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IGNORED

Minerva testa


Lucreziamaria

Risposte migliori

Canto d'amore 

Vola il mio canto d'amore

a quei capelli spettinati

come pensieri arruffati,

ai fili d'erba delle carezze

pesanti come lievi promesse

al sangue troppo giovane

che non brucia a primavera.

 

Vola il mio canto d'amore

alla brezza di pini marini,

compagni di gioco complici

di giacchette sbottonate

e scarpe imbullettate,

di pensieri infiniti e dolci segreti.

 

Vola il mio canto d'amore

alla Luna dalle corna dorate

amante di giovani amanti,

di uva acerba e di uva matura,

di aquila o di cigno vestita,

di vergini e di meretrici.

 

Vola il mio canto d'amore

a Eros, dalle scintillanti ali dorate

rapide come i turbini della tempesta,

a Eros, che l'ombra della paura ignora

nato da uovo della Notte oscura,

perché lanci frecce infuocate

ai figli di Lucifero nemico di Eros.

 

 

palau_2016_amore_psiche_a.jpg

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agri1.jpg.32887e0d3fb95703d21d263ba24ade42.jpgAGRIPPINA

 

 

Mi sono innamorato

del tuo musetto senza mascherina,

delle tue mani, splendida Agrippina,

profumate al Marsiglia, mia divina,

altro che croci bianche di Amuchina...

e la notte mi abbracci

e mi avveleni

lentissimamente

con le tue labbra rosse

senza starnuti né colpi di tosse,

mia bimba e mia matrona

più letale di un virus alla corona.

 

 

 

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FATA VERDE

 

Una volta i poeti

cercavano le braccia

di qualche Fata Verde.

Le fate sono amare e cristalline,

crudeli e ingenue come una fanciulla.

Per amarle più a lungo, ci voleva

un cucchiaio d’argento traforato,

e lo zucchero sotto l’acqua fredda.

Così la Fata Verde

da cristallina si mutava in louche,

come il vero mischiato alle bugie,

come gli occhi appannati dall’amore.

Oggi la Fata dorme impolverata

dietro il vetro di antiche vinerie.

Ma i gatti ed i poeti

non restano mai soli…

a volte arriva un pensiero improvviso…

chi è? Una donna

che nessuno più bacia a mezzanotte.

Ha mani e piedi freddi, ma il suo uomo

dorme o pensa agli affari.

Alzati, presto, dolce Principessa

indossa la vestaglia e le ciabatte...

corri sul grande fiume...

ora ti vedo, mio glicine,

bellissima e assonnata!

Chi ronfa sui tuoi piedi? Due gattine…

Chi ti accarezza il cuore? Il tuo poeta.

 

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Nostalgia

L'acqua gioisce

di un arcobaleno

al dolce abbraccio

Lievi carezze

dei sospiri del vento

mi rimandano a te

che fosti bolla di sapone

e lacrima di pianto

Nella danza malinconica

della nostalgia

Procne canta

l'amato figlio Itys

da lei ucciso.

Tereu Procne e Philomela.jpg

Tereus_Philomelam_violavit_et_reclusit.jpg

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POPPEA

 

 

Ti ho sognato in un sogno, mia Poppea,

dolce musona dea,

trapunti gli occhi di fremiti antichi

e d'acqua e sale e di noci coi fichi...

eri sotto il Cenobio di Camogli

o a Nervi, fra il castello e i negri scogli,

e avevi pinne e muta e mascherina

e abbracciavi le onde, mia divina...

al collo un mezzo scudo di Pio nono,

catenina e appiccagnolo (un mio dono)

e sfioravi d'un bacio

il muso di un delfino,

mia smorfiosetta fata

mio unico vaccino.

 

 

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MESSALINA

 

Messalina, cercavi

impossibili amori

e trovavi soltanto

labbra caramellate di bugie...

e adesso abbracci amori spirituali

fremiti con i ceppi

pelle ai domiciliari...

e sorridi al ragazzo verduraio

e chiudi gli occhi dentro la borsetta

e affondi piano piano

i concubiti e i sogni nell'acquaio.

s-l500.jpg

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 ATHENA PROMACHOS  E  IL PRINCEPS  INTELLETTUALE

 

 

Poco giovò al buon Claudio imperatore

di Athena Promachos l'ardore

che doveva far da scudo

e non lasciare il princeps ignudo

di fronte alle muliebri fattezze

e alle feminee prodezze.

Athena combattente,

pur messa sul rovescio di un asse,

perché il princips aiutasse,

non usò scudo e giavellotto

a difesa del duce dotto

contro le insidie velenose

di due donne minacciose:

Agrippina e Messalina.

athena promachos.PNG

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ASDRUBALINA

 

 

Ho fatto un sogno verso la mattina

e c’eri tu, tu sola, Asdrubalina.

Vestivi rosa e azzurro fino ai piedi

piedi nudi e leggeri

fra l’erba e i fiori e il vento e i tuoi pensieri.

Nella sacca il mio libro, una banana,

un panino al formaggio e una spremuta.

Poi ti ho visto seduta

all’ombra di una vecchia palma nana

spizzicando i miei canti,

come sbocconcellare

il pandoro allo zucchero in cucina

ed il violino appeso giù in cantina…

non sto certo parlando

di un legno un po’ diabolico e divino!

E’ il cosciotto di capra

essiccato ai duemila

del Grande Paradiso...

e mi hai guardato appena

con un sorriso di panna montata,

mia marvigliosa fata,

mia splendida

magnifica

sfigata.

 

 

 

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DUE GIORNI NELLA VITA DI LUIGI

 

Martedì 24 marzo 2020. Le nove e un quarto. Fa ancora freddo, qui a Torino. Cammino piano, centellinando i pensieri. La mia libertà ha il sapore di una panetteria a duecento metri da casa. Cammino piano, le mani avvolte in guanti monouso bianchi. In bella vista un sacchetto per la spesa. Devo sbocconcellare il gusto dei muri, dei portoni, delle serrande abbassate.

Incrocio una donna avanti con gli anni. Mi guarda e scantona dall'altro lato del marciapiede, non sia mai che la possa sfiorare. Ha gli occhi gonfi di paura, la faccia fasciata da una mascherina da quattro soldi. Aspetta, ho compilato l'ultima versione del permesso di uscire? Ah sì, eccola. Sono arrivato. Solo due persone alla volta, recita il cartello attaccato al vetro dell'ingresso. Compro due baguette, Esco. Adesso faccio un'altra strada. Non è consentito, lo so. Ma vuoi mettere il brivido di infrangere la legge, di fare cinquanta metri in più? Non ha prezzo, dai.

Altri muri, altri portoni...ma cos'è quello? Un pezzo di carta sbiadito dai giorni, appiccicato su un palo, la foto di un gatto siberiano. 'Smarrito gatto di nome...color...ricompensa, chiamare il numero.... '

Dove sei gito, gattone? Sfuggito ai muri di una calda, dolce casa, conquistato dagli alberi di qualche parco e dalle notti al freddo e dagli agguati ai piccioni, come ai tempi dei tuoi vecchi...la pancia vuota e il rischio di finire sotto un'auto, ma libero, vivaddio, libero di correre, di dormire, di bearti del cielo azzurro o grigio o nero e bere l'acqua della fontanella.

 

Mercoledì 25 marzo. Devo andare al supermercato, manca tutto in casa e mia moglie dorme.

Due ore di coda, si entra a gruppi di cinque. Una madamina secca secca e mascherinata misura la temperatura. Un tizio alto sulla cinquantina mi precede. La madamina si blocca. 'Lei ha trentasette e uno!'. Una vecchia alza la voce racchiosa: 'Ma perché non se ne sta a casa?'. Ma chi è sotto i 37 e cinque può entrare', biascica la madamina secca secca.

La vecchia non si arrende: 'Dovreste segnalarla!'. Già, ma a chi? Alla milizia? Ai vopos? Ai monatti?

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CRONACHE DALL'OLTRECODA

 

atto unico di Luigi

 

Tempo: un giorno di fine marzo 2020, di buon mattino

Luogo: il piazzale di un grande supermercato in una città italiana

Personaggi:

SETTIMIO SEVERO – Giovane di colore, alto e sorridente, che regola l'afflusso delle persone nel supermercato

VITELLIO – Omone robusto, sulla quarantina, faccia rubizza di gran bevitore e gran mangiatore, né guanti né mascherina

POPPEA – Pulzella sui trenta, slanciata, bionda, occhi azzurri, mascherina e guanti tono su tono con gli occhi, si intuisce un generoso davanzale

SENECA – Magro, oltre i cinquanta, barba bianca, guanti bianchi, niente mascherina

NERONE – Giovane, sovrappeso, barbetta rossiccia che gli incornicia il viso, né guanti né mascherina, dal borsello spunta un libro di poesie di Bukowski

AGRIPPINA – Anziana intorno ai settanta, secca secca, vestita di nero, mascherina, guanti e occhialoni firmati, sguardo severo

MASSIMINO IL TRACE – Uomo sulla quarantina, alto più di due metri, senza mascherina, bruno, occhi chiari.

LUCREZIA – Giovane pulzella intorno ai quaranta, occhi e capelli neri, dolce di bellezza malinconica, occhi da sognatrice

MARCO AURELIO – Uomo sulla sessantina, magro, barba, ex Battaglione San Marco, aria da filosofo guerriero, né guanti né mascherina

 

(in coda fuori dal supermercato, cielo grigio, aria umidiccia)

 

VITELLIO (parlotta a voce alta fra sé e sé) E' passata un'ora e ho ancora decine di persone davanti...cavolo, se non ci sbrighiamo mi fregano tutte le arance e senza vitamina C rischio il contagio!

AGRIPPINA (mostrando l'ombrello) Ci manca che si metta a piovere e ci bagneremo come pulcini!

VITELLIO (si mette le mani in tasca e fa cenno di toccarsi le parti basse) E la smetta di portare sfiga, signora!

SENECA Veramente il dottor Mozzi dice che le arance fanno venire la bronchite e consiglia i broccoli che hanno tre volte tanto di vitamina C!

NERONE Stupidaggini, i broccoli fanno schifo! Piuttosto, cerchiamo di avanzare che con la scusa di dire vaccate lei (rivolto a Seneca) è a 10 metri da chi le sta davanti!

VITELLIO Non corriamo troppo, godiamoci questi minuti di aria e di libertà! Accidenti, mi mancano le feste, i cocktail e le donne!

MARCO AURELIO (rivolto a Vitellio) Tu puoi, ogni volta che lo desideri, ritirarti in te stesso. Nessun ritiro è più tranquillo né meno disturbato per l'uomo che quello che trova nella sua anima.

MASSIMINO IL TRACE L'anima? Io mi sono rotto di stare in ritiro in casa! Mi mancano le partite e gli amici del bar!

LUCREZIA Io ho riscoperto Saffo!

AGRIPPINA Pensavate solo al gioco e al sesso, ma Dio vi ha punito e vi costringe a meditare sui vostri peccati!

SENECA Dio assiste atarassico all'espansione del coronavirus...

POPPEA Il tarassaco fa bene, è un ottimo diuretico naturale!

SENECA Gentile signorina, la sua ignoranza è superata solo dal suo fascino. Atarassico è un dio che assiste alle convulsioni del mondo impassibile, senza emozioni, senza partecipazione

SETTIMIO SEVERO (rivolto a Seneca) Signore filosofo, tocca a lei, può entrare!

SENECA (rivolto a Poppea) addio, pulcherrima! In altre circostanze le avrei baciato la mano...

 

FINE

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  • 2 settimane dopo...
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Care amiche, cari amici,

 

Desidero anzitutto formulare i miei auguri di Buona Pasqua a ciascuno di voi, che la serenità del cuore e la pace non ci abbandonino in questi difficili momenti e che le nostre monete ci consolino e non si stanchino di raccontarci avventure di vita.

Ieri mattina sono andato qui a Torino in corso de Gasperi a comprare gli agnolotti.

Davanti a me un giovanotto e più avanti una signora anziana.

Quest'ultima all'improvviso farfuglia alcune parole: 'non respiro, non respiro, aiuto!'. Poi si accascia. Un giovanotto, con guanti e mascherina, subito la soccorre e chiama un'ambulanza, che arriva dopo pochi minuti.

Operatori bardati (per fortuna) come nei film sui virus letali la caricano sull'ambulanza e ripartono.

Ho voluto riportare questo episodio per ricordarvi e per ricordarmi che esiste tuttavia, in questi tempi difficili, la solidarietà e il soccorso a chi è vittima del male oscuro.

Voglio lasciarvi con le parole che concludevano un mio libro uscito un anno fa:

'Parve che la speranza morisse. Pare che muoia. Non è morta. Tocca a noi scaldarla di quell'Amore che sappiamo immortale, anche se a volte esige un tributo amarissimo. Dagli occhi, e, soprattutto, dal cuore'.

 

Un abbraccio, più che virtuale.

 

Luigi

 

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Contraccambio l'abbraccio con la speranza di un futuro verde, come ci mostra questo quarto di dollaro canadese.

Che la Pasqua vi sia lieve nonostante il grigio male che ci perseguita. Mi siete mancati.

colorata.jpg.3262281f93607b99196391a5cfa4129c.jpg

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4 minuti fa, Lucreziamaria dice:

La Minerva che preferisco, quella della Lira italiana.

Non sarebbe il caso ORA di tornare alla Lira  e abbandonare l'Euro?

Atena.JPG

Non credo sia quello lo spazio per fare propaganda politica.

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Inoltre non mi pare che la Ue ami molto Minerva, conservandone il simbolo solo in 1 euro dell'impoverita Grecia (2007-2020) cosa che non sembra essere di buon auspicio per l'Italia. O mi sbaglio?

greece-1-euro-2009.jpg

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Il 12/4/2020 alle 06:56, 1412luigi dice:

Care amiche, cari amici,

 

Desidero anzitutto formulare i miei auguri di Buona Pasqua a ciascuno di voi, che la serenità del cuore e la pace non ci abbandonino in questi difficili momenti e che le nostre monete ci consolino e non si stanchino di raccontarci avventure di vita.

Ieri mattina sono andato qui a Torino in corso de Gasperi a comprare gli agnolotti.

Davanti a me un giovanotto e più avanti una signora anziana.

Quest'ultima all'improvviso farfuglia alcune parole: 'non respiro, non respiro, aiuto!'. Poi si accascia. Un giovanotto, con guanti e mascherina, subito la soccorre e chiama un'ambulanza, che arriva dopo pochi minuti.

Operatori bardati (per fortuna) come nei film sui virus letali la caricano sull'ambulanza e ripartono.

Ho voluto riportare questo episodio per ricordarvi e per ricordarmi che esiste tuttavia, in questi tempi difficili, la solidarietà e il soccorso a chi è vittima del male oscuro.

Voglio lasciarvi con le parole che concludevano un mio libro uscito un anno fa:

'Parve che la speranza morisse. Pare che muoia. Non è morta. Tocca a noi scaldarla di quell'Amore che sappiamo immortale, anche se a volte esige un tributo amarissimo. Dagli occhi, e, soprattutto, dal cuore'.

 

Un abbraccio, più che virtuale.

 

Luigi

 

Ho finito le reazioni per oggi ma volevo ringraziarti per il bel messaggio. Buona Pasquetta.

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8 minuti fa, Lucreziamaria dice:

 

Inoltre non mi pare che la Ue ami molto Minerva, conservandone il simbolo solo in 1 euro dell'impoverita Grecia (2007-2020) cosa che non sembra essere di buon auspicio per l'Italia. O mi sbaglio?

greece-1-euro-2009.jpg

Ripeto che sbagli a fare propaganda politica in questa sede. Parere mio.

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Lungi da me ogni intenzione di far propaganda politica, sono solo un'amante delle monete, in particolare quelle con Minerva e la civetta, ma anche altre come le due lire della Repubblica di San Marino o anche i 20 cent del 1919. Se ho parlato in modo non in linea con questa sede attribuitene la responsabilità a questi grigi giorni di domicilio coatto.

Curate ut valeatis, amici cari

www.mynumi.net-SM2L96-31.jpg

libertà librata.jpg

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A proposito di Europa, riporto dal Messaggero

Ricostruita la storia della bandiera dell'Europa: fu un omaggio alla Madonna

Lunedì 15 Aprile 2019 di Franca Giansoldati
 
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4431517_1451_unknown.jpg Pochi sanno che la bandiera dell'Europa, azzurra con il cerchio a dodici stelle, si ispira al simbolismo cristiano legato all'Immacolata Concezione. La storia del vessillo europeo viene ricostruita nei minimi dettagli da Enzo Romeno, scrittore e vaticanista, in un libro intitolato: Salvare l’Europa, il segreto delle dodici stelle (pubblicato da edizioni Ave) in cui viene offerto un contributo per promuovere una coscienza dell’Europa come casa comune, anche in vista dell’appuntamento elettorale di maggio.

Il percorso della bandiera europea inizia nella prima metà dell'Ottocento da Rue du Bac 140, a Parigi, dove la Madonna apparve a suor Caterina Labouré. Successivamente apparve anche a Roma, all'ebreo Alphonse Ratisbonne. Proprio a questa Madonna e alla sua "medaglia miracolosa", erano devoti il capo addetto stampa e il disegnatore del Consiglio d'Europa che proposero la bandiera europea che poi fu adottata nel 1955, proprio l'8 dicembre, festa dell'Immacolata. L'autore del libro si chiede se sia solo frutto di un caso o se davvero non ci sia una azione provvidenziale.

In quel periodo Schuman, Adenauer, Spaak, De Gasperi lavoravano, ognuno nella propria dimensione, per realizzare una casa comune, anche se nessuno di loro ha mai sbandierato la propria appartenenza alla fede anche se era chiaro per tutti loro che occorreva trovare un terreno comune - anche in una bandiera - a prescindere da razze, fedi, origini e provenienze. 

Romeo racconta che la prima sessione dell’Assemblea del Consiglio d’Europa si tenne il 10 agosto 1949 nell’aula magna del palazzo universitario di Strasburgo, trasformata in emiciclo. La presiedeva il socialista radicale francese Édouard Herriot. Le aspettative erano enormi, così come l’attenzione dei mass media. Un grandissimo numero di giornalisti seguiva i lavori, insieme a osservatori giunti da ogni parte del continente. Si iniziò con un minuto di silenzio per rendere solennemente omaggio a tutti i morti della seconda guerra mondiale. Quindi si procedette all’elezione del primo presidente, il belga Paul-Henri Spaak. Più tardi, «con l’ausilio di esperti, si cominciano a esaminare le proposte e si fissano dei criteri per la bandiera: simbologia soddisfacente, semplicità e leggibilità, armonia e piace- volezza, ortodossia araldica. Una dozzina le proposte che passano al primo setaccio. I simboli più ricorrenti sono la croce, richiamo alla civilizzazione cristiana e già presente nelle bandiere di metà dei paesi membri (Danimarca, Grecia, Irlanda, Norvegia, Saar, Svezia e Regno Unito), la E, il sole, il triangolo e le stelle, distribuite in vario numero a rappresentare gli stati del Consiglio. C’è anche chi suggerisce di raggruppare tutti i colori esistenti nelle bandiere europee e per questo allega uno schema statistico dei colori utilizzati: il blu, il verde, il giallo, il nero, il bianco e il rosso. La nuova bandiera dovrebbe rispettare l’importanza che ognuno di questi colori ha nell’insieme degli attuali vessilli nazionali».

Alla fine nel 1983 il Parlamento europeo adotta la bandiera creata dal Consiglio d’Europa e ne raccomanda l’uso in quanto emblema delle Comunità europee. Il Consiglio europeo approva la proposta nel giugno 1985 e l’anno successivo la bandiera diviene ufficialmente il simbolo della Comunità economica europea, che proprio in quell’anno si allarga a dodici membri. Da allora il vessillo azzurro a stelle d’oro, come la corona della Madonna, si impone definitivamente quale figura rappresentativa di un progetto politico comune che unisce tutti gli europei, al di là delle diversità nazionali.

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C'è anche chi parla delle12 stelle come numero ideale perché si può riferire alle fatiche di Ercole, così spesso riportato sulle monete, 12 in riferimento  alle tavole della legge romana, ai mesi dell’anno ed ai figli di Giacobbe, per non parlare del suo significato nella cabala esoterica, del dodecaedro ecc.

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12 erano anche gli apostoli, Giuda incluso. Nella smorfia il 12 è il numero del soldato. Se la vergine E.C.E. protegge l'Europa, allora le armate rosse di cui parla Alois Irlmaier non passeranno

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Irlmaier fu colpito dalla rapidità con cui, nella sua visione, si passerà dalla pace alla guerra: “Tutti invocano pace, Shalom! E allora avverrà – una nuova guerra in Medio Oriente divampa improvvisa, grosse forze navali fronteggiano ostilità nel Mediterraneo; la situazione è tesa”.e ancora : “Due uomini ammazzano un terzo di alto rango. Sono pagati da altri. Uno degli assassini è un piccolo uomo nero, l’altro un po’ più alto coi capelli colorati”.

Rimane difficile risalire alle vere previsioni del contadino bavarese, ma sarebbe  interessante interpretarle, senza cadere nella ropaganda politica e non è questa la sede. Intanto rosegue il domicilio coatto.

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In effetti, il contadino profeta afferma che dopo l'attacco i russi verranno fermati da un'arma letale occidentale, anche se da Oriente verrà gettata nel Canale della Manica un'arma che sommergerà l'Inghilterra meridionale. Nota che il Regno Unito a quel punto non sarà più sotto il manto protettivo dell'ECE. Sempre ammesso che non si tratti di profezie fasulle. Solo il tempo ce lo dirà.

http://frame.bloglovin.com/?post=335646972&blog=3119024&frame_type=none

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Tex ha un messaggio per tutti noi....

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MELISSA

 

 

Melissa sei seduta

sul muretto che scruta

il prato e il bosco

e i colombi e il silenzio

e i tuoi fiori d'assenzio...

cos'è? Guarda! E' un romore sulle foglie...

è la pioggia che bacia

la mascherina e il viso...

alzati amore mio

spiega le ali superbe e diamantate

vola lontano in cima alle montagne

fra i caprioli e i passeri e le fate.

 

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