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IGNORED

Ma e' legale?


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Un saluto a tutti,

girovagando nel forum mi sono accorto che parlate tranquillamente di acquisti di monete greche,ma e' legale? A me risulta in contrasto con l'attuale legislazione..lo chiedo perche' mi affascinano molto,ma non me ne sono mai occupato per i motivi sopraesposti. :ph34r:

Romolo

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Caro Romolo,

acquistare monete greche è lecito a patto, ovviamente, che si rispetti la normativa vigente. Fondamentale è, quando si acquista una moneta antica, avere un certificato di lecita provenienza e una regolare fattura. Acquistare dalle varie case d'aste di San Marino e degli altri Paesi esteri è certamente legale e mette al riparo da qualsiasi pericolo <_< Altrettanto lecito è acquistare da numismatici professionisti che siano in grado di fornire le necessarie garanzie e rilascino regolare scontrino e ricevuta fiscale, accampagnati da una certificazione di lecita provenienza. Certo se si ha a che fare con tombaroli o si effettuano scavi per conto proprio, allora entriamo sicuramente nell'illegalità.

Giacomo

Modificato da ggugliandolo
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. . . Acquistare dalle varie case d'aste di San Marino e degli altri Paesi esteri è certamente legale e mette al riparo da qualsiasi pericolo  . . .

196675[/snapback]

Occhio però dopo che ti sei aggiudicato un pezzo legale all'estero all'importazione in Italia (va fatta una pratica speciale) :rolleyes: .

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Non accetterò la provocazione.

Intendo dire che il modo più tranquillo di acquistare è in un negozio italiano, perché se acquisti in Italia da un venditore professionale la responsabilità ce l'ha tutta lui e a te basta non dico una fattura, ma persino nemmeno uno scontrino, ti basta ricordarti dove e quando hai fatto l'acquisto.

Acquistare all'estero è possibile, ma non è il modo più tranquillo, perché se acquisti all'estero e poi vuoi portare in Italia teoricamente devi fare la pratica di importazione (parlo di monete di epoca archeologica e monete eccezionalmente rare, perché per le altre il problema non si pone); se acquisti all'estero e introduci sul territorio nazionale portandoti la monetina in tasca o spedendola per posta, probabilmente non ti succederà mai nulla, ma NON sei propriamente in regola; per esserlo dovresti fare la pratica di importazione.

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Non accetterò la provocazione.

Intendo dire che il modo più tranquillo di acquistare è in un negozio italiano, perché se acquisti in Italia da un venditore professionale la responsabilità ce l'ha tutta lui e a te basta non dico una fattura, ma persino nemmeno uno scontrino, ti basta ricordarti dove e quando hai fatto l'acquisto.

Acquistare all'estero è possibile, ma non è il modo più tranquillo, perché se acquisti all'estero e poi vuoi portare in Italia teoricamente devi fare la pratica di importazione (parlo di monete di epoca archeologica e monete eccezionalmente rare, perché per le altre il problema non si pone); se acquisti all'estero e introduci sul territorio nazionale portandoti la monetina in tasca o spedendola per posta, probabilmente non ti succederà mai nulla, ma NON sei propriamente in regola; per esserlo dovresti fare la pratica di importazione.

196750[/snapback]

Mi scuso per l'ignoranza che trasuderà senz'altro dalle mia domande, ma vorrei appunto capire ed imparare.

...il modo più tranquillo di acquistare è in un negozio italiano, perché se acquisti in Italia da un venditore professionale la responsabilità ce l'ha tutta lui

- Se invece acquisto da un venditore professionale in uno stato estero l'eventuale responsabilità (di cosa?) è tutta dell'acquirente?

... parlo di monete di epoca archeologica e monete eccezionalmente rare, perché per le altre il problema non si pone

- Ma per le monete eccezionalmente rare e per quelle di epoca "archeologica" (se intuisco correttamente il significato del termine) il problema del possesso e dell'eventuale notificazione si pone allo stesso modo anche per gli acquisti in Italia, oppure no?

Grazie :)

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Secondome Euri ti confondi con la legislazione inerente i ritrovamenti. Qaulunque moneta ritrovata fortuitamente è proprietà dello Stato e va consegnata in Soprintendenza. Le monete che sono già nel mercato antiquario e che sono di fatto compravendite tra privati, si possono commerciare. La normativa non è ancora ben chiara.

Sposto in Legislazione

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...il modo più tranquillo di acquistare è in un negozio italiano, perché se acquisti in Italia da un venditore professionale la responsabilità ce l'ha tutta lui

- Se invece acquisto da un venditore professionale in uno stato estero l'eventuale responsabilità (di cosa?) è tutta dell'acquirente?

... parlo di monete di epoca archeologica e monete eccezionalmente rare, perché per le altre il problema non si pone

- Ma per le monete eccezionalmente rare e per quelle di epoca "archeologica" (se intuisco correttamente il significato del termine) il problema del possesso e dell'eventuale notificazione si pone allo stesso modo anche per gli acquisti in Italia, oppure no?

Grazie  :)

196765[/snapback]

No.

In Italia monete di epoca archeologica e monete anche rarissime possono essere commercializzate, non è questo il punto. Il punto è che lo Stato vuole conoscerne i passaggi di proprietà.

Quindi in Italia il venditore professionale deve registrare le vendite in maniera "tracciabile", diciamo così. Il possessore non professionale italiano che volesse cedere a terzi monete archeologiche o eccezionalmente rare ottemperebbe invece all'obbligo di far conosce il passaggio di proprietà con una comunicazione agli Organi periferici del MiBAC (quindi in maniera già un tantino più complicata).

Paradossalmente il caso dell'acquisto all'estero da parte di un Cittadino italiano che desidera detenere il Italia non è il più semplice, ma il più incasinato: perché il venditore straniero non mette le proprie registrazioni (ammesso che le tenga) a disposizione del Ministero Italiano, quindi la comunicazione deve avvenire attraverso una vera e propria pratica di importazione.

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. . . Acquistare dalle varie case d'aste di San Marino e degli altri Paesi esteri è certamente legale e mette al riparo da qualsiasi pericolo   . . .

196675[/snapback]

Occhio però dopo che ti sei aggiudicato un pezzo legale all'estero all'importazione in Italia (va fatta una pratica speciale) :rolleyes: .

196679[/snapback]

Per quel che riguarda lemonete acquistate all'estero io le denuncio

alla Soprintendenza entro 30 giorni,come prevede la legge.

S.Marino "Stato Estero"?? se si credo che valga la stessa regola. :unsure:

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Cortese cittadino LUCIO, quale pratica speciale ?

Possibile che in ogni suo intervento sembra che si diverta a "terrorizzare" e "criminalizzare" il collezionista in genere ?

196684[/snapback]

Non credo sia il caso di discutere, Lucio ha fornito informazioni chiare e precise, non mi ha terrorizzato, al contrario mi sta' aiutando a capire.... comincio a pensare che non sia' un argomento da trattare nel Forum.Cercherò di documentarmi

Grazie a tutti!

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Cortese cittadino LUCIO, quale pratica speciale ?

Possibile che in ogni suo intervento sembra che si diverta a "terrorizzare" e "criminalizzare" il collezionista in genere ?

196684[/snapback]

Non credo sia il caso di discutere, Lucio ha fornito informazioni chiare e precise, non mi ha terrorizzato, al contrario mi sta' aiutando a capire.... comincio a pensare che non sia' un argomento da trattare nel Forum.Cercherò di documentarmi

Grazie a tutti!

196781[/snapback]

beh non è un argomento facile questo forse ma da trattare secondo me si... forse più di altri... complimenti per la discussione

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Cortese cittadino LUCIO, quale pratica speciale ?

Possibile che in ogni suo intervento sembra che si diverta a "terrorizzare" e "criminalizzare" il collezionista in genere ?

196684[/snapback]

Non credo sia il caso di discutere, Lucio ha fornito informazioni chiare e precise, non mi ha terrorizzato, al contrario mi sta' aiutando a capire.... comincio a pensare che non sia' un argomento da trattare nel Forum.Cercherò di documentarmi

Grazie a tutti!

196781[/snapback]

Non credo che abbia fornito informazioni chiare e precise... anzi or ora salta fuori una cosa nuova e mai discussa prima.

E direi che con il suo primo post con "allusioni" (rinforzate dallo smile) e nessuna chiarezza in merito ha messo il tarlo a tutti quelli che presenziano ed acquistano nelle numerose aste che si tengono a San Marino o in terra elvetica.

Sicuramente è un argomento di cui si può discutere sul forum, anzi, non vedo l'ora di avere le idee più chiare.

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Awards

. . . Qualunque moneta ritrovata fortuitamente è proprietà dello Stato e va consegnata in Soprintendenza. Le monete che sono già nel mercato antiquario e che sono di fatto compravendite tra privati, si possono commerciare.

196768[/snapback]

Ah sì, davo per scontato questo presupposto, che è fondamentale: i nuovi ritrovamenti sono automaticamente di proprietà dello Stato, mentre il materiale che da sempre si trova sul mercato antiquario (come suol dirsi i pezzi di "legittima provenienza") possono essere commercializzati, ma lo Stato vuol conoscerne i passaggi di proprietà.

Questa in estrema sintesi è la teoria.

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Sempre senza accettare provocazioni, ci tengo a precisare che San Marino non ho idea se si debba considerare "estero" (sospetto di sì, ma non vorrei che esistessero trattati particolari), invece la Confederazione Elvetica sicuramente sì.

Se acquisti in Svizzera e vuoi possedere in Italia in qualche modo l'importazione la devi fare; teoricamente ci sarebbe una procedura doganale, in alternativa come minimo mi sembra da fare come dice Romanus.

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...a me terrorizzano le selve legislative...comunque in cosa consiste questa pratica d'importazione?

Io sapevo solo che ci sono leggi che tutelano i beni artistici di un paese dall'esportazione. Su aste online Russe e Polacche per esempio i venditori non spediscono fuori dal loro paese...non perchè sia vietato, ma per evitare le procedure che certifichino l'oggetto presso gli uffici del Ministero della Cultura come oggetto di non importanza storica archeologica.

Un noto venditore francese molto scrupoloso vende le monete antiche e medievali accompagnadole con questo documento: una cartella con tanto di fotografia e di certificazione ministeriale!

Insomma io credevo che per importare le pratiche debbano essere a carico del venditore ... oppure intendi pratiche doganali?

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Io sapevo solo che ci sono leggi che tutelano i beni artistici di un paese dall'esportazione.

. . .

Un noto venditore francese molto scrupoloso vende le monete antiche e medievali accompagnadole con questo documento: una cartella con tanto di fotografia e di certificazione ministeriale!

Insomma io credevo che per importare le pratiche debbano essere a carico del venditore ... oppure intendi pratiche doganali?

196801[/snapback]

La legge italiana, posto che in buona sostanza è finalizzata a conoscere tutti i passaggi di proprietà di beni culturali in possessi di Cittadini ed Enti italiani, non si limita a regolamentare l'esportazione, ma anche l'importazione (ne avevamo già discusso più volte e mi pare in altra occasione di aver fatto notare che questo aspetto della normativa italiana potrebbe dipendere anche dalla esistenza di accordi RECIPROCI fra Stati riguardo alla circolazione dei beni culturali).

Come fare? Vi confesso che l'unica volta che me ne sono dovuto occupare (per un cliente) non ne sono venuto a capo e ho optato per la soluzione indicata da Romanus.

Ma mettiamola in altri termini il venditore francese molto scrupoloso in previsione della spedizione in Italia produce un'ottima documentazione, ma in che modo essa perviene allo Stato italiano?

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Qui ritorniamo sempre sullo stesso argomento. :( :(

Io l'anno scorso ho comprato diverse monete romane

all'estero,tramite ebay,quando ho chiesto alla Soprintendenza

se c'era l'obbigo della denuncia,mi hanno risposto in modo

affermativo,e allora come detto sopra ,mi comporto di conseguenza.

Se non altro le Autorità Costituite non possono tacciarmi di

malafede. Un 'altra cosa,vi siete mai chiesti perchè diverse

case d'asta hanno sede a S.Marino? <_<

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beh....a volte la Dogana mi intercetta una busta controlla il contenuto, lo fa "periziare" e mi chiede la fattura d'acquisto....poi lo sdogana chiedendomi di pagare una tassa.

Per il documento dello scrupoloso venditore francese non saprei....

Ma non è tanto quel documento che interessa allo Stato italiano...quello è selo un lasciapassare che consente l'esportazione dalla Francia, una volta in Italia invece andrebbe notificato l'ingresso...l'unica è denunciare la nuova acquisizione alla Sovrintendenza?

Modificato da numes
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All'atto pratico direi di sì.

Secondo me però dovrebbe esistere anche una procedura "doganale" nella quale il documento accompagnatorio prodotto dal bravo venditore francese serve alla dogana italiana (così non è costretta a fare la propria "valutazione") e poi viene trasmesso (d'ufficio?) al competente organo periferico del MiBAC.

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Ah, prima che qualcuno dia di matto, ripetiamoci per l'ennesima volta che questo discorso riguarda materiale riconducibile alla definizione di "archeologico" e monete anche non archeoloiche ma rarissime.

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Questo Francese è l'unico venditore che conosco che opera in questo modo...comunque alla Dogana interessa poco questo documento per lo sdoganamento...magari come dici tu se lo trova lo comunica al MiBAC e la transazione sarebbe ideale dal punto di vista legale. Il fatto è che la dogana intercetta una frazione infinitesima di quanto arriva. E' quindi l'acquirente che deve periodicamente informare la Sovrintendenza dei nuovi arrivi.

cambiamo la prospettiva: se io voglio vendere una moneta antica in un paese extracomunitario ...diciamo gli Stati Uniti....cosa dice la legislazione?

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cambiamo la prospettiva: se io voglio vendere una moneta antica in un paese extracomunitario ...diciamo gli Stati Uniti....cosa dice la legislazione?

196833[/snapback]

Mizzega!

Modificato da LUCIO
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Eccolo qua.

Vietato ai sensi dell'Art. 65 Comma 1 del d.Lvo 42/2004.

Ci ho messo un po' perché non mi occupo di queste cose e non mi ero mai posto il problema. L'oggetto del divieto è sempre il solito (interesse archeologico e monete rarissime, escluse invece dall'applicazione della norma le non archeologiche ripetitive etc.)

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