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Inviato (modificato)

All’inizio del 42 Bruto e Cassio si recarono in Asia per estorcere le ricchezze necessarie a finanziare l'imminente scontro coi cesariani.

Cassio arrivò per probabilmente primo; quando Bruto sopraggiunse si incontrarono a Smyrna. All’epoca la collaborazione tra i due era divenuta intollerabile; Cassio era uomo di passioni violente e incontrollate, malvoluto dai soldati che comandava colla paura, bramoso di denaro e spesso tentato di allontanarsi dalla via della giustizia; combatté per interesse personale, non per la libertà di Roma. Doveva quindi sentirsi sempre più risentito per la popolarità di Bruto, apprezzato dalle truppe, amato dagli amici e ammirato dalla nobiltà per le sue virtù; persino i nemici trovavano impossibile odiarlo.

Dopo l’incontro di Smyrna Bruto sottomise la Licia e Cassio conquistò Rodi, riuscendovi in entrambi i casi con estrema severità. Terminate le campagne militari, durante l’estate i due condottieri riunirono gli eserciti a Sardi, capitale della Lidia, e fu l’ultima volta che si acquartierarono assieme.

E' probabile che durante la campagna di Lidia Bruto abbia fatto emettere questa moneta, che al dritto mostra Apollo, cui Bruto era particolarmente devoto 

Particolarmente interessante è il retro. Non solo Bruto si dichiara, per la prima volta, "imperator", ma copia l'iconografia di un celeberrimo denario con Cesare aveva inteso celebrare la sottomissione della Gallia e la sconfitta di Vercingetorige ( https://www.lamoneta.it/topic/110324-vercingetorige-e-la-gallia-sottomessi/ )

 

Modificato da L. Licinio Lucullo
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Inviato

"Ci rivedremo a Filippi" , e' la storica frase conclusiva che il fantasma , Plutarco lo chiama cattivo Genio" , di Cesare rivolge a Bruto prima della famosa battaglia che decise le sorti del mondo antico .

Plutarco racconta questo fatto nella sua opera Vite parallele ,  episodio che fu poi ripreso da Shakespeare nella rappresentazione della sua opera Giulio Cesare . Entrambi mostrano un Bruto che ossessionato dal rimorso , in quanto complice ed esecutore della congiura ai danni di Cesare , il quale lo amava come un figlio , aveva sognato una specie di fantasma proprio mentre si rivolgeva a lui con quella frase . Il sogno infatti si avvero'  . Fu proprio a Filippi che Bruto venne sconfitto e indotto al suicidio dagli eserciti vittoriosi di Ottaviano e Antonio .

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