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Inviato

Ed ecco il 20 soldi (lira) sempre di Alvise Mocenigo I e del massaro Stae Duodo.

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L'immagine è leggermente differente rispetto al 40 soldi. Sul dritto San Marco è sempre seduto ma rivolto verso il doge che è sempre in ginocchio. Sul rovescio Santa Giustina invece del libro tiene una corona che pone sul capo del leone alato sdraiato dietro di lei.

Il peso è di 4,38 grammi per 28 millimetri di diametro (rif.: Zub-Luciani 90.1).

Arka

Diligite iustitiam

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Inviato

Ragazzi, ragazzi serenissimi dai state buoni con le ultime monete postate che non posso dare più mi piace....


Inviato (modificato)

Unisco la mia Giustina del Mocenigo, con Massaro Marco Corner. Viste le osservazioni di Luciano, vedo che pPresenta una fase evolutiva della dogalina ? ....con i 3 bottoni ricurvi....in procinto di sparire....

Pesa gr. 8,93 per mm 31/32

Paolo

 

Mocenigo Alvise - Giustina 40 D.jpg

Mocenigo Alvise - Giustina 40 R.jpg

Modificato da Bassi22
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Inviato

Su quella di @Bassi22 il globetto è sulla gamba destra. E c'è la stella sopra la Giustina.

Arka

Diligite iustitiam


Inviato (modificato)
3 ore fa, Arka dice:

globetto è sulla gamba destra. E c'è la stella sopra la Giustina

SI, esatto.

Della mia poi apprezzo molto il leone disegnato nel vessillo, mentre quello a fianco di S.Marco è "sofferente" rispetto a quello presente nella tua e in quella di Luciano.

Modificato da Bassi22

Inviato

Con Nicolò da Ponte (1578-1585) si aggiunge una nuova Giustina, quella da 10 soldi.

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L'iconografia è del tutto simile alle sorelle più grandi. Il peso è di circa 2,27 grammi per 22 millimetri di diametro (rif.: Zub-Luciani 80.1).

Arka

Diligite iustitiam


Inviato

E con Pasquale Cicogna (1585-1595) arriva anche la Giustina da 5 soldi.

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Sui 5 soldi (1/32 di Giustina) S. Marco è in piedi con il doge in ginocchio. Sul rovescio Santa Giustina stante come al solito. Il peso si aggira intorno a 1,13 grammi e misura 18 millimetri (rif.: Zub-Luciani 73.1). Sia il 5 che il 10 soldi con Santa Giustina finiscono con Domenico Contarini (1659-1674).

Arka

Diligite iustitiam


Supporter
Inviato
1 ora fa, Bassi22 dice:

SI, esatto.

Della mia poi apprezzo molto il leone disegnato nel vissillo, mentre quello a fianco di S.Marco è "sofferente" rispetto a quello presente nella tua e in quella di Luciano.

Ciao!

L'espressività e la conservazione del viso di san Marco è stupefacente. :wub:

Noto anche che, come nella mia, si intravede sotto la tunica di san Marco, quello che mi parrebbe l'ombelico ..... ed io che pensavo fosse un difetto fuorviante, invece penso proprio che sia voluto!

saluti

luciano

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Inviato (modificato)
1 ora fa, 417sonia dice:

L'espressività e la conservazione del viso di san Marco è stupefacente.

 Ciao Luciano; si, grazie. Io mi ero espresso per il leone nel vessillo, perchè mi prende molto, ma è tutta la parte superiore della moneta - da ore 10 a ore 15 - che ha una conservazione spettacolare, mentre la parte rimanente è più consunta; non so da cosa possa essere dipesa questa differenza. Oltre alla ribattitura che si nota  sul Cognome del Doge e sulle iniziali del Massaro.

1 ora fa, 417sonia dice:

ed io che pensavo fosse un difetto fuorviante, invece penso proprio che sia voluto!

Beh, credo proprio di si ?

Paolo 

Modificato da Bassi22

Inviato

Io aggiungo il 40 soldi di Sebastiano Venier. 

IMG_20200427_192002.jpg

IMG_20200427_191909.jpg

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Supporter
Inviato
1 ora fa, DOGE82 dice:

Io aggiungo il 40 soldi di Sebastiano Venier. 

IMG_20200427_192002.jpg

IMG_20200427_191909.jpg

Oh bella ... chi ha predisposto il conio non è riuscito a mettere per intero VIRGO; usate lettere troppo "cicciotte".

 

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Inviato

Il 40 soldi del Venier : una delle poche monete d'argento che si possono aver di questo doge abbastanza raro.


Inviato

Sempre 40 soldi di Sebastiano Venier, ma del massaro H M, ovvero Gerolamo Morosini.

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Peso: 8,94 g    Diametro: 32 mm    Rif.: Zub-Luciani 98.2

Arka

Diligite iustitiam

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Inviato

Sotto il dogado di Nicolò da Ponte (1578-1585) finisce la coniazione del primo ducato da 124 soldi. Ma inizia ad essere coniato lo scudo della croce da 140 soldi, moneta che durerà fino alla fine della Serenissima. Qui è illustrato un esemplare di Pasquale Cicogna (1585-1595).

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Sul dritto c'è una croce di cardi accantonata da quattro foglie. In esergo le iniziali del massaro, in questo caso F D, ovvero Fantin Dandolo.Sul rovescio uno scudo ornamentale con all'interno un leone in soldo. Il peso è di 31,67 grammi e il diametro di 41 millimetri (rif.: Zub-Luciani 110.2; CNI VII, 141).

Arka

Diligite iustitiam

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Inviato

Fu Pasquale Cicogna (1585-1595) a coniare il nuovo ducato da 124 soldi.

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Al dritto è rappresentato il leone di San Marco con il dode inginocchiato di fronte con il vessillo in mano. Sul rovescio la prima emissione ha la Santa Gistina stante come nel 40 soldi. La seconda emissione, qui illustrata, aggiunge il mare e due galere a far da sfondo alla Santa. Le galere hanno uno o due alberi e sullo sfondo si vedono le isole che sono visibili nel mare di Lepanto. La moneta pesa 27,94 grammi e misura 40 millimetri (rif.: Zub-Luciani 109.1; CNI VIII, 237).

Arka

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Inviato

Scudo della croce Nicolò da Ponte. Il primo doge a coniare questa tipologia di moneta. Esiste anche senza le iniziali dei massari. Questo è la versione con massaro. In questo caso AD cioè Andrea Dolfin o Andrea Diedo. 

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Inviato (modificato)
27 minuti fa, DOGE82 dice:

Scudo della croce Nicolò da Ponte. Il primo doge a coniare questa tipologia di moneta. Esiste anche senza le iniziali dei massari. Questo è la versione con massaro. In questo caso AD cioè Andrea Dolfin o Andrea Diedo. 

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IMG_20200428_193725.jpg

Vabbè Marco ora non iniziare a intasare questa discussione con i tuoi patacconi che compri a peso ?

Modificato da gigetto13
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Inviato

@DOGE82 Non ascoltare le sirene... ??‍♀️??‍♀️??‍♀️ Posta pure gli scudi, anche perché a me il primo mancava e me ne mancheranno parecchi... ?

Arka

Diligite iustitiam

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Inviato

Ciao @Arka, di tanto in tanto aggiungo volentieri le monete che ho e che mancano. Posterò tanti scudi per fare un dispetto a @gigetto13, scherzo ovviamente... ?

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Visto che Marco @DOGE82 ha aperto le danze, e il gioco si fa "pesante", posto questo Scudo del Donà. A Luigi @gigetto13 promettiamo di non superare uno scudo a settimana..... ??..... a testa ovviamente.

Paolo 

Donà Leonardo - Scudo 140 D.jpg

Donà Leonardo - Scudo 140 R.jpg

Modificato da Bassi22
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Inviato
Il 23/4/2020 alle 14:38, Arka dice:

Invece ho l'impressione che il Venier contromarcato sia proprio un falso o un'imitazione. Troppi elementi non tornano...

Arka

Diligite iustitiam

Chiedo venia se ritorno su una parentesi già trattata, ma visto che frà poco mi tocca sorbirmi i patacconi comprati a peso? è meglio che mi porto avanti con una domandina non così semplice.

Considerato che di zecchini del Venier non propriamente in linea ne abbiamo un ampia diffusione; vedasi il seguente da asta Naumann del 2020,

italy-venice-francesco-venier-1554-1556-5815918-XL.jpg

non è che per caso ci sia una chiara provenienza? Quello che intendo dire è che sono sì grossolani, ma rientrano in certi canoni. E' quindi naturale escludere anche per la moltitudine di monete presenti nel mercato il falsificatore/ri sia/siano occasionale/i.

Ora la quaestio è la seguente.

Con la muda del 1580 da Aleppo si imbarcano 18.000 venetiani. Il "venetiano" è modellato sul ducato di Venezia e a metà 500 equivale esattamente allo zecchino. Più tardi non può non sottrarsi alla svalutazione turca: nel 1606/1609 un "venetiano moneta di Aleppo" viene valutato a Venezia 5 lire di piccoli (moneta di Venezia) quindi mezzo zecchino (ASVe Archivio Notarile, Not. Catti varie carte. "Quando occorre pagar et saldar conto a Venetia di moneta di Soria nominata venetiani, si valuta et si paga lire cinque de piccoli de questa moneda de Venetia"

Tucci scrive che il venetiano era in rapporto fisso col maidino, che ne era la quarantesima parte e col deremo che ne era la duecentesima (Tucci Lettres d'un marchan venitien, Andrea Berengo 1553-1556 PARIGI 1957).

Come potete notare le date del Tucci corrispondono con quelle del Francesco Venier 1554-1556. Ed ora mi appare chiaro come un Varesi  descrivendo un altra moneta sempre del Francesco Venier affermi:

zecca-incerta-del-levante-1894971-XL.jpg

Lot 436. ZECCA INCERTA DEL LEVANTE - Ducato al tipo di Venezia a nome di Francesco Venier (1554-1556). D/ San Marco ed il Doge R/ il Cristo benedicente. Au g 3,38 - BB

Ci sono arrivato vicino? O sono colpito pesantemente dal Coronavirus? E' un ipotesi intrigante? Perchè altrimenti che fine hanno fatto tutti i venetiani che sono arrivati a Venezia?

Alla prossima e buona serata a tutti.

Fabry

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Inviato (modificato)
16 minuti fa, fabry61 dice:

Ci sono arrivato vicino?

Ciao Fabrizio. A volte le soluzioni più complicate necessitano di una semplice intuizione, mentre altre volte ragionamenti complicati partoriscono soluzioni scontate. Personalmente non disponevo dei numeri che tu presenti qui, ma il ragionamento che fai è alquanto intrigante e, al di la del semplice fascino che sottintende, credo possa avere delle basi oggettive a sostegno, e mi riferisco ai potenziali concambi rilevabili nel periodo considerato. Poi Luciano o Arthur magari dispongono di altri elementi che possono scontrarsi con questa ipotesi (es. documentazione che questi "venetiani" sono stati prima raccolti e successivamente fusi). Però mi piace pensare che tu ci abbia visto giusto.

Buona serata intanto; e rimango in attesa di chi saprà certamente prendere buon spunto per rilanciare questa tua considerazione.

Paolo 

Modificato da Bassi22
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Inviato

Quello di Varesi è diverso dagli altri. Comunque un ipotesi per i venetiani la ho. Fusi per fare zecchini buoni? 

Arka

Diligite iustitiam


Inviato
1 minuto fa, Arka dice:

un ipotesi per i venetiani la ho. Fusi per fare zecchini buoni?

Ecco.....appena detta un attimo prima. Pensavo però che oltre ad un'ipotesi potessi sostenerla con qualcosa....


Inviato
19 minuti fa, fabry61 dice:

Il "venetiano" è modellato sul ducato di Venezia e a metà 500 equivale esattamente allo zecchino. Più tardi non può non sottrarsi alla svalutazione turca: nel 1606/1609 un "venetiano moneta di Aleppo" viene valutato a Venezia 5 lire di piccoli (moneta di Venezia) quindi mezzo zecchino (ASVe Archivio Notarile, Not. Catti varie carte. "Quando occorre pagar et saldar conto a Venetia di moneta di Soria nominata venetiani, si valuta et si paga lire cinque de piccoli de questa moneda de Venetia"

Tucci scrive che il venetiano era in rapporto fisso col maidino, che ne era la quarantesima parte e col deremo che ne era la duecentesima (Tucci Lettres d'un marchan venitien, Andrea Berengo 1553-1556 PARIGI 1957).

Quanto riportato da Fabrizio denota una "vita" attiva dei venetiani nel ciclo economico-finanziario della Repubblica che non può relegare tale "moneta" ad una meteora monetaria, comparsa e poi sparita in poche settimane. La loro accettazione nel libero scambio, assunta e conclamata nel tempo dalla comune fiducia di commercianti e popolazione potrebbe benissimo, anche a mio avviso, aver portato un epilogo diverso da una fine di "semplice fusione".

Paolo 

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