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Inviato

Caro Alberto, 

pur essendo un novellino della Monetazione Borbonica, penso proprio che sia più difficile trovare 2 monete uguali che le "varianti".  A questo punto sarebbe interessante sapere se la metodica di conio, per le monete coeve, fosse diversa rispetto ad altre zecche. Leggendo qualche testo mi sono convinto che esistono "Varianti maggiori" dovute al cambiamento del conio/punzone ( ad esempio la Piastra 1841 Testa grossa ") e varianti minori ( ad esempio nella legenda e nella data ) che, in toto od in parte, erano impresse manualmente dai sottoposti. Questa tecnica fa nascere una numerosa serie di domande, ad esempio: 

- perchè in altre Zecche ( penso la maggioranza ) il conio/punzone inglobava anche la legenda e la data e quindi le monete non presentavano queste varianti ?

- perchè adibire del personale solo alla punzonatura della legenda ?

- come mai esistono delle varianti che sembrano avere un significato "recondito" e/o "sconosciuto" tale però da sembrare un messaggio rivolto a "pochi che sapevano" ? 

- come mai lo stemma Borbonico presenta tante varianti ? In questo caso era coniato con il Conio/punzone standard e, come ad esempio nella monetazione Sabauda, tutte le monete dovrebbero essere state coniate con lo stesso stemma. 

- La Regia Corte ed in primis il Re, non si sarebbe accorto di queste varianti e non si sarebbe chiesto perchè ? O maneggiava soltanto gli "Aurei" che a quanto so non presentano tali anomalie ? 

Mi rendo conto di aver probabilmente scritto delle... chiamiamole "inesattezze", e chiedo scusa agli Studiosi, ma molte volte studiando il particolare si rischia di perdere la visione globale e non si riesce a rispondere alle domande fondamentali. 

Grazie a chi mi risponderà e sottolineo che il mio non è un intervento provocatorio, ma solo "sete di sapere"

Ciao Beppe 

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Inviato
49 minuti fa, giacutuli dice:

dopo un pò si intuisce però che è un tentativo che non avrà MAI una fine,

Ciao Giacutuli, 

5 utenti = 10 Tarì 1798 tutti diversi, immagina se ci fosse più condivisione! 

 

52 minuti fa, giacutuli dice:

buonasera a tutti, ho letto la discussione ed il tentativo di catalogare le varianti del G20, lodo il grande impegno di Litra e Rocco e gli altri che stanno partecipando. ...dopo un pò si intuisce però che è un tentativo che non avrà MAI una fine, le variabili sono molteplici e le combinazioni tra questi portano ad un numero indefinito di varianti primo livello (effige, stemma) e secondo livello di importanza (legenda, punteggiatura, caratteri). L'intervento #52 di Beppe è lecito ed è giusto porsi certe domande su come lavoravano alla zecca di Napoli in quel periodo e le competenze dubbie che avevano certi operatori. Questo discorso è stato già affrontato in altri precedenti post anche da me e su cui ho espresso la mia opinione in merito non molto condivisa e spesso criticata. La mia risposta a Beppe è che nessuno ad oggi è nelle condizioni di dare delle risposte plausibili a certe domande ma ottenere solo risposte che vengono da personali opinioni. Certe figure in zecca potevano essere professionali (per quel periodo) ma peccavano di superficialità e lo si vede in tutte queste varianti che non seguono un disegno ufficiale di zecca. Và ricordato che quello di Ferd IV fu un periodo veramente tosto e forse la monetazione aveva attenzioni secondarie. Una serie infinita di "errori e varianti dal metodo faidate" in questa monetazione che forse oggi regala un "plus" a certi pezzi R2-R3 considerati da collezionisti delle vere chicche che raccontano una dinastia vicina al traguardo finale. Complimenti a Litra mi piace molto leggere i suoi post!!! Salutiiiiiiii

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Come mai hai postato un 95? 


Inviato

Ringrazio  @doppiopunto per avermi fatto conoscere la variante del suo Tarì. 


Inviato

Buonasera a tutti, Beppe, @giuseppe ballauri caro Fratellone Lamonetiano maggiore, intanto ti ringrazio per la stima, le tue domande sono lecite come affermato anche da @giacutuli, non è facile rispondere o sarebbe farlo dando per scontato che a Napoli funzionava così, ci sono motivazioni profonde che vanno studiate, io povero Aspirante Numismatico mi sforzo di studiarle e di capirle, a tutto c'è un perchè. In fondo nel Forum chiamiamo Discussioni questi spazi di confronto e a volte anche scontro, il bello è proprio questo confrontarsi, in piena libertà e senza il timore di sbagliare. Nessuno può sapere tutto ma tutti possiamo sapere un pezzo e contribuire ad arricchire chi ci sta vicino.

Lo so che non è una grande risposta la mia, ma sono avido di sapere e pronto ad imparare da chi ne sa di più e anche da chi la vede in modo diverso. 

Saluti 

Alberto 

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Inviato
4 ore fa, giuseppe ballauri dice:

Caro Alberto, 

pur essendo un novellino della Monetazione Borbonica, penso proprio che sia più difficile trovare 2 monete uguali che le "varianti".  A questo punto sarebbe interessante sapere se la metodica di conio, per le monete coeve, fosse diversa rispetto ad altre zecche. Leggendo qualche testo mi sono convinto che esistono "Varianti maggiori" dovute al cambiamento del conio/punzone ( ad esempio la Piastra 1841 Testa grossa ") e varianti minori ( ad esempio nella legenda e nella data ) che, in toto od in parte, erano impresse manualmente dai sottoposti. Questa tecnica fa nascere una numerosa serie di domande, ad esempio: 

- perchè in altre Zecche ( penso la maggioranza ) il conio/punzone inglobava anche la legenda e la data e quindi le monete non presentavano queste varianti ?

- perchè adibire del personale solo alla punzonatura della legenda ?

- come mai esistono delle varianti che sembrano avere un significato "recondito" e/o "sconosciuto" tale però da sembrare un messaggio rivolto a "pochi che sapevano" ? 

- come mai lo stemma Borbonico presenta tante varianti ? In questo caso era coniato con il Conio/punzone standard e, come ad esempio nella monetazione Sabauda, tutte le monete dovrebbero essere state coniate con lo stesso stemma. 

- La Regia Corte ed in primis il Re, non si sarebbe accorto di queste varianti e non si sarebbe chiesto perchè ? O maneggiava soltanto gli "Aurei" che a quanto so non presentano tali anomalie ? 

Mi rendo conto di aver probabilmente scritto delle... chiamiamole "inesattezze", e chiedo scusa agli Studiosi, ma molte volte studiando il particolare si rischia di perdere la visione globale e non si riesce a rispondere alle domande fondamentali. 

Grazie a chi mi risponderà e sottolineo che il mio non è un intervento provocatorio, ma solo "sete di sapere"

Ciao Beppe 

Complimenti Beppe, osservazioni quanto mai appropriate...

  • Grazie 1

Inviato
2 ore fa, Rocco68 dice:

Ringrazio  @doppiopunto per avermi fatto conoscere la variante del suo Tarì. 

Nulla in confronto al materiale, e alle conoscenze, che giornalmente metti a disposizione di tutti.

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  • Grazie 1

Inviato

In attesa di nuove e gradite condivisioni, il gruppetto dei Tarì che ho postato. 

IMG-20200208-WA0003.jpg

IMG-20200208-WA0004.jpg

2 ore fa, doppiopunto dice:

Nulla in confronto al materiale, e alle conoscenze, che giornalmente metti a disposizione di tutti.

Lo faccio con molto piacere. 

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Inviato
17 ore fa, giuseppe ballauri dice:

gli "Aurei" che a quanto so non presentano tali anomalie

Buongiorno, sotto Ferdinando IV anche le emissioni in oro erano interessate da queste "anomalie",  meno negli altri regnanti... 

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Inviato
Il 8/2/2020 alle 01:07, Rocco68 dice:

In attesa di nuove e gradite condivisioni, il gruppetto dei Tarì che ho postato. 

IMG-20200208-WA0003.jpg

Due diversi tipi di effigie, riconoscibili dall'impianto del naso a livello della fronte e dalla presenza/assenza del riccioletto alla base del collo sulla corazza. Il primo tipo (quello nei primi 3 tarì di Rocco) mi sembra leggermente meno comune da trovare.


Inviato
9 ore fa, Galenus dice:

sembra leggermente meno comune da trovare.

Buongiorno a tutta la sezione, 

Galenus, 

Intendi questo tipo di effige? 

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Inviato
43 minuti fa, Litra68 dice:

Buongiorno a tutti, Rocco @Rocco68

In questo busto (del post 62 intendo) c'è un bel punto di compasso, lo inseriamo nel riepilogo delle varianti ? 

 

Ciao Alberto, i  punti di compasso no. 

Nessun altro contributo alla discussione? 

Sono spariti i Tarì più comuni di Ferdinando IV..... 


Inviato

Buongiorno. Del 98 non bisogna dimenticare le varianti, con punto doppio, attribuite alla Repubblica Napolitana, giusto? @Rocco68

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Inviato
8 minuti fa, doppiopunto dice:

Buongiorno. Del 98 non bisogna dimenticare le varianti, con punto doppio, attribuite alla Repubblica Napolitana, giusto? @Rocco68

Giusto Doppiopunto, 

Anche le Coniazioni "dubbie" andrebbero inserite ( coll. BOVI e S rovesciate) , ma aspettavo la condivisione di altri 1798 " normali" 


Inviato
2 ore fa, Rocco68 dice:

ma aspettavo la condivisione di altri 1798 " normali" 

Questo è l’altro che possiedo. Da verificare se la coppia di conii é già presente in quelli condivisi.

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Inviato
10 ore fa, Rocco68 dice:

Buongiorno a tutta la sezione, 

Galenus, 

Intendi questo tipo di effige? 

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Questo è il tipo con il naso meno "staccato" dalla fronte e il ricciolo sulla corazza.


Inviato

E questo è il conio con il naso più staccato e senza "ricciolo" sulla corazza. 

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Inviato

Buonasera gruppo, posto anche il mio 20 grana 1798 per confronto...

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Inviato (modificato)

Buongiorno, do il contributo,postando il mio 

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Modificato da borbonik

Supporter
Inviato

 

Buonasera a tutti, un piccolo contributo a questa preziosa ed interessante discussione...cerchiate in rosso quelle che ho individuato come particolarità, oltre ad una bizzarra curiosità: su ambedue le facce della moneta qualcuno ha graffito il numero 1484...forse manca anche il punto dopo la A al Rovescio...e, sempre al Rovescio, le punte dei rami di lauro, pur semicancellate dalle rigature (di conio???), si intravedono arrivare sino al bordo, come sino al bordo, al Dritto, arriva la punta della corazza (caspita, più la guardo e più cose noto...manco sulla settimana enigmistica!). 

Un'ultima cosa: a quale variante esattamente si riferisce il Gigante al 104a (Siciliar . Et . . ) ed in base a quali studi/riscontri può catalogarla come R3? 

Ad maiora.

 

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Inviato

Buonasera @amoilconio, grazie per aver condiviso questo tuo Tarì 1798.

Lo avevo visto in baia tempo fa e avevo notato anche io quella cifra 1484 incisa su entrambe le facce. 

"La moneta racconta" scrive il mio Amico @giuseppe ballauri

Forse un giorno ne scopriremo il motivo di quel numero (o data). 

Le cause dei "fuori bordo" di alcuni particolari è dovuto al conio decentrato.... Vedi punta del Busto e le punte dei rami di lauro. 


Inviato
2 ore fa, amoilconio dice:

Un'ultima cosa: a quale variante esattamente si riferisce il Gigante al 104a (Siciliar . Et . . ) ed in base a quali studi/riscontri può catalogarla come R3?

Il Tarì 1798 a cui ti riferisci, è riportato dal MAGLIOCCA al numero 365/b con rarità ( esatta) R5 

 

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