 

1 ora fa, DARECTASAPERE dice:

non credo che esistano Zecchini di Benedetto XIII....

Mi autocito e faccio riferimento anche al tuo intervento per una correzione: in realtà fu proprio Benedetto XIII, come si legge in nota al Muntoni, che "introdusse nuovamente lo zecchino d'oro puro nella monetazione papale", che presenta appunto il taglio cordonato. In particolare lo zecchino in oggetto è datato 1729, quindi l'introduzione del taglio lavorato va ulteriormente retrodatata al 1729 sotto Benedetto XIII.

Michele 

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1 ora fa, ZuoloNomisma dice:

 

Mi autocito e faccio riferimento anche al tuo intervento per una correzione: in realtà fu proprio Benedetto XIII, come si legge in nota al Muntoni, che "introdusse nuovamente lo zecchino d'oro puro nella monetazione papale", che presenta appunto il taglio cordonato. In particolare lo zecchino in oggetto è datato 1729, quindi l'introduzione del taglio lavorato va ulteriormente retrodatata al 1729 sotto Benedetto XIII.

Michele 

già....sono andato a vedermi anche il CNI ed é proprio cosi'......

comunque é con l'introduzione dello Zecchino che abbiamo il "taglio cordonato"...tra l'altro ricordo bene di quale tipo si tratta, particolare per la rosa nel campo tra la scritta ZECCHINO ROMANO..... 

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