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IGNORED

Aquile sulle nostre monete


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Inviato

And a Standing Liberty quarter from Philadelphia, 1917, and the World War had just added America to its list of victims,,,,,

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v.

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Inviato
Il 26/11/2019 alle 18:34, Baylon dice:

Ciao a tutti e ciao cabanes...

Hai proprio ragione sulla frase che ho citato e se aggiungiamo tutti i simbolismi dell'aquila bicipite ed annesse interpretazioni date da chi se ne è fregiato, il lavoro per capirne qualcosa è alquanto laborioso.

Secondo me cercare di approfondire il più possibile la storia della casata di Federico Günther di Schwarzburg-Rudolstadt e di come sia arrivato a fregiarsi della " bicipite " ( non conta solo il fatto che un suo avo la possedesse ) unita all'evoluzione dello stesso pennuto nel corso del tempo, può forse essere un metodo. Provo ad aiutarti su quanto ho trovato in rete sull'utilizzo della simbologia da parte dei russi...

 

L’aquila bicipite o bicefala divenne simbolo dell’ intero territorio dell’Impero Romano d Occidente e d Oriente – un territorio comune con due capitali – quando Costantino trasferì la sede imperiale da Roma a Costantinopoli. Più tardi, l aquila bicipite, d oro in campo rosso, divenne prerogativa dell’ Impero Bizantino, per il quale simboleggiava l unione dell’Occidente e dell’ Oriente d Europa sotto la legittima podestà dell’ Imperatore di Costantinopoli.

In Occidente, invece, l’aquila bicipite, nera in campo d’oro, divenne il simbolo del Sacro Romano Imperatore; il primo ad adottarla in questa forma pare esser stato Ludovico il Bavaro nel 1345 , più tardi, l’Imperatore Sigismondo la fece propria al momento della sua ascesa al trono imperiale nel 1410. Anche gli Asburgo l’adottarono allorché la carica imperiale divenne per loro ereditaria in luogo del loro precedente stemma: un leone rosso in campo d oro. In virtù del legame con l Impero d Oriente, l’aquila bicipite fu adottata da numerosi altri regnanti: Stevan Nemanja (1168-1196) rese la Serbia indipendente da Bisanzio e mise l aquila bicipite sul suo scudo, d argento anziché d oro. Anche la Chiesa Ortodossa utilizza l’aquila bicipite quale proprio simbolo. Passando ad analizzare l’utilizzo dell’aquila bicipite da parte dell’Impero Russo, occorre considerare gli avvenimenti che seguirono la caduta di Costantinopoli, quando il primo Imperatore russo, Ivan III (1462-1505), sposò Zoe (che prenderà il nome di Sofia, dopo essere stata battezzata con il rito Ortodosso, in onore della nonna del marito) Paleologa, nipote di Costantino XI, ultimo imperatore di Bisanzio. Il matrimonio con l’imperatrice Sofia consentì a Ivan III di far propri alcuni simboli dell’Impero Bizantino: innanzitutto lo stemma con l’aquila bicipite, che divenne l’insegna dell’ Impero Moscovita, ed, inoltre, il titolo di erede dell’ impero bizantino.

Non si perse tempo nella cerimonia dell’incoronazione, nella forma introdotta da Ivan, si rivendicarono simbolicamente le pretese russe alla successione di Costantinopoli; infatti, durante l incoronazione i Granduchi di Mosca, i futuri Zar di tutta la Russia, ponevano sulla testa un berretto che, secondo la tradizione, sarebbe stato donato nel XII secolo al principe di Kiev, Vladimir Monomaco, dall’ imperatore Costantino. Non aveva alcuna importanza il fatto che il berretto fosse in modo evidente un prodotto degli artigiani dell’Asia centrale, in quanto, nella leggenda diffusa dalla Chiesa e dal Sovrano, esso diveniva un altro simbolo della continuità del potere imperiale, trasferito da Costantinopoli a Mosca. Proprio questo concetto di continuità doveva diventare la forza motrice dell’espansione russa; in virtù di esso, infatti, si sarebbe potuto motivare il dovere di proteggere gli ortodossi e, nello stesso tempo, l’eredità di Costantinopoli avrebbe potuto spiegare gli sforzi che erano fatti per rinnovare il potente Impero Bizantino, allargando così i confini dell’ Impero Moscovita in tutte le direzioni.

Per l Impero Russo l’aquila bicipite simboleggiava, all’ inizio, il potere temporale e quello spirituale riuniti nelle disponibilità di un unica persona, il monarca Russo. In seguito le due teste dell’aquila russa simboleggiarono le due parti del continente (l’Europa e l’Asia) sulle quali si trovava la Russia, e la loro importanza uguale per il Paese.

Lo scettro (all’inizio fu la clava, un’arma d urto) è il simbolo della difesa della sovranità. La potenza (in forma di sfera) è il simbolo dell’unità, dell’integrità dello Stato. Sulle teste dell’aquila russa vi sono tre corone (la terza apparve sullo stemma nel 1625), che all’inizio simboleggiavano tre grandi principati conquistati dalla Russia quelli di Kazan di Astrakan e di Siberia. Dopo le tre corone furono interpretate come il simbolo della Santissima Trinità, e ancora più tardi come il simbolo dell’unità dei popoli russo, ucraino e bielorusso.

Lo Scudo con l’immagine del Cavaliere sul petto dell’aquila è l antico stemma di Mosca, di cui Ivan III era il Granduca,  a partire dal 1730, il Cavaliere è chiamato

“San Giorgio Vincitore che colpisce il drago”, cioè il simbolo della lotta del bene contro il male. Nello stesso tempo questo simbolo, posto nel centro dello stemma, indica che Mosca è il cuore della Russia.

La raffigurazione di San Giorgio che uccide il drago non ha alcuna attinenza con la Sacra Milizia Costantiniana; infatti, il primo Ordine Equestre, fra quelli storici di tutte le Russie, fu quello di Sant Andrea, istituito nel 1698 da Pietro il Grande.

Tuttavia, Pietro il Grande non ebbe tempo di creare dei Cavalieri, perché morì poco dopo la fondazione dell’Ordine, pertanto fu l Imperatrice Caterina I che, nel 1725, nominò il primo Cavaliere.

Non e 'cosi' semplice. Tale Aquila è stata usata dall'Orda d'oro.

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Inviato

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STEMMA SAVOIA

 

Secondo Jean d’Orville, detto il Cabaret, sul primo stemma di Casa Savoia c'era un'aquila nera in campo oro, dono dell'Imperatore al suo fedele scudiero Beroldo; solo dopo la seconda crociata, di Amedeo III e di Luigi VII di Francia, Casa Savoia ha utilizzato l'emblema con una croce bianca in campo rosso.

Le vicende che portarono a questo secondo stemma sono raccontate in modo alquanto fantasioso dallo storico di Amedeo VIII, preoccupato più di far piacere al suo padrone e di dimostrare la discendenza sassone della stirpe che di rispettare la verità, ma credo comunque che valga la pena di leggerle.

"Il re di Francia, convinto da san Bernardo a partecipare alla crociata, si stava organizzando con una prudente calma (se la prendeva comoda). Il Papa e l'Imperatore decisero di stringere un po' i tempi ed affidarono un'armata al conte di Savoia Amé III incaricandolo di andare in avanscoperta.

Quest'ultimo s'imbarcò e giunse a Rodi dove venne a sapere dal Gran Maestro dei Cavalieri dell'isola che una importante città cristiana era assediata dai Saraceni e rischiava di cadere in loro mano. Senza attendere il re di Francia Savoiardi e Cavalieri di Rodi veleggiarono verso la Terra Santa. Poco dopo la partenza incontrarono la flotta nemica ed ingaggiarono una furibonda battaglia in cui perse subito la vita il gran maestro.

I Cavalieri, forse per non perdere coraggio, chiesero ad Amedeo d'indossare la tunica del loro gran maestro defunto; egli accettò di buon grado.

Dopo una furiosa battaglia i Saraceni furono sconfitti e la città fu salvata. La notizia si diffuse presto in tutto il mondo cristiano e il re di Francia fu più sollecito nei suoi preparativi.

Il nuovo gran maestro disse ad Amedeo che, se voleva, poteva  continuare a portare i colori di cavaliere di Rodi in ricordo della vittoria.

Ma il Conte, la cui famiglia aveva ricevuto dall'Imperatore il precedente stemma: aquila nera in campo oro, non si sentiva di adottare lo stemma dei cavalieri senza prima aver ottenuto il  permesso imperiale. Tornato a Roma chiese all'Imperatore se poteva indossare la croce bianca in campo rosso dei Cavalieri di Rodi.

L'imperatore, che gli era riconoscente per il coraggio dimostrato, l'autorizzò e, per otto secoli, questo fu l'emblema dei Savoia.

Questo è lo stemma presente nella tipologia "Araldica" di Vitt.Em.III

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Inviato

Completo la serie escluso l'oro ( che ho sempre e solo visto in foto...ahimè!)

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Inviato

Dalla mia raccolta - Kirghizistan - 1 Tyiyn del 1993

Biglietto non più circolante emesso dal governo (tipo i nostri biglietti di stato) e non dalla banca centrale kirghisa. Giusto per curiosità, ci vorrebbero circa 80 tyiyn per un solo centesimo di euro.

 

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In questo territorio l'aquila reale era ampiamente utilizzata per la caccia, attualmente solo per giochi rievocativi, non a caso il Kirghizistan è chiamato "il paese delle aquile".

 

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Inviato

Eccone altre due, una rivolta a Dx e una rivolta a Sx. Come i due Busti di Vittorio Emanuele III. 

Scusate per la qualità delle foto, ma le ho fatte di sera con luce non proprio adeguata, di giorno con il cielo nuvoloso non è tanto diverso.. ? 

Saluti 

Alberto 

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Inviato

Ciao Alberto

Di solito l'aquila sabauda ( ma direi anche in altre tipologie... ha la testa che guarda a destra - a sinistra per l'osservatore ). Nel caso della L.1 l'aquila è"rivoltata" come si dice in araldica.

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Nella monetazione di Vitt.Em.III il busto è girato indifferentemente a destra e sinistra nelle varie Tipologie. Nell'800 nelle grosse pezzature girato a sinistra ( a destra per chi guarda ) molte volte al contrario in quelle di basso valore. 

Non so se ci siano delle motivazioni in queste scelte. Chiedo se qualcuno sa qualcosa in proposito.

Ciao Beppe 

 

 

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Inviato

Colonia Eritrea: il problema era sostituire il tanto amato Tallero di Maria Teresa ( che purtroppo non era una bella donna... ma gli indigeni l'amavano o perlomeno la sua moneta )

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Aquila bicipite austriaca

Il "Re Buono"... quell'Umberto I° che prese a cannonate (grazie al Gen. Bava Beccaris - ahimè della mia città - ) i lavoratori scesi in sciopero nel 1898, aveva provato a sostituirlo, con scarsi risultati: 

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Aquila di Savoia spiegata e coronata con scudo nel petto che regge scettro e bastone, fregiati del Collare dell'Annunziata; i lati, il valore, espresso in italiano, arabo ed aramaico; in alto COLONIA ERITREA tra due stelle a cinque punte, nel basso TALLERO tra due stelle a cinque punte. È assente il segno di zecca. Queste monete furono coniate a Roma nel 1891 e nel 1896.

Il titolo è di argento 800/1000, il diametro è di 40 mm, il peso è di 28,12 g ed il contorno è rigato.

Poi ci provò anche Vittorio Emanuele III, anche lui con scarsi risultati. 

 

 

 

 


Inviato

Ciao a tutti, eccomi di nuovo con un'altra aquila messicana, sempre la stessa, ma su moneta diversa...

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5 Pesos 1994

E' interessante di questa serie il verso opposto, che il buon littleEvil ha mostrato in questo tread...

 

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Inviato
8 ore fa, Brios dice:

Non e 'cosi' semplice. Tale Aquila è stata usata dall'Orda d'oro.

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Per amore di questa discussione, mi piacerebbe che ci parlassi di quest'aquila precedente all'impero bizantino :hi:


Inviato
1 ora fa, Baylon dice:

Ciao a tutti, eccomi di nuovo con un'altra aquila messicana, sempre la stessa, ma su moneta diversa...

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5 Pesos 1994

E' interessante di questa serie il verso opposto, che il buon littleEvil ha mostrato in questo tread...

 

Buonasera, questa è una di quelle monete che mi piacerebbe ricevere come resto al posto dei 2 Euro.. ? 

Bella veramente.. 

Saluti 

Alberto 

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Inviato (modificato)

Dalla mia raccolta:
Cagayan (Commonwealth delle Filippine) 2 Pesos del 1942

Banconota (certificato di emergenza) emessa durante l'occupazione giapponese del territorio nella seconda guerra mondiale.

Trattandosi di un'emissione di emergenza sono stati utilizzati macchinari di fortuna, la grafica e la stessa stampa, come ben si nota, non è chiaramente curata. L'aquila posta al centro del biglietto è quella americana.

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Modificato da nikita_
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Inviato

si scrive di aquile, e ci si dimentica di lui, l'aiglon?

Non so quanto Napoleone III fosse lieto del nomignolo che gli avevano appiccicato addosso, ma "l'aiglon" (l'aquilotto) addosso gli è rimasto appiccicato.

 

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Inviato

Aquila polacca .

(Regno di Polonia, occupazione tedesca WWi, 10 fenigow 1917)

 

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Inviato
Il 24/11/2019 alle 19:48, Litra68 dice:

Buonasera, direttamente dal paese delle Aquile.. 

 

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ciao,la presi anch io,mi e' sempre piaciuta come moneta :)

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Inviato
Il 29/11/2019 alle 15:18, Litra68 dice:

Non dimentichiamoci il mitico Aquilotto o Aquilino? 

 

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grande!


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