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Collezionare monete del Triveneto


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Restando sempre ad Aquileia ecco due varianti di un denaro di Gregorio di Montelongo (1251-1269).

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E' il denaro con il giglio sul rovescio. Sulla sinistra La S è normale (rif.: Passera-Zub 52) mentre sulla destra risulta coricata (rif.: Passera-Zub 53). Inoltre il denaro a sinistra presenta dei globetti nella legenda che l'altro esemplare non ha.

Arka

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Questo esemplare da me gia' postato è senza i punti laterali alla testa , con la - S - rovesciata e non ha il distanziamento come la moneta di destra.

Le varianti sono veramente tante.

 

 

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sempre di Gregorio di Montelongo :

Piccolo con croce ( 1251 - 1269 )

mist. gr. 0,26 - mm. 13,0

D/ + GREGORI?PATI - croce potenziata in campo cerchio perlinato

R/ AQ LE GI A* - croce che interseca la leggenda- cerchio perlinato

prov. numism. " Eugenio fornoni " Verona

 

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Modificato da ottone
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Ancora Merano, stavolta con un grosso assegnato ai tempi (dopo il 1335) della ingiustamente vituperata Margherita del Tirolo.

Questa emissione si caratterizza per il bello stile gotico del conio.

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Modificato da Fratelupo
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Oggi vorrei mostrarVi la differenza tra il libro chiuso e il libro aperto nelle emissioni del patriarca di Aquileia Volchero (1204-1218).

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L'emissione è quella con l'aquila. La prima moneta sulla sinistra ha il libro chiuso (rif.: Passera-Zub 28), la seconda ha il libro aperto (rif.: Saccocci C/8).

Arka

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Arka. Ti volevo chiedere, la moneta con il Patriarca dal libro aperto, è molto piu' rara dell'altra ?

Nel Bernardi non viene nemmeno menzionata.

Sicuramente introvabile o unica quella descritta al Bernardi 13... anche  se non ho controllato gli altri volumi.

Modificato da ottone
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Quella con Volchero benedicente l'ho solo vista in foto. Invece la maggior parte dei Volchero con l'aquila ha il libro chiso. Saccocci che ha fatto uno studio sui coni di questa emissione, se ben ricordo, cita un solo conio il C/8 con il libro aperto.

Arka

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Ovviamente ricordavo male. Oggi con lo scritto di Saccocci sotto mano Vi do le informazioni corrette. I coni con il libro aperto sono 4 e cioè B, C, D e F.  Gli altri 18 coni sono con il libro chiuso. Resta comunque il fatto che il libro aperto è meno frequente di quello chiuso.

Scusate per la scarsità di memoria, ma ho una certa età. :unknw:

Arka

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Ecco due delle varianti del Patriarca Nicolò di Boemia (1350-1358).

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La prima moneta ha una rosetta di fianco alla corona del leone (rif.: Passera-Zub 210), la seconda ha due anelli ai lati della corona (rif.: Passera-Zub 207).

Arka

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Ritorniamo alla zecca di Merano per vedere le differenze in due grossi aquilini di Mainardo II e Alberto II.

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Il primo presenta la legenda DE MA (globetto) RA NO, mentre il secondo D (stella) € M€ RA NO. La differenza principale è data dal toponimo, MARANO nel primo caso, MERANO nel secondo. La seconda differenza sta nelle lettere E, quadrate nel primo caso , tonde nel secondo. Infine cambiano i smboli nella legenda, globetto nel primo caso e stella nel secondo, nonchè la loro posizione.

Arka

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Ritorniamo ad Aquileia e vediamo una differenza tra i denari di Ottobono de' Razzi (1302-1315).

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E' la seconda tipologia di denaro coniata nel periodo 1312-1315 con al rovescio lo scudo con le armi del Patriarca sormontate da un aquila. La differenza è tra le lettere S - A sopra lo scudo. Nel primo caso sono divise da una croce (rif.: Pasera-Zub 148). Nel secondo da un globetto (rif.: Passera-Zub 151). La terza possibilità è che S e A siano divise da una stella (rif.: Passera-Zub 153).

Arka

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Qui la differenza in due soldi di Verona di Gian Galeazzo Visconti (1395-1402).

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La differenza è nella legenda. La prima infatti è + COMES VIRTVTVM D MLI VERONE (Saccocci 208) e la seconda è + COMES VIRTVTVM D MLI V (barrata) ONE ZC' (Saccocci 210).

Arka

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Supporter
Ritorniamo ad Aquileia e vediamo una differenza tra i denari di Ottobono de' Razzi (1302-1315).

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E' la seconda tipologia di denaro coniata nel periodo 1312-1315 con al rovescio lo scudo con le armi del Patriarca sormontate da un aquila. La differenza è tra le lettere S - A sopra lo scudo. Nel primo caso sono divise da una croce (rif.: Pasera-Zub 148). Nel secondo da un globetto (rif.: Passera-Zub 151). La terza possibilità è che S e A siano divise da una stella (rif.: Passera-Zub 153).
Arka
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21 ore fa, Arka dice:

Qui la differenza in due soldi di Verona di Gian Galeazzo Visconti (1395-1402).

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La differenza è nella legenda. La prima infatti è + COMES VIRTVTVM D MLI VERONE (Saccocci 208) e la seconda è + COMES VIRTVTVM D MLI V (barrata) ONE ZC' (Saccocci 210).

Arka

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inserisco anche la mia moneta con la V barrata ( dove si vede bene il particolare )

 

image.thumb.jpeg.655de1d3b02c0de0c03f5605a7b77a83.jpeg

 

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Perdonate il disturbo. Avrei necessità di reperire un'immagine di decente/discreta qualità (in modo da analizzarne il soggetto) della tessera carrarese di Iacopino da Carrara (quella che nel sito Lamoneta è indicata come piccola tipo 8). Qualcuno ne è in possesso, ed eventualmente può essere così gentile da pubblicarla? Grazie...

Tessera recto 8.jpg

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1 ora fa, ottone dice:

sarebbe bello averla anche in questa conservazione...?

E' vero. In effetti però confido in una miglior foto, in modo che ne siano meglio analizzabili i particolari dell'elmo e del cimiero.

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Torniamo a Merano. I grossi tirolini si distinguono per il simbolo che divide le parole COMES TIROL.

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Ecco due grossi di Mainardo II (1274-1295). Il primo ha come simbolo un alberello (rif.: Rizzolli M 117) e il secondo una croce (rif.: M 125).

Arka

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Con oggi sono passati due mesi dalla partenza di questa discussione. Il bilancio è di 473 post, oltre 8.000 visite e numerosissime monete postate. Ringrazio di nuovo tutti coloro che hanno postato le loro monete e tutti coloro che ci hanno letto spero con piacere. Per festeggiare ho pensato di postare una moneta di una zecca che non abbiamo ancora mostrato, ovvero Dobbiaco. La zecca dei Conti di Gorizia vi venne trasferita nel 1460 a seguito della perdita dei territori della Carinzia e della città di Lienz dove aveva sede in precedenza.

478184108_Arka3D.jpg.d43c85ff1044ffd849a3313f61be97d5.jpg        943587789_Arka3R.jpg.e105ced72c280dfcf23447b17cf25c7a.jpg

 

Contea di Gorizia

Giovanni (1454-1462)

Zecca: Dobbiaco

D/ IOhANNES, scudo con lo stemma di Gorizia

R/ + COMES GORIC. croce accantonata dalle lettere D O B L

Peso: 0,48 g   Diametro: 14 mm    Rif.: Passera 37; CNI VI, 6

Arka

Diligite iustitiam

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