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IGNORED

Monete Veneziane Contromarcate


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Supporter

Bravo Doge e grazie!

Queste sono chicche che non trovi in rete; fino ad ora ;)

Saluti

Luciano

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ma te le hanno lasciate fotografare fuori dalle teche? se sì, hai il mio massimo rispetto. Io al correr vado quasi ogni anno, ma non ho mai chiesto tanto, anche se in effetti potrei farmi valere ;)

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Ma no magari, le chiavi delle teche le hanno buttate da anni, vedi i neon che le illuminano fulminati da 20 anni e nessuno che le cambia..

C'è libertà assoluta di fotografia, come hai notato le foto vengono accettabili anche da dietro il vetro. .magari se hai una macchina fotografica...puoi migliorare il mio lavoro dato che tutte le foto le ho fatte solo con il mio Samsung Galaxy :D

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  • 1 mese dopo...

Buongiorno a tutti gli amici. Vi posto una bellissima contromarcata. Guardate che spettacolo. 

1882534l.jpg

 

ITALY, Milano. AV Zecchino (21mm, 3.50 g, 12h). Civic badge counterstamped on a Venetian issue of Alvise Contarini (1676-1684). Biscione (crowned serpent devouring man) within oval incuse. Undertype: St. Mark presenting banner to kneeling Doge / Christ within mandorla. CNI –; Crippa –; for undertype: Paolucci 1; Friedberg 1338. EF. Very rare. 


From the collection of Dr. Lawrence A. Adams. Ex UBS 79 (10 September 2008), lot 4191.

The biscione served as the crest of the House of Visconti from the 11th century, the design said to have been copied from the shield of a Saracen warrior slain by a Visconti ancestor. As the family gained control of Milan, the biscione gradually came to serve as an emblem of the city itself.

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Nel 1600/1700 il ducato di Milano era sotto dominazione spagnola. Da Wikipedia:

Il Re di Francia e Carlo V reclamavano il Ducato facendosi guerra. Quest'ultimo, rivendicandolo come feudo imperiale, ottenne il controllo del Ducato e vi installò il figlio Filippo con diploma imperiale firmato a Bruxelles l'11 ottobre 1540. Il possesso del Ducato da parte di Filippo d'Asburgo fu finalmente riconosciuto dalla Corona francese nel 1559, con la Pace di Cateau-Cambrésis.

Il Ducato di Milano rimase soggetto ai sovrani spagnoli sino all'inizio del XVIII secolo. In questo periodo la sua capitale divenne con San Carlo e Federico Borromeo uno fra i principali centri della Controriforma in Italia. Durante il governo spagnolo, Milano sprofondò nell'abbandono e nel degrado in tutti i sensi. La giustizia era accondiscendente con i nobili e spietata con i più umili. Ma anche i nobili potevano salire sui gradini del patibolo. Coloro che invece godevano della più totale immunità erano gli ambasciatori e i consoli. Se ci si avvicinava troppo alle loro abitazioni si veniva imprigionati o uccisi dalle loro milizie private. Le antiche corporazioni che avevano rappresentato il potere della città erano ora soltanto un ostacolo alla sua prosperità, per le loro continue lotte. Il governo spagnolo trattava i suoi sudditi milanesi con imposte e le gabelle eccessive.[senza fonte] C'erano tasse sulla famiglia, sulla farina, sull'olio, sui cereali, sul vino, sulle proprietà, sulle vendite, sul reddito, sulle attività commerciali e sulla legna. Le milizie spagnole si preoccupavano solamente di reprimere i malcontenti invece che la delinquenza. Neppure i monasteri sfuggivano alla malavita, anzi lì si reclutavano i briganti a servizio di priori ed abati e spesso erano gli stessi monaci a diventare delinquenti. Il Vescovo di Milano tentò di contrastare questa dissolutezza sciogliendo l'Ordine degli Umiliati, sede della malavita dell'epoca, e diede l'autorizzazione al Foro ecclesiastico di processare gli imputati che si fossero macchiati di bestemmia, sodomia e adulterio; ma riuscì soltanto ad inasprire i rapporti tra lui e il popolo perché le sentenze del nuovo Tribunale erano ancora più dure di quelle dei tribunali governativi. Un'altra piaga fu la peste che colpì Milano nel 1576 e soprattutto nel 1630. Il numero esatto di vittime (senz'altro migliaia) è sconosciuto. Il morbo si diffuse anche per le processioni propiziatorie e per la caccia alle "streghe" (ritenute responsabili della peste): in entrambi i casi le riunioni servirono solo a peggiorare la situazione. L'economia si riprese a fatica solo dopo decenni. Dopo la peste le campagne erano rimaste incolte, fallirono molti negozi, botteghe, industrie e si perse molta manodopera. Unica nota positiva della Milano spagnola fu l'abile burocrazia del governo, che la città aveva da secoli. ( non chiaro)

La valutazione del «periodo spagnolo» è molto controversa. Indubitabile appare la decadenza economica che colpì il Ducato, in particolare dall'inizio del XVII secolo. Occorre però ricordare che tale involuzione si manifestò - seppure con forme e dimensioni diverse - nell'Italia intera[senza fonte]Inoltre il declino economico del Milanese, e in generale di tutt'Italia fu forte ed evidente solo dopo il 1620, ovvero dopo quasi un secolo dall'inizio della dominazione spagnola.[senza fonte] Molto influente per la percezione negativa di questo periodo fu il romanzo ottocentesco I promessi sposi, scritto da Alessandro Manzoni.

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Awards

Spettacolare, ne avevo vista un'altra con contromarca simile ma molto bassa di conservazione.

Quella che hai trovato da CNG è invece a dir poco superlativa.

 

Luciano probabilmente conosce bene queste contromarche, e ci potrebbe spiegare chi è il poveretto finito nelle fauci del biscione

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Supporter

Buona serata

 

Mi spiace deludere le vostre aspettative, ma è il primo zecchino che vedo con la contromarca del "Biscione" ... e che zecchino  ... e che contromarca :shok: è uno spettacolo!

 

Il periodo nel quale è stato contromarcato? Non ne ho idea, tanto più che gli zecchini non avevano "scadenza" e correvano tranquillamente per le piazze del mondo, senza età, anche se emessi nel 500, potevano essere usati benissimo nel 700!

 

Forse, più di me, ci può dare una mano qualche "milanese doc" @@giancarlone @@dabbene ... per darci qualche ragguaglio circa la contromarca ... speremm! :pardon: 

 

Riguardo al "Biscione" ... beh, non c'è una storia che possa raccontarci, con certezza, come e quando i Visconti la presero come propria "arma"; in queste cose c'è sempre qualche invenzione mitologica o qualche realtà romanzata che da risposte; vanno prese per quelle che sono e non mi voglio sostituire ai vari racconti che si trovano in rete.

 

In rete non dovreste trovare (spero ... non ho controllato :blum: ) un paio di belle rappresentazioni dell'araldica viscontea e poi sforzesca che posterò di seguito.

 

Spero che piacciano anche a @@Corbiniano e @@sandokan

 

saluti

luciano 

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La moneta contromarcata col biscione è uno zecchino del Doge Alvise Contarini quindi in quel periodo c'era Carlo II nel Ducato di Milano, quindi la moneta fu contromarcata in quel periodo o anche successivamente.

Siamo nel periodo terminale della dominazione Spagnola a Milano, ormai il disordine monetario era totale, non c'era bando che tenesse, monete erose, false, monete straniere, contraffazioni, continuerà nel tempo fino alla riforma monetaria di Maria Teresa che finalmente dopo anni di dibattiti sul cosa fare provvederà a rimediare alla situazione createsi.

Nella lista del Verri che fece per studio sul problema del circolante nel 1777 c'erano tanti zecchini veneziani che circolavano oltre a monete di ogni tipo e provenienza.

Le monete passavano e circolavano, i territori erano confinanti, Venezia comprava diversi manufatti nel Ducato, è probabile che pagasse coi suoi zecchini e che fossero anche contromarcati per una successiva circolazione.

Il biscione era d'altronde il simbolo milanese monetario dai tempi dei Visconti, quale miglior contromarca per ammetterlo anche nel Ducato?

Quindi è possibile tutto questo, il disordine c'era, si pagava con monete anche forestiere, i bandi non servivano più, la popolazione era stremata, ci vorrà ancora un po' di tempo per vedere una certa regolarizzazione...

Modificato da dabbene
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  • 1 mese dopo...

buongiorno,

ho letto questa interessante discussione e posto la foto di una monetina .

Si tratta di un difetto di tondello o una piccola  una contromarca?

cosa ve ne pare?

un saluto

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Modificato da laura78
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Supporter

Buona Domenica

 

La foto non è particolarmente chiara .....Si tratta di un grosso veneziano al nome del Doge Antonio Venier (nel tuo si riesce a decifrare il solo cognome VENERIO) tra l'altro noto che sul corno dogale riporta la crocetta (altre volte c'è un anellino oppure un gioiello a forma di pera .... forse una grossa perla).

 

Per contromarca ti riferisci a quello che sembra un cuore, posto sulla veste del doge?

 

Se fosse quello è la prima volta che lo vedo e poi dovrebbe esserci qualche lettera, numero, stemmino che indichi chi l'autorità che ce l'ha messo; io non ne vedo ... ci puoi far sapere se c'è qualche dettaglio?

 

saluti

luciano

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Ciao Luciano il grosso è quello del 1° tipo stella ed iniziale del massaro. Vedo dal lato del Cristo il classico segno della battitura ma non riesco a capire

che segno sia stato battuto. Un cuore? bisognerebbe avere la moneta in mano. Buona domenica.

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a me parrebbe di più un foro di sospensione otturato, vedi anche al rovescio a sinistra della testa di gesu, corrisponde come posizione, magari la forma a cuore si è formata per caso nella chiusura del buco

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il mio dubbio era proprio alla sinistra della testa del Gesu, sembra esserci un trifoglio o qualcosa di simile.

potrebbe trattarsi anche però di un foto otturato, ma sembra inverosimile, poiché vi sono segni di "schiacciatura" sia al dritto che al rovescio.

Modificato da laura78
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scusa, no, intendevo a destra della testa, dove ci dovrebbero essere le lettere XC. i tre pallini sono parte della decorazione del trono, su entrambi i lati, mentre credo che il trifoglio in basso a sinistra sia un segno di zecchiere

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