Monumenti nelle monete provinciali

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Porzione di carta geografica con la zecca di Cyrrhus, in Cyrrhestica. A nord-est Samosata, la città natale di Luciano, scrittore, retore e filosofo siro di lingua greca antica.

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Bronzo di Filippo I (Macedonia, Tessalonica) che raffigura sul rovescio un tempio in prospettiva a destra (London Coin Galleries, Online Auction 3).

 

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Bronzo di Tranquillina (Frigia, Cadi) che raffigura sul rovescio una statua di culto di Artemide Efesia tra due cervi all’interno di un tempio tetrastilo (London Coin Galleries, Online Auction 3).

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Bronzo di Tranquillina (Lidia, Saitta) che raffigura sul rovescio un tempio tetrastilo con Afrodite nuda, in piedi, sull’entrata in posa pudica (London Coin Galleries, Online Auction 3).

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Bronzo di Gordiano III (Antiochia, Pisidia) che raffigura sul rovescio Tiche in piedi all’interno di un tempio tetrastile, con in mano scettro e patera sopra l’altare (London Coin Galleries, Online Auction 3).

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Bronzo di Gordiano III (Panfilia, Perge in alleanza con Side) che raffigura sul rovescio un tempio distilo con aquila nel frontone, contenente il simulacro di Artemide Pergea e Atena di Side, con in mano una lancia e la Vittoria (London Coin Galleries, Online Auction 3).

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Bronzo di Gordiano III (Sinnada, Frigia) che raffigura sul rovescio un tempio distilo che contiene la pietra sacra tra due rami di palma; sopra una stella (London Coin Galleries, Online Auction 3).

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Bronzo di Gordiano III (Afrodisias, Caria) che raffigura sul rovescio una statua di culto di Afrodite a destra all’interno di un tempio tetrastilo (London Coin Galleries, Online Auction 3).

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Bronzo di Gordiano III (Efeso, Ionia) che raffigura sul rovescio una statua di culto di Artemide Efesia all’interno di un tempio ottastilo (London Coin Galleries, Online Auction 3).

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Bronzo di Alessandro Severo (Seleucia ad Calycadnum, Cilicia) che raffigura sul rovesco un tempio distilo con Tiche seduta sulle rocce, con spighe d’orzo in mano; sotto il dio fluviale Kalykadnos che nuota a sinistra (Numismatik Naumann 55).

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Bronzo di Gordiano III (Cizico, Misia) che raffigura sul rovescio un tempio ottastilo (London Coin Galleries, Online Auction 3).

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Bronzo di Geta (Gythium, Laconia) che raffigura sul rovescio un tempio tetrastilo di Asclepio, con una stella nel frontone e all’interno Asclepio in piedi; pannello con tratteggio a croce a destra (Numismatik Naumann 79).

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Bronzo di Gordiano III con Serapis (Dionisopoli, Mesia inferiore) che raffigura sul rovescio un tempio tetrastilo con globetto nel frontone e all’interno una statua di Dioniso con lo scettro e una pantera (London Coin Galleries, Online Auction 3).

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Bronzo di Traiano Decio (Cibira, Frigia) che raffigura sul rovescio un tempio distilo contenente la cesta di vimini di Cibira (Papillon Numismatic, Auction 5).

Modificato 1 Aprile, 2021 da apollonia

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Cibira è una città meridionale della Frigia dove era particolarmente venerata la grande dea di Pisidia.

La cesta raffigurata sulle monete è quella che la dea porta sulla testa, un simbolo di apoteosi o almeno di beatitudine divina post mortem per le donne.

La personificazione di Cibira compare nei rilievi di una base da Pozzuoli, che probabilmente rappresentano copie delle statue di città asiatiche che circondavano la statua di Tiberio a Roma dinanzi al tempio di Venere Genitrice. Fra esse Cabira è rappresentata da una figura femminile in abito corto, alti stivaletti, elmo e lancia.

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Bronzo di Otacilia Severa (Magnesia al Silfio, Lidia) che raffigura sul rovescio un tempio con quattro colonne e un frontone arrotondato che racchiude una statua di Tiche (Papillon Numismatic, Auction 5).

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Bronzo di Antonino Pio (Egitto romano), che raffigura sul rovescio Isis sul trono che allatta Arpocrate nel tempio distilo (Agora Auctions 24).

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Arpocrate

Arpocrate, raffigurato sul rovescio del bronzo precedente, è una divinità egizia appartenente alla religione dell’antico Egitto, corrispondente all'antichissimo dio Hor pa khred, ossia Horo, il fanciullo e che identificava il figlio di Iside ed Osiride. Era anche la forma sincretica del dio Horo, del quale incarnava l'aspetto di figlio di due divinità. Citato nei Testi delle piramidi, sviluppò il culto vero e proprio solo in Bassa Epoca e come erede terreno del padre divenne l'incarnazione della monarchia fin dal periodo predinastico. A partire dal Terzo perido intermedio il suo culto divenne sempre più popolare e l'iconografia più diffusa lo rappresentava come un bambino stante o in braccio alla madre Iside, mentre si portava un dito alla bocca ad indicare che era il dio del silenzio.

J.-P. Corteggiani, nel suo libro L'Égypte ancienne et ses dieux, dice che il dito sulla bocca non è che un atteggiamento tipico dell'infanzia che gli autori classici hanno frainteso, pensando in un invito al silenzio. Altro elemento tipico di Arpocrate era la sua testa completamente rasata, ad eccezione di una treccia che gli ricadeva sul suo lato destro. La sua statua si trovava all'ingresso di quasi tutti i templi, per indicare che in quel luogo si onoravano gli Dei col silenzio, ovvero, secondo Plutarco, gli uomini che avevano una imperfetta cognizione della Divinità non dovevano parlarne che con rispetto. Gli antichi portavano spesso scolpita nei loro sigilli una figura d'Arpocrate, ad indicare che il segreto delle lettere andava conservato fedelmente.

Anche se di origini egiziane, soprattutto dell'area del Basso Egitto, il suo culto venne presto adottato anche nell'area greca e romana, dove rappresentò il dio del silenzio, con il dito alla bocca e cinto di un mantello cosparso di occhi e di orecchi.

Mito

Narra la mitologia che il fanciullo fu punto da uno scorpione e guarì grazie alla magia della madre, divenendo così il simbolo delle guarigioni. L'amuleto che lo raffigurava in piedi, su un coccodrillo, mentre tiene in mano dei serpenti, era considerato di buon auspicio in caso di malattia.

Il mito lo volle anche vendicatore del padre nei confronti di Seth.

Ben presto nel crescente sincretismo religioso Arpocrate divenne come il tipo del dio fanciullo, e in relazione si accrebbero i suoi attributi: identificato con Eracle, ci appare qualche volta con la clava; imparentato con Dioniso ne assume la nebride, il corno dell'abbondanza, la corona d'edera; riappare talora anche il simbolo originario dello sparviero. I Romani gli aggiunsero talvolta anche la bulla portata solitamente al collo dai bambini.

Da https://it.wikipedia.org/wiki/Arpocrate

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Bronzo di Gallieno (Antiochia al Meandro, Caria) che raffigura sul rovescio un tempio a quattro colonne con architrave ad arco, all'interno del quale vi è Tyche in piedi a sinistra, kalathos sulla testa, che tiene un timone e una cornucopia (Harlan J. Berk Ltd., Buy or Bid Sale 201).

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Lo stesso conio di dritto del bronzo precedente è stato utilizzato anche per la moneta che raffigura al rovescio Efesto che forgia l'elmo (Numismatik Naumann 44).

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Bronzo di Adriano (Alessandria d’Egitto) che raffigura sul rovescio Serapide con scettro e la mano alzata, in piedi a destra, di fronte ad Adriano in piedi a sinistra che appoggia la mano sulla stele con l'iscrizione ADP/IA/NON in tre righe; il tutto all'interno di un tempio distilo, frontone decorato con disco; L I[Z] in esergo (anno regnale 17, 132/3) (Ancient and Medieval Coins Canada, Auction 1, lot 94).

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Bronzo del Bosforo (Kotys I) che raffigura sul diritto un tempio a cinque colonne e sul rovesco una ghirlanda con un monogramma all’interno (Naville Nimismatics, LIVE AUCTION 20).

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Emiassarion di Augusto (Teos, Ionia) che raffigura sul diritto la testa nuda di Augusto all’interno di un tempio tetrastilo che poggia su due gradini e sul rovescio Dioniso con cantaro e tirso (Leu Web Auction 15).

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Bronzo di Valeriano I, Gallieno e Valeriano II (Nicomedia, Bitinia) che raffigura sul rovescio due templi tra i quali un serpente si alza da un altare e, sopra, un terzo tempio con all’interno Demetra in piedi, con una torcia e spighe di grano nelle mani (Numismatik Naumann 84).

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Altro esemplare del bronzo precedente BMC 68 (Papillon Numismatic, Auction 1).