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IGNORED

Minerva testa


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Inviato (modificato)

Luigi, Anche tu te ne vai, mio nobile Orfeo,

che hai dato più luce di monete antiche.

Rimani ancora col tuo canto a mitigar l'orrore del momento,

a rallegrare chi speranza ha perso nella bontà dell'uomo

ridotto a un passo dall'abisso a essere negletto

di magnanime donne.

Che un' alba nuova ti sia propizia di speranza.

Eppure canta

Nell'impero del caos

 Il pettirosso

 

Modificato da Lucreziamaria
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Inviato
Il 3/12/2020 alle 17:39, 1412luigi dice:

Posto una interessante intervista ad un illustre medico francese, accanito provax

l''intervista è tratta dal blog del giornalista Maurizio Blonder

Non sono vaccini, ma modificatori genetici”

 2 Dicembre 2020 

di Luciano del Vecchio

CHRISTIAN PERRONNE, professore ipervaccinista, assolutamente a favore degli undici vaccini da iniettare ai bimbi francesi, un seguace di Pasteur, un vero Mengele provax, afferma sul nuovo vaccino:

Tutte queste misure sono fatte in modo che i francesi chiedano un vaccino.

Qual è quindi il vantaggio di un vaccino generalizzato per una malattia la cui mortalità è prossima allo 0,05%?

Questa vaccinazione di massa non è necessaria. Inoltre, i rischi della vaccinazione possono essere maggiori dei benefici.

Preoccupante: molti paesi, tra cui la Francia, si dicono pronti a vaccinare nelle prossime settimane.

Lo sviluppo e la valutazione di questi prodotti sono stati affrettati . Nessun risultato ne prova l’efficacia.

LA PERICOLOSITÀ DI QUESTI VACCINI NON È STATA FINORA PUBBLICATA.

Abbiamo letto solo i comunicati stampa dei produttori industriali, che hanno consentito alle loro azioni di salire sul mercato azionario.

La cosa peggiore: i primi “vaccini” che ci vengono offerti NON SONO VACCINI, ma prodotti di terapia genica. (MODIFICATORI GENETICI)

Ci inietteranno acidi nucleici che causeranno la produzione di parti del virus da parte delle nostre stesse cellule. Non conosciamo assolutamente le conseguenze di questa iniezione, perché è la prima iniezione genica nell’uomo.

E se le cellule di alcuni “vaccinati” producessero troppi elementi virali, provocando reazioni incontrollabili nel nostro corpo?

Le prime terapie geniche saranno con l’RNA, ma ci sono progetti con il DNA. Normalmente, nelle nostre cellule, il messaggio viene inviato dal DNA all’RNA, ma in determinate circostanze è possibile il contrario, soprattutto perché le nostre cellule umane contengono sin dall’alba dei tempi i cosiddetti retrovirus “endogeni” integrati nel DNA dei nostri cromosomi.

Questi retrovirus “addomesticati” che ci abitano sono generalmente innocui (a differenza dell’HIV, del retrovirus dell’AIDS ad esempio), ma possono produrre un enzima, la trascrittasi inversa, in grado di trascrivere all’indietro, dall’RNA al DNA.

QUINDI UN RNA ESTRANEO AL NOSTRO CORPO E SOMMINISTRATO PER INIEZIONE POTREBBE CODIFICARE DNA, ALTRETTANTO ESTRANEO, CHE PUÒ QUINDI INTEGRARSI NEI NOSTRI CROMOSOMI.

C’è quindi un rischio reale di trasformare i nostri geni in modo permanente.

C’è anche il rischio, modificando gli acidi nucleici degli ovuli o dello sperma, di trasmettere queste modificazioni genetiche ai nostri figli.

Le persone che promuovono queste terapie geniche, falsamente chiamate “vaccini” sono apprendisti stregoni e prendono i francesi e altri cittadini del mondo, per cavie.

Non vogliamo diventare, come i pomodori o il mais transgenico, OGM (organismi geneticamente modificati).

Un funzionario medico di una delle aziende produttrici farmaceutiche ha affermato pochi giorni fa di “”sperare in un effetto di protezione personale, ma che non si dovrebbe sperare troppo in un impatto sulla trasmissione del virus, quindi sulle dinamiche dell’epidemia””.

QUESTA È UN’AMMISSIONE MASCHERATA CHE NON È UN VACCINO.

Una vergogna.

Sono ancora più inorridito perché sono sempre stato a favore dei vaccini e ho presieduto per anni gli organismi che formulano la politica sui vaccini.

Oggi dobbiamo dire basta a questo piano estremamente preoccupante. Louis Pasteur si sta rivoltando nella tomba.

La scienza, l’etica medica e soprattutto il buon senso devono prendere il sopravvento.”

CHRISTIAN PERRONNE (fonte prelevata da Senta Depuydt)

 

 

In tutta sincerità, a me basta che funzioni (con il minor numero possibile di effetti collaterali).

Luigi, sai bene anche tu che in ogni ambito può succedere che non sia facile comprendere quale  la scelta giusta e quale quella sbagliata.

A volte putroppo non esiste tale differenza netta.

In siffatti casi si può solamente cercare di comprendere quale sia il male minore.

Ogni bene.


Inviato (modificato)

Non so se il significato della mia poesia amatoriale è stato compreso, ma almeno per questo non è necessario preoccuparsi: il vaccino che modifica il DNA è una nota e del tutto assurda balla complottista fra tante altre sull'argomento (non a caso presa a mio parere da una delle fonti più "autorevoli" nel campo della diffusione d'idiozie complottiste).

L'origine del fake: https://www.bufale.net/il-vaccino-del-coronavirus-modifica-il-dna-ma-la-fonte-non-e-un-tg-nazionale/

Modificato da ART

Inviato

La sua delicata ed acuta poesia merita di essere inviata al nobel Luc Montagnier, al Prof Tarro,  candidato al nobel,

al dott. Stefano Montanari, esperto in nanopatologie e al dott. Francesco Oliviero che certamente l'apprezzeranno. con la seguente aggiunta:
 
 
Che la luce di Leone XIII e 1326780202_1854medagliacelebrativaLeoneXIIIeMariaImmacolata.jpg.9147650080cc0d5b018266cf3562b23c.jpgdell'Immacolata Le sia propizia.
 
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Inviato

Grazie, gentilissima, ma non è necessario. Lo sappiamo tutti che i vaccini hanno effetti collaterali, non c'è bisogno di scomodare nobel e dottori.   


Inviato
6 ore fa, ART dice:

Lo sappiamo tutti che i vaccini hanno effetti collaterali

E sappiamo anche che TUTTE le medicine e non solo i vaccini hanno effetti collaterali.

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Inviato
Mala tempora currunt.
Ed è in questo preciso momento storico che i medici sono chiamati a fare una scelta: la scelta tra il rispetto del giuramento di Ippocrate oppure no, per il timore di essere radiati dall'albo: il copione e gli attori sono gli stessi dei tempi della Legge Lorenzin del 2017 e le vergognose radiazioni dei medici cui abbiamo assistito. Non è sconcertante che un cittadino e un medico, in Italia, non possano avanzare delle perplessità? Come fermare questo clima isterico?
 
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Inviato

mmmmmm. Basta io coi no vax non mi ci metto a discutere.

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Awards

Inviato

Questa discussione, è stata resa gradevole ed affascinante dalla vena poetica di chi vi ha partecipato, lasciatela così...

Dal film "l'attimo fuggente"

 ... "Non leggiamo e scriviamo poesie perché è carino: noi leggiamo e scriviamo poesie perché siamo membri della razza umana; e la razza umana è piena di passione. Medicina, legge, economia, ingegneria sono nobili professioni, necessarie al nostro sostentamento; ma la poesia, la bellezza, il romanticismo, l'amore, sono queste le cose che ci tengono in vita..."

 

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Inviato

A proposito di vanvere (per chi non dovesse conoscere la storia di tale termine, consiglio una ricerca in merito ?)

Leggendo questo articolo:

https://pubs.rsc.org/en/content/articlelanding/2014/md/c3md00323j#!divAbstract

mi è tornato in mente un antico proverbio veneto che, tra il serio e il faceto dice:

tromba di culo, sanità di corpoooo. Yuteme culo, se no son mortoooo.

Mi sorge il dubbio che il diavolo Barbariccia, di dantesca memoria, possa vantare origini venete  ?

 

 

 

 


Inviato (modificato)

Torno serio e, visto che ammiro chi riesce ad essere conciso in qualsiasi frangente, anche in ambito letterario, vi propongo la lettura di quanto riportato a questo indirizzo:

https://www.vanillamagazine.it/in-vendita-scarpe-bimbo-mai-usate-il-romanzo-piu-breve-e-triste-della-storia/

inerente il romanzo considerato il più corto in assoluto:

For sale: baby shoes, never worn.

In vendita: scarpe bimbo, mai usate.

 

Moneta-vaticana-sulla-Madre-Terra.jpg

Modificato da FFF
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  • 4 settimane dopo...
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Inviato

Fantàsia

 

Là c'è un castello, in cima alla collina

dove l'inverno è freddo, tanto freddo,

dove i ciocchi riscaldano il camino

dove volano in alto le faville

come baci nascosti alle lenzuola

come l'amore senza una parola...

dolce Fantàsia, è solo tuo il maniero

e ti aspetta ogni notte sul sentiero...

e sulla porta quel tuo bambolotto

di seta e pezza

e gli abbracci assonnati sul cuscino

e gli amori vestiti di broccati

di seta e neve e nulla...

aspetta il sole per svegliarti

amore...

ti guarderò sognare

finché ti abbracci e ti accarezzi

un profumo di fragole e di viole.

 

 

 

 

 

87478-large-2-euro-germania-2012-bayern-castello-di-neuschwanstein-zecca-f.jpg


Supporter
Inviato

DALIA

 

 

 

Una falce di luna

sfida il ghiaccio

i silenzi

e il coprifuoco

per sfiorare d'un bacio

il tuo sorriso...

prima che il giorno

ti accarezzi gli occhi

prima che il sole

scaldi i tuoi ginocchi

prima che stringa al petto la tua voce

come miele di favo con le noci.

 

 

 

 

 


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Inviato

COPRIFUOCO

 

Stasera sono uscito

in pieno coprifuoco

mi sono incamminato

sulla strada del parco

stasera ho incontrato

uno scoiattolo addormentato

fra un guscio di noce

e una corsa sul prato

stasera ho incontrato

un carabiniere assonnato

a far la guardia al volante

e al buio del selciato

stasera ho incontrato

l'ombra di un volto di donna

dolcissimo, disperato

per quell'abbraccio negato

per quell'amore sbocciato morto

senza chicchi di riso

sperduti sul sagrato.


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SMERALDA

 

 

Smeralda,

guardi i fiori di asfodelo

e sugli occhi bagnati metti il velo

e corri a piedi nudi

sopra i prati

verdi-azzurri e gelati...

ti circondano sguardi

ti assalgono risate

e labbra antiche

mani e sorrisi spenti

ridestati

al gusto dei tuoi occhi e della pelle...

ti accarezzano i piedi

quattro amori sfocati

appena riscaldati

sotto le zolle rosse

giovani, antiche e vecchie,

quasi appena rimosse.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

APPIA

 

Se conoscessi il volto della neve

e le parole antiche

e nuove e smantellate dal passato

e il tuo sguardo sfuggente e le risate

e l'arrosto sepolto di patate

e un vino antico

sanguigno e caldo

dipinto sulle facce contadine

di vecchi e stanchi e brutti

e i mezzi litri e il lambrusco selvaggio

aspro, buio, da rutti

e le carte di spade e di bastoni...

robe sgualcite, robe

dell'altro ieri...

la nebbia adesso avvolge

le tue mani baciate

chiuse dalle catene di Natale

ma tu rincorri i sogni dell'estate

i penultimi sogni

prima che ti accarezzino le fate.

 

 

 

 


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Inviato

Margarita

 

Vivi soltanto

negli occhi di chi ti guarda

e vivi a lungo

e vivi forte, forte, forte come il sangue

perché hai assorbito

e digerito

risate e pianto

e la noia e il silenzio

e l'abbaiare di un cane

fuori, oltre i doppi vetri appannati,

oltre il nulla

di chi non ti guarda...

vivi soltanto

negli occhi di chi ti guarda

e rinasci dal mare in tempesta

selvaggia e immacolata

e ti vedo

tinta di sole

eppure ancora spenta

morta

dentro il tuo specchio

perché

vivi soltanto

negli occhi di chi ti guarda.

 


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Inviato

 

Giulietta

 

 

Dice, domani, dice

il colonnello

che viene giù la neve...

ma non dice che arriva

soltanto un pianto lieve

quasi si vergognasse

di bagnarti i capelli

le spalle e le mammelle,

ma abbastanza

per ricoprirti il volto

i fianchi e le tue mani...

dice, domani, dice

che ti copre anche il cuore

e le grida e i sorrisi

e la cenere antica

d'ogni perduto amore...

saranno neve e lacrime

su un cestino di more.

 

 

 

 

 

 

 


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Inviato

Magdolna

 

Ti ricordi, Magdolna?

Mi lasciavi un biglietto sul cuscino

e un cuoricino e un fiore d'asfodelo

disegnati a matita

e accanto al letto un uovo strapazzato

e un tarocco spremuto

e un'eco di risate

per rincorrere il sole del mattino...

e ascoltavi alla radio le notizie

per scordare la vita...

e verso sera mi dicevi: scrivi

un racconto, una fiaba, una poesia

sul biglietto del tram, sopra il brogliaccio

degli amori perduti...

ma i tuoi pensieri no, tu li incartavi

con carta azzurra e fiocchi arcobaleno,

che sognassero al bianco della luna

una notte all'addiaccio

riscaldata da un cocktail rosso ghiaccio.

 

 

 

 

 


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Inviato

 

 

COPRIFUOCO 2

 

Stanotte sono uscito

in pieno coprifuoco.

Stanotte ho incontrato

bava di coprifuoco

nera, le braccia nere

nere le mani e i piedi

ma la faccia non c'era.

Stanotte sono uscito

verso la Piazza d'Armi

c'erano due persone

una femmina un maschio e una panchina

e volevo chiedere a lui

se non aveva paura

a lei

dove trovava il coraggio...

però avevano gli occhi

dentro gli occhi...

le mani

fredde di donna appena accarezzate

dalle mani di lui

ecco, ho visto il sorriso

dietro le mascherine

dolce come le voci

come il miele di selva con le noci

come la terra fredda riscaldata

dal seno caldo caldo di una fata.


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Inviato

MARCELLA

 

Prima di me ti hanno abbracciato in cinque

e adesso solo un pupo ed un marito

e ti stropicci gli occhi con le dita

e carichi i tuoi occhi di matita

e adesso ti stupisci se la vita

è fatta di popcorn e di carezze

e chiome scompigliare dalle brezze

di un vento caldo sceso giù a Torino

e cene con le cozze e un po' di vino...

ma niente che scompigli il ventre e il cuore

o che almeno assomigli un po' al dolore

di un abbandono o di un amore a fiocchi

di neve che accarezzano i ginocchi.

 

 


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Inviato

LUCILLA

 

Stasera ho visto ancora la tua voce

trapassare le imposte e la vetrata

come intruglio di strega

come il bicchiere azzurro di una fata

come gli antichi prati di trifoglio

come l'acqua salata e la rugiada

abbracciata al ricordo dei balocchi...

adesso ascolto il canto dei tuoi occhi

e smaga il cuore al suono del tuo viso

a una smorfia accennata o ad un sorriso

ai tuoi pensieri timidi e rubelli

ai tuoi sogni aggrappati sui cancelli

al vento che ti spettina i capelli...

adesso non scappare, occhioni belli

ho pane e uva e un calice di vino

da gustare pian piano

fra le faville e i ciocchi del camino.

 


  • 2 settimane dopo...
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Inviato

COPRIFUOCO 3

 

Ti ho incontrata stanotte, Callipìgia

bianchi due lupi stavano di scolta

e sorridevi appena al mio stupore

e mormoravi piano la canzone

di un vecchio amore bello come un sogno

come vergine miele di castagno....

e non mi davi ascolto

io che cercavo l'ombra del tuo volto

e il topazio imperiale dei capelli

e gli occhi blu smaltati di zaffiri...

mia Venere dolcissima e selvaggia

spiaggiata sul mio cuore

calice di malizia e di candore

e danzavo con gli occhi

tornati saltimbanchi

fra le curve dolcissime

del tuo seno e dei fianchi...

ma sei fuggita via

perché ti vergognavi a far le fusa

mia glaucòpide amica

mia novissima Musa.

 

 

 


  • 2 settimane dopo...
Supporter
Inviato

COPRIFUOCO 4

 

Ieri sera ho incontrato un perdinotte

che scriveva su un rotolo di carta

qualcosa che sembrava una poesia

io gli faccio: 'mi scusi

lei come me è allattato da una Musa?

Lui mi guarda e poi fa:

'cerco sempre una Musa

ma ho solo una compagna rompipalle

così col coprifuoco

esco per strada e scrivo canti e versi

racconti e fiabe e storie senza senso...

mi ispira il rischio della gattabuia

visto che mi rifiuto di pagare...

dicono che se sei dietro le sbarre

arrivano due Muse a consolarti:

una col seno a pera

l'altra col seno grande e a pagnottella;

una seriosa dà latte di mucca

ma la più bella

più bella della luce di una stella

offre il suo latte d'asina

dalla bruna mammella.


  • 3 settimane dopo...
Supporter
Inviato

SONIA

 

 

Sonia, odori di sedano e spinaci

di fragole di bosco e di zucchine

di banane, di more e mandarini

di risate fragranti

di lacrime bambine

di parole rubate e di scontrini

e mi parli di Fedor Dostoewskij

dell'Idiota e Nastasja che ama un altro

e io guardo il velluto dei tuoi occhi

e un'arancia caduta sui ginocchi

e il sole corre allegro sul tuo viso

a te che doni amore disperato

nato e morto su un prato

e mi guardi e non chiedi

se bevo a labbra schiuse

il latte avvelenato delle Muse.

 

 

 

 

 


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Inviato

CRISTIANA

 

 

 

Non voglio regalarti rose a maggio

 

meglio scodelle di ciliegie rosse

 

baciate dalle labbra di un sorriso

 

e il tuo canto sottile

 

e quei giri di do

 

e i tuoi capelli negri e un po' arruffati

 

e il tuo amore di ieri

 

imbalsamato

 

nel sarcofago d'oro dei ricordi

 

e l'amore di oggi

 

sbarrati gli occhi in un vicolo cieco

 

senza omaggi di marzo e di mimose

 

solo odore selvaggio

 

del tuo corpo, del seno e delle rose.

 


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