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IGNORED

Collezionare monete del Triveneto


Risposte migliori

Il 27/9/2022 alle 14:10, cipa dice:

Buongiorno a tutti,

anche se già postate, invio le foto di un paio delle mie monete trivenete

Buona visione

Ludovico II di Teck (1412 - 1420) 

Denaro  Argento    g 0,6      mm 16    

D/ +LODOVICUS ° DUX ° D ° TECH – Stemma patriarcale

R/ PAThA  AQUILE – La beata vergine nimbata, assisa, con bambino  

 

diritto 1.jpg

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Questa moneta presenta un particolare curioso ...

Normalmente la figura della Madonna col Bambino interrompe il cerchio perlinato; in questo caso invece la perlinatura si nota anche in basso, visto che neppure l'incisione della veste è riuscita a "eliminarla".

L'incisore ha praticamente continuato ad eseguire la perlinatura anche dove sarebbe stata incisa la veste.

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Il 9/12/2022 alle 00:26, Oppiano dice:

Continuiamo ad alimentare la discussione con ulteriori esemplari.

In questo caso, trattasi del Lotto 8 dell’asta Varesi 80 del 9-10/11/2022 acquisito in collezione:

AQUILEIA BERTOLDO DI MERANIA (1218-1251) Denaro (1218-1251) D/ Il Patriarca in trono con lunga croce e libro R/ Aquila ad ali spiegate sovrastante un edificio MIR 11 CNI 11/17 Bernardi 15 Ag g 1,22 mm 21 • Bella patina di monetiere SPL

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Su questa moneta avevo fatto un pensierino ... ma il suo realizzo è stato decisamente "fuori" a mio giudizio.

Quello che mi piace sono le legenda, che in questo esemplare fanno ben vedere l'abilità dell'incisore nell'accostare le lettere una all'altra risparmiando spazio ma senza sovrapposizioni, tanto che anche le grazie sono tutte complete, un pò più basse o un pò più alte delle grazie delle lettere contigue..

Grande abilità di visione e precisione.

 

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  • 2 settimane dopo...
Supporter

I migliori regali sono quelli che si fanno a se stessi! Quindi, mi sono fatto regalare (sic!) queste tre monetine che vanno ad incrementare la mia piccola e modesta collezione aquileiense.

Pellegrino II (1195-1204) - denaro con lettere PI-LI (1195)

D/ AQUILEGIA P Ininterrotamente attorno alla mezza figura del patriarca di fronte, che tiene nella d. un pastorale, nella s. un libro sul quale sono delineate le lettere PI LI. Contorno lineare.

R/ parte superiore di un tempio con frontone triangolare tra due torri terminanti a triangolo, al centro croce, all'esergo un punto.

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Pellegrino II (1195-1204) - denaro anonimo con lettere QVI in nesso

D/ AQUILEGIA P II patriarca di fronte con mitria chiusa. Tiene nella d. un pastorale e nella s. un libro chiuso

R/ Tempio comleto sostenuto da 5 colonne e da 4 archi, con cuspide triangolare sormontata da globetto e croce.

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Bertoldo (1218-1251) - denaro con la Beata Vergine

D/ BERTOLDVS P II patriarca mitrato, seduto in faldisotrio ornato con aquile, tiene nella d. la croce patriarcale e nella s. un libro.

Doppio contorno perlinato.

R/ CIVITAS AQUILEGIA busto della Beata Vergine di fronte, nimbata e velata, il petto ornato da gemme, le mani levate in atto di preghiera. Cnotorno perlinato.

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Qualche utile riferimento sulla figura dei due Patriarchi…

https://www.dizionariobiograficodeifriulani.it/andechs-merania-di-bertoldo/

https://www.dizionariobiograficodeifriulani.it/pellegrino-ii/
 

 

Modificato da Oppiano
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Supporter

(segue post #653)

Il primo esemplare si riferisce al Tipo 8 del testo di G. Bernardi (Monetazione del Patriarcato di Aquileia. 1975) - testo fondamentale per la conoscenza di tale monetazione -.

Così viene descritto il R/: Parte superiore di un tempio con frontone triangolare fra due torri terminate a triangolo. Globetto sulle tre cuspidi e, sul globetto di mezzo, croce. La base è formata da due rette: la superiore con le estremità ricurve in su, e fra esse quattro anelletti separati da linee verticali. Esergo: un punto. Doppio contorno perlinato.

Non mi pare di intravedere un punto nell’esergo dell’esemplare postato, ma forse esiste e si è consunto.

Il tempio è di pura fantasia? I globetti sulle cuspidi hanno un qualche significato? Quale è il tipo di croce? E cosa vuole rappresentare stando sopra al globetto centrale? Il punto all’esergo è un segno distintivo?

Veniamo al D/ così descritto dal Bernardi: AQUILEGIA (punto centrale) P (punto centrale) ininterrottamente attorno alla mezza figura del Patriarca di fronte, che tiene nella mano destra un pastorale, nella mano sinistra un libro sul quale sono delineate le piccole lettere PI-LI. Contorno lineare.

Anche in questo caso, alcune domande. Quale è (o potrebbe essere) il significato di queste piccole lettere? Molto probabilmente si riferiscono proprio al Patriarca sulla falsariga delle sillabe GO TI su due righe apposte similmente dal predecessore Goffredo (o Gotifredo). Cosa rappresenta il libro? E perché le lettere sono apposte sul libro? Perché il pastorale è tenuto nella mano destra del Patriarca e il libro nella sinistra?

Il pastorale è portato nella mano sinistra durante le cerimonie solenni.

Il Bernardi cita nr. 21 esemplari: 7 da riferirsi al ripostiglio di Aba Puszta (Abapuszta - Ungheria) e 14 a quello di Detta (antico borgo dell’Ungheria,  vicino a Timișoara, oggi in Romania). A Detta il ripostiglio fu scoperto intorno all'anno 1881. Fu un tesoro di oltre 6500 pezzi che furono acquistati dal professore Luschin =Luschin von Ebengreuth, Arnold - Storico e numismatico (Leopoli 1841 - Graz 1932), prof. di storia del diritto all'università di Graz (1873 - 1912)= e oltre 2000 dal Museo Nazionale Ungarico.

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Supporter

(segue post #654 a proposito del pastorale)

In questo esemplare di carrarino da 2 soldi di Jacopo II da Carrara, Signore di Padova dal 1345, il pastorale è tenuto con la mano sinistra.

https://www.lamoneta.it/topic/197620-jacopo-ii-da-carrara-carrarino-da-2-soldi/

 

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Anche in questo esemplare di Norimberga, gettone, S. Chiliano, scudo coronato e gigliato di Francia, il pastorale è tenuto con la mano sinistra.

http://www.moneteromane.info/corrisp/c437/c437.html

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In questo esemplare invece di bagattino per spalato il pastorale è tenuto con la mano destra.

https://www.lamoneta.it/topic/202208-venezia-spalato-monetazione-anonima-per-i-possedimenti-di-terraferma-bagattino/

 

In questo Francesco Maria II Della Rovere (1574-1624) Due terzi di sedicina, il pastorale è nella sinistra.

https://www.lamoneta.it/topic/199607-pesaro-in-onore-di-santubaldo-due-terzi-di-sedicina/

 

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In questo esemplare di Francesco Maria II Della Rovere (1574-1624) Due terzi di sedicina, il pastorale è nella sinistra.

https://www.lamoneta.it/topic/199607-pesaro-in-onore-di-santubaldo-due-terzi-di-sedicina/

 

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“Nei denari di Aquileia (Gotifredo, Pellegrino II, Volchero) il pastorale è tenuto con la destra ed il riccio è rivolto verso l'interno. 

Avremmo poi, ma molto tempo dopo, Giovanni, che terrà il pastorale con la sinistra e col riccio ornato probabilmente chiuso.

 

Ora ... questi particolari non sono di poco conto.

In araldica un pastorale posto su uno stemma e col riccio posto verso l'esterno indica  che quello stemma appartiene ad un vescovo che ha giurisdizione territoriale, come è una diocesi; se invece il riccio è rivolto verso l'interno lo stemma appartiene ad un vescovo nullius o ad un abate, e così anche se sul pastorale vi è annodato un nastro.

Vescovi e arcivescovi hanno il pastorale col riccio volto verso l'esterno (o in avanti come si vede in certe raffigurazioni pittoriche); abati e vescovi e prelati nullius lo hanno verso l'interno o lo hanno fasciato da un velo o nastro ( rivolto indietro in raffigurazioni pittoriche).”

Da: 

 

Esemplare di medaglia si San Zeno: pastorale nella mano sinistra.

https://www.lamoneta.it/topic/199160-in-onore-di-san-zeno-patrono-di-verona-21-maggio/

 

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Pastorale: Bastone con la parte alta ricurva e la bassa a punta.  Simbolo di vescovi e abati. Si pone dietro o accanto lo scudo, se ornato da un velo normalmente indica delle cariche inferiori al vescovado. Il pastorale, come già ricordato per la mitra, è l’emblema della dignità pontificale. In origine, si componeva di un’asta di legno o di ferro, cimata da una croce; dal secolo XI il bastone venne munito di un riccio e si cominciarono ad usare metalli preziosi, quali l’argento e l’oro e ad adornarlo con pietre preziose e smalti. In origine, il pastorale serviva come bastone per gli evangelizzatori, inviati dalla Chiesa; nel V secolo lo si trova in uso presso alcuni abati e sant’Isidoro di Siviglia, nel 633, in un decreto del IV Sinodo toledano, lo descrive come insegna della giurisdizione dei vescovi. Interessante è a tal punto osservare che i sommi pontefici non portano il pastorale; il motivo risale ad una leggenda del X secolo, riportata da san Tommaso d’Aquino, secondo la quale il vescovo di Roma non ha il pastorale perché Pietro inviò il suo per risuscitare uno dei suoi discepoli; questi si tenne il pastorale e più tardi divenne vescovo di Trier. A ricordo di questo avvenimento il papa porta il pastorale solo nella diocesi di Trier, e mai altrove, e questo per significare che il suo potere non ha confini, poiché il riccio ricurvo significa una limitazione dei poteri.”

http://www.araldicavaticana.com/araldica_ecclesiastica.htm

Modificato da Oppiano
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8 ore fa, Oppiano dice:

 

Non mi pare di intravedere un punto nell’esergo dell’esemplare postato, ma forse esiste e si è consunto.

Il tempio è di pura fantasia? I globetti sulle cuspidi hanno un qualche significato? Quale è il tipo di croce? E cosa vuole rappresentare stando sopra al globetto centrale? Il punto all’esergo è un segno distintivo?

Normalmente il punto è presente e ben evidente.00771a00.jpg.42edc9267cf132064155c0692adfb705.jpg00771r00.jpg.8339454c91efb362b9f42fc5b6475be1.jpg

.... ma alle volte c'è ma molto piccolo.00770a00.jpg.8d68cc7e11039ba11bd97399196920f4.jpg00770r00.jpg.16bfaf3ad074965d5eb72a216c21ad3b.jpg

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8 ore fa, Oppiano dice:

 

Veniamo al D/ così descritto dal Bernardi: AQUILEGIA (punto centrale) P (punto centrale) ininterrottamente attorno alla mezza figura del Patriarca di fronte, che tiene nella mano destra un pastorale, nella mano sinistra un libro sul quale sono delineate le piccole lettere PI-LI. Contorno lineare.

Anche in questo caso, alcune domande. Quale è (o potrebbe essere) il significato di queste piccole lettere? Molto probabilmente si riferiscono proprio al Patriarca sulla falsariga delle sillabe GO TI su due righe apposte similmente dal predecessore Goffredo (o Gotifredo). Cosa rappresenta il libro? E perché le lettere sono apposte sul libro?

Forse non ci si voleva discostare troppo dalla tipologia frisacense con legenda retrograde.

Forse non c'era abbastanza spazio sul dritto per il nome Aquileia e il nome del patriarca (lasciando ovviamente il R/ col mdisegno consueto).

Forse non ci si voleva "esporre" troppo, per qualche motivo (per non dar fastidio al vescovo di Salisburgo ?).

 

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Dall’asta V.L. Nummus del 14 gennaio...

Grosso aquilino di Mainardo II ed Alberto II di Tirolo-Gorizia... peso 1,51 g... immagini d’asta in attesa di riceverlo... lo posto solo per la patina!

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Supporter
1 ora fa, Ulpianensis dice:

...purtroppo il lotto precedente, che era di qualità molto migliore, stava salendo troppo e ho desistito troppo presto... ma era davvero bello anche senza patina, merita vederlo:

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Che lotti erano?

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Supporter
3 minuti fa, Ulpianensis dice:

Lotti 874 e 875 dell’asta...

 

Grazie. 875 molto bello, mi piace. 

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Supporter

Un Mainardo II “mangiato”.

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  • 2 mesi dopo...
Supporter
Il 9/12/2022 alle 00:26, Oppiano dice:

Continuiamo ad alimentare la discussione con ulteriori esemplari.

In questo caso, trattasi del Lotto 8 dell’asta Varesi 80 del 9-10/11/2022 acquisito in collezione:

AQUILEIA BERTOLDO DI MERANIA (1218-1251) Denaro (1218-1251) D/ Il Patriarca in trono con lunga croce e libro R/ Aquila ad ali spiegate sovrastante un edificio MIR 11 CNI 11/17 Bernardi 15 Ag g 1,22 mm 21 • Bella patina di monetiere SPL

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Il fratellino…

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  • 3 settimane dopo...
Supporter

NON FINIAMO QUESTA DISCUSSIONE…

Padova, Ulrich Walsee (1320-1321), Grosso Aquilino,

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Supporter

…e allora continuiamo con questo esemplare di recente acquisizione:

Mantova, Luigi (1328-1360) o Guido Gonzaga (1360-1369), Aquilino, variante (senza rosette in legenda al rovescio), Ag mm 20,5 g 1,41

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Il 6/4/2023 alle 21:48, Oppiano dice:

NON FINIAMO QUESTA DISCUSSIONE…

Padova, Ulrich Walsee (1320-1321), Grosso Aquilino,

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IMG_0438.jpeg

 

 

2 ore fa, Oppiano dice:

…e allora continuiamo con questo esemplare di recente acquisizione:

Mantova, Luigi (1328-1360) o Guido Gonzaga (1360-1369), Aquilino, variante (senza rosette in legenda al rovescio), Ag mm 20,5 g 1,41

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Splendide...

erano nell’asta Aurora di inizio marzo o sbaglio...?

le avevo puntate anch’io, aquilini e tirolini mi piacciono troppo, ma poi ho lasciato perdere perché mi fermo ai primi anni del Trecento e perché raccolgo monete di altra area... rischiavo di impiegare risorse preziose...

(...che mi dovevo tenere per questa... 😅

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...)

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11 ore fa, Oppiano dice:

…e allora continuiamo con questo esemplare di recente acquisizione:

Vorrei ricordare che la discussione riguarda le monete del Triveneto. Non ricordavo che Mantova si fosse unita, anche se per molto tempo fu legata all'area monetaria di Venezia... 😁

Tornando alla moneta, mi sembra di vedere una traccia di rosetta tra la croce e la D. 

Arka

Diligite iustitiam

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Supporter
1 ora fa, Arka dice:

Vorrei ricordare che la discussione riguarda le monete del Triveneto. Non ricordavo che Mantova si fosse unita, anche se per molto tempo fu legata all'area monetaria di Venezia... 😁

Tornando alla moneta, mi sembra di vedere una traccia di rosetta tra la croce e la D. 

Arka

Diligite iustitiam

 

Accidenti! Hai perfettamente ragione. Chiedo venia.

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