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Inviato
Il 24/7/2020 alle 10:49, fabry61 dice:

La pratica descritta fa parte della normale attività delle signorie Italiane ed il post di @R.E.IN.SENA è indicativo.

In caso di crisi di bilancio, dovute per lo più ad impegni bellici, i sovrani guardano alle zecche come ad un ancora di salvezza. Operazione semplice: era sufficente stampare una nuova moneta con minor metallo pregiato, incamerando quello risparmiato (con lo stesso potere di acquisto); oppure elevare il valore (nominale) unitario battendo la medesima quantità di monete ed è questa strada percorsa con il doppio bagattino, che passa da mezzo bagattino a 2 bagattini o denari.

Grazie della spiegazione ??


  • 2 mesi dopo...
Inviato

Al post n. 328 avevo mostrato un esemplare del bezzo di Antonio Priuli. Qui ne posto un altro recentemente arrivato in buona conservazione. Soprattutto per il ritratto del doge.

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Arka

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Inviato

Moneta di altissima qualità per come si presenta. Un ottimo acquisto, certamente molto difficile da reperire così bella. 

  • Grazie 1

Inviato

Perché collezionare monete di Venezia? (Mi sovviene @Bassi22 cittadino di Cologna Veneta e il suo orgoglio Colognese). Ebbene, il 24 giugno 1405, il Provveditore Veneziano Gabriele Emo riceve le chiavi della città di Verona. L'avvenimento è ritratto olio su tela. Verona, Loggia di Fra Giocondo, Sala del Consiglio. Pittore Sante Creara (1571-1630).  La scena è ambientata in Piazza delle Erbe, presso la berlina e l'antenna, dove oggi sventola la bandiera Contarina. Si notano, in primo piano, la bandiera col Leone Marciano e, appena dietro, quelle Veronesi, con croce oro su fondo azzurro. E da qui parte una storia lunga ben 392 anni fino al 25 aprile 1797 quando la sollevazione dei veronesi contro l'occupazione napoleonica scoppiata il giorno 17, è soffocata dopo furiosi combattimenti con migliaia di morti. Seguirono come triste conseguenza, processi farsa e fucilazioni sommarie. Episodio noto come "le pasque Veronesi". Come si può rimanere insensibili alla bellezza e al significato delle monete della Repubblica del Leone? Io ho resistito parecchio, ma alla fine ho deciso di cedere. Certo, sarebbe bastato acquistare qualche libro, ma possederle è tutto un altro piacere. Per la mia modesta collezione, ho dovuto cedere molti oggetti collezionati nell'arco di alcuni decenni, ma nella vita a volte bisogna scegliere. 

Un saluto a tutti. Luigi. 

 

 

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Inviato
6 ore fa, gixxer dice:

Per la mia modesta collezione, ho dovuto cedere molti oggetti collezionati nell'arco di alcuni decenni, ma nella vita a volte bisogna scegliere.

Come ti capisco caro Luigi e grazie sia del cenno che dell'aggettivo attribuito. Comunque credo che le emozioni generate dalle tue nuove monete veneziane abbiano piacevolmente compensato il malincuore di esserti privato di altri oggetti collezionati in passato. Un caro saluto.

Paolo


Inviato

Voglio postare questo Ducato (in mancanza di una specifica discussione sul Barbarigo) che mi stà creando delle perplessità.

A voi:

image01553.jpg

ITALIEN. VENEDIG.
Augustino Barbarigo, 1486 - 1501. Zecchino (Ducato) o.J. AVG. BARBADICO - .S. M. VENETI, nach rechts stehender Markus mit Nimbus und Fahne, vor ihm kniender Doge in Amtstracht nach links, im Feld DVX (D retrograd und X in Form einer Blüte) / .SIT. TX PE. DAT. 4. (gotische Schreibweise) TV - .REGIS. ISTE. DVCAT, stehender Jesus Christus von vorne mit Nimbus in Mandorla, darin links 4 und rechts 5 Sterne. Friedberg 1241. Papadopoli vgl. 4. CNI vgl. 145. 3,45 g.
Gold. Leichter Knick, vorzüglich

Vi risultano altri esemplari con la S di San Marco Veneti coricata e la D di dvx al contrario? Il disegno è bello, ma senza barba sullo stile del ducato della NAC 108. Ma 2 errori così possibile?

La ribattitura non inficia l'insieme, ma è strano.

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Inviato

Non mi piace per niente... Ma devo guardarlo meglio... 

Arka

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Inviato (modificato)
20 minuti fa, Arka dice:

Non mi piace per niente... Ma devo guardarlo meglio... 

Arka

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Oddio quello della NAC è anche peggio. Lì hanno ribattuto Dritto con Rovescio. E quando mai si è vista la scritta DVCATI?

image00285.jpg

Modificato da fabry61
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Inviato

Quello della NAC ce l'ho io. È per questo che ho bisogno di aspettare domani...

Arka

Diligite iustitiam


Inviato (modificato)

Attendiamo con ansia.....?

Piacerebbe vederlo anche a me.

Modificato da fabry61
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Inviato

Moneta molto particolare, che fa sorgere anche in me qualche dubbio! Mah..

Saluti!!


Supporter
Inviato

Ciao!

Mai visto un ducato come quello postato da Fabrizio! "S" coricata di S° M°VENETI e "D" retrograda di DVX .... ma anche la "C" di DVCAT, dove sembra sia stata usata ancora la "D" retrograda; decisamente atipico.

Anche quello dell'asta NAC è "particolare" (a prescindere dalla ribattitura e da DVCATI); la legenda del rovescio è anomala; infatti manca la dizione completa di REGIS ISTE .... io ci leggo REG ISTE o, se vogliamo, REGIS TE.

Troppe anomalie per entrambi .... da vedere in mano!

Forse era un periodo nel quale giravano troppi fiaschi di vino in zecca?

saluti

luciano


Inviato

Ecco la foto dell'esemplare di Zoppola:

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E' un esemplare ribattuto su un'altro ducato. Purtroppo non si riesce a capire su che moneta è stato ribattuto. In mano non mi dà dubbi di autenticità. Inoltre Zoppola l'ha pagato 50 lire dell'epoca, non piccola come cifra per una moneta che Papadopoli considerava comune.

Tornando alla moneta postata da @fabry61 , la prima cosa che noto è che non sono gli stessi coni. Infatti nell'esemplare Zoppola al dritto la S non è coricata e la legenda finisce con T e non con I. Dopo AVG c'è un globetto che nello Zoppola manca. Al rovescio la legenda finisce correttamente con T anzicchè con la I.

A proposito della I finale, giustamente notata da Fabrizio, questa probabilmente compare per un errore precedente. Infatti al posto della legenda corretta REGIS ISTE DVCAT, l'esemplare Zoppola ha REG ISTE DVCATI. Probabilmente distratto per qualche motivo l'ncisore dopo IS ha aggiunto subito TE e continuato con DVCAT. Ma gli restava troppo spazio libero. Come riempirlo? Se ha guardato un ducato precedente potrebbe aver confuso l'apostrofo con una I e decise di metterla.

Tuttavia ci sono notevoli somiglianze nell'incisione, quindi potrebbe essere la stessa mano, piuttosto scarsa.

Potrebbe essere la mano dell'incisore che sostituì il Camelio, dopo che aveva litigato con i responsabili di zecca. E visti i risultati capisco che l'abbiano richiamato velocemente.

Arka

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Inviato

Mah onestamente il primo Barbarigo non mi dà particolari pensieri cattivi. Ovviamente il secondo Barbarigo ancora meno....


Inviato

A me personalmente non è mai piaciuto quel conio, che metto a Venezia in modo moooolto dubitativo.

Se vogliamo giustamente assegnare a Camelio il conio con BARBADICO che arriva alla base dell'asta, in virtù del fatto che anche Marco Barbarigo del Camelio ha la stessa caratteristica , l'altro conio dovrebbe essere opera di Alessandro Leopardi (parliamo sempre in maniera teorica) e non credo proprio sia quello dei posto sopra, bensì questo:

 

ducatoBarbarigo_D.jpg

ducatoBarbarigo_R.jpg

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Inviato

Questo conio è di buona fattura. Non sarà del Camelio, ma è comunque di una mano capace. E siccome i Magistrati hanno dovuto sottostare, anche se non completamente, ai voleri del Camelio per farlo tornare, la colpa deve essere di queste emissioni decisamente brutte di stile.

Arka

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Inviato

Mah, sicuramente questo conio è di qualità molto più bassa rispetto agli altri. Anche a me viene il dubbio che possa essere attribuito a Venezia con tutti gli errori r lo stile molto più rozzo. 


Inviato

A favore dell'attribuzione a Venezia anche di questi ducati, vorrei che confrontaste il loro rovescio con quello della NAC 122 lotto 667, dove il dritto è quello del Camelio. Lo stile a mio parere è identico. Da notare il volto del Redentore, la posa della figura e la mano destra. Inoltre anche nell'esemplare NAC c'è un errore nella legenda del rovescio ovvero DVCVT.

Arka

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Inviato

Inoltre a proposito dell'esemplare Zoppola, un altro ducato con la legenda del rovescio che finisce in DVCATI è quello di Vittorio Emanuele III segnato nel CNI al numero 147.

Arka

Diligite iustitiam


Inviato

Buona sera a tutti. Ho aspettato a commentare questi ducati proprio per il dubbio. E mi sono chiesto perché, proprio di questa tipologia, si trovino solo esemplari quasi fior di conio. In passato ho avuto più o meno lo stesso dubbio su un elmetto rsi che, a forza di cercare note storiche, testimonianze e motivazioni, ero riuscito a convincermi della autenticità. Alla fine l'ho venduto un anno fa perché proprio non riuscivo più a farmelo piacere. Trovo molto interessanti le monete della discussione, sopra tutto per la avvincente ricerca storica che ne segue. In quasi 50 anni di collezionismo, ho imparato che se l'oggetto ti piace ti piacerà sempre. Se invece hai un dubbio, ti rimarrà sempre il "magone"...... Anche al tizio a cui l'ho ceduto ho dovuto fugare i dubbi che per anni mi avevano assillato. Chissà se magari, fra qualche lustro, l'oggetto ritornerà sul mercato. Ai posteri l'ardua sentenza.

  • Mi piace 1

Inviato

Farsi delle domande è normale, soprattutto in presenza di monete che presentano aspetti che ci sembrano fuori dalla norma. Però è sempre possibile cercare delle risposte che possano spiegare le questioni dubbiose.

Il fatto di poter comparare le stile del rovescio con quello di altri esemplari, il fatto di trovare altri esemplari con lo stesso errore nella legenda, la lettura dei fatti accaduti in zecca in quel periodo confermano che queste emissioni furono coniate nella zecca.

Anche il fatto che il conte Carlo Panciera di Zoppola avesse pagato 50 lire oro per il suo esemplare per me significa qualcosa. Non era proprio l'ultimo arrivato nelle monete di Venezia.

Arka

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  • Grazie 1

  • 2 mesi dopo...
Inviato

Non ricordo se nella nostra carellata sia già presente la mezza Giustina maggiore da 80 soldi. Comunque se fosse presente, repetita juvant.

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E' un esemplare di Nicolò da Ponte (1578-1585) del peso di 17,93 g classificato Zub - Luciani 104.1 e CNI VII, 113. Il massaro è Andrea Dolfin (entrato il 30 luglio 1581) oppure Andrea Diedo (17 gennaio 1582). Presenta la stessa tipologia dei 20 soldi di Alvise Mocenigo I che abbiamo già visto in precedenza.

Arka

Diligite iustitiam

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Inviato

Molto piacevole come frazione di grosso modulo di santa giustina. Peccato non vedere mai quelle degli altri dogi, Grimani, Cicogna, ecc ecc.


Inviato

Evidentemente un 80 soldi di da Ponte è veramente molto comune, il Cicogna diventa già più raro e non di poco. Non parliamo poi del Grimani. 


  • 4 settimane dopo...
Inviato

Oggi non vi mostro una moneta. Vorrei invece dedicarmi a un particolare, uno di quei piccoli particolari che sono la bellezza delle monete di Venezia.

AC.jpg          SV.jpg

 

Sono due immagini della Beata Vergine con il Bambino presenti su mezze lirette. La prima è del doge Alvise Contarini e la seconda è di Silvestro Valier. Nell'immagine di Contarini la Beata Vergine è rappresentata nel modo classico ovvero abbracciata al Bambino che pure stringe la Madre. La seconda è diversa. Il bambino è staccato dalla Madre e ha il braccio destro alzato. La Madre lo tiene ma non lo abbraccia. Entrambi guardano verso il basso. Cosa guardano? Il doge inginocchiato che prega con lo sguardo rivolto verso l'alto. Quindi, a differenza della prima immagine, nella seconda la Beata Vergine e il Bambino interagiscono con il doge che ha lo sgardo rivolto verso di loro, ma viene anche ricambiato...

E poi non ditemi che le veneziane sono noiose.

Arka

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  • Mi piace 5

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