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IGNORED

I dardi di Apollo ... il bastone di Asclepio


Illyricum65

Risposte migliori

“… Così diceva pregando: e lo ascoltò Febo Apollo.

Egli scese giù dalle vette dell’Olimpo, adirato nel cuore,

portando a tracolla l’arco sulla spalla e la faretra ben chiusa.                                                     45

Tintinnarono i dardi sulle spalle del nume adirato,

mentre si muoveva: scendeva simile alla notte.

Poi si fermò a distanza dalle navi e scoccò una freccia:

sinistro fu il sibilo dell’arco d’argento.

Dapprima colpì i muli e i cani veloci,                                                                                              50

poi tirò le frecce appuntite sugli uomini

e li colpì…

Omero, Iliade, Libro I

 

Buongiorno,

gli eventi di questi giorni mi hanno riportato alla mente alcune ricerche compiute alcuni anni fa. Oddio… “qualche”… sembra ieri ma son passati in realtà una decina d’anni, è proprio vero… tempus fugit. Si trattava di ricerche sui legami tra divinità classiche e numismatica. Due di queste ultime sono collegate al discorso “epidemie” e lo sono tra loro stesse.                                  

Per lo più le fonti antiche parlano di “peste” ma il termine sta ad indicare genericamente una condizione contraddistinta da febbre alta, epidemica o endemica, che porta ad un alto tasso di mortalità e non alla omonima malattia infettiva. Abbiamo così una “peste” di Atene descritta da Tucitide nel V secolo a.C. come prima epidemia descritta e la terribile “peste antonina” o “peste di Galeno” del 166-168 d.C. che squassò l’Impero Romano, importata dalle truppe rientrate dalla guerra contro i Parthi (Vaiolo? Morbillo? Tifo?) e che flagellò la popolazione per una trentina di anni, decimandola. Oppure l’Epidemia di San Cipriano che straziò i Romani tra il 251 e il 270 d.C. Ma già nel 293 a.C. Roma era stata scossa da una grave epidemia. Andiamo quindi a vedere le due divinità cui si appellavano i Romani in caso di epidemie/pandemie.

APOLLO

immagine.png

Divinità derivata dall’antica religione greca, considerato dio delle arti, della medicina, della musica e della divinazione, è un’immagine del sole splendente (Febo). Entrò a far parte della religione romana con questi attribuiti, e con tutto il suo mito in quanto i popoli italici e quello latino non avevano una divinità con lui identificabile. Il maggior sviluppo del culto di Apollo si ebbe in età augustea.(nella foto l’Apollo del Belvedere                                                                                                      

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CENNI DI MITOLOGIA: Figlio di Zeus e di Leto (Latona) e fratello gemello di Artemide (Diana), nacque sull’isola di Delo, quando Iride, messaggera degli dei, riuscì a liberare Ilithya, dea dei parti felici, dalla segregazione attuata dalla gelosa Era (Giunone) ed a condurla dalla partoriente. Nacque in una notte di plenilunio, che fu da allora il giorno del mese a lui consacrato, sotto una palma. Cresciuto, dovette uccidere con i suoi dardi, nei pressi di Delfi, il drago Pitone, inviato da Era; per espiare la colpa passò nove anni come pastore, per cui fu considerato anche divinità pastorale e degli armenti. Successivamente si scontrò anche con Eracle che aveva saccheggiato il tempio a lui dedicato e la lotta finì solo per l’intercessione di Zeus (padre di entrambi). L’albero consacrato al dio era l’alloro, nel quale era stata tramutata la ninfa Dafne per sfuggire all’amore di Apollo; Dafne, che in greco significava per l’appunto “lauro” ovvero “alloro”, era una bellissima musa protettrice dei corsi d’acqua (le Naiadi). Cupido, dio dell’Amore, era adirato con Apollo che si vantava di aver ucciso il serpente Pitone e lo derideva del fatto che non era degno di portare l’arco e le frecce: decise pertanto di punire il dio colpendolo con una freccia d’oro (che faceva innamorare colui che ne veniva colpito) e la musa Dafne (che sarebbe stata la meta delle sua passione) con una freccia di piombo (che faceva rifuggire l’amore). Lei, essendo una ninfa amante della sua libertà, non voleva sottostare alla insistente corte di Apollo. Così, dopo il momento della dichiarazione, iniziò a scappare velocemente per non essere raggiunta. Durante la fuga, chiese aiuto alla madre terra Gea per non cadere nelle mani di Apollo. Gea accolse il suo appello e la trasformò in un bellissimo albero di alloro, separando per sempre i due.  Da quel giorno, l’alloro divenne la pianta sacra al dio Apollo, che ne portò una corona sempre intorno al suo capo.

immagine.png                                                       

(nella foto l’Apollo e Dafne del Bernini)

 L’animale-simbolo era il cigno (che lo trasporta nel paese degli Iperborei), il lupo, il capriolo o la cerbiatta (questi due come sua sorella Artemide/ Diana), il nibbio, l’avvoltoio, la cicala, il serpente, il delfino o quello di fantasia del grifone. Altro amore di Apollo fu quello per la mortale Cassandra, la quale gli promise di cedergli dopo aver appreso da lui l’arte divinatoria; tuttavia questa non gli si concedette e per vendetta il dio le tolse il dono della persuasione e quindi, di venir creduta.

                                                                                                       

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Apollo venne inoltre considerato un dio pastorale in quanto più volte nei Miti compare nelle vesti di pastore: la prima quando, dopo aver ucciso i Ciclopi, venne obbligato da Zeus a fare da schiavo per un anno ad un mortale, per la precisione dal re Admeto, in Tessaglia, dove fu bovaro; la seconda quando Hermes lo derubò delle  mandrie di sua proprietà, salvo concedergliele in cambio del dono della lyra inventata dallo stesso dio. Successivamente acquisirà dallo stesso dio un altro strumento, il flauto, in cambio del bastone dorato per guidare le mandrie di Admeto (il caduceo) e dell’arte di predire il futuro per mezzo dei sassolini.

- in quanto dio delle arti è patrono della poesia e dirige con la sua lyra (donatagli da Hermes/Mercurio e da questi tratta da un carapace di tartaruga) il coro delle Muse; intrattiene gli altri dei dell’Olimpo con le sue melodie                                               

- in quanto divinità solare è legato alla vegetazione, in quanto può far germinare e maturare o all’opposto inaridire il suolo o bruciare le vegetazioni

- sempre collegato all’attività solare può essere dio sterminatore, generatore di pestilenze scagliando dardi funesti o viceversa guaritore. Come già riportato in apertura, nel Libro I dell’Iliade, adirato per il torto compiuto ai danni del sacerdote Crise (che chiedeva ad Agamennone il rilascio della figlia Criseide), scaglia per dieci giorni dardi letali nel campo acheo e decima ne i guerrieri con una pestilenza.

- infine donerà a suo figlio Aesculapio la capacità di guarire.

ATTRIBUTI ED EPITETI: di solito coronato d’alloro, portava con sé l’arco o la lyra. Poteva esser rappresentato anche dal tripode sacrificale, simbolo dei poteri profetici. Il titolo più comune è quello di Phoibos/Febo (=splendente, lucente) riferito sia alla sua bellezza che al suo legame con il sole.

Altri epiteti:                    

Akesios / Latros (guaritore) di derivazione greca o Medicus nella versione latina                                                                                      

Alexikakos / Apotropaeos (che scaccia o allontana il male) o Averruncus in quella latina come patrono dei medici e collegato al potere di scatenare o tenere lontano malattie e pestilenze Aphetoros / Argurotoxos (dio dell’arco o dell’arco d’argento) o Articenens (colui che porta l’arco)                                                           

Archegetes (colui che guida la fondazione) in quanto patrono di colonie greche             

Lyceios / Lykegenes in riferimento sia al lupo che alla Licia, regione dove secondo al- cune leggende era nato                                                       

Loxias (oscuro) / Coelispex (colui che scruta i cieli) per le capacità divinatorie                                                                                                 

Musagete, capo delle Muse

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CULTO A ROMA: nel V° secolo a.C. fu istituita a Roma un’area sacra a lui dedicata detta Apollinar; nel 431 a.C. venne costruito il primo tempio, dedicato ad Apollo Medico, in seguito ad una pestilenza. Vi erano esposte statue di Apollo, Latona e di Artemide  assieme alle Muse. Sempre in suo onore vennero istituiti i Ludi Apollinares, giochi che si svolgevano dal 5 al 13 luglio. Augusto si attribuì la discendenza apollinea per consolidare la propria autorità; dopo lo scontro navale di Azio gli attribuì meriti nella vittoria e fece rinnovare e ingrandire il tempio di Apollo Sosiano, indì giochi quinquennali e finanziò la costruzione del tempio di Apollo Palatino in un punto indicato dalla caduta di un fulmine.

NUMISMATICA: nella numismatica imperiale le legende più comunemente usate sono CONSERVATOR, PROPVGNATOR  e PALATINVS (in quanto protettore della residenza imperiale del palatino), la divinità viene rappresentata nelle monetazioni da Augusto sino ad Aureliano; successivamente, nel IV secolo d.C. non compare più se non episodicamente, soppiantato dall’avvento del culto solare del dio Sol, di derivazione orientale.                                                                                                                

Gli imperatori e gli usurpatori che presentano con legende dedicate ad Apollo sono i seguenti: Antoninus Pius, Commodus, Piscennius Niger, Septimius Severus, Gordianus III, Trebonianus Gallus, Volusianus, Aemilianus, Valerianus, Quietus, Macrianus, Gallienus, Claudius II, Aurelianus, Quintillus, Carausius. Altri imperatori hanno rappresentato la divinità con legende non dedicate.

GALLERIA:

ROVESCI CON LEGENDE DEDICATE AD APOLLO 

antonino.jpg         

Antoninus Pius, RIC 63b, denario, APOLLINI AVGVSTO, Apollo rivolto a sinistra, reggente patera e lyra. 140-143 AD.   

commodus.jpg          

Commodus, RIC 205, denario, APOL MONET P M TR P XV, COS VI tra i campi, Apollo rivolto a destra, mano destra alla testa, braccio sinistro appoggiato ad una colonna. 190 AD. Il dio è rappresentato nella possa tipica di Securitas, con le gambe incrociate ed appoggiato ad una colonna; la mano destra ravviva i capelli oppure, semplicemente, richiama la posa tipica della statuaria di Apollo Lyceios.

commodus 2.jpg

Commodus, RIC 218, denario, APOL PAL P M TR P XVI COS VI, Apollo, laureato, indossante un abito lungo, in piedi rivolto a destra e reggente un plectum, appoggiante la lyra posta su una colonna. 191 AD.  APOL PAL identifica il ritratto del dio nella veste di Apollo Palatino. Verosimilmente riprende un originale dato da una statua di Scopas e collocata sul Colle Palatino.  

Treboniano.jpg

Trebonianus Gallus, RIC 103, sesterzio, APOLL SALVTARI SC, Apollo rivolto a sinistra, reggente ramo e appoggiato a una lyra posta su una roccia. 251 AD. L’esercito romano, al rientro dalla guerra contro i Goti, diffuse un’epidemia di peste a Roma. La pestilenza ebbe vasta diffusione ed uccise anche Ostiliano, figlio del suo predecessore Traianus Decio, al momento co-augusto; nel novembre 251 venne eletto al suo posto il proprio figlio Volusiano. Anche quest’ultimo coniò due sesterzi (RIC 247 e 248) del tutto analoghi a quello di suo padre. Secondo alcuni studiosi queste monete hanno verosimilmente un carattere evocatorio verso Apollo in quanto guaritore (Salutaris). E’ interessante rimarcare la presenza del ramo verosimilmente di alloro, albero sacro di Apollo, rivolto verso il basso, come nell’atto di “spazzare”. 

                                                                                                valeriansu.jpg            

Valerian I, RIC 72, AR antoniniano, APOLINI CONSERVA, Apollo stante a sinistra reggente ramo di alloro e lyra (talvolta appoggiatasu una roccia). 256-257 AD. L’ imperatore si appella ad Apollo come protettore con legenda APOLLO CONSERVA(TORE)                                                                                                                                         valerian 2.jpg

Valerian I, RIC 74, AR antoniniano, APOLINI PROPVG, Apollo stante a destra, tendente un arco. AD 253 AD. Una bella iconografia di Apollo Articenens, ovvero arciere con legenda APOLLO COMBATTENTE.

valerian 3.jpg

Valerian I, RIC 190, sesterzio, APOLINI CONSERVA S-C, Apollo stante a sinistra reggente ramo di alloro e lyra (talvolta appoggiata su una roccia). 255-256 AD

                                         galliensu.jpg     

Gallienus, RIC 468, antoniniano, APOLLO CONSER, Apollo stante a sinistra, reggente con la destra un ramo d’alloro rivolto verso il basso e nella sinistra un mantello.    260-268 AD.  

gallienus 2.jpg

Gallienus, RIC 163, AE antoniniano, , APOLLINI CONS AVG, Centauro che cammina verso destra e tendente un arco (varie versioni). Apollo raffigurato non con sembianze umane ma con un centauro; questa creatura ha un nesso con la mitologia apollinea in quanto Apollo affidò il figlio Aesculapio al centauro Chirone il quale lo erudì alla scienza della medicina. La legenda invoca la protezione dell’imperatore da parte di Apollo.

gallienus 3.jpg

Gallienus, RIC 165, AE antoniniano, APOLLINI CONS AVG, Grifone rivolto a destra (varie versioni). Apollo raffigurato non con sembianze umane ma con quelle di un grifone, animale di fantasia a lui consacrato.

              emissione.jpg

“Emissione Pagana”, non in RIC, Vagi 2954 AE15mm, quarto di nummo coniato sotto Maxininus II Daia nel 310-313 AD. GENIO ANTIOCHINI, Tyche di Antiochia assisa frontale sul trono, il dio fluviale Orontes nuota verso di lei / APOLLONI SANCTO, Apollo stante a sinistra reggente patera e lyra, SMA in exergo. Coniata a Antiochia durante le persecuzioni cristiane di Maximinus II, Diocletianus e Galerius, la moneta presenta statue locali: la Tyche eretta da Eutychides (scuola di Lisippo) e l’Apollo di Bryaxis di Atene, già probabilmente utilizzata da modello nel denario APOLLINI AVGVSTO di Septimius Severus. Si tratta dell’ultima rappresentazione di Apollo in ordine di tempo su una moneta romana, per quanto su conio di tipo provinciale.

                                                 

 

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ROVESCI CON LEGENDE NON DEDICATORIE

Vari imperatori hanno emesso monetazioni con iconografie con riferimenti ad Apollo ma con legende non inerenti allo stesso. Alcuni esempi:

nero.jpg

Nerone (stessa iconografia anche su dupondi), RIC 210, asse, PONTIF MAX TR POT IMP PP S-C, Nerone raffigurato come Apollo Citharoedus (suonatore di cetra) che avanza a destra, suonando la lyra. 64 AD circa.

caracalla 1.jpg

Caracalla, RIC 254, denario, PMTRPXVIIICOSIIIIPP, Apollo stante a sinistra, reggente ramo di alloro rivolto in alto e lyra appoggiata su un piccolo altare. 213 AD.

caracalla 2.jpg

Caracalla, RIC 238, denario, PMTRPXVIIICOSIIIIPP, Apollo seduto rivolto a sinistra, sollevante un ramo d’alloro con la mano destra e appoggiante il gomito sinistro sulla lyra a sua volta appoggiata su un tripode. 213 AD

gord.jpg

Gordianus III, RIC 302, sesterzio, PMTRPIIIICOSIIP S-C, Apollo seduto rivolto verso sinistra, sollevante un ramo d’alloro con la mano destra e appoggiante il gomito sinistro sulla lyra. 241-242 AD

 

 

 

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AESCULAPIUS:

 Asklepios (Aesculapius in latino) è un personaggio tratto dalla mitologia greca dalle origine abbastanza incerte: figlio di Apollo e Coronide (sec. Pindaro), o del dio con Arsinoe (sec. Esiodo), o ancora figlio della seconda ed allevato dalla prima (sec. tradizione messenica), venne istruito alla medicina dal Centauro Chirone.

CENNI DI MITOLOGIA: La versione più comunemente accettata non presenta differenze tra quella greca e quella romana. Apollo si innamorò di Coronide, figlia di Flegias, re dei Tessali, la sedusse e dopo averla fecondata si recò a Delfi, lasciando una cornacchia bianca a guardia della ragazza. Coronide era innamorata del giovane mortale Ischys (Ischi) e lo accolse, seppur incinta di Apollo; la cornacchia volò ad avvisare il dio ma questi era già a conoscenza del fatto grazie ai suoi poteri divinatori e maledì l’uccello per non essere intervenuto, le sue penne furono tramutate in nere e così quelle dei suoi discendenti. Per vendicare il fratello Artemide (Diana) uccise Coronide con un dardo ed Apollo salvò il nascituro, chiamandolo Asklepios (Aesculapius) ed affidandolo al centauro Chirone. Questi lo istruì alla medicina; fattosi adulto mise a profitto gli insegnamenti del suo precettore per alleviare le sofferenze umane. Guarì tra gli altri le Pretidi dalla pazzia, i Fineidi dalla cecità, Ercole dalle ferite, quindi cercò di sconfiggere la morte e resuscitò Orione, Capaneo, Ippolito, Tindareo ed altri: Zeus (Giove), preoccupato dal timore che Asklepios sconvolgesse l’ordine del mondo, lo fulminò. Apollo, per vendicarne l’uccisione, a sua volta uccise i Ciclopi. Dopo la morte ascese al cielo e fu trasformato nella costellazione del Serpentario. Asklepios ebbe sei figli: Igea, la salute; Panacea che aveva il dono di curare tutte le malattie; Iaso, che provoca le malattie; Egle, madre delle Grazie; Macaone che combattè a Troia e uccise Euripilo; Podalirio, medico. In Grecia si riteneva che bastava dormire in un tempio a lui dedicato per guarire da ogni patologia; in ogni tempio c’era almeno un serpente (simbolo del rinnovamento) proveniente dal santuario di Epidauro. Di solito viene rappresentato con lunga barba fluente e recante in mano un bastone e che è diventato simbolo internazionale del soccorso medico. Altre simbologie sono le pigne, le corone d’alloro, la capra o il cane.

CULTO A ROMA: il suo culto fu introdotto a Roma nel 293 a.C. La tradizione narra che la città era stata colpita da una pestilenza; dopo aver consultato i Libri Sibillini il Senato decise di costruire un tempio dedicato a Esculapio. Dalla barca che trasportava la statua scese un serpente (simbolo di Esculapio) che nuotò verso l’isola Tiberina: qui venne edificato il tempio.

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NUMISMATICA: non esistono molte monete romane imperiali con l’effige di Aesculapius. E’ invece frequente nelle monetazioni provinciali dell’area greca e del basso Danubio. Di solito la rappresentazione è quella classica con barba, bastone e serpente a spire.

GALLERIA:

                                 coldio.jpg    

Clodius Albinus Caesar, RIC 2, denario, COS III, Aesculapius in piedi leggermente rivolto a sinistra offrente un oggetto rotondo ad un serpente avvolto a spire attorno al bastone. 194-195 AD         

                                                                                                           caracalla aureo.jpg   

Caracalla, RIC 270, aureus, P M TR P XVIII COS IIII PP, Caracalla stante a sinistra, sacrificante sopra un altare; dietro una figura dogata, davanti un vessillo. Di fronte all’imperatore un tempio tetrastile dove si trova Aesculapius (statua?), con bastone e serpente avvolto sullo stesso; dietro al dio un bambino (Telesphorus?) reggente un bastone. 215 AD

Caracalla verso la fine del suo regno era intenzionato ad annettere il Regno dei Parthi al fine di emulare le gesta di Alessandro Magno. Fallito il tentativo di sposare la figlia del re partico decise di conquistarne i territori militarmente. Questo aureo rappresenta la visita di Caracalla al tempio di Aesculapius a Pergamo, uno dei più noti ed importanti della Grecia. Oltre a questa moneta ne furono coniate altre in bronzo su ordine dell’imperatore che voleva dare visibilità all’evento. Medaglioni bronzei furono coniati a Pergamo(vedi sotto). Dopo aver lasciato la città Caracalla si recò ad Alessandria a visitare la tomba di Alessandro Magno.

casa sest.jpg

Caracalla, RIC 538, sesterzio, 215 AD. P M TR P XVIII IMP III COS IIII P P S - C Aesculapius stante a destra, testa rivolta a sinistra, reggente verga attorno alla quale si avvolge un serpente; a sinistra un Telesforo, a destra un globo.

cara asse.jpg

Caracalla, RIC 553, asse, 215 AD. P M TR P XVIII IMP III COS IIII P P S - C Aesculapius stante a destra, testa rivolta a sinistra, reggente bastone attorno alla quale si avvolge un serpente; a destra un globo.     

                  cara prov.jpg          

Caracalla, Æ Medaglione provinciale da Pergamum, Mysia. M. Caerelius Attalus, strategus.. [AVT KPAT] K MAPKOC AVP ANTWNEINOC, busto laureate e corazzato a destra; gorgone raffigurata sulla corazza / EPI CTPA M [KAIPEL ATTALOU] Caracalla rivolto a sinistra, reggente scettro e porgente la mano ad un serpente avvolto attorno ad un albero; tra i due piccolo Telesforo su bassa base rialzata. BMC 326 var. 214-215 AD.                                                                                                                      

Aesculapius viene rappresentato dal suo animale-simbolo, il serpente.                                        

postumus.jpg

Postumus, RIC 86, antoninianus, Colonia Agrippina. SALVS AVG, Aesculapius rivolto verso destra, testa rivolta a sinistra, con mano destra appoggiata su un serpente avvolto attorno ad un bastone, globo vicino al piede sinistro. 266 AD.

                  galliensu 1.jpg

Gallienus,  RIC 511°, AE antoninianus, Mediolanum. SALVS AVG, Aesculapius stante  frontale, testa rivolta a sinistra, appoggiato ad un serpente avvolto attorno ad un bastone.                                                                                                         

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Appendice:

TELESFORO

 Il nome di deriva dal greco Telesphoros, da "tele", lontano, e "phosos", portare. La forma latina è Telesphorus. E’ rappresentato da un individuo di bassa statura avvolto in un mantello con cappuccio a punta che copre la testa. Rappresenta la guarigione ed è associato ad Aesculapius e talvolta ad Igea; viene considerato il dio o genio della guarigione, recando egli aiuto al malato nel superamento della malattia.

Di origine probabilmente celtica, in origine importato nelle regioni anatoliche dai celti Galati, venne in seguito acquisito dai Greci che poi lo trasmisero anche ai Romani.

telesforo.jpg

Antoninus Pius, RecGen 96, AE21, Nicaea. EPIF TELEC-NIKAIEIC, Telesphoros in posa frontale. 

SITOGRAFIA:

APOLLO:

http://www.lunalucifera.com/Zoo/apollo.html

http://it.wikipedia.org/wiki/Apollo

http://www.coinarchives.com

http://www.forumancientcoins.com/moonmoth/reverse_apollo.html

http://www.cngcoins.com

http://dougsmith.ancients.info/gods.html

http://wildwinds.com/coins/

http://mk.shahrazad.net/

AESCULAPIUS

http://wildwinds.com/coins/ric/i.html

http://it.wikipedia.org/wiki/Asclepio

http://www.beastcoins.com/Topical/Deities/AncientDeities.htm

http://www.coinarchives.com

http://www.cngcoins.com

http://dougsmith.ancients.info/gods.html

http://tomross.ancients.info/

FOTO da Wikypedia

                                                                                             

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  • Illyricum65 in primo piano e ha rimosso la discussione da quelle importanti questo topic

Ironia della sorte Apollo era anche chiamato sterminatore di topi. 

Quasi a sottolineare il fatto che potesse portare la peste ma anche toglierla, anche se non credo che gli antichi fossero coscienti della correlazione tra peste e topi. 

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Supporter

Sulla peste di Atene nel 430 a. C.

Durante la guerra del Peloponneso, alle prime azioni militari, Sparta condusse diverse spedizioni nell’Attica e Pericle diede l’ordine di far rifugiare gli Ateniesi e gli abitanti dei borghi vicini all’interno delle mura della città. L’unica fonte di approvvigionamento era il porto del Pireo che in quell’occasione divenne il veicolo del virus mortale. Tucidide riferisce che la malattia proveniva dall’Etiopia, da lì passò in Egitto, dall’Egitto alla Libia e infine dalla Libia arrivò ad Atene. La sovrappopolazione della città, la presenza di quartieri ristretti e addossati gli uni agli altri e la scarsa igiene furono determinanti nell’innescare la pestilenza. La propagazione del morbo fu senza eguali, ma il virus uccideva le vittime così velocemente che l’epidemia rimase circoscritta entro le mura di Atene.

Tra le vittime vi furono Pericle con la moglie e i figli, evento che estenuò notevolmente gli Ateniesi perché dopo la morte di Pericle, la loro città già indebolita dalla pestilenza si sentì privata del capo legittimo e i governatori che seguirono non riuscirono a conquistarsi l’appoggio del popolo né la fiducia dei concittadini. Negli anni seguenti venne stipulato un accordo che avrebbe dovuto garantire un cinquantennio di pace, ma la disastrosa spedizione in Sicilia nel 415 a. C. guidata da Alcibiade segnò il declino della potenza ateniese.

La pestilenza e i successi degli Spartani vennero interpretati opera di Apollo: il dio si era schierato dalla parte degli Spartani e stava combattendo al loro fianco. Tucidide si rifiutò di adattarsi alla superstizione corrente e decise di seguire un ragionamento di tipo scientifico. Il fatto che gli animali che avevano mangiato i cadaveri delle vittime si fossero ugualmente ammalati lo portò a escludere un’origine sovrannaturale del morbo e a orientarsi verso la ricerca di una causa naturale. Lo storico ricostruì così l’ipotetico percorso dell’epidemia e descrisse accuratamente i sintomi:

“Le parti interne sia la faringe che la gola subito erano sanguinanti ed emettevano un alito strano e maleodorante; e inseguito dopo questi sintomi sopraggiungevano starnuti e raucedine e in non molto tempo la malattia scendeva al petto in uno spasmo violento, e una volta che arrivava allo stomaco, lo rivolgeva, e sopraggiungevano svuotamenti di bile in tutti quei modi che sono stati catalogati dai medici e questi avvenivano tra grandi sofferenze.”

Tucidide continua col descrivere corpi lividi, puntellati da pustole, e una sete insopprimibile e vampate improvvise di calore che tormentavano gli ammalati, i quali morivano entro 8-9 giorni dalla contrazione del morbo. I medici del tempo non riuscirono a diminuire il numero delle vittime, non solo per le tecniche inadeguate, ma anche perché morivano più in fretta degli altri dato il prolungato contatto con defunti e appestati. Nel 2005 nel DNA estratto dai denti di una vittima al cimitero Ceramico di Atene è stato ritrovato il batterio della febbre tifoidea, scoperta confermata da altri scavi e ricerche. I sintomi della febbre tifoidea quali brividi, brachicardia, astenia, mialgia e anoressia corrispondono in parte alla descrizione di Tucidide.

 

Fonte

http://lyceum2017.altervista.org/la-peste-del-430-a-c-unepidemia-destinata-a-segnare-il-declino-di-atene/

 

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Supporter

Ciao @Illyricum65

questa discussione mi piace molto perché unisce storia, mito e numismatica.

Con particolare riferimento alla numismatica, ho notato che hai segnalato diversi rovesci "provinciali" di Caracalla con Esculapio.

C'e' un motivo per questo particolare interesse di Caracalla per Esculapio?

Mi ha inoltre stupito trovare lo stesso in rovesci di imperatori quali Clodio Albino e Postumo.

Una notazione infine: L'ospedale Fatebenefratelli di Roma e' proprio sull'isola Tiberina dove sorgeva il tempio di Esculapio

Quanto ad Apollo, ho trovato molto bella la moneta di Nerone con Apollo Citaredo.

In riferimento al tempio di Apollo Sosiano, volevo solo segnalare che sono ancora visibili tre colonne dello stesso nelle vicinanze del Teatro di Marcello.

Buona notte.

Stilicho

 

A @Adelchi66

L'Apollo "sterminatore di topi" era Apollo "Sminteo"

Ciao da Stilicho

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Nel periodo imperiale il suo culto perse di importanza, ma in questo contesto degna di nota è la figura di Vediove, divinità arcaica tendenzialmente infera che, insieme a Larunda e Summano, si suppone presiedesse la conclusione dei cicli vitali. Viene spesso visto come una sorta di alter ego malefico di Apollo ed era lui a "scoccare le frecce della pestilenza". Il tempio di Esculapio fu edificato proprio in prossimità del tempio di Vediove allo scopo di "spuntare" le frecce di quest'ultimo.

Modificato da Rapax
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Storia, numismatica e attualità ahimé mai così connesse come di questi giorni... con un occhio affetto da congiuntivite e una tossetta fastidiosa che da qualche giorno mi segue, non mi resta che fare come il buon Aureolo che riprendendo il coevo Postumo, asseragialto in quel di Milano, si appellò a Aesculapius:

aureolo02.jpgaureolo01.jpg

D\ IMP C POSTVMVS PF AVG
R\ SALVS AVG, /P
Ex Poundbury Hoard (UK, 1985).

Plauso a @Illyricum65 che come al solito sa estrarre dal cilindro delle superbe discussioni di carattere divulgativo davvero ben fatte e interessanti! ...e un piccolo augurio per tutti noi affinché arrivi presto un po' di SALVS...

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17 ore fa, Stilicho dice:

Con particolare riferimento alla numismatica, ho notato che hai segnalato diversi rovesci "provinciali" di Caracalla con Esculapio.

C'e' un motivo per questo particolare interesse di Caracalla per Esculapio?

Il Culto di Asclepio è particolarmente diffuso sotto Antonini e i Severi; Caracalla si recò a visitare il suo santuario a Pergamo. Asclepio era molto venerato nell'area orientale dell'Impero; a Pergamo si trovano tuttora i resti del Asklepeion ove troviamo un centro di cura per malattie, unico nel mondo antico. Il Tempio di Asklepio, di forma circolare, costruito nel 150 d.C. Non rimangono che poche vestigia.
Il Tempio di Teresforo. Vi si accede per un interessante tunnel in pietra, una volta ricoperta di marmo. Era di forma circolare. Restano poche vestigia.

CARACALLA A PERGAMO E A TROIA (214 D.C.)
"... Dopo aver preso questi provvedimenti, e aver sistemato gli affari delle singole città come gli sembrava opportuno, si affrettò a Pergamo, nella provincia d’Asia, per farsi curare dal dio Asclepio. Ivi giunto, si riempì di sogni finché ne ebbe voglia; quindi si recò a Ilio. Visitò tutti i resti dell’antica città, nonché la tomba di Achille; questa onorò splendidamente con ghirlande di fiori, e si diede, secondo il solito sistema, a imitare Achille. Poiché aveva bisogno anche di un Patroclo, approfittò del fatto che il suo liberto Festo, da lui prediletto, e sopraintendente dell’archivio imperiale, morì mentre era a Ilio: alcuni insinuarono appunto che fosse stato avvelenato, per essere sepolto come Patroclo; altri pensavano che fosse morto di malattia. Ordinò dunque di elevare un gran rogo, e di trasportarvi la salma, ponendola nel mezzo; quindi sacrificò vittime di ogni genere, e accese il fuoco. Fece poi libagioni con un’anfora, in onore dei venti; e suscitò grande ilarità, poiché voleva gettare tra le fiamme la sua chioma, essendo quasi completamente calvo; riuscì comunque a tagliarsi i pochi capelli che aveva."
(Erodiano d’Asia, 180-250 ca., Storia dell’impero romano, trad. di F. Cassola, 1968)

http://www.eteria.it/75-pergamo-p439/

https://lamisuradellecose.blogspot.com/2017/08/lesculapio-romano-questioni-generali.html

Sembra (ma non trovo riferimenti certi) che lo stesso Caracalla sia stato ammalato nell'inverno 213-214 durante la campagna germanica (da cui le suppliche a Asclepio) e che nella primavera 214 si sia messo in cammino verso i Parthi, anelando a emulare Alessandro Magno. Traversò la Tracia, ove ottenne buoni successi contro alcuni popoli barbari, indi traversò l’Ellesponto e scese fino ad Antiochia e poi ad Alessandria. La popolazione di questa città lo aveva gratificato di motti pungenti e mordaci; Caracalla la ripagò con una raccapricciante carneficina che non può non parere mostruosamente inadeguata alla causa. Tornato in Antiochia, Caracalla diede inizio alla campagna contro i Parti.

Ciao

Illyricum

;)

 

 

 

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12 minuti fa, Illyricum65 dice:

Il Culto di Asclepio è particolarmente diffuso sotto Antonini e i Severi; Caracalla si recò a visitare il suo santuario a Pergamo. Asclepio era molto venerato nell'area orientale dell'Impero; a Pergamo si trovano tuttora i resti del Asklepeion ove troviamo un centro di cura per malattie, unico nel mondo antico. Il Tempio di Asklepio, di forma circolare, costruito nel 150 d.C. Non rimangono che poche vestigia.
Il Tempio di Teresforo. Vi si accede per un interessante tunnel in pietra, una volta ricoperta di marmo. Era di forma circolare. Restano poche vestigia.

CARACALLA A PERGAMO E A TROIA (214 D.C.)
"... Dopo aver preso questi provvedimenti, e aver sistemato gli affari delle singole città come gli sembrava opportuno, si affrettò a Pergamo, nella provincia d’Asia, per farsi curare dal dio Asclepio. Ivi giunto, si riempì di sogni finché ne ebbe voglia; quindi si recò a Ilio. Visitò tutti i resti dell’antica città, nonché la tomba di Achille; questa onorò splendidamente con ghirlande di fiori, e si diede, secondo il solito sistema, a imitare Achille. Poiché aveva bisogno anche di un Patroclo, approfittò del fatto che il suo liberto Festo, da lui prediletto, e sopraintendente dell’archivio imperiale, morì mentre era a Ilio: alcuni insinuarono appunto che fosse stato avvelenato, per essere sepolto come Patroclo; altri pensavano che fosse morto di malattia. Ordinò dunque di elevare un gran rogo, e di trasportarvi la salma, ponendola nel mezzo; quindi sacrificò vittime di ogni genere, e accese il fuoco. Fece poi libagioni con un’anfora, in onore dei venti; e suscitò grande ilarità, poiché voleva gettare tra le fiamme la sua chioma, essendo quasi completamente calvo; riuscì comunque a tagliarsi i pochi capelli che aveva."
(Erodiano d’Asia, 180-250 ca., Storia dell’impero romano, trad. di F. Cassola, 1968)

http://www.eteria.it/75-pergamo-p439/

https://lamisuradellecose.blogspot.com/2017/08/lesculapio-romano-questioni-generali.html

Sembra (ma non trovo riferimenti certi) che lo stesso Caracalla sia stato ammalato nell'inverno 213-214 durante la campagna germanica (da cui le suppliche a Asclepio) e che nella primavera 214 si sia messo in cammino verso i Parthi, anelando a emulare Alessandro Magno. Traversò la Tracia, ove ottenne buoni successi contro alcuni popoli barbari, indi traversò l’Ellesponto e scese fino ad Antiochia e poi ad Alessandria. La popolazione di questa città lo aveva gratificato di motti pungenti e mordaci; Caracalla la ripagò con una raccapricciante carneficina che non può non parere mostruosamente inadeguata alla causa. Tornato in Antiochia, Caracalla diede inizio alla campagna contro i Parti.

Ciao

Illyricum

;)

 

 

 

Molto chiaro ed esauriente. Ecco spiegato perché Caracalla fosse così "devoto" ad Esculapio.

Probabilmente la stessa cosa sarà avvenuta per Clodio Albino e Postumo.

Buona serata e ancora complimenti!

Stilicho

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4 ore fa, grigioviola dice:

Storia, numismatica e attualità ahimé mai così connesse come di questi giorni... con un occhio affetto da congiuntivite e una tossetta fastidiosa che da qualche giorno mi segue, non mi resta che fare come il buon Aureolo che riprendendo il coevo Postumo, asseragialto in quel di Milano, si appellò a Aesculapius:

aureolo02.jpgaureolo01.jpg

D\ IMP C POSTVMVS PF AVG
R\ SALVS AVG, /P
Ex Poundbury Hoard (UK, 1985).

Plauso a @Illyricum65 che come al solito sa estrarre dal cilindro delle superbe discussioni di carattere divulgativo davvero ben fatte e interessanti! ...e un piccolo augurio per tutti noi affinché arrivi presto un po' di SALVS...

@grigioviola

Da come vedo è una delle moneta del Poundbury Hoard!

Ti sono arrivate??

Ciao da Stilicho

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Ho trovato questo testo se a qualcuno interessa approfondire:

Il culto di Asclepio nell'area mediterranea

Di Valentina Calì, Giulia Sfameni Gasparro, Aglaia Archontidou, Walter Burkert, Emanuele M. Ciampini, Enrico Dal Covolo, Gioia De Luca, Enzo Lippolis, Alexandros Mantis, Attilio Mastrocinque, Pietro Meli, Mariangela Monaca, Luisa Musso, Vanda Papaefthimiou, Aurelio Pérez Jiménez, Laurent Pernot, Sergio Ribichini, Anna Scibilia, Emilio Suàrez de la Torre, Mario Torelli.

Preview su Google:

https://books.google.it/books?id=ELynEM9uxiEC&pg=PA136&lpg=PA136&dq=clodio+albino+esculapio&source=bl&ots=S4fCB3mgs0&sig=ACfU3U3oRnhRozx91BBE36KShfDNDaXvZA&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiJ3eza9pLoAhUNhlwKHWnLCjUQ6AEwEHoECAkQAQ#v=onepage&q=clodio albino esculapio&f=false

Ciao

Illyricum

;)

 

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Ho trovato sul web uno spettacolare rilievo di età imperiale proveniente dalla Croazia - Aqua Iasae (Vradzinske Toplice) 

Immagine

Rappresenta la "famiglia della Salute": Aescuplapius (dx), Salus/Hygieia (sn, sua figlia) e il Telesforo (centro).

Immagine

Nel dettaglio la dedica

“Per la Salute e le vittorie dell’Imperatore e Cesare MARCVS AVRELLIVS ANTONINVS, il pio, il fortunato, l’augusto”

laddove come ANTONINVS dobbiamo considerare Caracalla (a ridaje!). Databile al 213 d.C. circa.

Commissionata da Lucius Alfenus Avitianus,

Governatore dell'Arabia.

Ciao

Illyricum

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Inviato (modificato)

Buongiorno,

ho postato una discussione su Apollo epidemie etc… ma Vi prego di leggerla nella giusta ottica. Il fine ultimo, ovvero il mio obiettivo, oltre a quello di distrarvi e se possibile di darVi qualche informazione che non conoscevate, è quello di far capire che queste "bestie" ci sono sempre state, hanno causato sconquassi e perdite di vite umane ma abbiamo una fortuna: non crediamo siano colpa dell'ira di Apollo e non confidiamo nel bastone di Asclepio… abbiamo la Scienza. Sappiamo chi è responsabile ed abbiamo i mezzi per contenere i danni. Ce la facevano i romani antichi… non ce la faremo noi seguendo le indicazioni sanitarie che ci vengono fornite? E con la Scienza di cui disponiamo?

Vinceremo anche questa battaglia con un nemico invisibile… e che serva da monito per il Futuro… riflettiamo tutti e soprattutto lassù tra chi prende decisioni per tutti.

 

# TUTTO ANDRA' BENE

 

Risultato immagini per arcobaleno

Illyricum

;)

Modificato da Illyricum65
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Supporter

Ciao @Illyricum65!

Grazie per questa discussione davvero molto completa, curata e agile che ha arricchito le mie conoscenze e grazie anche per la chiosa finale che condivido in pieno.

Io credo che anche oggi come ieri abbiamo bisogno sia di Apollo, sia del bastone di Asclepio, intesi come fede e scienza. 

Si dice "Historia magistra vitae", ma spesso purtroppo non e' così. Troppo spesso ci dimentichiamo delle esperienze passate. Il mio timore e' che, passata la buriana (perché passerà), si torni a compiere gli stessi errori. Il nostro sistema sanitario sta reggendo, ma grazie alla abnegazione e all'impegno di Persone (volutamente scritto con la lettera maiuscola) che lavorano senza sosta, con impegno ed abnegazione e con tutta la loro professionalità (e nella sanità italiana, ce n'é molta, anche se non fa notizia).

In questi giorni, a proposito del personale sanitario,  si parla spesso di "eroi". Scusate, ma questo mi fa arrabbiare. Parafrasando un film (non ricordo quale), noi non abbiamo bisogno di eroi, ma di buoni soldati,  che devono esser messi in condizione di lavorare bene,  con adeguati periodi di riposo, senza stress, in strutture adeguate, con la giusta tutela. Ora si parla del coronavirus, ma non dimentichiamo che  ci sono e ci saranno sempre più persone anziane malate da curare, nel senso più ampio del termine. Saremo in  grado di farlo?

Ciao e scusa l'off topic.

Stilicho

 

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