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Inviato
Il 17/5/2020 alle 14:59, Arka dice:

Qui la differenza in due soldi di Verona di Gian Galeazzo Visconti (1395-1402).

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La differenza è nella legenda. La prima infatti è + COMES VIRTVTVM D MLI VERONE (Saccocci 208) e la seconda è + COMES VIRTVTVM D MLI V (barrata) ONE ZC' (Saccocci 210).

Arka

Diligite iustitiam

Ecco il mio.

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Inviato

tipologia con la V barrata ( Saccocci  210 )


Inviato

Quella V barrata sta a significare che è un'abbreviazione.

Arka

Diligite iustitiam


  • 4 settimane dopo...
Inviato
Il 5/4/2020 alle 11:49, ottone dice:

zecca di Verona

Grosso da 20 denari piccoli ( a partire dagli anni trenta del XIII sec. fino al 1280 )

rif. C.N.V vr 28

 

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Buonasera,

Volevo contribuire a questa interessante discussione condividendo due esemplari dei miei Grossi veronesi, recentemente acquisiti in collezione.

Non sono un esperto, ma ritengo che rappresentino uno spaccato storico degno di approfondimenti sotto vari profili.

Saluti,

Domenico

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  • Mi piace 1

Inviato

Il primo all'interno del cerchio presenta la scritta VRONA. L'incisore ha dimenticato i cunei per indicare la E in nesso.

Arka

Diligite iustitiam

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  • Grazie 1

Inviato
Il 27/10/2021 alle 13:05, Arka dice:

Il primo all'interno del cerchio presenta la scritta VRONA. L'incisore ha dimenticato i cunei per indicare la E in nesso.

Arka

Diligite iustitiam

Non credo Artur. Guarda quel segno tra l'estremità della croce e la V. Penso a un riempimento di conio.


Inviato

@chievolan  Perché un riempimento di conio di almeno due cunei a fianco della barretta destra della V avrebbe creato un buco tra la punta superiore della stessa V e il cerchio perlinato?

Arka

Diligita iustitiam

 


Inviato
Il 26/10/2021 alle 22:18, Oppiano dice:

Buonasera,

Volevo contribuire a questa interessante discussione condividendo due esemplari dei miei Grossi veronesi, recentemente acquisiti in collezione.

Non sono un esperto, ma ritengo che rappresentino uno spaccato storico degno di approfondimenti sotto vari profili.

Saluti,

Domenico

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Devono essere uno spettacolo anche tenute in mano, non solo in foto.

 

Complimenti @Oppiano!!!

  • Grazie 1

Inviato

io ho un carrarino di Jacopo II da Carrara :) Bellissimo


  • Reficul ha rimosso questo topic da quelli importanti
  • 4 settimane dopo...
Inviato

Sperando anche di tener viva questa bella discussione, posto la mia numero “Uno” di Trieste. Non una gran conservazione, ma credo dignitosa per entrare nella collezione dedicata al Triveneto.

È un denaro con colomba (gr. 1,05 – mm. 21) del Vescovo Arlongo de Visgoni (1260-1282), con un pedigree interessante. Unitamente alla documentazione che accompagnava la moneta, infatti, la casa d’aste ha fornito anche il cartellino a suo tempo fatto da Dr. Max Doblinger (1873-1965), storico e numismatico austriaco della cui collezione personale la moneta faceva parte, e già Direttore dell’Archivio di Stato di Graz. Sul punto, come potete vedere, è comunque “strano” che un numismatico/collezionista di tale spessore abbia indicato il vescovo in …..”de Visconti” e non de Visgoni; lapsus freudiano..??

Paolo

p.s. In altre discussioni ho notato le frequenti difficoltà di importazioni di monete extra UE. Con l’occasione ringrazio DHL per l’importante supporto fornito che in 4 gg (e 6 diverse dichiarazioni) ha permesso di sdoganare la moneta, e consegnarla.

 

Trieste - Arlongo de Visgoni - Denaro con Colomba - D.jpg

Trieste - Arlongo de Visgoni - Denaro con Colomba - R.jpg

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  • Mi piace 6

Inviato

E' la variante con libro aperto e anellino.

Arka

Diligite iustitiam

  • Grazie 1

Inviato

Approfitto del post #587 dell’amico Paolo, da un lato, per inserire in questa discussione altra da me iniziata sulla Zecca di Trieste:

 

e poi per postare il mio primo esemplare di denaro del Vescovo Arlongo con colomba.

Domenico

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  • Mi piace 1

Inviato
Il 26/10/2021 alle 22:18, Oppiano dice:

Buonasera,

Volevo contribuire a questa interessante discussione condividendo due esemplari dei miei Grossi veronesi, recentemente acquisiti in collezione.

Non sono un esperto, ma ritengo che rappresentino uno spaccato storico degno di approfondimenti sotto vari profili.

Saluti,

Domenico

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Ecco un altro esemplare di grosso entrato in collezione.

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  • Mi piace 1

Inviato (modificato)

Che dire, il Triveneto si conferma crocevia di aree monetarie e fulcro di zecche strepitose. Caro @Oppianocon Trieste hai aperto un'altra strada fascinosa..... perché la reputo più intrigante di Aquileia, ancorché non siano nemmeno paragonabili tra loro per ruolo e peso. 

Paolo

Modificato da Bassi22

Inviato

Ritornando a Merano.

Alberto III - Quattrino con variante ALBERTVS dritto/rovescio.

CNTM M501 

Pag. 335 Helmut Rizzoli - Monete e banche medievali tra le Alpi e l’Adriatico. 2021

Domenico

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Inviato

Da Merano a Trieste nuovamente. Perché?
Ma perché c’è il Vescovo Volrico de Portis (1233-1254) che desidera mostrarvi uno degli esemplari più significativi e ricchi di considerazioni.

Trattasi di un denaro con nome VOLRICVS Alabarda e Gonfalone.

Esemplare chiaramente ben citato ed illustrato da Giulio Bernardi nel suo lavoro IL DUECENTO A TRIESTE. LE MONETE a pag. 75 (1995) riferimento VA.

Particolare moneta, come pare, in quanto per la prima volta appare l’alabarda triestina (o Lancia di San Sergio) da cui pende il Gonfalone ritenuto un simbolo della città.

Il nome del Vescovo è legato, tra l’altro, ad una caratteristica che interessa la numismatica in generale, vale a dire la costituzione del pegno avente ad oggetto il diritto di zecca da riconoscersi al Comune.

E stiamo parlando degli anni 50 del 1200…..

Domenico

 

 

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