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Inviato
7 minuti fa, leop dice:

Sono sempre stato indotto a leggere, a documentarmi su vari argomenti e a conservare i testi per eventuali riletture. Le discussioni sono positive, ma poi ci deve essere uno scritto a memoria del tutto; come ai congressi...si parla e si discute, poi alla fine si ricevono gli atti da conservare.

Non devo essere convinto, o almeno non mi sento di doverlo essere, ognuno può mantenere una linea di pensiero, oppure averne due e valutarle, confrontandole.

Purtroppo nessun romano verrà mai a dirci come sono andate le cose, pertanto potrebbe venire fuori in futuro una terza teoria e allora mi piacerebbe valutare pure quella.

Recentemente è stato edito da Spink il volume  del RIC revisionato che riguarda la monetazione di Adriano (Roman Imperial Coinage II.3 - From AD 117 to AD 138 - Hadrian by RA Abdy with PF Mittag).

Sarebbe interessante sapere come viene Lì classificata la moneta che ha dato origine alla discussione.


Supporter
Inviato (modificato)

Le monete romane di Rame e Oricalco, assi dupondi e sesterzi, rimasero in circolazione per un periodo di quasi 250 anni, probabilmente fino all'inizio del regno di Aureliano. A partire dalla metà del terzo secolo l'inflazione fece si che finalmente il valore fiduciario di queste cominciasse a coincidere col valore intrinseco, con conseguente tesaurizzazione e scomparsa del circolante con valore inferiore al denario. In tutto questo periodo, non sono noti riforme monetarie che hanno messo fuori corso un certo tipo di moneta in rame e Oricalco. L'unica riforma di rilievo è quella di Nerone, che introduce il dupondio con Corona radiata. Sarebbe interessante sapere che fine fecero i dupondi coniati in precedenza e non più distinguibili dagli assi a causa dell'usura. Vennero tariffati come Assi? La scomparsa dei dupondi pre-nerone potrebbe essere un forte indizio a riprova della riforma monetaria.

A partire dalla riforma di Nerone, il cittadino romano che doveva effettuare un pagamento, lo poteva fare mettendo assieme monete coniate da imperatori vissuti in secoli differenti. Il valore di queste monete, dunque, doveva essere univoco e non ambiguo.

E' quindi ragionevole che che in questo periodo storico la modalità per distinguere i due nominali sia rimasta invariata. Se un imperatore voleva fare una riforma su questi nominali, lui o i regnanti successivi sarebbero stati obbligati a mettere fuori corso la moneta fuori standard. 

Non mi sono noti eventi del genere (almeno fino ad oggi).

Modificato da azaad

Inviato
1 ora fa, Tinia Numismatica dice:

Suo pieno diritto.... se così non funzionasse, potremmo dare l’addio al contraddittorio che serve a sviluppare nuove idee. 

Il contraddittorio sta nelle due teorie e in questo caso non è servito molto a sviluppare nuove idee: sono rimaste le due teorie di partenza.

Aemilianus253 ha parlato di "convincimento", è differente. Io non ho provato a convincervi, ho solo cercato un dialogo e non mi compiaccio del Bernareggi o di altri, sono solo accademici.

Non spingo per convincere nessuno e non vi ho detto che state commettendo un errore, vi ho solo detto che volevo approfondire su alcuni testi. 

Se voi riuscite a "leggere le cose con la mentalità (e la logica) di allora" beati voi, siete un passo avanti (o indietro, in questo caso).   


Inviato
3 minuti fa, leop dice:

Il contraddittorio sta nelle due teorie e in questo caso non è servito molto a sviluppare nuove idee: sono rimaste le due teorie di partenza.

Aemilianus253 ha parlato di "convincimento", è differente. Io non ho provato a convincervi, ho solo cercato un dialogo e non mi compiaccio del Bernareggi o di altri, sono solo accademici.

Non spingo per convincere nessuno e non vi ho detto che state commettendo un errore, vi ho solo detto che volevo approfondire su alcuni testi. 

Se voi riuscite a "leggere le cose con la mentalità (e la logica) di allora" beati voi, siete un passo avanti (o indietro, in questo caso).   

Convincimento? Guardi che è solo un termine per affermare la diversità di vedute. Per il resto, nessuno vuol convincere l'altro di qualcosa. Ci si confronta senza alcun problema o posizione predefinita. 


Inviato

Perché Galba (post riforma di Nerone) non ha emesso un radiato? perché i suoi dupondi e i suoi assi sono tutti a testa laureata? non mi dite perché non ha fatto in tempo...

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Inviato
2 ore fa, azaad dice:

Le monete romane di Rame e Oricalco, assi dupondi e sesterzi, rimasero in circolazione per un periodo di quasi 250 anni, probabilmente fino all'inizio del regno di Aureliano. A partire dalla metà del terzo secolo l'inflazione fece si che finalmente il valore fiduciario di queste cominciasse a coincidere col valore intrinseco, con conseguente tesaurizzazione e scomparsa del circolante con valore inferiore al denario. In tutto questo periodo, non sono noti riforme monetarie che hanno messo fuori corso un certo tipo di moneta in rame e Oricalco. L'unica riforma di rilievo è quella di Nerone, che introduce il dupondio con Corona radiata. Sarebbe interessante sapere che fine fecero i dupondi coniati in precedenza e non più distinguibili dagli assi a causa dell'usura. Vennero tariffati come Assi? La scomparsa dei dupondi pre-nerone potrebbe essere un forte indizio a riprova della riforma monetaria.

A partire dalla riforma di Nerone, il cittadino romano che doveva effettuare un pagamento, lo poteva fare mettendo assieme monete coniate da imperatori vissuti in secoli differenti. Il valore di queste monete, dunque, doveva essere univoco e non ambiguo.

E' quindi ragionevole che che in questo periodo storico la modalità per distinguere i due nominali sia rimasta invariata. Se un imperatore voleva fare una riforma su questi nominali, lui o i regnanti successivi sarebbero stati obbligati a mettere fuori corso la moneta fuori standard. 

Non mi sono noti eventi del genere (almeno fino ad oggi).

Non mi risulta sia noto neanche il contrario, ovvero che il circolante augusteo pre riforma fosse ancora in giro e accettato in età antonina , per fare un esempio, difatti non mi risultano tesoretti con frammistioni di aes dei due imperatori , il che, per esclusione porta a dire che le monete augustee non circolassero più in epoche così tarde.... si trovano monete in AE con marchi di riutilizzo del quarto secolo e oltre, ma questa è un’altra storia....

2 ore fa, FlaviusDomitianus dice:

Recentemente è stato edito da Spink il volume  del RIC revisionato che riguarda la monetazione di Adriano (Roman Imperial Coinage II.3 - From AD 117 to AD 138 - Hadrian by RA Abdy with PF Mittag).

Sarebbe interessante sapere come viene Lì classificata la moneta che ha dato origine alla discussione.

Cosa cambia? È il verbo?


Inviato
2 ore fa, azaad dice:

 

Le monete romane di Rame e Oricalco, assi dupondi e sesterzi, rimasero in circolazione per un periodo di quasi 250 anni, probabilmente fino all'inizio del regno di Aureliano. A partire dalla metà del terzo secolo l'inflazione fece si che finalmente il valore fiduciario di queste cominciasse a coincidere col valore intrinseco, con conseguente tesaurizzazione e scomparsa del circolante con valore inferiore al denario

 

C’è qualcosa che non mi torna in questo discorso.....il valore intrinseco del metallo è crollato ben presto e quindi non capisco la necessità di tesaurizzare masse metalliche di nullo o scarso  valore se non fiduciario. 
Cosa lo conservavano a fare se la circolazione del AE si interrompe del tutto da un certo punto in poi ?

È solo zavorra. 


Inviato
47 minuti fa, leop dice:

Perché Galba (post riforma di Nerone) non ha emesso un radiato? perché i suoi dupondi e i suoi assi sono tutti a testa laureata? non mi dite perché non ha fatto in tempo...

Perché galba , eletto dopo Nerone dagli stessi avversatori dell’imperatore, per ragioni di opportunità politica rifiutava la riforma di Nerone ....riforma poi portata avanti da Nerva in avanti 

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Inviato
1 ora fa, leop dice:

Se voi riuscite a "leggere le cose con la mentalità (e la logica) di allora" beati voi, siete un passo avanti (o indietro, in questo caso).   

E se il problema fosse proprio non volerle leggere con una logica così moderna che ci sembra poco adatta ai nostri avi ?..,,,


Inviato

Discussione intanto ripulita dagli interventi polemici e non pertinenti.

Si prega di rimanere in topic onde evitare ulteriori interventi, la discussione rimane monitorata. 


Supporter
Inviato

Ciao

discussione cotta e ricotta come già detto in una discussione simile, se ad un certo momento i magistrati monetali hanno deciso di effettuare una riforma non solo  agendo sul peso e sul contenuto di fino per quanto riguardava il metallo nobile, ma agendo su di un simbolo ben visibile per distinguere due nominali tra i più usati, differenziandoli in modo evidente, un motivo logico ci sarà stato, in quanto i romani non facevano così per fare, e quello della corona laureata o radiata si faceva notare subito da tutta la popolazione, dalla riforma di Augusto non era passato tanto tempo, ma questo doveva essere stato un grosso problema, non dimentichiamoci che uno valeva il doppio dell'altro e il popolo non navigava certo nell'oro. Poi come si sa da quel momento in poi la corona radiata ha sempre significato " il doppio " vedi antoniniani e doppi sesterzi o doppi aurei. per quanto riguarda il radiato di Traiano è un discorso a parte in quanto era coniato per la circolazione in Siria e si trovano vari nominali con pesi diversi, nelle province i pesi del bronzo variavano e il loro valore era dato dal peso.

PS I romani non andavano a fare spesa portandosi dietro un bilancino da poter pesare le varie monete.

Silvio

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Supporter
Inviato

Ciao

dimenticavo una cosa, la riforma di Nerone o chi per lui, oltre alla diversità della corona aveva provato anche a introdurre altri nominali, probabilmente prima di arrivare alla corona radiata, come assi ridotti con simbolo di valuta I  o dupondi con la testa laureata ma con simbolo di valuta II cosa evidentemente accantonata per vari motivi, per poi passare definitivamente alla radiata.

Silvio

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