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Inviato
52 minuti fa, gigetto13 dice:

Io con voi non parlo. Vi riempite gli occhi e le tasche... ehm i vassoi di quella paccottiglia ingombrante ?

Parla l'esterofilo. Sei un Cattarino.....?

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Ciao!

Discussione molto piacevole; complimenti ad Artur che l'ha fatta nascere e complimenti anche a coloro che hanno contribuito ad implementarla con pezzi magnifici e spesso non facilmente vedibili. Certamente i "venetici" hanno fatto la "parte del leone" (appunto), ma abbiamo visti anche altri utenti, non appassionati di monetazione veneziana, che sono intervenuti (che ringrazio) e non era certo scontato.

E' un segno che il fascino della Serenissima influenza anche chi, generalmente, rivolge i suoi interessi verso altre monetazioni.

Stiamo vedendo monete di ogni tipo e diversissime tra loro, da quelle piccole e nere (quelle che io definisco dal fascino di un letto sfatto) ai grandi moduli d'argento (quelli che @gigetto13definisce patacconi ingombranti); è vero, la presenza di tanti Ducatelli e frazioni, rispetto agli Scudi e frazioni, ha sorpreso (piacevolmente) anche me.

Ovviamente ognuno ha i suoi legittimi gusti e preferire uno Scudo, rispetto ad un Ducatello, risponde a logiche personali e come tali molto poco sondabili.

A me piace di più l'aspetto iconografico del Ducatello; dal punto di vista artistico lo preferisco a quello dello Scudo e, a quanto vedo, questo fascino contagia molti.

Ancora grazie a tutti coloro che stanno partecipando; da curatore sono ben lieto di essere "fermo al palo", ma con una discussione così coinvolgente, ho poco da sollecitare altri argomenti .....

saluti

luciano

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Inviato

Riprendendo gli scudi... :D

Eccone uno di Antonio Priuli (1618-1623).

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Massaro Zan Antonio Venier, peso 31,44 grammi, rif.: Zub-Luciani 110.7.

Arka

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Inviato

Scudo di Francesco Contarini (1623-1624).

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Massaro Zuanne Dolfin, peso 31,62 g, rif.: Zub-Luciani 110.8; CNI VIII, 8.

Arka

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Inviato

Scudo di Giovanno CornerI (1625-1629).

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Massaro Andrea Falier, peso 31,66 g, rif.: Zub-Luciani 110.9; CNI VIII, 44. Esemplare proveniente dalla collezione Marquis Alb. von Hoenkubin.

Arka

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16 ore fa, ottone dice:

.. non so' se sono già stati postati.

Michele Steno ( 1400 - 1413 )

Mezzanino o Soldo

gr. 0,53

 

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bel pezzo e raro: i miei complimenti @ottone


Inviato

Siccome di Alvise III Mocenigo non è stato ancora pubblicato niente, pubblico lo scudo, per la gioia di @gigetto13. Ex raccolta Zoppola, classificata molto rara. 

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Inviato (modificato)

Tanto per abbondare... :D

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Un altro Francesco Erizzo del massaro Donato Bembo, peso 31,54 g, rif.: Zub-Luciani 110.11. Proveniente dall'asta Finarte 826, n. 435.

Arka

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Modificato da Arka

Inviato

E un altro Francesco Molin.

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Massaro Marino Boldù, peso 30,96 g, rif.: Zub-Luciani 110.12.

Arka

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Inviato

Scudo di Domenico Contarini (1659-1675).

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Massaro Gabriele Lombardo, peso 31,60 g, rif.: Zub-Luciani 110.17.

Arka

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Inviato

E' ormai evidente che questa discussione è una mossa subdola per scavalcare Papadopoli, CNI e Montenegro con lo scopo di diventare il testo di riferimento della numismatica veneziana. Vi ho sgamati! :D :D :D 

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Inviato
20 ore fa, ottone dice:

.. non so' se sono già stati postati.

Michele Steno ( 1400 - 1413 )

Mezzanino o Soldo

gr. 0,53

 

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queste monete ,battute per la terraferma, ( in questo caso per Verona e Vicenza ) ho preferito collocarle in questa discussione, anzichè nelle zecche del Triveneto, essendo state giustamente coniate dalla zecca di Venezia.

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Inviato
2 ore fa, ottone dice:

queste monete ,battute per la terraferma, ( in questo caso per Verona e Vicenza ) ho preferito collocarle in questa discussione, anzichè nelle zecche del Triveneto, essendo state giustamente coniate dalla zecca di Venezia.

Mancherebbe altro.

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Inviato
3 ore fa, ottone dice:

queste monete ,battute per la terraferma, ( in questo caso per Verona e Vicenza ) ho preferito collocarle in questa discussione, anzichè nelle zecche del Triveneto, essendo state giustamente coniate dalla zecca di Venezia.

Con questa logica però andrebbe rivalutato il kreuzer di Leonardo per la Contea di Gorizia che ho postato nelle monete del Triveneto (e prima di me @Arka), che è stato coniato nella zecca di Lienz.

Infatti Federico @mfalier nel suo libro la riconduce all'area monetaria Veronese in quanto basata sul "piede" Veronese. E tutto il libro è impostato, in linea con l'orientamento ben evidenziato anche dal prof Rizzolli, che il "valore" attributo alle monete non dipende  tanto dall'autorità emittente, bensì dalla reputazione e dal livello di accettazione che la moneta riceve dagli operatori di mercato, incurante spesso dei confini geografici stabiliti dalla politica.

Paolo

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1 ora fa, Bassi22 dice:

Con questa logica però andrebbe rivalutato il kreuzer di Leonardo per la Contea di Gorizia che ho postato nelle monete del Triveneto (e prima di me @Arka), che è stato coniato nella zecca di Lienz.

Infatti Federico @mfalier nel suo libro la riconduce all'area monetaria Veronese in quanto basata sul "piede" Veronese. E tutto il libro è impostato, in linea con l'orientamento ben evidenziato anche dal prof Rizzolli, che il "valore" attributo alle monete non dipende  tanto dall'autorità emittente, bensì dalla reputazione e dal livello di accettazione che la moneta riceve dagli operatori di mercato, incurante spesso dei confini geografici stabiliti dalla politica.

Paolo

Ciao!

Dissento. :P

Io credo che in questa discussione debba fare aggio l'autorità emettente; l'area di circolazione, pur importante, non intacca questo spirito; sono due aspetti che ritengo debbano restare separati. Differente sarebbe stata la discussione se verteva sulla circolazione delle monete in funzione del gradimento e della circolazione in Stati differenti, ma appartenenti alla medesima area monetaria.

Tante monete emesse da Venezia servirono per dotare città poste in aree monetarie differenti e vennero calibrate per adeguarsi a quell'area (almeno per i primi anni), eppure parliamo di città soggette alla Serenissima; Vicenza, Treviso, Verona, Bergamo, Brescia, ma anche le città del "Dominio da Mar" come Sebenico o Splato ecc. ecc. hanno avuto monete specifiche che circolassero solo in quelle aree e non spendibili in Venezia.

Persino a Venezia, in un periodo di crisi di circolante vennero introdotti i batzen e pure accettati e spesi, diciamo che furono graditi ob torto collo, ma non per questo si può dire che fossero veneziani.

saluti

luciano

 


Inviato

Comunque vorrei ricordare che l'area monetaria è la marca. Con dei piedi diversi, ma compatibili. Da Merano a Venezia, da Verona a Aquileia (anzi direi Lublijana) questa è la nostra area monetaria. Distinguiamo Venezia perché è la più grande e quella che fagocita le altre...

Arka

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3 minuti fa, 417sonia dice:

Ciao!

Dissento. :P

Luciano, sono d'accordo sul fondamento della tua osservazione e su come ciò deve contemperare territorio e autorità monetaria, ma stai avvallando il mio inciso, laddove il Kreuzer postato nella monetazione del Triveneto, pur circolando a Gorizia, è probabilmente fuori topic, essendo stato coniato a Lienz; città dove inoltre risiedeva Leonardo dopo averla riottenuta. 

Paolo


Inviato

Tutte le monete della contea di Gorizia furono coniate a Lienz, tranne poche eccezioni, Dobbiaco e Obervellach. Quindi Lienz rientra nella nostra area monetaria, quella di cui parlavo sopra.

Arka

Diligite iustitiam


Inviato
4 ore fa, Bassi22 dice:

Con questa logica però andrebbe rivalutato il kreuzer di Leonardo per la Contea di Gorizia che ho postato nelle monete del Triveneto (e prima di me @Arka), che è stato coniato nella zecca di Lienz.

Infatti Federico @mfalier nel suo libro la riconduce all'area monetaria Veronese in quanto basata sul "piede" Veronese. E tutto il libro è impostato, in linea con l'orientamento ben evidenziato anche dal prof Rizzolli, che il "valore" attributo alle monete non dipende  tanto dall'autorità emittente, bensì dalla reputazione e dal livello di accettazione che la moneta riceve dagli operatori di mercato, incurante spesso dei confini geografici stabiliti dalla politica.

Paolo

Quando Marin Sanudo visitò Bergamo, nel 1483, annotò "et si spende carantani, val 5 quatrini; et il soldo val soldo uno et mezo venitiano". La città apparteneva alla Serenissima da quasi sessant'anni e prima era stata un dominio dei Visconti, eppure vi si spendevano i kreuzer (carantani) degli Asburgo, che non erano mai stati padroni di Bergamo.  Questo è un esempio del fatto che in un dato territorio la moneta che circola non sempre è quella dell'autorità politica dominante.

Altra cosa sono le aree monetarie, che sono legate a rapporti secolari di uso di una moneta piuttosto che di un'altra. L'arrivo del potere di Venezia o delle monete di Merano/Hall non cancellò le usanze bergamasche. Così il "soldo" (=12 denari) di Bergamo corrispondeva ad un soldo e mezzo veneziano (=18 denari), valeva cioè il 50% in più.  Venezia e Bergamo appartengono a due aree monetarie differenti e la popolazione continua a "pensare" e a dar valore alle cose come hanno fatto le generazioni precedenti.

Lo stesso accadeva a Verona. Il bel mezzanino di Michele Steno postato sopra da @ottone si chiamava "mezzanino" (in ricordo del mezzanino di Francesco Dandolo che valeva 16 denari) in laguna, ma a Verona diventava "soldo" (=12 denari), perchè la moneta di conto veronese valeva un terzo in più della veneziana. In questo caso la moneta reale d'argento era la stessa, ma il suo valore di conto cambiava quando ci si spostava non da uno stato all'altro (come oggi), ma da un'area monetaria all'altra.

Il metro di misura del "valore" delle cose è stabilito (come ben scrivi tu) "dalla reputazione e dal livello di accettazione che la moneta riceve dagli operatori di mercato, incurante spesso dei confini geografici stabiliti dalla politica". 

 

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Inviato
11 ore fa, Bassi22 dice:

Luciano, sono d'accordo sul fondamento della tua osservazione e su come ciò deve contemperare territorio e autorità monetaria, ma stai avvallando il mio inciso, laddove il Kreuzer postato nella monetazione del Triveneto, pur circolando a Gorizia, è probabilmente fuori topic, essendo stato coniato a Lienz; città dove inoltre risiedeva Leonardo dopo averla riottenuta. 

Paolo

Ciao!

Hai ragione, mi sono focalizzato sul tuo secondo periodo; riguardo al Kreuzer coniato a Lienz è giusto considerarlo una moneta estera.

saluti

luciano

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Scusate se insisto, ma non sono d'accordo. L'area monetaria è il Triveneto. Cito da pag 548 del MEC: ''It is nevertheless noteworthy that the monetary area of the Veneto corresponds almost perfectly to the territories of the ancient Roman X Regio (i.e. the modern regions of the Veneto, Friuli Venezia Giulia and Istria) and of the later Venetian terraferma''. La zecca di Lienz fa pure parte di questo sistema perchè legata strettamente con la monetazione di Aquileia e Merano.

Arka

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Inviato
2 ore fa, 417sonia dice:

 riguardo al Kreuzer coniato a Lienz è giusto considerarlo una moneta estera.

saluti

luciano

Perchè? La contea di Gorizia e la sua monetazione (medievale, perchè per quella imperiale posso essere in linea con te) non fa parte della stessa area monetale? Non sono legate?

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Inviato (modificato)
26 minuti fa, ak72 dice:

Perchè? La contea di Gorizia e la sua monetazione (medievale, perchè per quella imperiale posso essere in linea con te) non fa parte della stessa area monetale? Non sono legate?

Nella stesura del M.I.R. ero tentato di inserire alcune monete della zecca di Lubiana, di Stain (con San Marco), di... perchè coniate sullo stesso piede di quelle di aquileia e probabilmente con il benestare patriarcale. Le monete non guardano i confini odierni... ?

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Modificato da ak72
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