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Inviato

Iniziata nel 220 A.C. da Gaio Flaminio per collegare Roma al nord Italia, la via Flaminia, nel tratto marchigiano verso Rimini, incontra la gola del Furlo e qui per volere di Vespasiano nel 76, accanto ad un preesistente passaggio forse di epoca etrusca, viene realizzata la galleria del Furlo (circa 40 metri), opera scavata interamente a mano nella roccia e priva di rivestimento .

Nel tempo la gola vedrà il passaggio di Romani, Ostrogoti e Longobardi, con le loro alterne vicende .

Come ben ricordato nella vicina discussione che tratta di "...fatti di pandemia..." , le strade a volte presentano dei tunnel, (si spera brevi come il Furlo), inevitabili poichè si deve procedere oltre : possono essere imboccati bene, meno bene o male, non c'è alternativa all'uscirne, auspicabilmente bene, perchè possano essere consegnati al passato ed alla storia .

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Inviato (modificato)

La Via Flaminia , strada consolare carica di storia almeno fino al XX secolo , dopo la Via Appia e' quella che presenta ancora vari tratti basolati .

Caio Flaminio , il Console sconfitto al Trasimeno , puo' essere orgoglioso della sua Via .

Una breve storia del passo o galleria , preferisco chiamarla cosi' anziché "tunnel" termine troppo moderno per un manufatto antico  , del Furlo : Di qui passò l' Imperatore romano Onorio nel 404 dopo la vittoria sui Visigoti di Alarico per recarsi al trionfo di Roma . Vitige nel 538 , in piena guerra gotica , fortificò il passo del Furlo , fece chiudere i due accessi alla galleria e vi pose un presidio di 400 Ostrogoti che furono poi vinti dai soldati di Belisario facendo precipitare dall' alto grossi macigni . In seguito occupato da Totila , fu potentemente fortificato , ma nel 553 lo conquistò Narsete . Tra il 570 e 578 , il passo venne preso dai Longobardi che ne distrussero le fortificazioni .

Nei secoli seguenti pare che la via Flaminia fosse stata quasi abbandonata : vi passarono nel 1502 Lucrezia Borgia recandosi a Ferrara e nel 1506 , con difficoltà , Giulio II che andava all' impresa di Bologna . Ancora nel principio del 1700 il transito era difficile e pericoloso e solo nel 1776 il passo e la strada vennero riattiv ati . Tra il 23 maggio e il 12 giugno 1849 i soldati della Repubblica Romana, comandati dal colonnello L. Piancian i, opposero resistenza all' esercito austriaco .

Qualche fatto avvenne anche nella seconda guerra mondiale nel ritiro delle truppe germaniche .

In foto un tratto ben conservato della Via Flaminia e le rovine del famoso Ponte di Augusto a Narni nel punto dove la Via Flaminia attraversava il fiume Nera .

via flaminia.jpg

augusto.jpg

Ponte_di_Augusto_-Narni-Terni-Umbria.jpg

Rovine_Ponte_Augusto_di_Narni.jpg

Modificato da Ospite
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Inviato

Nella terza fotografia, proprio sopra il vertice della galleria, si vede uno spazio rettangolare: e' mica l'iscrizione dedicatoria? 

Mi sembra di ricordare che la parola "Furlo" derivi da "forulum", ossia piccolo foro, proprio ad indicare l'accesso angusto.

Una domanda: ci passò anche Costantino per arrivare a Roma e sconfiggere Massenzio al Ponte Milvio?

Bella discussione!

Stilicho


Inviato

buona serata   @Stilicho  come dici, Furlo si ritiene per alcuni derivazione del termine 'forulum' e nel cartiglio rettangolare sull' entrata in 3' foto si può leggere l'iscrizione dedicatoria a Vespasiano : del transito di Costantino non so dire

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  • Grazie 1

Inviato
11 ore fa, Stilicho dice:

Nella terza fotografia, proprio sopra il vertice della galleria, si vede uno spazio rettangolare: e' mica l'iscrizione dedicatoria? 

Mi sembra di ricordare che la parola "Furlo" derivi da "forulum", ossia piccolo foro, proprio ad indicare l'accesso angusto.

Una domanda: ci passò anche Costantino per arrivare a Roma e sconfiggere Massenzio al Ponte Milvio?

Bella discussione!

Stilicho

Ciao @Stilicho , Costantino discese in Italia tra il Moncenisio o il Monginevro , espugno' Susa e quindi Torino ; Milano e le Citta' del nord Italia si arresero , solo Verona occupata dalle forze di Massenzio oppose strenua resistenza , quindi in seguito cedettero Aquileia e Modena . Costantino trovandosi sulla Via Emilia raggiunse Rimini e da qui prese la Via Flaminia per scendere a Roma , inevitabile quindi che non passasse per la Gola del Furlo .

Inviato

Vale un cenno ricordare che la via Flaminia, partita da Rimini e raggiunta più a sud Fano, qui si divideva con un secondo tracciato .

Il primo tracciato risaliva verso l'Appennino e la gola del Furlo che percorreva e poi raggiungeva Nocera Umbra e da qui Roma .

Il secondo tracciato da Fano proseguiva a sud in litoranea fino ad Ancona e da qui piegava all'interno verso l'Appennino per poi raggiungere anche esso Nocera Umbra dove si  ricongiungeva al primo tracciato .

 

Via_Flaminia.jpg


Inviato

Da Wikipedia , il tracciato stradale completo della Via Flaminia vetus e nova ; comunque Costantino per giungere in fretta a Roma , ai Saxa Rubra dove si svolse la battaglia decisiva , dovette passare per il Furlo , accorciando il tragitto :

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Tratto laziale ed umbro[modifica | modifica wikitesto]

Roma - Narni

La strada iniziava il suo itinerario dalle Mura Serviane assieme alla Via Cassia attraverso la Porta Fontinalis che si trovava nei pressi del Campidoglio e poi proseguiva verso Ponte Milvio. Con la costruzione delle Mura aureliane la via consolare diede nome alla Porta Flaminia, poi Porta del Popolo. Il tratto urbano prese quindi il nome di Via Lata prima e Via del Corso ancora oggi.

Da Ponte Milvio la Flaminia risaliva la valle del Tevere, passava per Faleri Veteres (Civita Castellana), entrava in Umbria a Ocriculum (Otricoli) e quindi raggiungeva Narnia (Narni).

Flaminia vetus

Da Narni partivano due ramificazioni; una, che secondo la maggioranza degli storici è il percorso più antico ed è detta perciò via Flaminia vetus, piegava verso nord-ovest passando sopra al Ponte di Augusto, di notevole interesse tecnico, poi per Casventum (San Gemini), Carsulae, Vicus ad Martis (Massa Martana) e attraverso Mevania (Bevagna) raggiungeva Forum Flaminii (San Giovanni Profiamma) a nord-est di Fulginium, chiamato così dal nome della via Flaminia stessa.

Flaminia nova

L'altro ramo, la via Flaminia nova, partiva da Narni, giungeva a Interamna Nahars (Terni) e, attraverso Spoletium (Spoleto) e Fulginium (Foligno), si ricongiungeva, a Forum Flaminii, con il tracciato della Flaminia vetus.

San Giovanni Profiamma - Scheggia

Passato Forum Flaminii e attraversato il Ponte Centesimo (così chiamato perché a 100 miglia da Roma), raggiungeva Nuceria Camellaria (Nocera Umbra), da cui partiva una variante, sempre diretta verso l'Adriatico. Il ramo principale proseguiva invece per Tadinum (Gualdo Tadino), Helvillum (Fossato di Vico) per giungere infine ad Ensem (Scheggia).

Tratto marchigiano e romagnolo[modifica | modifica wikitesto]

Ramo principale

Il ramo principale della Flaminia attraversava gli Appennini grazie al passo della Scheggia (m. 632) e seguendo la valle del Burano giungeva a Luceolis (Cantiano), al vicus Cale (Cagli), e alla mutatio ad Intercisa Saxa, posta poco prima della galleria romana del Furlo (forulum), scavata nella Gola del Furlo, tuttora esistente e di notevole interesse dal punto di vista tecnico; fu fatta scavare nel 76 d.C. dall'imperatore Vespasiano. Dopo la gola del Furlo discendeva lungo la valle del Metauro passando per Forum Sempronii (Fossombrone), la mutatio ad Octavo (presso Calcinelli) per raggiungere infine la costa adriatica a Fanum Fortunae (Fano).

Da Fano proseguiva per Pisaurum (l'odierna Pesaro); nel 187 a.C. fu prolungata fino ad Ariminum (Rimini), dove terminava il suo corso presso l'Arco d'Augusto.

Variante meridionale

La Flaminia giungeva all'Adriatico anche con una variante più meridionale[5], che partiva in Umbria da Nuceria Camellaria (Nocera Umbra), seguiva il confine tra Umbria e Picenum e, passando per Septempeda (San Severino Marche), raggiungeva l'Adriatico ad Ancona. Da questo porto si diramava verso nord per ricongiungersi al ramo principale a Fano, oppure proseguiva verso sud.

Inviato

Mi concedo @Agricola  un fuori-post da Ellenofilo :

percorrere con un esercito attaccante la gola del Furlo per accorciare il tragitto verso Roma, mi ricorda Serse che pensò di accorciare il tragitto verso Atene passando per la gola delle Termopili


Inviato
3 minuti fa, VALTERI dice:

Mi concedo @Agricola  un fuori-post da Ellenofilo :

percorrere con un esercito attaccante la gola del Furlo per accorciare il tragitto verso Roma, mi ricorda Serse che pensò di accorciare il tragitto verso Atene passando per la gola delle Termopili

Infatti e' probabile , mancando fonti storiche , che Costantino abbia incontrato al Furlo qualche resistenza da parte di Massenzio , essendo la Gola del Furlo una obbligata strettoia tra monti , al pari dell' esempio da te riportato . In entrambi i casi , sempre se nel nostro caso sia realmente accaduto , si risolse comunque a favore dei piu' forti .

  • 2 settimane dopo...
Inviato

Salve , un fatto simile , ma questa volta storicamente documentato , alla mia precedente risposta , avvenne nei primi anni della guerra gotica tra Bizantini e Goti quando Belisario sbarcato a Ravenna e scendendo verso Roma passando per la Via Flaminia , giunse al passo del Furlo .

Lascio ora la parola a Procopio , lo storico della lunga estenuante guerra , che era un ufficiale al seguito dell' esercito bizantino , quindi testimone oculare dei fatti e del luoghi . Libro II , capitolo XI della guerra gotica : "Coloro incamminatesi per la Via Flaminia precedettero di molto i barbari , poiché per la gran turba , i Goti andavano piu' lenti ed erano costretti a fare lunghi giri , cosi' per la penuria delle vettovaglie , come perché non volevano troppo accostarsi ai luoghi della Via Flaminia , dei quali come gia' io sopra esposi , Narni , Spoleto e Perugia erano tenuti dai nemici .

Le truppe romane arrivate al castello di Petra (Furlo) fermaronsi a tentare la presa . Quel castello non e' di fabbrica umana , ma lo creo' la natura del luogo , poiché la Via , assai scoscesa , ha a destra un fiume che per la forza della corrente nessuno puo' passare  ; a sinistra poco distante sollevasi una rupe a picco di tale altezza che gli uomini che per avventura si trovassero in cima parrebbero non piu'  grandi di piccolissimi uccellini a quelli che si trovano in basso . Anticamente non vi era per il viandante alcun passaggio poiché la rupe estendevasi con la sua estremita' fino all' alveo stesso del fiume senza lasciare tramite a chi di la' ne andasse . Gli antichi quindi praticatovi un foro fecero cosi' in quel posto una piccola porta ; otturata poscia la piu' gran parte dell'altro accesso , solo lasciando anche cola' una piccola porta , vennero cosi' a formare un castello naturale che con parola appropriata chiamarono Petra" (piu' avanti Procopio chiama la localita' anche Petra Pertusa , pietra stretta) 

Da quanto ci racconta Procopio si capisce che la galleria del Furlo , in epoca tardo imperiale quando iniziarono le invasioni barbariche in Italia , probabilmente al tempo di Alarico , lungo la Via Flaminia presso la gola del Furlo , venne provvista alle due aperture di porte che all'occorrenza potevano essere chiuse , costringendo i nemici a non poter percorrere oltre la Via Flaminia , la strada consolare piu' veloce e diretta a Roma per chi proveniva dal nord est d' Italia .

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