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Siracusa didramma


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A giorni in asta RomaNum. XIX al lotto 289, un raro bell'esemplare di didramma di Siracusa del tempo dei Dinomenidi .

Unisco da 'magna graecia coins' un esemplare Boehringer 51 ( NAC 13 , 429) il cui conio evidenza meglio  che il cavaliere conduce un secondo cavallo .

001 RomaNum. XIX n. 289.jpg

002 RomaNum. XIX n. 289.jpg

003 NAC 13 n. 429.jpg

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Buongiorno @VALTERI

Due gli esemplari della meravigliosa collezione di Athos Moretti provenienti dall’asta NAC 13.

Oltre a quella da te postata, al lotto 426 un altro esemplare, Boehringer 50, che si presenta in conservazione eccezionalmente elevata, praticamente come fosse arrivata intatta fino a noi attraversando 25 secoli.

Allego una foto del rovescio che purtroppo non le rende giustizia.

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Modificato da Archestrato
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Inviato (modificato)

Buona giornata anche a Te   : ecco le foto da catalogo dell'eccezionale esemplare 426                                                                         @Archestrato

001 NAC 13 N. 427.jpg

002 NAC 13 n. 427.jpg

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Buongiorno,

Volevo aggiungere un commento sul dritto di questi bellissimi didrammi, una considerazione di natura storica.

Queste specifiche emissioni sono da attribuire al termine del periodo arcaico, anche vista la presenza del carattere Ϙ (koppa) al posto del più recente K, e vengono datate appunto al periodo in cui Siracusa era assoggettata al dominio di Gelone di Gela, che durò dal 485 al 478 a.C.

Stando alle fonti (senza scendere troppo nei dettagli) Gelone che a partire dal 491-490 a.C. era diventato tiranno di Gela succedendo ad Ippocrate, di cui era l’ipparco (il capo della cavalleria), desiderava completare il disegno del suo predecessore, vale a dire conquistare Siracusa.

Vi riuscì per quel che sappiamo in modo pacifico, con l’astuzia, il carisma e la dialettica. Sfruttó i forti contrasti e le divisioni interne a Siracusa che avevano causato la cacciata della componente oligarchico-aristocratica da parte della fazione democratica, riconciliandole e riportandole alla coesistenza pacifica.
Vista l’impresa di riunificare la popolazione e la conseguente gratitudine della stessa, sembrerebbe sia stata Siracusa stessa a concedersi spontaneamente a Gelone, che vi trasferì qualche migliaio dei suoi concittadini geloi scegliendo tra i più benestanti e gli artigiani più capaci, al fine di rendere Siracusa col suo porto la nuova grandiosa capitale del suo dominio.

Tornando al didramma ed al suo dritto, nella moneta coniata a Siracusa vediamo un cavaliere nudo in una posa rilassata che cavalca un cavallo al passo mentre ne porta un altro con sé, laddove sui coevi didrammi di Gela il cavaliere nudo indossa quasi sempre un elmo o un copricapo e si accinge sempre a lanciare con forza una lancia innanzi a sé, cavalcando un destriero che sembra lanciato invece al galoppo.

Mi sono sempre chiesto se non si celi davvero un riferimento alla conquista pacifica di Siracusa da parte di Gelone (ed in senso lato della dinastia Dinomenide) nell'introduzione di questa raffigurazione “calma” del cavaliere.

Di seguito per confronto il dritto di un didramma di Gela coevo di quelli postati in precedenza.

 

image.jpeg.3e607a3cbf70a032df5dcccffc7d85dc.jpeg

Modificato da Archestrato
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Aggiungo una nota: se è vero che il cavaliere di Gela è stato spesso identificato con un atleta più che con un guerriero, ciò non toglie che fosse per la tensione agonistica o per un vero e proprio riferimento alla potenza bellica della cavalleria di Gela, il risultato della raffigurazione comunichi un forte senso di aggressività rispetto al più placido cavaliere dei didrammi siracusani.

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1 ora fa, Archestrato dice:

Buongiorno,

Volevo aggiungere un commento sul dritto di questi bellissimi didrammi, una considerazione di natura storica.

Queste specifiche emissioni sono da attribuire al termine del periodo arcaico, anche vista la presenza del carattere Ϙ (koppa) al posto del più recente K, e vengono datate appunto al periodo in cui Siracusa era assoggettata al dominio di Gelone di Gela, che durò dal 485 al 478 a.C.

Stando alle fonti (senza scendere troppo nei dettagli) Gelone che a partire dal 491-490 a.C. era diventato tiranno di Gela succedendo ad Ippocrate, di cui era l’ipparco (il capo della cavalleria), desiderava completare il disegno del suo predecessore, vale a dire conquistare Siracusa.

Vi riuscì per quel che sappiamo in modo pacifico, con l’astuzia, il carisma e la dialettica. Sfruttó i forti contrasti e le divisioni interne a Siracusa che avevano causato la cacciata della componente oligarchico-aristocratica da parte della fazione democratica, riconciliandole e riportandole alla coesistenza pacifica.
Vista l’impresa di riunificare la popolazione e la conseguente gratitudine della stessa, sembrerebbe sia stata Siracusa stessa a concedersi spontaneamente a Gelone, che vi trasferì qualche migliaio dei suoi concittadini geloi scegliendo tra i più benestanti e gli artigiani più capaci, al fine di rendere Siracusa col suo porto la nuova grandiosa capitale del suo dominio.

Tornando al didramma ed al suo dritto, nella moneta coniata a Siracusa vediamo un cavaliere nudo in una posa rilassata che cavalca un cavallo al passo mentre ne porta un altro con sé, laddove sui coevi didrammi di Gela il cavaliere nudo indossa quasi sempre un elmo o un copricapo e si accinge sempre a lanciare con forza una lancia innanzi a sé, cavalcando un destriero che sembra lanciato invece al galoppo.

Mi sono sempre chiesto se non si celi davvero un riferimento alla conquista pacifica di Siracusa da parte di Gelone (ed in senso lato della dinastia Dinomenide) nell'introduzione di questa raffigurazione “calma” del cavaliere.

Di seguito per confronto il dritto di un didramma di Gela coevo di quelli postati in precedenza.

 

image.jpeg.3e607a3cbf70a032df5dcccffc7d85dc.jpeg

Moneta con stile incredibile, gran incisore.

skuby

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Risalendo @Archestrato  nel tempo di qualche anno, troviamo il tipo più arcaico di didramma, sempre con cavaliere che conduce al passo un secondo cavallo ma con al rovescio il quadrato incuso con al centro la piccola testa di Aretusa .   

Da G. Giacosa, da "uomo e cavallo sulla moneta greca" (1973) unisco il suo commento su questa figura di cavaliere, che nel testo è trattata come equivalente al tipo in discussione .

una buona serata

2001.jpg

2002.jpg

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Grazie @VALTERI

Comprendo che la mia idea era molto probabilmente un volo di fantasia.

Due domande: Giacosa riporta una datazione per questo didramma arcaico (post 7)? Cita per caso il numero di riferimento del Boehringer?

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2 ore fa, skubydu dice:

Moneta con stile incredibile, gran incisore.

skuby

Verissimo, tra l’altro merito l’eccellente conservazione il sistema delle briglie del cavallo è tutto perfettamente visibile, anche l’imboccatura, un vero capolavoro di 25 secoli fa.

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Inviato (modificato)

E' ancora da vedere  @Archestrato  se il tuo sia solo un volo di fantasia .

L'opera di Giacosa è opera numismatica ma a tema, con alcune particolarità : la sua tav IX che ho postato illustra in alto il solo diritto del didramma databile 510-490 A.C. e passato in NAC 13 al n. 422 Boher. 32, che unisco in calce completo di diritto e rovescio :  il rovescio in Giacosa tav. IX in basso è di altro esemplare .

Per ragionare di ipotesi, potrebbe essere anche da considerare che i cavalli sulle monete, come dice anche Giacosa, marciano in ambio, andatura che se ricordo bene non è naturale per il cavallo ma risultato di apposito addestramento e, nel caso, non saprei quanto un simile cavallo sia opportuno per impiego bellico 

una buona serata

Didramma 510-490  NAC 13 n. 422.jpg

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7 minuti fa, VALTERI dice:

 

L'opera di Giacosa è opera numismatica ma a tema, con alcune particolarità : la sua tav IX che ho postato illustra in alto il solo diritto del didramma databile 510-490 A.C. e passato in NAC 13 al n. 422 Boher. 32, che unisco in calce completo di diritto e rovescio :  il rovescio in Giacosa tav. IX in basso è di altro esemplare .

è una combinazione V23/R17 sconosciuta di Boehringer.

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Infatti   @Brennos2  in tav. IX Giacosa ha pubblicato diritto e rovescio ma  di 2 diverse monete  : il diritto in alto è del didramma  NAC 13 n. 422 = Boher. 32  , mentre il rovescio in basso è del tetradramma NAC 13 n. 423 = Boher. V20 / R13

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Il 18/3/2020 alle 22:56, VALTERI dice:

E' ancora da vedere  @Archestrato  se il tuo sia solo un volo di fantasia .

L'opera di Giacosa è opera numismatica ma a tema, con alcune particolarità : la sua tav IX che ho postato illustra in alto il solo diritto del didramma databile 510-490 A.C. e passato in NAC 13 al n. 422 Boher. 32, che unisco in calce completo di diritto e rovescio :  il rovescio in Giacosa tav. IX in basso è di altro esemplare .

Per ragionare di ipotesi, potrebbe essere anche da considerare che i cavalli sulle monete, come dice anche Giacosa, marciano in ambio, andatura che se ricordo bene non è naturale per il cavallo ma risultato di apposito addestramento e, nel caso, non saprei quanto un simile cavallo sia opportuno per impiego bellico 

una buona serata

Didramma 510-490  NAC 13 n. 422.jpg

Buongiorno VALTERI,

Beh, diciamo che la mia ipotesi è al limite delle possibilità in effetti. Le datazioni della presa di potere “pacifica” di Gelone a Siracusa e delle prime emissioni di didrammi siracusani sembrebbero essere (alla luce delle attuali teorie ribassiste proposte da Cristoph Boehringer) avvenute nell’arco di pochi anni davvero.

Leggevo in The Coinage of Akragas di Ulla Westermark (pagina 57) che attualmente il Gruppo II (serie 4-5) di Erich Boehringer della monetazione di Siracusa dovrebbe essere datato a partire da una data intorno al 480 a.C. ma non riesco a capire dalle note a quale edizione del Jahrbuch für Numismatik und Geldgeschichte si faccia riferimento per gli articoli di Cristoph Boehringer.

Mi piacerebbe sapere, dato che non ho ancora avuto occasione di acquistare il testo del Boehringer sulle serie siracusane, a che serie (1-3) del gruppo I apparterrebbero le prime emissioni di didrammi con l’incuso quadrato e la piccola testa di Aretusa, anche se mi pare di intuire siano o la uno o la due..

 

PS: scusate per tutti questi “Boehringer” ?
 

 

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Grazie davvero @Brennos2, ora proverò a farmi un idea più chiara della cronologia delle serie siciliane arcaiche!

Anche se come al solito tradurre l’articolo dal tedesco richiederà un certo impegno..?

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1 ora fa, Archestrato dice:

un certo impegno

Eufemismo, caro @Archestrato...

Io del corpus di Boehringer su Siracusa ho tradotto alcune parti, volta per volta, ahimé con grande fatica e non altrettanta soddisfazione...

ES

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10 minuti fa, Emilio Siculo dice:

Eufemismo, caro @Archestrato...

Io del corpus di Boehringer su Siracusa ho tradotto alcune parti, volta per volta, ahimé con grande fatica e non altrettanta soddisfazione...

ES

Buongiorno @Emilio Siculo

Mi posso immaginare, il corpus di Erich Boehringer è del 1929 se non sbaglio, quindi penso siamo sul livello del testo di Schwabacher sui tetradrammi selinuntini, molti termini sono tipici del tedesco dell’800 più che di quello novecentesco, risultando obsoleti, e diventa alquanto difficile rendere correttamente interi paragrafi e comprendere il significato di diverse parti.

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Per chi sono interessato alla cronologia e non legge bene il tedesco (articolo di Ch. Boehringer) o il francese (articolo di D. Knoepfler SNR 71 (1992) ), c'è un buon riassunto in inglese di Rutter in "Studies Price".  

<Non riesco a upload l'articolo>

 

 

 

 

Modificato da Brennos2
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