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Salve a tutti, amici lamonetiani! Quest'oggi vorrei condividere con voi una moneta acquistata all'ultimo Bophilex. Trattasi, come desumibile dal titolo, di un denario della gens Annia. Siccome non sono un grande conoscitore di questo tipo di monetazione (anzi, si può dire che sono altamente ignorante in merito), vorrei avere un vostro parere a riguardo.
Innanzitutto, mi piacerebbe sapere se è autentica (così capisco subito se mi hanno rifilato una sola o meno ?). Superato, eventualmente, lo scoglio dell'autenticità, sarei lieto di conoscere la rarità di questo pezzo, il grado di conservazione che le attribuireste ed altre opinioni in merito. 
Ringrazio anticipatamente tutti coloro che parteciperanno alla discussione e vi auguro una buona domenica!

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2 ore fa, Villanoviano dice:

Buona

Una risposta forse un po’ laconica ma la apprezzo


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Se diametro e peso corrispondono non vedo nulla di sospetto. La conservazione direi non più di BB+, a causa di quel graffio sul diritto. I magistrati monetari sono C. Annius e L. Fabius Hispaniensis, l’anno 82-81 a. C., classificazione Crawford 366/1a. Sul catalogo Lamoneta è considerata NC. Non la considererei peró una moneta particolarmente ricercata.

L’iconografia è abbastanza comune per i denari dell’epoca, forse @Rapax è in grado di dire qualcosa sul significato di caduceo alato e bilancia ai lati del ritratto di Venere.

Se non ci hai speso molto puó essere un buon inizio per una collezione di denari repubblicani.

 

 

  • Grazie 1

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Grazie @Scipio per l'intervento! Il denario ha un diametro di 19 mm e pesa all'incirca 4 grammi (non ho una bilancia precisissima). Sapendo ora che non si tratta di una moneta particolarmente ricercata e ricordando, comunque, che l'ho comprata al Bophilex, direi che possiamo dichiararla autentica. 

28 minuti fa, Scipio dice:

La conservazione direi non più di BB+, a causa di quel graffio sul diritto.

Devo dire la verità: forse anche per colpa della non ottimale illuminazione all'ultimo Bophilex, ho notato quel brutto graffio solo dopo averla portata a casa... Avrei dovuto sicuramente stare più attento. 

31 minuti fa, Scipio dice:

Se non ci hai speso molto puó essere un buon inizio per una collezione di denari repubblicani.

L'ho pagata 130 euro. Non so se è un prezzo onesto o meno. In realtà, al momento, non credo di iniziare una collezione di denari repubblicani. Difatti, si tratta di un regalo abbastanza importante per una mia cara amica appassionata di archeologia. Siccome le piace particolarmente il periodo greco-romano, mi è sembrata una buona scelta


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Ecco un po’ di prezzi realizzati da questa moneta

https://www.sixbid-coin-archive.com/#/de/search?text=366%2F1

ovviamente il prezzo dipende in massima parte dalla conservazione.


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13 minuti fa, Scipio dice:

Ecco un po’ di prezzi realizzati da questa moneta

https://www.sixbid-coin-archive.com/#/de/search?text=366%2F1

ovviamente il prezzo dipende in massima parte dalla conservazione.

Grazie! Dando una rapida occhiata mi sembra che il prezzo pagato sia abbastanza in linea col mercato. Peccato, come detto, per quel graffio...


Inviato

Buonasera, @lorluke, complimenti bel Denario, direi che l'insieme dei dettagli ben nitidi, vedi orecchino, filo di perle al collo, e soprattutto la vivacità dei cavalli al recto, fanno passare in secondo piano il graffio, mi piace molto, la tua Amica ne rimarrà veramente colpita.

Saluti 

Alberto 

  • Grazie 1

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Grazie mille @Litra68! In effetti, tra le varie scelte disponibili (in relazione al budget), ero rimasto particolarmente colpito proprio dalla nitidezza dei dettagli di questa moneta. Inoltre, considerando anche la giovane figura femminile al dritto, mi è sembrata una scelta più idonea rispetto ad un denario imperiale. Senza nulla togliere a Vespasiano o a Domiziano, mi sembra un ritratto più aggraziato e consono ai gusti di una ragazza ?
Chissà che questo regalo non le faccia scattare la scintilla della passione numismatica. Sarebbe per me una grande soddisfazione! 

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Allora sicuramente hai fatto un ottimo acquisto!

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21 minuti fa, Sirlad dice:

Complimenti anche da parte mia @lorluke, ottimo acquisto.

Gentilissimo!

Modificato da lorluke

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È un denario molto bello, ottimo acquisto direi. Per quanto riguarda i simboli al dritto, diciamo che il problema è per così dire secondario. Babelon ed altri vedevano nel dritto Anna Perenna, probabilmente per via dell'assonanza col nome del magistrato... ora questa identificazione ha lasciato il posto ad una non meglio identificata "figura femminile diademata". 

  • Grazie 1
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Il 3/11/2019 alle 16:29, lorluke dice:

Grazie mille @Litra68! In effetti, tra le varie scelte disponibili (in relazione al budget), ero rimasto particolarmente colpito proprio dalla nitidezza dei dettagli di questa moneta. Inoltre, considerando anche la giovane figura femminile al dritto, mi è sembrata una scelta più idonea rispetto ad un denario imperiale. Senza nulla togliere a Vespasiano o a Domiziano, mi sembra un ritratto più aggraziato e consono ai gusti di una ragazza ?
Chissà che questo regalo non le faccia scattare la scintilla della passione numismatica. Sarebbe per me una grande soddisfazione! 

Scelta più che azzeccata... tu in ogni caso non dare retta al Crawford, dai per certo che al dritto ci sia Anna Perenna.

”Una scampagnata sulle rive del Tevere, dove si mangia, si beve, si danza, si canta e si fa all’amore”

Questo dice Ovidio (Fasti, 3, 523-542) in merito all’allegra festa (festum geniale) di Anna Perenna celebrata alle idi di marzo. ?

Purtroppo su questa figura si sa poco e ne sapeva poco lo stesso Ovidio, tant’è che per colmare un po’ il vuoto di notizie scrive tre racconti, per giunta contraddittori tra loro. A complicare le cose ci sono poi le evidenze archeologiche, piuttosto recenti, giunte con gli scavi del 1999 in zona Parioli e che portarono alla luce la così detta Fonte di Anna Perenna. 

Le 24 defixiones (maledizioni) iscritte su tavolette di piombo ed un feticcio antropomorfo in stile voodoo legano infatti questa divinità a pratiche magiche... nello specifico ad ambiti che potremmo definire di vera e propria magia nera.

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Ed ecco una nota illuminante del Cavedoni (Saggio di osservazioni sulle medaglie di famiglie Romane ritrovate in tre antichi ripostigli dell'agro modenese, Modena 1829):

"Il Vaillant, seguito poi dall' Avercampio, la disse testa di Giunone Moneta, forse riguardo alla bilancia, che la fece credere all' Eckhel ancora dell'Equità o Moneta. Io tengo per fermo che sia di Anna Perenna, con allusione al nome di Annio proconsole, e che per tale ce la mostri il caduceo con la bilancia; giacché tra le varie opinioni su quella dea o ninfa indigeta venerata singolarmente dai Romani, ve n'ebbe alcuna che confondeva Anna Perenna con Temide. Ovidio, dopo esposta la tradizione che la reputava Anna sorella di Didone, conversa in ninfa del Numico, soggiunge (Fast. III, 657):

Sunt quibus haec Luna est, quia mensibus impleat annum;

Pars THEMIN, Inachiam pars putat esse bovem.

Invenies qui te nymphen Atlantida decant,

Teque Iovi primos, ANNA, dedisse cibos.

Pindaro (Ol. XIII, 6) ed Esiodo (Theog. 901) danno a Temide per figlie Eunomie, Dice ed Irene: e ben vede ognuno quanto anche per ciò le si convenga il caduceo e la bilancia. Per quanto riguarda il caduceo giova pur notare, che da Marziano Capella (l. 2.) Temide vien detta praesul domus Cylleniae, e le viene attribuito il caduceo col petaso. Forse i Romani confusero Anna Perenna non già con la prima Temide che dava consigli fra' sommi dei, ma con altra Temide madre di Anchise (Apollod. l. III.), o con Carmenta madre di Evandro, che come fatidica fu pur detta Temide (Plutarch. Q. Rom. p. 278)."

Sto iniziando un po' ad approfondire e tale nota offre numerosissimi spunti. In merito al caduceo emerge poi un altro parallelismo che rimanda al culto dei Penati. Il discorso sarebbe un po' lungo da affrontare, ma da un passo di Dionigi (I, 67) si può dedurre che i caducei furono tra gli oggetti sacri portati da Enea e conservati presso il tempio di Lavinium e che rappresenterebbero simboli aniconici propri della religione primitiva (ipotesi ripudiata dallo stesso Dionigi, che tuttavia ragionava in ottica tipicamente greca e che dunque non poteva fare altrimenti, vedi Emilio Gabba, "Dionigi, Varrone e la religione senza miti" in "Roma arcaica: storia e storiografia"). A Roma fu edificato un tempio ai Penati pubblici sulla Velia, di cui non resta traccia. L'associazione Anna Perenna - Penati pubblici rimanderebbe ad una valenza "annonaria" della dea, in relazione alle provviste del penus, il che collima con l'altra narrazione di Ovidio che vede Anna Perenna come un'anziana signora che abitava presso Boville e che sfamò i plebei romani durante la secessio plebis del 494 a.C. (il che la mette in relazione con la triade aventiniana, anche a livello cultuale).

Identificando la figura del dritto con una divinità di tarde connotazioni (lontana dall'Anna Perenna romana originaria) e fortemente contaminata da una componente di matrice greca, quindi con una Anna Perenna-Temide, possiamo anche far rientrare senza problemi i rinvenimenti della Fonte di Anna Perenna nella sfera di influenza della dea.

 

 

Modificato da Rapax
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@Rapax chapeau!! Leggerti è davvero un piacere!


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2 minuti fa, Scipio dice:

@Rapax chapeau!! Leggerti è davvero un piacere!

Concordo! Non credevo assolutamente che dietro quell’enigmatico ritratto femminile ci fosse un così vasto universo di sapere, scritti e ipotesi... Non posso far altro che ringraziare @Rapax per quest’opera divulgativa!


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Come in tutte le cose serve un po' la base per inquadrare il tutto e soprattutto un po' di libri dai quali attingere, niente di più. In questo caso siamo di fronte ad una situazione un po' più complessa del normale poiché la divinità è ai nostri occhi minore.

Per chi è a digiuno di religione romana facciamo un piccolo riassunto, partendo col dire una banalità: gli dei romani non sono gli dei greci ai quali è stato cambiato il nome. Non so voi, ma a me è stato propinato questo concetto errato e semplicistico fin dalle scuole elementari... e se non si affronta la questione è difficile scrollarsi di dosso questa associazione.

Il vero problema è dato dal fatto che il pantheon romano è popolato da un elevatissimo numero di figure divine, molte delle quali arcaiche, la cui origine coincide con gli albori della civiltà.

Il soggetto di questa discussione rappresenta proprio uno di questi casi.

Partiamo dal contesto monetale: il proconsole ritrae Anna Perenna con allusione al proprio nome, ma ritrae l'Anna Perenna del suo tempo e con tutta probabilità neppure lui sapeva con precisione chi diavolo fosse l'Anna Perenna originaria, quella che si festeggiava alle idi di marzo. Si trattava di una festività di inizio anno... il che già faceva sorgere qualche interrogativo poiché anche per il nostro proconsole l'anno iniziava in gennaio e non in marzo. Il calendario con dieci mesi (...september, october, november, december... 7, 8, 9, 10) era quello Romuleo, lunare. Gennaio e febbraio (e all'occorrenza mercedonio) furono introdotti da Numa Pompilio nel 713 a.C. col calendario lunisolare che porta il suo nome.

Già qui capiamo che il culto originario di Anna Perenna legato al rinnovamento ciclico, proprio per il suo posizionamento calendariale corrispondente al capodanno romuleo, risalirebbe all' VIII secolo a.C.

L'emissione è databile all'82-81 a.C. ...ad essere ottimisti ci ballano 700 anni e dunque non deve sorprendere se in età sillana si fosse persa precisa memoria della beneficiaria del culto primigenio.

Come ben sappiamo però i romani ben si guardavano dall'abolire forme di culto, anche se in certi casi col passare dei secoli faticavano a comprenderle. Arrivò poi l'espansione, sempre più estesa, arrivò la necessità di inglobare prima culti italici ed arrivò poi il contatto con altre figure divine, greche ed orientali.

A Roma persistevano festività dedicate a divinità a volte prive di parte della loro identità originaria ed ecco che la contaminazione diveniva quasi un processo naturale.

Modificato da Rapax
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11 minuti fa, Rapax dice:

Come in tutte le cose serve un po' la base per inquadrare il tutto e soprattutto un po' di libri dai quali attingere, niente di più. In questo caso siamo di fronte ad una situazione un po' più complessa del normale poiché la divinità è ai nostri occhi minore.

Per chi è a digiuno di religione romana facciamo un piccolo riassunto, partendo col dire una banalità: gli dei romani non sono gli dei greci ai quali è stato cambiato il nome. Non so voi, ma a me è stato propinato questo concetto errato e semplicistico fin dalle scuole elementari... e se non si affronta la questione è difficile scrollarsi di dosso questa associazione.

Il vero problema è dato dal fatto che il pantheon romano è popolato da un elevatissimo numero di figure divine, molte delle quali arcaiche, la cui origine coincide con gli albori della civiltà.

Il soggetto di questa discussione rappresenta proprio uno di questi casi.

Partiamo dal contesto monetale: il proconsole ritrae Anna Perenna con allusione al proprio nome, ma ritrae l'Anna Perenna del suo tempo e con tutta probabilità neppure lui sapeva con precisione chi diavolo fosse l'Anna Perenna originaria, quella che si festeggiava alle idi di marzo. Si trattava di una festività di inizio anno... il che già faceva sorgere qualche interrogativo poiché anche per il nostro proconsole l'anno iniziava in gennaio e non in marzo. Il calendario con dieci mesi (...september, october, november, december... 7, 8, 9, 10) era quello Romuleo, lunare. Gennaio e febbraio (e all'occorrenza mercedonio) furono introdotti da Numa Pompilio nel 713 a.C. col calendario lunisolare che porta il suo nome.

Già qui capiamo che il culto originario di Anna Perenna legato al rinnovamento ciclico, proprio per il suo posizionamento calendariale corrispondente al capodanno romuleo, risalirebbe all' VIII secolo a.C.

L'emissione è databile all'82-81 a.C. ...ad essere ottimisti ci ballano 700 anni e dunque non deve sorprendere se in età sillana si fosse persa precisa memoria della beneficiaria del culto primigenio.

Come ben sappiamo però i romani ben si guardavano dall'abolire forme di culto, anche se in certi casi col passare dei secoli faticavano a comprenderle. Arrivò poi l'espansione, sempre più estesa, arrivò la necessità di inglobare prima culti italici ed arrivò poi il contatto con altre figure divine, greche ed orientali.

A Roma persistevano festività dedicate a divinità a volte prive di parte della loro identità originaria ed ecco che la contaminazione diveniva quasi un processo naturale.

Veramente un ottimo riassunto e piacevole :D

 


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Veramente complimenti @Rapax! Da profano della monetazione romana, rimango sbalordito da tutta questa mole di informazioni relative ad un solo denario. Sicuramente, raccontando anche solo un minimo di tutto quello che ci hai descritto, riuscirò a valorizzare ancor di più questo mio regalo. Grazie infinite! ??


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15 minuti fa, lorluke dice:

Veramente complimenti @Rapax! Da profano della monetazione romana, rimango sbalordito da tutta questa mole di informazioni relative ad un solo denario. L

E’ vero! La monetazione repubblicana è un incredibile compendio della storia, delle tradizioni e della mitologia! A chi è curioso regala infinite informazioni racchiuse in un dischetto di 2cm, solo che servono guide come @Rapax per esplorare tutti i significati racchiusi in così poco spazio.

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