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Inviato

Nell' ambito dei bronzi repubblicani romani anonimi ma con simboli : Assi , Semissi , ecc. , esiste un simbolo a forma di cono capovolto che viene ufficialmente definito : Meta .

La Meta che conosciamo era quella struttura che nei Circhi si trovava nelle due curve della spina centrale posta nell' arena intorno alla quale giravano i cavalli ; esisteva a Roma anche un' altra Meta , una fontana a forma della Meta dei Circhi , posta a fianco del Colosseo , ma questa chiaramente non puo' essere quella della moneta in quanto costruita in epoca Flavia .

Fatte queste premesse , se il simbolo della moneta effettivamente rappresenta una Meta di un Circo , allora questa Meta non puo' che essere altro che una delle due Mete rappresentative del Circo Flaminio , il primo Circo stabile costruito a Roma , questo anche per una attinenza temporale : la moneta e' datata circa all' anno 206 a.C. mentre il Circo Flaminio secondo Festo venne costruito nel 221 a. C.  

Da Wikipedia alcune notizie sul Circo Flaminio :

L'area venne sistemata dal censore Gaio Flaminio Nepote (lo stesso che fece costruire la Via Flaminia) nel 221 a.C. Nei suoi primi anni di esistenza il circo era lungo 500 metri e occupava gran parte dei possedimenti dei Flamini su cui era stato edificato. Nel II secolo a.C. lo spazio andò riducendosi per via della costruzione di edifici e monumenti sino a quando, nel III secolo, del circo non rimaneva che una piazza lunga 300 metri in cui venivano svolti i Ludi (giochi pubblici). L'area venne abbandonata verso la fine del IV secolo, insieme agli edifici che nel corso dei secoli erano sorti nella zona.

Il circo Flaminio non venne pensato per competere con il più grande circo Massimo, poiché tali strutture venivano utilizzate per diversi scopi. Le assemblee, per esempio, venivano spesso tenute in entrambi i circhi. L'area venne addirittura utilizzata come mercato. Nel 2 a.C. il circo venne tramutato in un'immensa vasca utilizzata per contenere 36 coccodrilli, uccisi durante i festeggiamenti per l'inaugurazione del foro di Augusto, e nel 9 Augusto in quest'area assegnò la Laudatio a Druso. Il circo non aveva posti a sedere e strutture permanenti.

È ancora oggetto di dibattito l'effettivo utilizzo del circo per le corse dei carri. Strabone non fa alcuna menzione di corse equestri quando cita il circo Flaminio. Valerio Massimo afferma che al suo interno venivano tenuti i Ludi Plebeii (giochi della plebe), ma altre fonti negano tale testimonianza. Tito Livio e Marco Terenzio Varrone ricordano tuttavia che alcuni giochi venivano tenuti all'interno del circo, riferendosi in special modo ai Ludii Tauri, tenuti in onore degli dei dell'oltretomba. Questi giochi misteriosi venivano tenuti unicamente nel circo Flaminio, suggerendo che erano simbolicamente legati all'area e che non potevano essere spostati in un altro edificio. Ai Ludii Tauri correvano cavalli e non carri (bighe o quadrighe, come avveniva nelle normali corse che si tenevano nei circhi) con un unico fantino.

Nelle vicinanze del circo Flaminio sorsero numerose strutture. Il tempio della Pietà era situato nei pressi del Foro Olitorio, di fianco al tempio di Giano, e venne distrutto durante la costruzione del teatro di Marcello. Il tempio di Marte era posizionato a nord-ovest del circo. Altri sei templi, incluso uno dedicato ad Apollo, sorgevano nel 220 a.C. nei pressi dell'area. Nel 15 Gaio Norbano Flacco eresse nella piazza una statua dedicata al Divo Augusto.

Sempre nell'area del circo Flaminio sorgeva il portico di Ottavia, ricostruito sulla precedente Porticus Metelli, con i templi di Giove Statore (eretto da Quinto Cecilio Metello Macedonico) e Giunone Regina (eretto dal censore M. Emilio Lepido nel 179 a.C.). Uno dei tre archi trionfali eretti in onore di Germanico fungeva da ingresso alla piazza. Ad est sorse tra il 45 a.C. e il 17 a.C. il teatro di Marcello, che andò ad occupare una vasta area del circo.

L'antica area occupata dal circo sorgeva tra l'odierna via del teatro di Marcello, piazza Cairoli, via del portico di Ottavia e le rive del Tevere.

In foto l' Asse con simbolo Meta : Crawford 124/3 , la Meta Sudans del Colosseo in una foto di fine XIX secolo

 

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Meta Sudans alla fine del XIX secolo .jpg

Supporter
Inviato

Ovviamente esclusa la meta sudans, direi che la rappresentazione della meta non deve necessariamente riferirsi ad una di tali strutture in particolare; mi sembra logico che l’utilizzo come simbolo (in analogia con tutti gli altri) avvenga mediante il riferimento ad un’iconografia all’epoca immediamente riconoscibile.


Inviato
11 ore fa, Scipio dice:

Ovviamente esclusa la meta sudans, direi che la rappresentazione della meta non deve necessariamente riferirsi ad una di tali strutture in particolare; mi sembra logico che l’utilizzo come simbolo (in analogia con tutti gli altri) avvenga mediante il riferimento ad un’iconografia all’epoca immediamente riconoscibile.

Certamente , avere rappresentato la Meta Sudans e' stato solamente per una somiglianza di forma geometrica con il simbolo dell' Asse .

I molti simboli presenti sui bronzi anonimi repubblicani hanno tutti o quasi una immediata rispondenza visiva simbolica con oggetti , animali o simbologia all' epoca quotidiani e quindi ben riconoscibili ieri come oggi , mentre il "problema" della Meta esula un po' almeno secondo le attuali conoscenze dagli altri piu' facili e riconoscibili simboli impressi sui bronzi ; se questo simbolo , la Meta , rappresentasse veramente una Meta di Circo , perché rappresentarla sulla monete ? quale sarebbe stata la connessione simbolica con la quotidianita' , come altri simboli sembrano essere ? o forse quella che chiamiamo Meta sia un antico edificio od altro di cui si e' persa la memoria ? 

Filosoficamente parlando la Meta di un Circo antico potrebbe rappresentare l' andamento della vita che  a volte va in un verso , positivo , o nell' altro , negativo , ma i Romani repubblicani dell' epoca erano in genere , tranne pochi personaggi dell' elite politica , poco avvezzi a filosofeggiare , figuriamoci a farlo nelle monete . 

Inviato

Buongiorno a tutti, ho trovato molto interessante quanto affermato nei vostri post, ma se invece fosse un modio? Potrebbe esserlo per il periodo storico in oggetto? 

Saluti 

Alberto 


Supporter
Inviato
1 ora fa, Litra68 dice:

Buongiorno a tutti, ho trovato molto interessante quanto affermato nei vostri post, ma se invece fosse un modio? Potrebbe esserlo per il periodo storico in oggetto? 

però il modio è sempre rappresentato come tronco di cono o di piramide, del resto la punta non avrebbe senso...

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Staff
Inviato (modificato)
3 ore fa, Agricola dice:

se questo simbolo , la Meta , rappresentasse veramente una Meta di Circo , perché rappresentarla sulla monete ? quale sarebbe stata la connessione simbolica con la quotidianita' , come altri simboli sembrano essere ? o forse quella che chiamiamo Meta sia un antico edificio od altro di cui si e' persa la memoria ? 

Filosoficamente parlando la Meta di un Circo antico potrebbe rappresentare l' andamento della vita che  a volte va in un verso , positivo , o nell' altro , negativo , ma i Romani repubblicani dell' epoca erano in genere , tranne pochi personaggi dell' elite politica , poco avvezzi a filosofeggiare , figuriamoci a farlo nelle monete . 

Esiste un'ipotesi per spiegare la meta presente su tutta la serie 124 e trae fondamento da un passo di Livio (XXX, 27)

Et ut placatis dis omnia inciperent agerentque, ludos quos M. Claudio Marcello T. Quinctio consulibus T. Manlius dictator quasque hostias maiores uouerat si per quinquennium res publica eodem statu fuisset, ut eos ludos consules priusquam ad bellum proficiscerentur facerent. ludi in circo per quadriduum facti hostiaeque quibus uotae erant dis caesae.

I consoli citati all'inizio del passo sono Tiberio Claudio Nerone e Marco Servilio Pulice Gemello, siamo quindi nell'anno 202 (il voto fu fatto da Manlio Torquato nel 208, sotto il consolato di Marco Claudio Marcello e Tito Quinzio Peno).

Il riferimento potrebbe quindi essere ai ludi in circo celebrati in quei quattro giorni dell'anno 202 o ad un evento simile, che rese necessaria tale coniazione al fine di sostenere le spese necessarie all'allestimento dei ludi

Tale ipotesi (Rosa Maria Nicolai, "La circolazione del denario repubblicano nella penisola italica fino alla metà del II secolo a.C.") inserisce tale simbolo nella categoria dei "simboli nuovi" insieme all'apex, al rostrum tridens, al coltello, alla dolabella, allo scudo e carnyx e all'orecchio. Eccezion fatta per il misteriso orecchio, sarebbe possibile inquadrare tali restanti "simboli nuovi" quali "simboli giustificativi" dell'emissione e non commemorativi. 

Modificato da Rapax
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Inviato

Grazie @Rapax , questa ipotesi del voto e dei ludi mi sembra molto convincente , inoltre Manlio Torquato proprio nel 208 a. C. fu nominato dittatore con lo scopo di tenere i Comizi e di presiedere ai giochi (nel Circo Flaminio ?) indetti dall' allora Pretore Marco Emilio .

Inviato
8 ore fa, Litra68 dice:

Buongiorno a tutti, ho trovato molto interessante quanto affermato nei vostri post, ma se invece fosse un modio? Potrebbe esserlo per il periodo storico in oggetto? 

Saluti 

Alberto 

Giusto per unirmi a @Scipio, anche nel denario della Gens Marcia 245/1 il modio è pressoché un cilindro 

http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G259/1


Inviato

Buonasera, conosco tante piccole monetine con il Modio dalle forme più svariate, appena sarò a casa farò una ricerca tra le mie carte, ma solo per censirne le forme. Sono molto interessato all'ipotesi di @Rapax, che da quanto ho capito è la più accreditata. Volevo sapere per approfondimento se di Assi con Giano Bifronte con il simbolo Meta se ne conoscono altri esemplari oltre a quello postato? 

Saluti 

Alberto 

 


Staff
Inviato

No, la serie 124 e’ la sola. Si potrebbe però provare a cercare tra i molteplici simboli di controllo, parliamo però di denari e non di assi.

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Inviato
15 ore fa, Ser. Broccolo dice:

Giusto per unirmi a @Scipio, anche nel denario della Gens Marcia 245/1 il modio è pressoché un cilindro 

http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G259/1

Infatti la Meta non e' un cilindro in quanto appare chiaramente di forma conica .

Se si osserva bene la Meta raffigurata nell' Asse e negli altri esemplari dei Cataloghi di La Moneta , queste sembrano avere due o tre protuberanze nei due lati del cono a secondo dello stato di conservazione della moneta , il che fanno assomigliare la Meta , con un po' fantasia , ad un elmo etrusco di tipo villanoviano magari nelle monete raffigurato in modo molto stilizzato ; e' solo una ipotesi .

 

 

 

 

elmo villanoviano.jpg

Inviato

Buongiorno, sono proprio quelle protuberanze che me lo hanno  fatto confondere con un modio.. In alcune monete è rappresentato con le spighe che fuoriescono, in queste invece la differenza con la Meta mi è più chiara. 

Saluti 

Alberto 

 

15750989209290.jpg

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Staff
Inviato

In questi casi è fondamentale osservare i pochissimi esemplari in più alta conservazione e fare un confronto del simbolo presente sui vari nominali. Si potrà infatti notare che non si tratta di protuberanze ma di una decorazione che segue tutta la circonferenza del cono e se prendiamo il simbolo presente sul vittoriato, per via della sua posizione sul tondello e non essendoci particolari limitazioni di sviluppo in altezza, ci si accorge che non può trattarsi di un modio e neppure di un elmo. 

 

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