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Collezionare monete del Triveneto


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Signoria di Padova

Jacopo II da Carrara (1345-1350)

Denaro piccolo

Mistura

D/ + (globetto) CIVITAS (globetto), lettera I

R/ + P A D V A, stella a sei punte intersecante la legenda

Rif.: CNI VI, 21

Questo è il denaro piccolo di Jacopo II. Ricalca perfettamente quello di Ubertino cambiando ovviamente l'iniziale al dritto, ovvero la lettera I resa in una bella forma ornamentale.

Arka

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Tornando sulla zecca di Padova, volevo fare notare le differenze nello stile, sui denaretti di Francesco I da Carrara.

Zecca di Padova

Francesco I da Carrara ( 1355 - 1388 )

Denaro

cat. Perini 14

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Zecca di Padova

- come precedente, ma in lettere gotiche ( periodo piu' tardo )

mist. gr. 0,18

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Grazie per i denari @ottone . La differenza fra questi due denari piccoli sta soprattutto nella diversa attribuzione. Infatti solo quello sotto è di Francesco I. In denaro illustrato sopra, invece, appartiene a Francesco II Novello. La distinzione è soprattutto nel tondello. Quelli di Francesco I sono sempre scodellati e molto leggeri. Quelli di Francesco II invece sono piatti e di norma più larghi e pesanti, poichè hanno un contenuto di metallo nobile molto più basso. Un'altra distinzione è nella lettera F. L'iniziale di Francesco I è sempre accompagnata da molti globetti ornamentali, quella del figlio è molto più sobria.

Arka

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Modificato da Arka
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Un denaro di Volrico, vescovo di Trieste, simile a quello postato a pag. 3 di questa discussione da @ak72 , ma con la porta al centro delle mura chiusa.

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Arka

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@ottone Così, senza sforzo alcuno, hai una nuova moneta nella collezione di Padova. oo)

E comunque è grazie a te che ho avuto l'occasione per spiegare la differenza tra i denari di padre e figlio.

Arka

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L'aquilino di Merano è già apparso, ma vi propongo comunque questo esemplare, meno frequente per via dei tre globetti in legenda, in luogo delle due rosette...

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Contea di Gradisca

Giovanni Cristiano I Eggenberg (1677-1688)

Grosso da 3 carantani

Mistura    Peso: 1,60 g    Diametro: 22 mm

D/ IO CHRIST D G DVX (3 in scudo) CRVML PR AB, busto di Giovanni Cristiano I a d.

R/ EGGENBERG S R I P C GRADISC(AE), stemma coronato, ai lati 16 - 77

Rif.: CNI VI, 15

La contea di Gradisca fu data agli Eggenberg dagli Asburgo insieme al diritto di battere moneta. Vi furono coniate monete d'oro, talleri e monete spicciole come quella qui illustrata.

Arka

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Supporter

L’Austria, stremata dalle spese sostenute per la guerra “ Gradiscana” contro la Serenissima decide di vendere per 315.000 fiorini la Capitania di Gradisca, elevata poi a Contea principesca il 12 marzo 1647 , al principe Giovanni Antonio di Eggenberg che così acquista il tanto agognato seggio nella Dieta del Sacro Romano Impero ed il diritto di zecca.
 Al principe Giovanni Antonio, morto nel 1649, succedono i figli Giovanni Cristiano e Giovanni Sigfrido. I due principi fratelli cominciano a battere moneta (recante il riferimento alla cittadina friulana) principalmente nella zecca di Krumau: appare una prestigiosa moneta d’oro da 10 zecchini del peso di gr. 35, coniata in pochissimi esemplari per ostentare il prestigio e la potenza raggiunti dal casato degli Eggenberg. Sempre nel 1652 viene battuta una prova di conio su piastra d’argento quadrangolare del tallero gradiscano chiamata “Tallerklippe”, tallero quadro.
L’anno seguente, 1653, viene battuto il primo tallero molto simile alla prova “Klippe” rappresentante al dritto i busti dei due fratelli in armatura e paludamenti e la sigla V - S inizial idel maestro di zecca di Krumau, Veit Scheibhoffer. I talleri vengono battuti dal 1653 al 1658, assieme ad un rarissimo doppio tallero del peso di circa 60 grammi. Con una tipologia simile al tallero, vengono anche battuti mezzi e quarti della stessa moneta. Viene coniato, poi, un grosso da 3 carantani, nel 1677 ed inseguito anche nel 1685-1686 e 1688 in mistura d’argento del peso di circa 1,5 grammi, considerato lo“spicciolo” della monetazione gradiscana e raffigurante solamente il conte Giovanni Cristiano.
Giovanni Cristiano muore nel 1710 senza eredi: l’unico figlio di Giovanni Sigfrido, Giovanni Antonio II, muore a 47 anni, e lascia l’immenso patrimonio degli Eggenberg al piccolo Giovanni Cristiano II, di appena dodici anni. L’anno dopo, un attacco di appendicite porta via anche questo ragazzino, l’ultimo Eggenberg. Gradisca ritorna all'Austria.
Immagini rubate al museo della zecca
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Modificato da ak72
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Awards

Beh qui siamo un po' usciti dai limiti temporali della sezione ma per me, data l'importanza che questa discussione sta via via avendo, si può benissimo derogare.

Io purtroppo ho poco e niente per interessare, ma approfitto di voi per chiedervi se la crocetta prima della B di Bertrando nel mio denaro abbia un significato particolare, che so, segno di zecchiere? nel caso positivo, dato che so che la zecca si trovava a Udine da un bel po' di tempo, è possibile risalire a un nome?

Nota personale: avevo preso questa moneta una trentina di anni fa quando, con mia grande curiosità, mio padre mi fece leggere alcuni articoli credo della Società Filologica Friulana. In essi si descriveva l'origine della mia famiglia, i Feruglio, che pare provenissero proprio dalla Francia al seguito del Patriarca, e si stabilirono a Udine. Ancor oggi, soprattutto nella zona nord della città, vi è un'alta percentuale di Feruglio. Sul lato sinistro del Duomo, inoltre, esiste ancora un portale gotico trecentesco che un tempo veniva chiamata "la puarte di Ferui", perchè finanziata da tale Nicolau de' Firulg, membro della confraternita dei pilipari (pellicciai). Che sia tutto vero o in parte (ma in certi casi credo sia lecito farsi mille viaggi mentali), ci tenevo a condividere questo con voi.

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@gigetto13  Hai pienamente ragione sull'uscita temporale con Gradisca, ma una discussione sulle monete del Triveneto dopo il 1500, ovviamente escludendo Venezia, si bloccherebbe dopo un paio di post. :unknw:

La crocetta è presente su tutti i coni di questa emissione, quindi non rappresenta qualcosa di particolare. Per quanto riguarda la zecca, il diritto di zecca resta ad Aquileia. Invece la sede fisica della zecca poteva cambiare ed essere collocata a Cividale o a Udine.

Arka

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Patriarcato di Aquileia

Pagano della Torre (1319-1332)

Denaro

Argento

D/ (globetto) PAGAN  (globetto) PAThA (globetto), il Patriarca seduto sul faldistorio con croce patriarcale e libro

R/ (globetto) (globetto) AQVI - LEGIA (globetto) (globetto), torre su bastoni decussati

Rif.: Passera-Zub 158; CNI VI, 1; Bernardi 38

Di Pagano della Torre abbiamo già visto il piccolo postato da @ak72 . Qui è illustrato uno dei suoi denari con la torre merlata sui bastoni gigliati e decussati. Esiste una emissione con due stelle ai lati della torre.

Arka

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Zecca di Aquileia

Pagano della Torre ( 1319 - 1332 )

Denaro

- come precedente, ma varianti diverse-

( libro a tre borchie )..e non solo

 

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Modificato da ottone
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10 ore fa, Arka dice:

La crocetta è presente su tutti i coni di questa emissione, quindi non rappresenta qualcosa di particolare. Per quanto riguarda la zecca, il diritto di zecca resta ad Aquileia. Invece la sede fisica della zecca poteva cambiare ed essere collocata a Cividale o a Udine.

Arka

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No.

Della moneta di Bertrando con San Ermacora imberbe abbiamo una versione (comune) con crocetta a inizio leggenda e una versione (rara) senza crocetta.635679232_BertrandoSMimberbe2.JPG.b766bceae2e168d9bc49af4ce4df3649.JPG

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@chievolan Sulla mancanza del punto nell'esemplare barbuto non ci sono dubbi di sorta. Invece ne ho sull'esemplare imberbe, quello del post 272, Bernardi 43. Di questa emissione ho visto tanti esemplari e tutti avevano la crocetta. Anche tutti gli esemplari della collezione reale le hanno. Certo è sempre possibile un nuovo esemplare inedito. Tuttavia quello del post 272 mi pone alcuni dubbi, ma in mano forse sarebbe diverso. Sono due: lo spazio tra il braccio e la B e l'ombra che è presente proprio in quel punto. Lo spazio è quello giusto per la crocetta e l'ombra è proprio nello spazio della crocetta. Quindi l'impressione è che la crocetta non sia ben riuscita nella coniazione, ma che sia presente.

Arka

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28 minuti fa, Arka dice:

Tuttavia quello del post 272 mi pone alcuni dubbi, ma in mano forse sarebbe diverso. Sono due: lo spazio tra il braccio e la B e l'ombra che è presente proprio in quel punto. Lo spazio è quello giusto per la crocetta e l'ombra è proprio nello spazio della crocetta.

@Arka, puoi gentilmente evidenziarci (o per lo meno serve a me - per altri probabilmente è tutto chiaro) questo punto per cogliere il dettaglio? Mi avete "Intrigato" anche con la monetazione di Aquileia......?

Grazie.

Paolo

Modificato da Bassi22
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