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L'Islanda e l'Euro


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A parte che Andorra non conia e per ora non può coniare euro, mi spiegheresti meglio perchè ad esempiuo la Slovenia può adottare l'Euro a partire dal primo gennaio scorso e invece, se l'Islanda volesse non potrebbe farne rischiesta?

197167[/snapback]

La Slovenia è uno stato membro dell'Unione Europea a titolo pieno, è entrata nell'unione Europea nel 2004 insieme agli altri 9 stati. Tutti gli stati che sono entrati nel 2004 e nel 2007 sono obbligati ad entrare nell'euro perchè è una clausola dei trattati di adesione. E' loro dovere progressivamente raggiungere gli obbiettivi del patto di stabilità e crescita, raggiunti i quali possono aderire all'euro. Il raggiungimento di quegli obiettivi dipende dalla politica degli stati: paesi che vogliono entrare presto nell'euro come i paesi baltici fanno una politica economica che tende al raggiungimento rapido dei parametri di Maastricht, paesi che non vogliono entrare al più presto nell'area Euro come la Polonia e la repubblica Ceca fanno un politica economica diversa (non tesa al raggiungimento rapido dei parametri)

L'Islanda non è un paese membro del'Unione Europea e l'Euro dovrà essere la moneta dell'UE (come è scritto nella costituzione europea ancora non ratificata da tutti)

Modificato da Davide
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Quello che intendevo dire, ma forse mi sono spiegato male, è che se l'Islanda facesse domanda per entrare a far parte dell'Unione Europea (un po' come sta provando al Turchia) non credo che le sarebbe impedito a priori... Di conseguenza poi potrebbe coniare monete in euro...

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Quello che intendevo dire, ma forse mi sono spiegato male, è che se l'Islanda facesse domanda per entrare a far parte dell'Unione Europea (un po' come sta provando al Turchia) non credo che le sarebbe impedito a priori... Di conseguenza poi potrebbe coniare monete in euro...

197203[/snapback]

Beh, questo credo sia ovvio, ma mi pare che il presupposto iniziale fosse che l'Islanda vorrebbe entrare nell'euro SENZA però entrare nella UE.... ossia prima il piacere, poi il dovere :P

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Quanto ai discorsi sull'inflazione, ripeto che macroeconomicamente l'unica colpa per i rincari avvenuti nel passaggio da lira ad euro è da attribuirsi a chi ha ceduto ad un tasso di cambio troppo elevato a 1936 lire per un euro, anzichè tassi di cambio più legati al reale POTERE D'ACQUISTO della nostra vecchia moneta.

197112[/snapback]

Il cambio non centra assolutamente niente con l'inflazione, e non è troppo elevato.

Il cambio lira-euro, come quello di tutte le altre valute dell'unione monetaria, non è stato inventato da nessuno: esisteva da decenni e non era altro che il cambio ECU-lira. L'ECU (European Currency Unit) era il nome con cui veniva chiamata la media variabile di tutte le valute europee prima dell'introduzione dell'euro.

Quanto al cambio troppo elevato, secondo questa teoria per non fissare la lira a un livello troppo alto che avrebbe fatto perdere la competitività in esportazione alle aziende italiane l'opinione pubblica lo avrebbe voluto più basso, sulle 1.500 lire. Affermare una cosa simile in economia è come dire in matematica che 1+1 fa 11: una macroscopica idiozia.

La lira era tanto più forte quante meno lire occorrevano per acquistare un euro e tanto più debole quante più lire occorrevano per acquistare un euro. Quindi chi critica il cambio attuato di 1936,27 perchè configura una lira troppo forte avrebbe dovuto auspicare un cambio ad esempio di 2100 - 2200 lire, con cui si avrebbe avuta una lira rispettivamente più debole del 7,8% e del 12%: un cambio a 1500 lire fa la lira più FORTE del 29% rispetto alla situazione attuale.

Comunque anche senza scomodare dati e ragionamenti si può intuire che il cambio (ufficiale) e l'inflazione non hanno nessuna relazione fra loro dal semplice fatto che il cambio è attivo dal 1999, anno di nascita dell'euro come valuta a tutti gli effetti economici e finanziari, mentre l'inflazione eccessiva si è avuta dal 2002, anno di cambio del contante ex-lira in quello euro.

Modificato da ART
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Io assolutamente no... e aggiungo tra l'altro che sono passati cinque anni dall'entrata in vigore dell'euro e che anche con la lira i prezzi in cinque anni sarebbero cambiati... magari non così tanto e così di botto...

Temo che tra vent'anni ci sarà ancora gente che farà un anacronistico cambio con la lira...

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Nemmeno io tornerei indietro, ormai siamo in Europa, abbiamo la moneta unica e questa ha senza dubbio portato dei vantaggi al paese e spero che ancora di maggiori ne porterà in futuro, purtroppo accanto a questo si è anche verificato un aumento dei prezzi e un'inflazione reale molto più alta di quella che l'Istat ci propina mensilmente, ma questo non è colpa della moneta in sè, quanto invece della mancanza di controllo dei prezzi che c'è stata...

Sicuramente, come dice Alteras, i prezzi sarebbero aumentati anche con la Lira, ma in maniera più contenuta e non unilateralmente (ossia solo nei negozi!), ma bilateralmente (cioè anche in busta paga! :rolleyes: )

Valerio

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io mi tengo ben stretto l'Euro!!!siamo in Europa e pensiamo a diverntare europei!!!i prezzi sono aumentati perchè qualcuno, come sempre capita in Italia, ci ha mangiato sopra...in altre nazioni questi aumenti DRASTICI non si sono verificati, come mai?la nostra solita mentalità da italiani?(ovviamente con questo non voglio scatenare una polemica ma ho scritto solo le domande che mi pongo all'aumento dei prezzi!). :angry:

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io mi tengo ben stretto l'Euro!!!siamo in Europa e pensiamo a diverntare europei!!!i prezzi sono aumentati perchè qualcuno, come sempre capita in Italia, ci ha mangiato sopra...in altre nazioni questi aumenti DRASTICI non si sono verificati, come mai?la nostra solita mentalità da italiani?(ovviamente con questo non voglio scatenare una polemica ma ho scritto solo le domande che mi pongo all'aumento dei prezzi!). :angry:

197475[/snapback]

Hai ragione (purtroppo) :rolleyes:

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Io non tornerei mai alla Lira anche perché questo significherebbe un cambio di 1 Euro per una nuova Lira quindi alla fine non cambierebbe nulla.

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Consoliamoci... ormai abbiamo superato la "fase critica" in cui si vaneggiava di ritorni alla lira.

I politici con la loro disinformazione a scopo elettorale hanno fatto un danno enorme, nel senso che hanno inculcato nella testa di molti la convinzione che l'inflazione eccessiva sia stata provocata da un cambio ufficiale sbagliato oppure dall'euro in sè: il mito dell'euro "che ci ha rovinati" si tramanderà per molti anni prima che tutti capiscano come stanno le cose in realtà.

Modificato da ART
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si sono intrecciati parecchi argomenti interessanti.

ISLANDA

se sono state formalizzate richieste volte a ottenere l'utilizzo dell'euro è probabile che tale obiettivo sia seriamente considerato e quindi si potrebbero profilare alcune possibilità:

1) viene concessa la possibilità di utilizzare e coniare euro (a voler pensare male nulla impedisce un accordo tra islanda ed un vicino paese eu simile a quelli sfruttati dalle tre micro nazioni che tanto ci fanno penare)

2) viene utilizzato l'euro sullo stampo Kosovo

3) l'islanda potrebbe legare il valore della propria moneta a quella dell'euro, come ha fatto per molti anni l'argentina (e tutti sanno come è finita)

4) l'islanda potrebbe richiedere l'accesso in UE per non rischiare l'isolamento

comunque è fortemente probabile che l'islanda, e molti altri "cani e porci" (per usare una delicatissima apostrofazione che ho letto in un intervento) extra EU, si legheranno all'euro e che ne consentiranno la circolazione quasi a livello di conio nazionale

PROBLEMI EURO

dagli studi economici non si riscontra che la situazione italiana sia dovuta all'introduzione euro.

è altresì evidente come i prezzi siano lievitati e il potere d'acquisto della bustapaga-media sia precipitato.

la causa secondo me è da rinvenire negli "arrotondamenti" posti in essere in occasione del cambio di moneta che hanno sfruttato un'erronea associazione mentale per imporre a beni che prima pagavamo 10 (mila lire) il prezzo di 10 (euro).

IL RITORNO DELLA LIRA

inimmaginabile.

sia perchè l'Italia è da sempre uno dei paesi che hanno spinto di più per l'unione europea

sia perchè non si potrebbe fare a meno di rapportarsi all'euro (e quindi si farebbe la figura di quelli che se ne vanno sbattendo la porta ma rimangono sul'uscio)

sia perchè in occasione del cambio di moneta il sistema italiano ne approfitterebbe per nuovi "arrotandamenti"

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la causa secondo me è da rinvenire negli "arrotondamenti" posti in essere in occasione del cambio di moneta che hanno sfruttato un'erronea associazione mentale per imporre a beni che prima pagavamo 10 (mila lire) il prezzo di 10 (euro).

197626[/snapback]

Hai colto in pieno il nocciolo del problema: è successo proprio questo!

Valerio

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Quanto ai discorsi sull'inflazione, ripeto che macroeconomicamente l'unica colpa per i rincari avvenuti nel passaggio da lira ad euro è da attribuirsi a chi ha ceduto ad un tasso di cambio troppo elevato a 1936 lire per un euro, anzichè tassi di cambio più legati al reale POTERE D'ACQUISTO della nostra vecchia moneta.

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Il cambio non centra assolutamente niente con l'inflazione, e non è troppo elevato.

Il cambio lira-euro, come quello di tutte le altre valute dell'unione monetaria, non è stato inventato da nessuno: esisteva da decenni e non era altro che il cambio ECU-lira. L'ECU (European Currency Unit) era il nome con cui veniva chiamata la media variabile di tutte le valute europee prima dell'introduzione dell'euro.

Quanto al cambio troppo elevato, secondo questa teoria per non fissare la lira a un livello troppo alto che avrebbe fatto perdere la competitività in esportazione alle aziende italiane l'opinione pubblica lo avrebbe voluto più basso, sulle 1.500 lire. Affermare una cosa simile in economia è come dire in matematica che 1+1 fa 11: una macroscopica idiozia.

La lira era tanto più forte quante meno lire occorrevano per acquistare un euro e tanto più debole quante più lire occorrevano per acquistare un euro. Quindi chi critica il cambio attuato di 1936,27 perchè configura una lira troppo forte avrebbe dovuto auspicare un cambio ad esempio di 2100 - 2200 lire, con cui si avrebbe avuta una lira rispettivamente più debole del 7,8% e del 12%: un cambio a 1500 lire fa la lira più FORTE del 29% rispetto alla situazione attuale.

Comunque anche senza scomodare dati e ragionamenti si può intuire che il cambio (ufficiale) e l'inflazione non hanno nessuna relazione fra loro dal semplice fatto che il cambio è attivo dal 1999, anno di nascita dell'euro come valuta a tutti gli effetti economici e finanziari, mentre l'inflazione eccessiva si è avuta dal 2002, anno di cambio del contante ex-lira in quello euro.

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Ti spiego meglio, Art.

Innanzitutto sgomberiamo il campo da due equivoci: i problemi non sono derivati dall'euro in sè, e nessuno vuole tornare alla lira: innanzitutto perchè la frittata oramai è stata fatta e tornare indietro, come giustamente qualcuno ha detto, non riabbasserebbe i prezzi, e poi perchè sinceramente la lira non era certo questa gran valuta, anzi.

Ti ribadisco invece come sia una ovvietà macroeconomica il fatto che la colpa dei rincari sia stato il CAMBIO ERRATO con cui la lira è entrata nell'euro.

Per farti capire, ti ricordo come l'euro non sia stato introdotto per facilitare gli spostamenti turistici :P , ma bensì per creare un mercato unico, e un mercato unico postula prezzi unici.

Ora, prova a fare il gioco contrario di quello che fa comunemente la gente. Anzichè convertire a mente i prezzi di oggi in lire, prova a ragionare convertendo i prezzi di ieri in euro. Un'osservatore francese che guardasse i suoi prezzi interni ragionando sempre in euro, vedrebbe i prezzi salire anno dopo anno senza picchi in corrispondenza del changeover. Un osservatore italiano che guardasse dietro di lui i prezzi in Italia ragionando sempre in euro, vedrebbe i prezzi salire anno dopo anno con un picco in corrispondenza del changeover, e quindi, come è successo, può darsi false spiegazioni del fenomeno.

La risposta è invece osservare i prezzi italiani con un punto di osservazione francese, o viceversa. Prendendo il punto di vista di un cittadino di Mentone che ripercorresse i prezzi che ha visto negli anni a Ventimiglia, vedrebbe sì il picco di prezzi che c'è stato nel 2002, ma vedrebbe anche il crollo dei prezzi che ci fu dopo il 1992 per la speculazione sulla lira, per compensare la quale i prezzi sono saliti in Italia nel 2002. E sottolineo la parola SPECULAZIONE, cioè non una equilibrata valutazione dei parametri macroeconomici italiani in quel periodo, ma semplicemente quel gioco che grossi investitori di borsa usavano per far profitti ai danni delle cosidette "valute deboli".

In parole povere, i prezzi tra Italia e Francia erano grossomodo uguali nel 1992. Con la svalutazione della lira, i prezzi italiani erano diventati più bassi della media UE. Il problema fu che l'euro, essendo una moneta unica, portò come ovvio dei prezzi unici. E quindi banalmente la soluzione fu l'innalzamento dei prezzi italiani: se il 1° gennaio 2002 a Ventimiglia far la spesa settimanale costava, per dire, 150.000 £ cioè 77€ , mentre nella confinante Mentone costava 650 FF cioè 100€ , è banale che la situazione si sarebbe velocissimamente pareggiata portando i prezzi sia a Mentone sia a Ventimiglia a 100€ .

E si capisce anche perchè l'inflazione si scatenò nel 2002 e non nel 1999: perchè se la nostra famigliola francese desiderosa di andare a Ventimiglia si fosse presentata in banca anche il 15 febbraio 2001 coi suoi 650FF , non gli avrebbero dato certo 193.600 lire, ma fra contributo fisso, spese di cambio e balzelli vari, la banca gli avrebbe dato in cambio a dir tanto 160.000 lire. D'altronde, se le vecchie valute fossero state facilmente intercambiabili senza costi, e soprattutto non fossero state un FRENO PSICOLOGICO al mercato internazionale, l'euro non sarebbe servito, no? ;)

Se poi invece, Art, mi fai il discorso che quel 1936 fu un tasso che difficilmente si poteva trattare politicamente, questo non lo so, ma ciò non toglie che è del tasso di cambio troppo alto (cioè della lira troppo debole) la colpa dei rincari.

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1) viene concessa la possibilità di utilizzare e coniare euro (a voler pensare male nulla impedisce un accordo tra islanda ed un vicino paese eu simile a quelli sfruttati dalle tre micro nazioni che tanto ci fanno penare)

Qui la situazione è diversa, perchè l'Islanda non è un micronazione, ma il probelema sta soprattutto nei precedenti "geopolitici" che creerebbe una simile azione.

3) l'islanda potrebbe legare il valore della propria moneta a quella dell'euro, come ha fatto per molti anni l'argentina (e tutti sanno come è finita)

Anche qui si parla di due cose diverse: l'Argentina (che si era legata al dollaro) si trovava in una situazione economica ben diversa da quella dell'Islanda. Non è che chiunque leghi la sua valuta a quella di un altro paese rischia automaticamente di andare in bancarotta.

comunque è fortemente probabile che l'islanda, e molti altri "cani e porci" (per usare una delicatissima apostrofazione che ho letto in un intervento) extra EU,

Ho usato il termine "cani e porci" come sinonimo di "chiunque si svegli una mattina con quell'idea" o qualcosa del genere, non avevo intenzioni offensive.

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Lochness, non so se ho capito bene il ragionamento che hai esposto ma mi pare di vedere qualcosa che non quadra: te lo commento passo per passo.

La risposta è invece osservare i prezzi italiani con un punto di osservazione francese, o viceversa. Prendendo il punto di vista di un cittadino di Mentone che ripercorresse i prezzi che ha visto negli anni a Ventimiglia, vedrebbe sì il picco di prezzi che c'è statonel 2002, ma vedrebbe anche il crollo dei prezzi che ci fu dopo il 1992 per la speculazione sulla lira, per compensare la quale i prezzi sono saliti in Italia nel 2002. E sottolineo la parola SPECULAZIONE, cioè non una equilibrata valutazione dei parametri macroeconomici italiani in quel periodo, ma semplicemente quel gioco che grossi investitori di borsa usavano per far profitti ai danni delle cosidette "valute deboli".

La svalutazione di una valuta non comporta l'abbassamento automatico del prezzi, quello avviene in caso di deflazione. Non mi risulta che nel '92 ci sia stato un "crollo dei prezzi" in Italia: c'è stato un crollo del valore della lira sui mercati internazionali dovuto all'ondata speculatoria che ben conosciamo, ma non mi ricordo addirittuta di crolli di prezzi.

In quel periodo c'era una diminuzione del tasso d'inflazione (ovvero la diminuzione del rateo di aumento dei prezzi), che comunque era una tendenza già avviata da prima.

fatti_Inflazione_PrezziConsumoBeniServiziItalia.jpg

Comunque il particolare principale che non torna è la presunta compensazione fra i prezzi avvenuta nel 2002: se parliamo di effettività dell'unione monetaria (e quindi dei cambi ufficiali e irrevocabili che sono stati stabiliti per crearla) il periodo di riferimento che dobbiamo prendere non è il 2002 ma il 1999, perchè l'euro è attivo a tutti gli effetti come valuta dal 1999. Qualsiasi eventuale "compensazione valutaria" dei prezzi o altro effetto macroeconomico provocato dall'istituzione dell'euro come valuta può aver avuto effetto solo da quest'ultimo anno, tenedo comunque conto che dove non ci sono situazioni economiche da collasso e la valuta è stabile i prezzi non sono determinati automaticamente solo o soprattutto dalla valuta, ma più che altro dal livello di reddito della zona in considerazione.

E si capisce anche perchè l'inflazione si scatenò nel 2002 e non nel 1999: perchè se la nostra famigliola francese desiderosa di andare a Ventimiglia si fosse presentata in banca anche il 15 febbraio 2001 coi suoi 650FF , non gli avrebbero dato certo 193.600 lire, ma fra contributo fisso, spese di cambio e balzelli vari, la banca gli avrebbe dato in cambio a dir tanto 160.000 lire. D'altronde, se le vecchie valute fossero state facilmente intercambiabili senza costi, e soprattutto non fossero state un FRENO PSICOLOGICO al mercato internazionale, l'euro non sarebbe servito, no? ;)

Questo esempio viene automaticamente contestato da quanto ho detto sopra: non si sarebbe potuta verificare una cosa simile, perchè il 15 febbraio 2001 l'euro esiteva già (anche se non ovviamente sotto forma di contante euro): il cambio fisso fra lira ed euro e quello tra franco ed euro (quidi fra contante ex-franco ed ex-lira) erano già stabiliti e invariabili dal 1999...

Se poi invece, Art, mi fai il discorso che quel 1936 fu un tasso che difficilmente si poteva trattare politicamente, questo non lo so,

Non poteva essere contrattato: quella è solo una leggenda inventata a scopo di scontro politico, per poter attribuire la presunta colpa della presunta disgrazia euro a qualcuno ben definibile.

si era deciso che il cambio sarebbe stato quello fra valute nazionali ed ECU il giorno dell'istituzione dell'euro. Tanto per farti vedere com'è andata con la lira:

http://www.mediasalles.it/ybk04nat/Ecu.pdf

1989 - 1511,30 lire x 1 ECU

1990 - 1545,80

1991 - 1539

1992 - 1781,80

1993 - 1912,50

1994 - 1990,20

1995 - 2090,93

1996 - 1913,14

1997 - 1936,78

1998 - 1948,78

Come puoi vedere il cambio girava già dal '97 intorno alla cifra che poi è risultata al momento d'istituire i cambi fissi.

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Lochness, non so se ho capito bene il ragionamento che hai esposto ma mi pare di vedere qualcosa che non quadra: te lo commento passo per passo.

La svalutazione di una valuta non comporta l'abbassamento automatico del prezzi, quello avviene in caso di deflazione. Non mi risulta che nel '92 ci sia stato un "crollo dei prezzi" in Italia: c'è stato un crollo del valore della lira sui mercati internazionali dovuto all'ondata speculatoria che ben conosciamo, ma non mi ricordo addirittuta di crolli di prezzi.

In quel periodo c'era una diminuzione del tasso d'inflazione (ovvero la diminuzione del rateo di aumento dei prezzi), che comunque era una tendenza già avviata da prima.

Ma è la mia premessa che ti è sfuggita. Quello che hai detto qui sopra è giustissimo PER LE LIRE, ma prova a ragionare IN EURO retroattivamente. Prendi proprio la tabella che hai messo tu e calcoliamo quanto è costato negli anni Novanta in Italia in euro un oggetto qualsiasi che costasse 1.600 lire:

1990 - 1545,80 _ 1.600 £ = 1,03 €

1991 - 1539,00 _ 1.600 £ = 1,04 €

1992 - 1781,80 _ 1.600 £ = 0,90 €

1993 - 1912,50 _ 1.600 £ = 0,84 €

1994 - 1990,20 _ 1.600 £ = 0,80 €

1995 - 2090,93 _ 1.600 £ = 0,76 €

1996 - 1913,14 _ 1.600 £ = 0,84 €

1997 - 1936,78 _ 1.600 £ = 0,83 €

1998 - 1948,78 _ 1.600 £ = 0,82 €

1999 - 1936,27 _ 1.600 £ = 0,83 €

Quindi, come vedi, se ragioni in euro (e cioè prendi la prospettiva dei turisti francesi o tedeschi) i nostri prezzi IN EURO erano più bassi nel 1999 che nel 1990! :o

E il discorso non cambia, o comunque cambia pochissimo, se reinseriamo l'inflazione (nel mio esempio qui sopra si ipotizza che l'oggetto costasse sempre uguale), perchè la nostra inflazione, dopo la svalutazione, a parte i primi due anni è stata sostanzialmente in linea con la media europea (se noi diciamo che il nostro oggetto da 1600£ [1,04€] presvalutazione è salito nel '99 a 1940£ [1€] , lo stesso oggetto che a Mentone nel '92 costava 1,04€ [7,30 FF] nel '99 sarà salito almeno a 8,10 FF [1,25€] cioè costava comunque il 25% in più dell'Italia).

A questo punto, adottato il mercato unico nel 2002, ecco che il nostro oggetto a Ventimiglia ha preso lo stesso prezzo di Mentone come l'aveva nel 1992, rincarando del 25 per cento.

Ed è sbagliato quello che continui a sottolineare, cioè che il cambio fisso fu imposto nel 1999 e non nel 2002 o, meglio, questo è vero, ma DA UN CAMBIO FISSO NON DISCENDE IL LIBERO MERCATO che porta al livellamento dei prezzi. Altrimenti, se così non fosse, sarebbe bastato fissare il cambio immodificabile senza effettuare il changeover: perchè sennò darsi pena per eliminare le vecchie valute, stampare le nuove, ed insegnare a 300 milioni di persone a fare complicati conti di conversione? La mancata emissione di biglietti euro tra il 99 e lo 01 non è un particolare irrilevante: è anzi il punto fondamentale.

Avevamo detto che è stato il cambio sbagliato a far salire i prezzi, ma in effetti è più preciso dire che fu il LIBERO MERCATO successivo all'introduzione dell'euro con un cambio sbagliato in Italia.

Poi ti ripeto, è vero che oramai nel 1999 il cambio era difficilmente trattabile, ma è anche vero che c'erano politici italiani che volevano addirittura un cambio più alto (come se la massaia che si fosse sentita richiedere 1936 lire per un etto di prosciutto, avesse protestato col salumiere richiedendo di pagarne 2100 :o ) per favorire le esportazioni, quando invece l'italia è un paese a fortissima IMPORTAZIONE (in primissimo luogo del fondamentalissimo petrolio), ed è anche vero che la frittata si poteva evitare prima, non quando fu deciso il tasso di cambio, ma quando furono decisi I CRITERI dei tassi di cambio, e quando si lasciò precipitare per anni la lira in caduta libera pur avendo già firmato il trattato di Maastricht (1991) e sapendo a cosa si sarebbe andati incontro. :(

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Interessante, ma io con sti discorsi mi ci perdo: so solo che un litro di latte costava 1000 lire nel 2001 e ora costa 1,20/1,40 euro, mentre per gli stipendi fissi è solo stata attuata la divisione per 1936,27! :rolleyes:

Valerio

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Avevamo detto che è stato il cambio sbagliato a far salire i prezzi, ma in effetti è più preciso dire che fu il LIBERO MERCATO successivo all'introduzione dell'euro con un cambio sbagliato in Italia.

Allora stavamo dicendo la stessa cosa da giorni senza accorgercene, solo che il "cambio sbagliato" è un risultato della speculazione: non si può definire "cambio" ma appunto (distorsione del) libero mercato seguita all'introduzione del contante in euro a cui sono stati spesso attribuiti valori che non erano quelli da seguire. Questo "cambio sbagliato/libero mercato", chiamiamolo così, però è stato determinato da fattori che non hanno niente a che fare con l'esattezza o meno del cambio ufficiale: si sono sfruttati 2 fattori: l'arrotondamento dei prezzi e le difficoltà della gente a calcolare in euro.

Poi ti ripeto, è vero che oramai nel 1999 il cambio era difficilmente trattabile, ma è anche vero che c'erano politici italiani che volevano addirittura un cambio più alto (come se la massaia che si fosse sentita richiedere 1936 lire per un etto di prosciutto, avesse protestato col salumiere richiedendo di pagarne 2100 :o ) per favorire le esportazioni, quando invece l'italia è un paese a fortissima IMPORTAZIONE (in primissimo luogo del fondamentalissimo petrolio),

Attenzione, perchè quello che "volevano" i politici era solo aria fritta: loro dicevano che la gente avrebbe voluto un cambio ufficiale a 1.500 lire, che sarebbe fra l'altro servito per "favorire le esportazioni" (come ho spiegato questa è una fesseria assoluta) ben sapendo che in ogni caso non si poteva pretendere nessun cambio a piacere. Ma questa è stata solo una manovra per le loro battaglie elettorali, che non ha nessun fondamento scientifico.

ed è anche vero che la frittata si poteva evitare prima, non quando fu deciso il tasso di cambio, ma quando furono decisi I CRITERI dei tassi di cambio, e quando si lasciò precipitare per anni la lira in caduta libera pur avendo già firmato il trattato di Maastricht (1991) e sapendo a cosa si sarebbe andati incontro. :(

197911[/snapback]

Ma i criteri del tasso di cambio ufficiale non centrano niente con il "cambio sbagliato/libero mercato", perchè come ho già detto sopra la distorsione che ha creato la speculazione con cui siamo arrivati a quest'ultimo non dipende da un presunto errore nella fissazione di quello ufficiale, bensì dalle menti malefiche dei commercianti che ci hanno truffati: se si fossero limitati ad applicare il cambio ufficiale (anche arrotondato in eccesso di un po', se proprio volevano guadagnarci alle nostre spalle) invece di pestare a sangue con i raggiri sconvolgendolo totalmente fino a raggiungere in certi casi il raddoppio dei prezzi, non sarebbe successo niente di tutto quello che abbiamo subito, o almeno gli aumenti sarebbero stati decisamente più contenuti.

Se ci rifletti bene il criterio per il cambio ufficiale è stato scelto nel modo più razionale possibile, ovvero riferendosi a uno strumento economico già in uso che rappresentava un indicatore reale della forza delle valute europee. T'immagini che razza di casino sarebbe scoppiato sia all'interno degli stati che in sede europea se ognuno fosse stato libero d'inventarsi il cambio che gli sembrava opportuno e avesse poi dovuto contrattarlo con tutti gli altri membri dell'unione monetaria?

Che il problema sia "alla fonte", cioè che non si sia reagito abbastanza bene dopo l'ondata speculatoria che colpì la lira nel '92 è un discorso a parte, perchè noi non potevamo certo pretendere un'eccezione per inventarci il cambio ufficiale fornendo quella giustificazione. Quello che abbiamo sbagliato o non sbagliato a fare negli anni prima dell'istituzione dell'euro erano fatti nostri che non potevamo usare per influire sulla scelta del criterio dei cambi più razionale.

Modificato da ART
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Interessante, ma io con sti discorsi mi ci perdo: so solo che un litro di latte costava 1000 lire nel 2001 e ora costa 1,20/1,40 euro, mentre per gli stipendi fissi è solo stata attuata la divisione per 1936,27!  :rolleyes:

Valerio

197993[/snapback]

Di questo devi ringraziare i signori commercianti e i loro "arrotondamenti", ma bisogna anche tener presente una cosa importante: più gli anni passano più è sbagliato fare confronti fra quanto costava la roba prima del 2002 e quanto costa oggi, perchè a falsare la prospettiva c'è il tasso l'inflazione "naturale" di ogni economia che non è in recessione (e i cui commercianti non hanno approfittato di un cambio di valuta per truffare la gente :rolleyes: ). Ormai sono passati quasi 8 anni dall'istituzione dell'euro (e 5 dalla circolazione del suo contante) e comincia a non avere senso fare confronti di questo tipo, come non avrebbe avuto senso farli ad esempio fra i prezzi con la lira del 1989 e del 1997 senza tener conto dell'inflazione.

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