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Aquile sulle nostre monete


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Inviato
33 minuti fa, Baylon dice:

Adesso lo so che probabilmente mi caccerò nei guai, ma ho trovato un'aquila teutonica spianata con il batticarne ! :rofl:...

Spero che Walter non legga il tuo post!!!?

P.S: grazie Baylon per gli approfondimenti che hai postato.

Ciao Beppe 

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Inviato (modificato)
Il 24/11/2019 alle 17:54, Baylon dice:

Per caso non ne sai nulla di quelle magnifiche aquile teutoniche ottocentesche? :D

a fronte della simpatica richiesta di Baylon avrei potuto sommergere il forum di aquile teutoniche (non che la mia collezione della Germania  imperiale e pre imperiale sia granchè, ma pare che io sia l'unico di questo forum a prediligere tali monete), e invece mi limito ad una sola aquila, ancorchè duplice (di testa).


Lo faccio perchè mi incuriosisce trovare su una moneta tedesca dell'ottocento un'aquila bicipite, quando tutti gli altri stati/staterelli avevano aquile "monocipiti" sulle loro monete. Inoltre l'aquila qui illustrata porta in mano i tipici simboli del potere imperiale, quando lo Schwarzburg-Rudolstadt (lo stato cui si riferisce la moneta) era un semplice principato.
Qualcuno ne sa qualcosa? Grazie

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Questo è Federico Günther di Schwarzburg-Rudolstadt: mica male come cipiglio, no?

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Modificato da cabanes

Inviato

Grazie @littleEvil per avermi segnalato questa discussione e ne posto subito una presa poco fa da un privato :D 

1 Pesa 1890 della Compagnia dell'Africa Orientale Tedesca

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Inviato

@cabanes anche io colleziono principalmente monete tedesche, quali Drittes Reich, Marchi Imperiali e monete coloniali tedesche. Comunque il mio catalogo riporta che quel Taler è stato coniato sotto il dominio francese. Ci può essere qualche collegamento?


Inviato

@Robertode, piacere di leggerti, almeno mi sento meno solo con le monete tedesche.

L'informazione del tuo catalogo però mi stupisce: il principato di Schwarzburg-Rudolstadt si trovava dove ora c'è la Turingia, quindi ben lontano dal confine occidentale con la Francia, la quale, in quegli anni, litigava con gli stati tedeschi per le regioni di confine (Alsazia Lorena), ma non certo per quelle centro orientali.

Noto però che il nostro tallero non ha segno di zecca: come ben sai i piccoli stati della confederazione che non avevano zecca si rivolgevano a quelle degli stati più grandi, e comunque sulle loro monete appariva una lettera (A,B,C...) che individuava la zecca. In questa moneta non c'è.

Potrebbe essere che l'assenza di un segno di zecca tedesco volesse dire che la moneta era stata coniata in Francia? E che il tuo catalogo intendesse dire che la moneta era stata coniata in Francia?
Sono solo mie ipotesi, non ho altre informazioni su questa faccenda. Sappimi dire...


Inviato

Credo di essermi sbagliato e che la citazione "per il sotto-dominio francese" sia riferito solo alla moneta soprastante, con lettera A, quindi coniata a Berlino. Mentre la tua moneta, quella sotto, è stata coniata a Monaco.

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Inviato (modificato)

Ciao a tutti, ciao @cabanes e @Robertode

Come al solito non capisco nulla di quello che scrivo, ma cerco di trovare dei legami logici su quello che vedo:

Lo stemma del principato:

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lo scudo al centro:

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La descrizione è:

"Mittlerer Herzschild: Der deutsche Reichsadler in Gold (zugleich kleines Staatswappen. Zum Andenken an die von Günther XIX. 1349 bekleidete deutsche Königswürde."

e penso che così ci siamo tolti tutti i dubbi.

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Vabbè... per chi sente la necessità di una traduzione:

Scudo centrale: L'aquila imperiale tedesca in oro (allo stesso tempo piccolo stemma nazionale). In memoria della regalità di Günther XIX. 1349.

Che se ho capito bene era un "Antirè", oppsitore  di Carlo IV di Lussemburgo.

Un antire (in tedesco: Gegenkönig) è un presunto re che, a causa di dispute successorie o opposizioni politiche, si autodichiara re in contrasto con un monarca regnante.

Manco fosse una telenovela...

Servus,

Njk

 

PS: Unterherrschaft Frankenhausen vuol dire una cosa tipo "Sottoregno di Frankenhausen", la Francia non centra nulla

PPS: Che siamo diventati un trio adesso?

Modificato da littleEvil
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Inviato

Hai ragione, doppio fail. Frankenhausen è una città in Thuringen, credevo fosse "sotto dominio della casata francese" o qualcosa del genere. Ancora non sono madrelingua in tedesco :P

Siamo diventati un trio XD anche te collezioni altre monete tedesche oltre a brd/drittes reich?


Inviato

Aquila americana su dollaro Morgan

 

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dollaro 1889 dxx.JPG


Inviato

Altra aquila albanese su mezzo lek....

 

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mezzo lek 1926 r fdc.JPG


Inviato
12 ore fa, littleEvil dice:

Scudo centrale: L'aquila imperiale tedesca in oro (allo stesso tempo piccolo stemma nazionale). In memoria della regalità di Günther XIX. 1349.

io sono tonto, e quindi la faccenda ancora non mi è chiara. Premesso che dal 1349 al 1862 di cambiamenti ce ne sono stati sui territori germanici, avendo comunque questi un progenitore con aquila bicipite in Günther XIX, da qualche parte tale aquila la si dovrebbe ritrovare. E invece no; lo scudo prussiano (molto più simile ad una collezione di figurine) di aquile ne contiene a bizzeffe, ma tutte dotate di una sola testa:

 

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L'aquila imperiale prussiana si contenta anche lei, avendo già da gestire globo e scettro, di una sola testa:

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E' curioso infine notare come la gestione delle aquile imperiali fosse abbastanza voluttuaria: gli austriaci, che di teste aquiline ne avevano due, complicavano ulteriormente la vita alla povera aquila facendole gestire non solo globo e scettro, ma anche spada!

 

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Che dire? Per ora posso concludere solamente citando un nostro comune amico: bhooooooooo...


Inviato

Buongiorno, posto quella che dovrebbe essere la mia ultima monetina  con Aquila bicipite, ho solo foto del rovescio con me. Riporto quanto trovato sul web riguardo all'aquila a due teste. Chiaramente non sono capace di dissolvere i quesiti di @cabanes

L'aquila bicipite fu adottata come stemma imperiale per la prima volta dall'imperatore romano Costantino I, detto il Grande, e rimase poi come stemma nell'Impero romano d'oriente fino all'ultima dinastia di imperatori bizantini: quella dei Paleologi. Oggi, la Chiesa ortodossa greca usa l'aquila bicipite come eredità dei bizantini. Lo stesso stemma fu poi usato dagli Arsacidi, re d'Armenia, e più avanti dagli Asburgo, imperatori d'Austria e re d'Ungheria, e dai Romanov, zar di tutte le Russie. Anche i re di Serbia, i principi di Montenegro, e l'eroe albanese della resistenza contro i turchi ottomani, Giorgio Castriota Scanderbeg, adottò l'aquila bicipite come emblema. L'aquila bicipite fu adottata anche in Oriente, per il regno di Mysore nell'India.

Secondo alcuni autori una testa rappresenta l'Occidente e l'altra l'Oriente, in particolare le due metà dell'Impero bizantino, una in Europa e una in Asia. 

È un piacere leggervi. 

Saluti 

Alberto 

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Inviato
Il 24/11/2019 alle 19:40, cabanes dice:
Il 24/11/2019 alle 19:18, miza dice:

Splendida ! Questa è la più bella aquila in moneta che abbia mai visto.

Però Walter tu che sei un'artista, non pensi che bisognerebbe distinguere tra una rappresentazione realistica della figura ed invece un simbolo, come può essere uno scudo araldico, che necessariamente è statico ? Tutte e due le interpretazioni figurative possono trasmettere qualcosa e non bisogna dimenticare che le rappresentazioni naturalistiche, dopo il periodo greco-romano, sono state riprese nelle monete ( mi sembra ) solo negli ultimi decenni. Parlo da profano e quindi sono in attesa di un caz....iatone !

Ciao Beppe  


Inviato

nessun caz....iatone, per carità! (vedo che anche tu hai fatto il militare).

Ma davanti a una così bella immagine il collezionista di monete scompare a fronte dell'artista (magari !) ma soprattutto del volatore: io, da bambino, levavo gli occhi al cielo non per tentare di intravedere gli angeli, ma per invidiare gli eroi dell'aria. Finite le superiori ho tentato l'ingresso in accademia aeronautica (per fortuna non mi hanno voluto; ho scoperto poi che, anarchico come sono, per me la divisa sarebbe stata un inferno) ed infine, alla veneranda età... meglio non dirlo, sono finalmente diventato un vololiberista: per 12 anni ho giocato con l'aria e con i falchi, ed ora che ho smesso, come posso non innamorarmi e non invidiare quell'aquila?

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Inviato
6 ore fa, cabanes dice:

E' curioso infine notare come la gestione delle aquile imperiali fosse abbastanza voluttuaria: gli austriaci, che di teste aquiline ne avevano due, complicavano ulteriormente la vita alla povera aquila facendole gestire non solo globo e scettro, ma anche spada!

Ciao a tutti e ciao cabanes...

Hai proprio ragione sulla frase che ho citato e se aggiungiamo tutti i simbolismi dell'aquila bicipite ed annesse interpretazioni date da chi se ne è fregiato, il lavoro per capirne qualcosa è alquanto laborioso.

Secondo me cercare di approfondire il più possibile la storia della casata di Federico Günther di Schwarzburg-Rudolstadt e di come sia arrivato a fregiarsi della " bicipite " ( non conta solo il fatto che un suo avo la possedesse ) unita all'evoluzione dello stesso pennuto nel corso del tempo, può forse essere un metodo. Provo ad aiutarti su quanto ho trovato in rete sull'utilizzo della simbologia da parte dei russi...

 

L’aquila bicipite o bicefala divenne simbolo dell’ intero territorio dell’Impero Romano d Occidente e d Oriente – un territorio comune con due capitali – quando Costantino trasferì la sede imperiale da Roma a Costantinopoli. Più tardi, l aquila bicipite, d oro in campo rosso, divenne prerogativa dell’ Impero Bizantino, per il quale simboleggiava l unione dell’Occidente e dell’ Oriente d Europa sotto la legittima podestà dell’ Imperatore di Costantinopoli.

In Occidente, invece, l’aquila bicipite, nera in campo d’oro, divenne il simbolo del Sacro Romano Imperatore; il primo ad adottarla in questa forma pare esser stato Ludovico il Bavaro nel 1345 , più tardi, l’Imperatore Sigismondo la fece propria al momento della sua ascesa al trono imperiale nel 1410. Anche gli Asburgo l’adottarono allorché la carica imperiale divenne per loro ereditaria in luogo del loro precedente stemma: un leone rosso in campo d oro. In virtù del legame con l Impero d Oriente, l’aquila bicipite fu adottata da numerosi altri regnanti: Stevan Nemanja (1168-1196) rese la Serbia indipendente da Bisanzio e mise l aquila bicipite sul suo scudo, d argento anziché d oro. Anche la Chiesa Ortodossa utilizza l’aquila bicipite quale proprio simbolo. Passando ad analizzare l’utilizzo dell’aquila bicipite da parte dell’Impero Russo, occorre considerare gli avvenimenti che seguirono la caduta di Costantinopoli, quando il primo Imperatore russo, Ivan III (1462-1505), sposò Zoe (che prenderà il nome di Sofia, dopo essere stata battezzata con il rito Ortodosso, in onore della nonna del marito) Paleologa, nipote di Costantino XI, ultimo imperatore di Bisanzio. Il matrimonio con l’imperatrice Sofia consentì a Ivan III di far propri alcuni simboli dell’Impero Bizantino: innanzitutto lo stemma con l’aquila bicipite, che divenne l’insegna dell’ Impero Moscovita, ed, inoltre, il titolo di erede dell’ impero bizantino.

Non si perse tempo nella cerimonia dell’incoronazione, nella forma introdotta da Ivan, si rivendicarono simbolicamente le pretese russe alla successione di Costantinopoli; infatti, durante l incoronazione i Granduchi di Mosca, i futuri Zar di tutta la Russia, ponevano sulla testa un berretto che, secondo la tradizione, sarebbe stato donato nel XII secolo al principe di Kiev, Vladimir Monomaco, dall’ imperatore Costantino. Non aveva alcuna importanza il fatto che il berretto fosse in modo evidente un prodotto degli artigiani dell’Asia centrale, in quanto, nella leggenda diffusa dalla Chiesa e dal Sovrano, esso diveniva un altro simbolo della continuità del potere imperiale, trasferito da Costantinopoli a Mosca. Proprio questo concetto di continuità doveva diventare la forza motrice dell’espansione russa; in virtù di esso, infatti, si sarebbe potuto motivare il dovere di proteggere gli ortodossi e, nello stesso tempo, l’eredità di Costantinopoli avrebbe potuto spiegare gli sforzi che erano fatti per rinnovare il potente Impero Bizantino, allargando così i confini dell’ Impero Moscovita in tutte le direzioni.

Per l Impero Russo l’aquila bicipite simboleggiava, all’ inizio, il potere temporale e quello spirituale riuniti nelle disponibilità di un unica persona, il monarca Russo. In seguito le due teste dell’aquila russa simboleggiarono le due parti del continente (l’Europa e l’Asia) sulle quali si trovava la Russia, e la loro importanza uguale per il Paese.

Lo scettro (all’inizio fu la clava, un’arma d urto) è il simbolo della difesa della sovranità. La potenza (in forma di sfera) è il simbolo dell’unità, dell’integrità dello Stato. Sulle teste dell’aquila russa vi sono tre corone (la terza apparve sullo stemma nel 1625), che all’inizio simboleggiavano tre grandi principati conquistati dalla Russia quelli di Kazan di Astrakan e di Siberia. Dopo le tre corone furono interpretate come il simbolo della Santissima Trinità, e ancora più tardi come il simbolo dell’unità dei popoli russo, ucraino e bielorusso.

Lo Scudo con l’immagine del Cavaliere sul petto dell’aquila è l antico stemma di Mosca, di cui Ivan III era il Granduca,  a partire dal 1730, il Cavaliere è chiamato

“San Giorgio Vincitore che colpisce il drago”, cioè il simbolo della lotta del bene contro il male. Nello stesso tempo questo simbolo, posto nel centro dello stemma, indica che Mosca è il cuore della Russia.

La raffigurazione di San Giorgio che uccide il drago non ha alcuna attinenza con la Sacra Milizia Costantiniana; infatti, il primo Ordine Equestre, fra quelli storici di tutte le Russie, fu quello di Sant Andrea, istituito nel 1698 da Pietro il Grande.

Tuttavia, Pietro il Grande non ebbe tempo di creare dei Cavalieri, perché morì poco dopo la fondazione dell’Ordine, pertanto fu l Imperatrice Caterina I che, nel 1725, nominò il primo Cavaliere.


Inviato (modificato)

Più del dolor potè @cabanes!

Che mi ha fatto andare su Fessbuk, ci mancava solo più questa!

https://www.facebook.com/Zeughaus.Schwarzburg/posts/die-schwarzburger-und-ihr-doppelkopfadler-von-einem-doppeladler-im-heraldischen-/1810665752564055/

image.png.1f671fa56d8a16e8d8763dfeb1450b4e.png

Per tutti quelli che vanno di fretta qui il riassunto:

Nel 1349 il conte Günther XXI di Schwarzburg assunse il ruolo di Counter-King / controre di Carlo IV. A Francoforte (Günther) gli fu conferita la dignità reale e gli furono consegnate le insegne imperiali. Ciò è testimoniato anche da un sigillo sul quale è raffigurato Günther XXI. Al più tardi da qui in poi la casa Schwarzburg come rappresentante ufficiale del Sacro Romano Impero della nazione tedesca aveva quindi il diritto di condurre l'aquila doppia (testa).

Servus,

Njk

=================

Per tutti gli altri la versione originale, tradotta in fretta e furia e pure automaticamente....

Gli Schwarzburger e la loro aquila doppia (bicipite)
----------------------------------------------------------------

L'emergere dell'aquila doppia come simbolo del Sacro Romano Impero:

Dal XII secolo al XIV secolo circa, l'aquila monotesta con un solo capo, che guarda araldicamente a destra in uno scudo dorato, era il simbolo del Sacro Romano Impero. La doppia aquila diventa tangibile intorno al 1270 come sigillo dell'antica città imperiale Kaiserswerth, per così dire come distintivo non ufficiale della dignità imperiale.
D'ora in poi, gli stemmi, i sigilli o le monete con l'aquila doppia faranno riferimento al rapporto con l'imperatore del Sacro Romano Impero della nazione tedesca.
Prima l'imperatore Sigismondo, dalla casa dei lussemburghesi, guidò l'aquila doppia per la prima volta come amministratore imperiale e poi come imperatore. Sigismondo, nato il 15 febbraio 1368 a Norimberga, conduceva l'aquila monotesta in mezzo, sempre come re. Così, presso la Nassauer Haus di Norimberga, l'aquila reale a una testa e l'aquila imperiale a due teste del Sacro Romano Impero della nazione tedesca sono ancora visibili su un fregio con stemma.

L'opinione di molti secondo cui l'aquila bicipite è asburgica non solo è fuorviante, ma anche sbagliata! È il simbolo dello stemma del Sacro Romano Impero della nazione tedesca! Come tale, è stato assegnato a città e persone direttamente legate al Sacro Romano Impero.

Da allora la Casa d'Asburgo costituì anche imperatori nell'Impero Romano della Nazione Tedesca, questi (imperatori) condussero anche l'aquila doppia, non però come Casa d'Asburgo, ma nella funzione di rappresentante dell'Impero Romano della Nazione Tedesca.
Con l'imperatore Federico III, questo della casa asburgica, si cominciò a decorare l'aquila doppia del Sacro Romano Impero con lo stemma delle sue terre ereditarie (asburgiche) o lo scudo di benda come scudo cardiaco ereditario (imperatore Massimiliano I) come proprio stemma (asburgico), in combinazione, non come unico punto di vendita! Suo nipote Carlo V lo ha riportato ad un animale araldico galleggiante.


Come arriva ora lo Schwarzburger all'aquila doppia (bicipite)?

Gli Schwarzburger sono una delle più antiche famiglie nobili della Turingia. Nel libro "Thüringen im Mittelalter - Die Schwarzburger" si descrive che questi discendono dal regno di Turingia. Le più antiche testimonianze sugli antenati dello Schwarzburger risalgono all'anno 722. Qui Bonifacio ricevette una petizione dal Papa ai nobili della Turingia per accoglierlo e sostenerlo nella sua opera missionaria.
Gli Schwarzburger (anche Käfernburger), che avevano le loro prime due sedi nei pressi di Georgenthal, si diffusero da lì via Arnstadt a Schwarzburg, dove costruirono il loro attuale castello ancestrale e si diedero il nome dal suo nome. Fin dall'inizio furono molto vicini alle dinastie reali e imperiali e da lì ricevettero anche la loro immediatezza imperiale. Così, in seguito hanno anche portato il titolo onorifico "I quattro conti dell'Impero" (1518), come principi il titolo "Reichs-Erzstallmeister", così come il titolo "Reichs-Jägermeister".
Nel 1349 il conte Günther XXI di Schwarzburg assunse il ruolo di Counter-King / controre di Carlo IV. A Francoforte (Günther) gli fu conferita la dignità reale e gli furono consegnate le insegne imperiali. Ciò è testimoniato anche da un sigillo sul quale è raffigurato Günther XXI. Al più tardi da qui in poi la casa Schwarzburg come rappresentante ufficiale del Sacro Romano Impero della nazione tedesca aveva quindi il diritto di condurre l'aquila doppia (testa).

Nella lettera dello stemma del 1548 si parlava allora del cosiddetto "stemma maggiorato". Lo stemma è ora quadrangolare con scudo cardiaco e tre caschi sopra di esso.
Il Dr. Bernhard Peter scrive: "Si noti qui che i conti di Schwarzburg avevano già da molto tempo i titoli di Herr von Arnstadt e Herr von Sondershausen, ma non avevano mai ritenuto necessario esprimerlo araldicamente. Fu solo quando divenne consuetudine usare scudi squartati e mostrare ulteriori righelli nello stemma accresciuto che gli elementi furono inclusi. Ma - quei domini non avevano i loro stemmi. Si prendevano quindi quelli delle città che davano il nome, riconosciute allora come stemmi di dominio.

Nel 1697 (Schwarzburg-Sondershausen) e nel 1710 (Schwarzburg-Rudolstadt) i conti di Schwarzburg furono elevati al rango di principe imperiale. Da qui portano il titolo: Principi di Schwarzburg, i quattro conti dell'Impero, conti di Hohenstein, signori di Arnstadt, Sondershausen, Leutenberg, Lohra e Klettenberg.
Così è stata aggiunta una nuova funzione.
Wolfgang Jäger, professore di storia a Landshut, ha detto di questo nell'Enciclopedia Geographical Historical Statistical Newspaper di Philipp Krüll del 1811:
(Nota: i principati)"....Sondershausen e Rudelstadt, che furono entrambi introdotti nel Collegio principesco imperiale il 30 maggio 1754 con sede e voto, e determinarono il grado tra di loro dopo il senato".
All'ormai principesco stemma viene comunicato: "Il loro stemma è diviso in 4 campi speciali, contraddistinti da bende dorate e blu cielo, che contengono un leone d'oro per Schwarzburg, un'aquila nera per Arnstadt nel campo d'oro, cubi d'argento e rossi per Hohenstein, un leone d'oro ambulante per Leutenberg. Lo scudo centrale ha, nel campo d'argento, un cervo nero, a causa di Lohra. Sotto, nel campo d'argento, c'è un forcone e un pettine rosso, a causa dell'ufficio dell'arciprete. Al centro dello stemma è, su uno scudo speciale, l'aquila imperiale, sul cui petto un piccolo scudo l'aquila imperiale. Corona, in memoria del conte Günther von Schwarzburg, che fu eletto re tedesco e futuro imperatore contro Carlo IV nel XIV secolo".
Il Dr. Bernhard Peter scrive: "In oro un nimbierter dorato, aquila nera doppia con corona imperiale (con cappucci blu) sopra le teste, rinforzato d'oro, in artiglio destro il Reichsszepter / scettro d'oro, a sinistra il Reichsapfel / Globus Cruciger, ....".

Dopo la fine della prima guerra mondiale, il principe Günther Victor, che dal 1909 aveva governato il Principato di Schwarzburg-Sondershausen in unione personale, abdicò come ultimo monarca tedesco il 23 novembre 1918 - circa due settimane dopo gli altri principi federali.
Il principe Günther Victor, senza figli, morì a Sondershausen nel 1925 e sua moglie Anna Luise nel 1951. Il principe Sizzo von Leutenberg, dichiarato erede al trono nel 1896, divenne il successore a capo della Casa di Schwarzburg. Veniva da un matrimonio morganatico tra il principe Friedrich Günther von Schwarzburg-Rudolstadt, morto nel 1867, e la contessa Helene von Reina. Suo figlio Friedrich Günther morì il 9 novembre 1971 a Monaco di Baviera e fu l'ultimo membro della famiglia a succedere al trono.

Poiché la Casa regnante di Schwarzburg è ormai purtroppo estinta, non c'è più alcuna possibilità di legittimare l'uso degli ordini di Schwarzburg, effetti (uniformi) e simili.

Peter von Eckstein, Schwarzburg

Fonte:

Franz Gall, Zur Entwicklung des Doppeladlers auf den kaiserlichen Siegeln, in: Adler, volume 8/rivista 16/17-1970, 281 ss.
Norbert Weyss, The Double Eagle - Storia di un simbolo, in: Adler 1986/3, 78 ss.
Norbert Weyss, Der Doppeladler in aller Welt, Geschichte eines Symbols (catalogo della mostra), serie di pubblicazioni dei Bezirks-Museums-Vereines Mödling, n. 83/febbraio 1994.
Norbert Weyss, The Development of Double Eagle Research, Austrian Science Forum, 1988/1-2 e 1989/1-2.
Gottfried Mraz, Austria e il Reich 1804-1806, casa editrice Schendl, Vienna, 1993,
La Turingia nel Medioevo - Lo Schwarzburger
http://www.welt-der-wappen.de/Heraldik/schwarzburg.htm
https://de.wikipedia.org/wiki/Habsburg-Lothringen
https://de.wikipedia.org/wiki/Habsburg
https://de.wikipedia.org/wiki/Kaiser_von_Österreich
https://de.wikipedia.org/wiki/Schwarzburg-Rudolstadt
http://www.signa-fahnen.de/fotw/flags/de-sz_hi.html

 

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Non posso che inchinarmi per il tuo prode gesto e di conseguenza onorarti con un pennuto di rara bellezza...

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Inviato

grazie @Baylon, grazie @littleEvil, ora la faccenda si schiarisce ed arrivo a capire qualcosa.

In pratica (riassumo) la casa Schwarzburg, che prima della proclamazione dell'Impero Tedesco (II reich) gestiva un territorio di complessivi 1965 km² (circa 44 x 44 chilometri) era "rappresentante ufficiale del Sacro Romano Impero della nazione tedesca", vale a dire del I reich.

E tutti gli altri (Prussia, Baviera, Sassonia per citare alcuni stati) che avevano partecipato nel 1871 alla creazione del II reich, non soffrivano di sudditanza culturale a fronte di questa situazione? Vien da pensare che agli altri non gliene importasse niente del I reich, e che la numerazione progressiva dei reich sia un invenzione extratedesca (Adolf, che ne dici?)

Ma questa riflessione me la porto a letto senza che voi ne dobbiate essere coinvolti (poi, a letto, ho cose ben più interessanti sulle quali riflettere, non preoccupatevi)

 


Inviato
9 minuti fa, cabanes dice:

poi, a letto, ho cose ben più interessanti sulle quali riflettere,

Inguaribile ottimista....


Inviato

Buonasera, per gli Amici amanti delle  teutoniche..? 

5 pfennig 1919 un piccolo gioiellino, scusate per la qualità delle foto. 

Saluti 

Alberto 

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