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Come si fa a stabilire il valore di una moneta?


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Buongiorno,

Sono nuovo della comunità numismatica, quindi un profano. Recentemente ho trovato delle monete (sono nelle mani della mia famiglia minimo dagli anni 50) e un collezionista mi ha offerto fino 400 euro per alcuni pezzi. Prima di darle via per troppo o troppo poco, vorrei capire un pò si stabilisce il valore di una moneta e perchè.  Per capirci, vi faccio un esempio mettendo a confronto due monete da 100 lire tipo Minerva Tipo 1 (grande, una del 1955 e l'altra del 1984.

- Entrambe sono FDC, non circolate.

- Entrambe sono fatte dello stesso materiale.

-Entrambe hanno lo stesso disegno, le stesse dimensioni e lo stesso peso.

-Entrambe hanno tirature limitate.

- Quella del 55 è la prima annata della moneta Tipo 1 (Valore storico aggiunto). Ha una tiratura limitata, 9.800.000 (valore aggiunto dovuto alla rarità).

-Quella del 84 è una delle ultime del tipo 1 (Prodotto fino al 1989) e presenta una tiratura limitata 10.000.000 per la circolazione, 70.000 unità FDC (valore aggiuntivo rarità)

E qui scatta la mia perplessità

Valore Moneta 1955 FDC=500-800 euro

Valore Moneta 1984 FDC= 1,70-3.00 euro

Capisco che ci debba essere una differenza di valore tra le due a casa del valore storico aggiunto e della tiratura della moneta del 1955. Ma....350+% in più a partià dei fattori restanti?

È possibile sta cosa? Il collezionista sta tentando di raggirarmi? Se quanto afferma corrisponde a verità, esiste la possibilità che quella del 1984 salirà di valore?

Grazie in anticipo per le risposte.

 

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Supporter
28 minuti fa, Mcal dice:

Capisco che ci debba essere una differenza di valore tra le due a casa del valore storico aggiunto e della tiratura della moneta del 1955. Ma....350+% in più a partià dei fattori restanti?

Ciao, nel 1984 un caffè mediamente costava 500 lire, capisci che se volevi mettere da parte qualche esemplare da 100 lire con quella data od un rotolino intero (50x100 = 5.000 lire), lo si poteva fare, e quindi in FDC ne saranno rimasti una quantità impressionante.


Ma nel 1955 100 lire era una cifretta di tutto rispetto, figurati che nello stesso anno ancora circolavano le 50 lire e 100 lire in carta.

 50.jpg.8092801b6d82612b80203efbfdfa1f4c.jpg  100.jpg.06c159437ed8361f7b5dd510d65f8f1b.jpg 

Quindi si spendevano, circolavano, in pochissimi pensarono di conservarle sin da allora, e pensa che successivamente abbiamo continuato ad utilizzarle sino al 2001.
Va da se che non ne sono rimaste sino ai nostri giorni una grande quantità in FDC come la "gemella" del 1984, è questo che rende rare, ricercate e costose le 100 lire del 1955, la difficoltà di reperimento dell'eccellente conservazione, uno status che la 100 lire del 1984 non avrà mai, nemmeno tra decenni. Se hai visto un pò in giro, le stesse 100 lire del 1955 mediamente circolate valgono poco, se estremamente circolate quasi nulla.

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Inoltre nel 1955 non esistevano le serie della zecca quindi le monete finivano tutte in circolazione, recuperare una 100 lire 1955 in vero FDC è molto difficile anche per questo.

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Oltre a quanto detto sul discorso conservazione, va aggiunto che non c'è alcuna tiratura limitata o fattore rarità nelle due annate citate. Sono tanti i quasi 10 milioni emessi nel 1955 così come i 10 milioni emessi nel 1984 (10 milioni di monete... non potranno mai essere una rarità!).

La differenza di valore è data solo ed unicamenter dalla difficoltà di reperibilità dell'annata 1955 nella massima conservazione (circolata è moneta da pochi spiccioli), difficoltà che non esiste per l'annata 1984, che ha quindi un valore irrilevante in qualsiasi conservazione la si possa trovare.

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19 hours ago, Paolino67 said:

Oltre a quanto detto sul discorso conservazione, va aggiunto che non c'è alcuna tiratura limitata o fattore rarità nelle due annate citate. Sono tanti i quasi 10 milioni emessi nel 1955 così come i 10 milioni emessi nel 1984 (10 milioni di monete... non potranno mai essere una rarità!).

La differenza di valore è data solo ed unicamenter dalla difficoltà di reperibilità dell'annata 1955 nella massima conservazione (circolata è moneta da pochi spiccioli), difficoltà che non esiste per l'annata 1984, che ha quindi un valore irrilevante in qualsiasi conservazione la si possa trovare.

Vorrei capire come funziona il discorso rarità. Prendiamo in considerazione le monete delle annate 1979 e quella del 1984.

1979 - 351.381.600 pezzi

1984 - 10.000.000 pezzi, 70.000 Proof

Possiamo concludete che quella del 1984 e più rara rispetto a quella del 1979. Se poi consideriamo che la tiratura di tutte monete da 100 lire Minerva tipo 1  è a occhio 2.000.000.000 di pezzi, possiamo dire che i 10.700.000 sono una goccia nell'oceano. Se poi prendiamo consideriamo solo quelle non circolate e quelle coniate FDC, la moneta dovrebbe essere definita 1984 è "rara".  E tra 20, 30 anni sarà più dura da trovare.

Sbaglio?

 

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" E tra 20, 30 anni sarà più dura da trovare."

solo se inizieranno a fonderle, distruggerle, o tutti gli esseri umani la cercheranno per qualche motivo. penso sia estremamente improbabile

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4 ore fa, Mcal dice:

Vorrei capire come funziona il discorso rarità. Prendiamo in considerazione le monete delle annate 1979 e quella del 1984.

1979 - 351.381.600 pezzi

1984 - 10.000.000 pezzi, 70.000 Proof

Possiamo concludete che quella del 1984 e più rara rispetto a quella del 1979. Se poi consideriamo che la tiratura di tutte monete da 100 lire Minerva tipo 1  è a occhio 2.000.000.000 di pezzi, possiamo dire che i 10.700.000 sono una goccia nell'oceano. Se poi prendiamo consideriamo solo quelle non circolate e quelle coniate FDC, la moneta dovrebbe essere definita 1984 è "rara".  E tra 20, 30 anni sarà più dura da trovare.

Sbaglio?

 

Sì, e alla grande. Tirature di milioni di pezzi rendono le monete comuni per sempre, salvo che prima o poi avvengano eventi imprevedibili che portino alla distruzione gran parte del coniato. Anticipo la successiva domanda: il passaggio da lira a euro non è stato per niente uno di questi eventi, sono state ritirate solo monete comunissime e ne sono rimaste sul mercato ancora uno sproposito. Il fatto che 10 milioni sia un numero molto inferiore a 380 milioni, se permetti, è un ragionamento che non ha alcun senso: 10 milioni rendono una moneta comune, 380 milioni la rendono 38 volte ancora più comune, mentre tu fai il ragionamento opposto che però è campato in aria. A tutto questo vanno poi integrati gli altri parametri indicati sopra, ossia conservazione e richiesta di mercato. Parlando di quest'ultima, va considerato che esistono molte monete del Vaticano che hanno tirature apparentemente basse, di 100 o addirittura 50mila pezzi...  eppure sono quasi tutte di scarsissimo valore commerciale, perché poco collezionate e perché facilmente reperibili. Non avendo praticamente mai circolato, la quasi totalità del coniato è sul mercato numismatico, e ciò le rende facilmente recuperabili dai pochi collezionisti che le ricercano. Per finire col tuo assunto finale: cosa ti fa pensare che tra 20 o 30 anni un 100 lire del 1984 sia più difficile da trovare? È un ragionamento che non ha alcun senso.. salvo eventi imprevedibili, tutti i 100 lire 84 esistenti adesso, lo saranno anche tra 30 anni, non esiste alcun evento che possa fare calare le monete esistenti. Anzi, era più difficile (tra virgolette, perché difficile da trovare non lo è mai stata) trovare questa moneta 18 anni fa quando ci fu il passaggio all'euro, perché all'epoca ci fu un boom di collezionisti della repubblica, e inoltre molte monete erano state disperse nella circolazione, quindi si trovavano nei cassetti di casa della gente e non sul mercato numismatico. Oggi la richiesta si è abbattuta in maniera considerevole, ed è anche aumentata l'offerta, perché ormai anche buona parte delle monete disperse è ormai emersa.

Modificato da Paolino67
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Supporter

A quanto detto da @Paolino67 aggiungo che gran parte dei denari in argento della repubblica romana, che hanno circolato per centinaia di anni, dopo 2000/2200 anni quotano poche decine di euro...

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Mi permetto di aggiungere un piccolo, ma ho imparato qui nel forum, fondamentale dettaglio, che anche se ne fossero stati coniati 10 pezzi, ma che si trovano tutti e 10 costantemente sul mercato perchè non esiste nessuno che li vuole, il loro valore sarebbe irrisorio. @Mcal tutto questo per farti capire che la rarità non vuole assolutamente dire che sia proporzionata alla quantità di pezzi coniati, i fattori da prendere in considerazione sono tanti.

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Buonasera Mcal,

considera sempre che c'è la legge del mercato che fa i prezzi.

Se la domanda è molto alta di fronte ad una limitata disponibilità del bene, quest'ultimo si alzerà di prezzo perché in tanti vorranno accaparrarselo. Quello che succede oggi con i Rolex per esempio, i cui prezzi continuano a schizzare alle stelle. Ne vengono prodotti un numero fisso ogni anno, ma ogni anno nuovi ricchi vogliono questi orologi e sono disposti a pagare il doppio o il triplo per avere l'orologio. Un rolex GMT coca-cola con ghiera rossa e blu degli anni 80-90 è valutato 18.000 euro in buone condizioni con scatole e documenti. Negli anni 90 lo trovavi in ottime condizioni a 2,5 Milioni di lire.  Idem per i daytona in Acciaio, hanno iniziato a spopolare tra i giocatori di calcio e sono schizzati alle stelle.

Se la domanda è bassa chiaramente succede il contrario.

Chiaramente è sempre importante la qualità, se il bene è troppo usurato il prezzo crolla.

Spero di aver reso l'idea con un esempio un po' estremo.

Saluti e buona quarantena.

Silver

 

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Che non sia la sola tiratura a determinare la Rarità e/o Valutazione è un dato assodato. La Rarità è determinata da numerose variabili. 

Basta fare un esempio di 2 monete in FDC del Regno:

1- L.5 Quadriga 1914 tiratura: 272.515 

2- L.5 1937 "Famiglia" tiratura: 100.000

La prima è la più ambita dai collezionisti e/o speculatori, è forse una delle monete più belle in assoluto e quindi in FDC è valutata sopra i 10.000 Euro.

La seconda interessa solo i collezionisti del Regno, non vi è molta richiesta perchè probabilmente "il mercato è saturo" e quindi la trovi a poco più di 100 Euro. 

Ciao 

 

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On 3/29/2020 at 12:15 PM, giuseppe ballauri said:

Che non sia la sola tiratura a determinare la Rarità e/o Valutazione è un dato assodato. La Rarità è determinata da numerose variabili. 

Basta fare un esempio di 2 monete in FDC del Regno:

1- L.5 Quadriga 1914 tiratura: 272.515 

2- L.5 1937 "Famiglia" tiratura: 100.000

La prima è la più ambita dai collezionisti e/o speculatori, è forse una delle monete più belle in assoluto e quindi in FDC è valutata sopra i 10.000 Euro.

La seconda interessa solo i collezionisti del Regno, non vi è molta richiesta perchè probabilmente "il mercato è saturo" e quindi la trovi a poco più 

 

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Scusate per la tarda risposta.

E grazie per avermi spiegato come funziona. Il discorso fatto da Silver70 è quello mi sembra avere più senso di tutti. Alla fine, è una questione di domanda e offerta. Prima ero confuso poichè avevo sentito opinione contrastanti. Tipo:

-La tiratura è importante, ma anche no.

-Lo stato di conservazione è importante, ma anche no.

- Il valore storico è importante, ma anche no.

-Il valore artistico è impotante, ma anche no.

-Quanti esemplari sono rimasti è importante, ma anche no.

Tutto è sembra essere relativo. La prima moneta bimetallica da 2 euro del Monaco (2007) in versione proof con tiratura di 10.000 pezzi vale oltre 2.000 euro, la prima moneta bimetallica da 2 euro del 2002 in versione proof con tiratura di 9.000  vale 250 eur. Questo anche se la moneta del vaticano presenta un disegno più complesso (valore artistico superiore), una tiratura minore (1.000 pezzi in meno), ha valore storico superiore (Prima moneta del Vaticano da 2 euro e raffigura il papa più amato della storia del Vaticano) e ha un numero di esemplari rimasti simili a quello del Monaco.

Certi parametri andrebbero standardizzati per evitare relativismi e confusione.

 

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49 minuti fa, Mcal dice:

Certi parametri andrebbero standardizzati per evitare relativismi e confusione.

 

Scusa, ma è un'affermazione senza senso. Il valore di una moneta non è stabilito a tavolino, unico modo per cui si potrebbero standardizzare certi parametri. Ma evolve in modo del tutto autonomo per ciascuna moneta, perché, come detto, coinvolge tantissimi parametri (alcuni più importanti di altri), parametri che oltretutto evolvono e cambiano in continuazione nel tempo. Se poi nelle analisi che si tenta di fare si coinvolgono solo una parte dei parametri utili, ecco che si fa solo una gran confusione. Nell'esempio da te citato (Vaticano/Monaco) ad esempio dimentichi che esistono evidenti differenze tra le due emissioni: Vaticano è un 2€ ordinario, emesso in divisionale con gli altri 7 tagli, che esiste proof ma anche in versione normale, e che non è stato emesso solo nel 2002 ma pure nei tre anni successivi. Ecco che chi cerca un 2€ con l'effige di questo papa ha ormai solo l'imbarazzo della scelta. Non per niente la serie in questione nel 2002 aveva raggiunto valori di mercato altissimi (prossimi ai 2000€), valori crollati poi nel tempo. Il 2€ monegasco è tutta un'altra cosa, perché non esiste in qualità di normale FDC (e quindi anche chi non apprezza il proof, ossia gran parte dei collezionisti, è praticamente obbligato a ricercarlo), è un commemorativo (tipologia che ha richiesta ben più alta dei 2€ ordinari), e quei 20mila esemplari sono gli unici esistenti. Se a questo aggiungiamo che è stato oggetto di distribuzione fortemente limitata a pochi soggetti che hanno poi fatto il bello e cattivo tempo sul mercato il quadro è completo. In definitiva, voler trovare regole univoche per capire i valori commerciali delle monete è un esercizio pretestuoso ed inutile. I parametri sono troppi da combinare tra loro, e solo l'esperienza può fare capire perché una moneta è maggiormente quotata rispetto ad un'altra. Il mercato bisogna viverlo nel momento, e solo così determinate dinamiche possono essere comprese, non c'è alcun ragionamento in tal senso che possa essere stabilito a tavolino!

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9 ore fa, Mcal dice:

Scusate per la tarda risposta.

E grazie per avermi spiegato come funziona. Il discorso fatto da Silver70 è quello mi sembra avere più senso di tutti. Alla fine, è una questione di domanda e offerta. Prima ero confuso poichè avevo sentito opinione contrastanti. Tipo:

-La tiratura è importante, ma anche no.

-Lo stato di conservazione è importante, ma anche no.

- Il valore storico è importante, ma anche no.

-Il valore artistico è impotante, ma anche no.

-Quanti esemplari sono rimasti è importante, ma anche no.

Tutto è sembra essere relativo. La prima moneta bimetallica da 2 euro del Monaco (2007) in versione proof con tiratura di 10.000 pezzi vale oltre 2.000 euro, la prima moneta bimetallica da 2 euro del 2002 in versione proof con tiratura di 9.000  vale 250 eur. Questo anche se la moneta del vaticano presenta un disegno più complesso (valore artistico superiore), una tiratura minore (1.000 pezzi in meno), ha valore storico superiore (Prima moneta del Vaticano da 2 euro e raffigura il papa più amato della storia del Vaticano) e ha un numero di esemplari rimasti simili a quello del Monaco.

Certi parametri andrebbero standardizzati per evitare relativismi e confusione.

 

Ho alcuni dubbi riguardo l'esistenza di alcune monete da te citate.

In numismatica o in qualsiasi altra collezione il valore non è tutto, un collezionista colleziona per passione, per curiosità, per conoscere la storia di un determinato personaggio storico o di una nazione o città o evento. Una persona che colleziona solo per avere un profitto non è un collezionista ma un accumulatore. 

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Il 5/4/2020 alle 19:19, LolloCaccia dice:

Ho alcuni dubbi riguardo l'esistenza di alcune monete da te citate.

In numismatica o in qualsiasi altra collezione il valore non è tutto, un collezionista colleziona per passione, per curiosità, per conoscere la storia di un determinato personaggio storico o di una nazione o città o evento. Una persona che colleziona solo per avere un profitto non è un collezionista ma un accumulatore. 

Fondere le due cose male non fa, nel senso che  comprare al giusto prezzo di mercato è sempre importante, questo vale per tutte le tipologie di collezionismo.

Personalmente ritengo che  le emissioni "divisionali" siano una grande fregatura , invogliano solo con il  pretesto di far credere a tutti che siano un buon investimento, anzi ottimo. Sono esattamente il contrario e la platea di chi ci casca è così ampia che ogni anno si prodigano a nuove emissioni.

E' una forma di collezionismo puramente speculativa che riempie le tasche del Vaticano e svuota le vostre.

Scusate per la durezza ma è il mio personale pensiero.

Saluti e buona quarantena.

Silver 

 

 

 

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1 ora fa, Silver70 dice:

Personalmente ritengo che  le emissioni "divisionali" siano una grande fregatura

Sono d'accordo con Te. E' sufficiente vedere che fine hanno fatto certe Divisionali della Repubblica, S.Marino e Vaticano. Sono diventate quasi spazzatura. Eppure al tempo ('70-'80) venivano vendute a moltissime persone, molti addirittura erano "abbonati" al servizio delle varie Zecche che te le mandava direttamente a casa. Il Vaticano oltretutto fa leva sulla devozione e sul fatto che il ricordino del turista è un'abitudine. Meglio collezionare le palle di vetro con la finta neve dentro... 

Ciao Beppe 

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Il vero problema è che ultimamente vengono aggiunte sempre nuove tipologie di emissioni.

Basta consultare il catalogo del Vaticano che quasi ogni anno aggiunge sempre qualche nuova serie (novità 2020 il 10 euro in rame)

 

 

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Il 7/4/2020 alle 15:42, LolloCaccia dice:

Il vero problema è che ultimamente vengono aggiunte sempre nuove tipologie di emissioni.

Basta consultare il catalogo del Vaticano che quasi ogni anno aggiunge sempre qualche nuova serie (novità 2020 il 10 euro in rame)

Io non vedo il problema.

Non siamo obbligati a comprare queste monete: dai prezzi che vedo (e da quello che leggo quando mi capita di passare dalla sezione Euro) c'è invece chi apprezza queste coniazioni e le operazioni che ci stanno dietro (coincard, ecc.). 

Quindi, dal momento che il nostro è un hobby, ognuno si goda ciò che ama: chi gli euro commemorativi luccicanti, chi altro. Se poi chi compra certa roba pensa di fare un investimento... beh, è affar suo. D'altra parte anch'io so che difficilmente potrò recuperare in futuro i soldi che ora investo in monete, ma la cosa non mi preoccupa: il piacere che le monete mi offrono val bene un sacrificio economico.

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Buongiorno a tutti! Ho una domanda riguardo al valore delle monete. Per il momento ho acquistato solo da aste eBay, e di norma mi baso sul catalogo Gigante 2015 in mio possesso. Bene o male cerco sempre di restare sotto la valutazione del catalogo, in quanto anche quelle vendute normalmente da negozi di numismatica sono a prezzi inferiori a quelli "da manuale". Ma il giusto prezzo di acquisto qual è? Se un FDC riesco a spuntarlo alla valutazione BB per intenderci, è un prezzo corretto? È alto? È basso? Come si fa a capire il prezzo giusto da puntare per avere la moneta desiderata senza spendere troppo? Grazie a tutti e scusate la domanda complicata, ma essendo all'inizio della mia carriera da collezionista numismatico sto cercando di capire come non prendere degli abbagli.

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48 minuti fa, Fxx dice:

Come si fa a capire il prezzo giusto da puntare per avere la moneta desiderata senza spendere troppo?

Siccome ultimamente ho sentito varie volte questa domanda, vorrei dare una mia opinione: non esiste una regola aurea per stabilire il giusto prezzo di una moneta in quanto tale valore (potenzialmente) può cambiare in qualunque momento per un’infinità di motivazioni. Ad esempio, ci sono alcune categorie di monete che vanno più o meno di moda in un determinato periodo. Guardate, ad esempio, la svalutazione generale subita dalle lire della Repubblica. Viceversa, ultimamente, sono estremamente ricercate le alte conservazioni e anche monete ritenute comuni o poco rare spuntano aggiudicazioni impensabili fino a pochi anni fa. Anch’io ho il catalogo Gigante e posso assicurare che, in alcuni casi, le valutazioni dei FDC sono sottostimate rispetto al reale andamento del mercato. Quindi non è sempre vero che nei cataloghi i prezzi sono “gonfiati”...
Quindi come fare? Come si capisce se si sta comprando ad un buon prezzo? Ci vuole, semplicemente, esperienza. Bisogna, innanzitutto, puntare ad una certa monetazione e studiarla, osservare l’andamento dei prezzi su eBay o, ancora meglio, le aggiudicazioni nelle aste e, infine, frequentare periodicamente i convegni e i mercatini. Questa è la base. Dovete avere pazienza nel fare acquisti e, soprattutto, sapere quello che si sta comprando. L’affare della vita o la botta di culo verranno forse un giorno ma bisogna essere preparati. Se, invece, volete comprare “alla cieca”, dovete assumervene i rischi...

Modificato da lorluke
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4 minuti fa, lorluke dice:

Siccome ultimamente ho sentito varie volte questa domanda, vorrei dare una mia opinione: non esiste una regola aurea per stabilire il giusto prezzo di una moneta in quanto tale valore (potenzialmente) può cambiare in qualunque momento per un’infinità di motivazioni. Ad esempio, ci sono alcune categorie di monete che vanno più o meno di moda in un determinato periodo. Guardate, ad esempio, la svalutazione generale subita dalle lire della Repubblica. Viceversa, ultimamente, sono estremamente ricercate le alte conservazioni e anche monete ritenute comuni o poco rare spuntano aggiudicazioni impensabili fino a pochi anni fa. Anch’io ho il catalogo Gigante e posso assicurare che, in alcuni casi, le valutazioni dei FDC sono sottostimate rispetto al reale andamento del mercato. Quindi non è sempre vero che nei cataloghi i prezzi sono “gonfiati”...
Quindi come fare? Come si capisce se si sta comprando ad un buon prezzo? Ci vuole, semplicemente, esperienza. Bisogna, innanzitutto, puntare ad una certa monetazione e studiarla, osservare l’andamento dei prezzi su eBay o, ancora meglio, le aggiudicazioni nelle aste e, infine, frequentare periodicamente i convegni e i mercatini. Questa è la base. Dovete avere pazienza nel fare acquisti e, soprattutto, sapere quello che si sta comprando. L’affare della vita o la botta di culo verranno forse un giorno ma bisogna essere preparati. Se, invece, volete comprare “alla cieca”, dovete assumervene i rischi...

Concordo su tutto.

 

Anche un ottimo catalogo come il Gigante inoltre, che per l'area italiana è a mio parere il migliore in assoluto, non è ugualmente curato in tutte le sue parti, anche perché delle varie sezioni si occupano persone differenti. La monetazione napoletana è per esempio molto curata e affidabile, mentre la monetazione pontificia presenta numerosi errori e imprecisioni. Anche le valutazioni seguono queste dinamiche: alcune sono costantemente aggiornate, mentre altre riproposte pedissequamente anno dopo anno (e non solo per l'immobilità del mercato).

Ne deriva che MEDIAMENTE le valutazioni reali di mercato corrispondono circa al 50-60% del valore di catalogo, ma in alcuni casi sono di molto inferiori (penso alla Repubblica, dove alcune monete sono tranquillamente reperibili al 10% del prezzo di mercato), mentre in altri casi vengono pagate cifre pari al prezzo pieno di catalogo, o anche superiori (come per le altissime conservazioni del regno). In alcuni (rari) casi, infine, vi sono monete grandemente sottostimate (penso ad alcune monete siciliane), o alle quali si attribuiscono valutazioni anche se non presenti sul mercato (come le valutazioni per le conservazioni MB e BB per i pezzi vaticani degli anni 1943-1946: un 2 lire di quegli anni in BB viene valutato 30 euro, ma su che basi dato che non ne esistono?).

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Bravi @lorluke e @Gallienus avete risposto magistralmente ad una domanda che in realtà non ha una vera risposta.  Il "colpaccio" è praticamente impossibile farlo ( Totò diceva: "Accà nisciuno è fesso!" ed i venditori non sono fessi nè un ente benefico ). L'importante è appunto studiare il proprio settore e seguire le vendite e le Aste che sono il termometro della situazione. 

Aggiungerei anche che è fondamentale un pò di "faccia tosta" e contattare direttamente il Venditore, proponendo uno sconto (ad esempio del 30%). In qualche caso la proposta viene accettata e quindi si  compra una moneta a prezzo equo. Chiedere non costa nulla, al massimo ti dicono di "No" ?

Ciao Beppe 

 

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Buongiorno a tutti,

che nessuno sia fesso è tutto da dimostrare...

Il mondo ne è pieno, tanti pesci abboccano a certe aste che propongono prezzi folli, poi abbiamo il discorso delle divisionali, spazzatura che continua ad essere venduta come se fosse l'affare del secolo, ogni mese escono monete commemorative, l'adunata degli alpini, la brexit, la sterlina rock dei queen e chi più ne ha ne metta.

Fare l'affare della vita è impossibile ma con una buona preparazione  e tanta attenzione alle varie aste, non è detto che si possano ancora fare buoni acquisti.

 

Saluti e buona quarantena.

Silver

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