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Inviato (modificato)

Tra XIII e XIV secolo Ascoli raggiunse la punta massima della sua ricchezza, consistenza demica, vivacità economica e culturale.

Nuovi ceti professionali e mercantili si erano affermati nel governo cittadino, sfociando nella costituzione di un regime di popolo dalla ricca articolazione di organi istituzionali con al vertice quattro "Anziani", detentori del potere supremo con diritto di nomina del Podestà e del Capitano Del Popolo.

Agli inizi del Trecento la città picena aveva assunto un ruolo di rilievo a livello interregionale grazie allo sviluppo dell'industria tessile e alla creazione di una rete di rapporti commerciali con le regioni adriatiche del Regno di Napoli, con Venezia e con le città dalmate.

A metà del XIV secolo, tuttavia, iniziò una parabola declinante avviata dalla Peste del 1348, dalle guerre con le città vicine e dalle lotte intestine.

Proprio per questo Ladislao di Durazzo mise in atto una politica di incentivi e sgravi fiscali volti ad una rinascita di Ascoli e ad una creazione di legami con città del Regno piuttosto che con città del Papato. Nel 1410 gli Ascolani ottennero l'esenzione dalle gabelle di passo in Abruzzo, la concessione di importare grano e nel 1411 furono autorizzati ad utilizzare liberamente il porto di San Flaviano.

Molti studiosi sono concordi nell'affermare che un punto debole dell'economia ascolana fu la mancanza di un'adeguata massa monetaria circolante poichè quest'ultima cominciò solo tra XIII e XIV secolo, restando peraltro a livelli di produzione piuttosto ridotti.

La coniazione di moneta spicciola voluta dal Re Durazzesco rientrò proprio nell'ambito della politica di aiuto e stimolo all'economia cittadina, unitamente al potenziamento della fiera di Sant'Emidio, patrono della città e figura chiave nelle coniazioni cittadine.

Avete altre monete della zecca picena? Mostratele qui sotto e cercheremo di spiegare il perchè di quelle coniazioni in base ai documenti di cui disponiamo

Denaro Ladislao D.jpg

 

7R.jpg

Modificato da Teus I
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Inviato

Innanzitutto é da segnalare un, per altro rarissimo, bolognino della monetazione comunale di Ascoli trovato nel ripostiglio di Cermignano, in provincia di Teramo.

Testimonianza degli scambi e influissi pluri secolari nella zona a sud del Tronto, storico confine tra Regno e Papato.

 

Screenshot_2019-12-19-14-41-34-839_cn.wps.xiaomi.abroad.lite.jpg


Inviato

@santone Per quanto riguarda il denaro di Teramo credo che abbia circolato solo per i pochi mesi di occupazione dell'Acquaviva di Ascoli e poi sia stato letteralmente "bandito" a causa delle vicende tra il Duca e la popolazione ascolana


Inviato
2 ore fa, Teus I dice:

Innanzitutto é da segnalare un, per altro rarissimo, bolognino della monetazione comunale di Ascoli trovato nel ripostiglio di Cermignano, in provincia di Teramo.

Testimonianza degli scambi e influissi pluri secolari nella zona a sud del Tronto, storico confine tra Regno e Papato.

 

Screenshot_2019-12-19-14-41-34-839_cn.wps.xiaomi.abroad.lite.jpg

Del Bolognino di Ascoli mi permetto di fornire le foto dell'esemplare passato in asta Negrini 34 del dic. 2011.

https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ASCREA/5

 

987a.jpg

987b.jpg

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Inviato
2 minuti fa, Teus I dice:

@miroita stupefacente, come anche il prezzo di realizzo peraltro.?

Non capita tutti i giorni di vedere un esemplare così.


  • 3 settimane dopo...

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