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Il primo oggetto monetario datato della storia?


Risposte migliori

9 ore fa, ART dice:

Grazie per aver citato questo interessantissimo caso che non conoscevo.

 

 

Se non si può definire moneta nel senso moderno del termine stando a questa descrizione ci si avvicinava molto. E' come se su una moneta odierna fosse indicata solo l'autorità emittente (in questo caso un signore locale) e non il valore o il peso. Del resto sulle monete di Lidia c'erano simboli ma non legende.

In ogni caso è una testimonianza del fatto che fin da prima dell'epoca della Lidia qualcun altro si stava avvicinando al concetto di moneta propriamente detta.

Su quasi nessuna moneta antica era indicato il valore ne’ tantomeno il peso

quello che contraddistingue una moneta era il simbolo dell’autorita’ . Nelle monete dell’antica Ionia e della Lydia il ‘badge’ della citta’ ( : la foca di Phokaia, il grifone oppure il leone etc) che dava il crisma dell emissione ufficiale ‘tagliata’ su uno specifico piede ponderale di riferimento - costante nel tempo - che permetteva di riconoscere se quella moneta ra uno statere, mezzo, 1/4 e via via giu’ fino a 1/96mo  ( o addirittura fino a 1/192mo come sembrerebbe dal peso di alcuni frazionali) 

 

sarai sorpreso ma vi sono diverse monete Lidie ( che @Matteo91 conosce  bene :)) con  legende che riportano il nome del sovrano o patronimici non ancora ben identificati. 

 

Infine esistono moltissimi articoli e libri che trattano i precursori delle monete prima della nascita della moneta. La moneta / come e’ stato osservato piu’ volte / nasce molto tardi rispetto alla nascita sia delle città sia delle attività commerciaki sviluppatesi con le primd produzioni - e quindi surplus - destinate allo scambio e ai mercati : di prodotti agricoli, cereali, allevamento, vasi , etc. Mentre in Mesopotamia e Oriente numerosissime sono le testimonianze di contabilità e scambio che risalgono anche ben oltre 1000 anni prima della comparsa della moneta. Relativamente piu’ rare sono invece in Egitto che per altri versi aveva una civiltà sviluppatissima e raffinatissima. 

Modificato da numa numa
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Grazie dell'intervento @numa numa

A proposito delle legende sulle monete della Lidia, avevo iniziato questa discussione, piuttosto sommaria. In realtà è stata semplicemente l'occasione per comunicare che a breve dovrebbe uscire uno studio sul tema delle legende da parte di Fischer-Bossert, per il quale sono in trepidante attesa: 

 

Tornando a questi lingotti marchiati, Miriam Balmuth è stata fortemente criticata per la sua posizione specialmente da Nicola Parise nel suo articolo "Intorno alle riflessioni di Miriam Balmuth" (contenuto in La Nascita della Moneta). Parise e altri studiosi, italiani e non, fanno notare come la legenda apposta sui dischi del Zanicrli hoard sia, con tutta probabilità, un "marchi di proprietà". Aggiungerei che una moneta, per essere considerata tale, deve essere anche essere riconosciuta come mezzo di estinzione di obbligazioni entro una comunità, cosa non ragionevole da pensare per dei dischi di peso rilevante rinvenuti in soli 3 esemplari.

Si potrebbe pensare che Balmuth abbia puntato più sulle definizioni che su realtà storico/economiche.

Infine, riagganciandomi a quanto scritto da @numa numa nella conclusione del suo intervento, ci si dovrebbe chiedere perché la moneta sia stata un'invenzione così tardiva. Senza voler banalizzare troppo, concedetemi di dire che per un'autorità apporre dei sigilli di garanzia del peso e del valore su pezzi di metallo di peso ben definito, riconoscendone il potere liberatorio, non è un'idea così sconvolgente: sembra anche una cosa piuttosto ovvia da fare! Eppure ci sono voluti secoli e, anche dopo il VII secolo a.C., Egitto e Mesopotamia si sono ben guardati per altre centinaia di anni dall'adottare la moneta come invece era stato fatto in Lidia, Grecia e altre aree del Mediterraneo (Lasciamo un attimo da parte Cina e India, anche se parte di questo discorso è estendibile anche queste aree). 

Le spiegazioni, secondo me, non sono da riconoscere in processi di perfezionamento, come Balmuth suggerirebbe. La moneta, mi ripeto, è tutto sommato un'idea di semplice realizzazione. Ci deve essere stato qualcos'altro, una sorta di divieto all'introduzione di un mezzo di questo tipo. La ragione potrebbe essere legata a un avversione nelle pratiche di mercato per fasce medio/basse della popolazione, a cui la moneta potrebbe essere stata destinata (questo spiegherebbe l'esistenza di nominali molto piccoli fin dai primi anni). Leslie Kurke sul finire degli anni '90 e Ure negli anni '20 si sono concentrati su questa possibilità. Ne avevo già parlato in altre discussioni, ma possiamo ritornare sull'argomento, se interessa :)

Modificato da Matteo91
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Molto interessante quanto esponi Matteo

si vede che l’argomento ti appassiona ( e come non potrebbe?) 

molto interessante poi la tua inferenza sul ‘divietò’ di utilizzo della moneta. Forse non era un divieto ma semplicemente una mancata adozione da parte delle autorità di questi paesi/regioni e quindi per estensione a tutta la popolazione . In fondo l’adozione della moneta non era un fatto privato bensi era espressione dell’autorità centrale e nessuno poteva affogarsi il diritto di battere / falsificare moneta le pene erano severissime. Alle prime coniazioni come iniziativa privata - che alcuni sostengono - io sinceramente non ho mai creduto ..

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La moneta favoriva pagamenti e scambi, poteva essere tesaurizzata, poteva essere nascosta, favoriva la diffusione di ricchezza nella popolazione.

Non mi meraviglia che le autorità potessero temerla. Per esse erano probabilmente più controllabili i pagamenti di tasse e tributi tramite merci.

Quando qualcuno ha iniziato però non se ne è più potuto fare a meno .

 

 

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Riporto un pensiero che avevo già provato a esprimere nella discussione “Prime monete e commercio al minuto”, che in parte si collega a quanto detto da @chievolan:

La moneta nasce nel VII secolo a.C.. Ció siginifica che l'economia (e il genere umano, più in generale) ne ha potuto fare a meno per migliaia di anni. Di certo non mancava la tecnica per incidere il metallo. 

Pensiamo per un attimo a quello che succede dopo la sua introduzione: il mondo greco (in senso ampio) conosce un periodo di grande fermento culturale, politico ed economico. In questo secolo vengono poste le basi per il pensiero moderno, si sviluppa la matematica, la filosofia...non mancano i primi esempi di speculazioni finanziarie (pensiamo a Talete e ai mulini, guarda a caso a Mileto, una delle prime città a coniare moneta).

Puo essere una coincidenza, naturalmente.

Prima della nascita della moneta, la circolazione della ricchezza era controllata da una ristretta cerchia di individui. Quanti popolani potevano raccogliere ricchezze e riscattare la propria posizione sociale? Si può parlare di un popolo veramente libero in questo contesto politico/economico?

Sono domande vere, dal momento che non ho informazioni definitive a riguardo.

Nel VII secolo si assiste all'ascesa dei tiranni, supportati proprio dal popolo che chiedeva maggiore equità. Nello stesso secolo arrivano anche le monete e i cambiamenti sociali sopra descritti.

Percy N. Ure sostiene che siano stati i tiranni a coniare le prime monete. Kurke ci dice che gli aristocratici (coloro che controllavano la ricchezza, come detto sopra) si opposero alla moneta, in quanto avrebbe dato la possibilità ai cittadini comuni di agire con maggior libertà in un nuovo “mercato”, compromettendo pertanto la posizione privilegiata degli stessi aristocratici.

Con la moneta i tiranni avrebbero da un lato accontentato il popolo, dando loro maggiore libertà, e dall'altro avrebbero ottenuto nuovi introiti applicando un valore nominale maggiore del valore intrinseco.

É difficile affrontare argomenti di questo tipo senza rischiare di scemare nel cospirazionismo...Evidenze archeologiche non possono dimostrare queste teorie. Ci si può affidare ai testi antichi, come fatto da Leslie Kurke, e nulla di più. 

 

 

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Prospettive interessanti e che aprono altri interrogativi

eppure le prime monete non sono nate in repubbliche ma sotto dei sovrani, in regni/ signorie / potentati retti da un signore o forse oligarchie (?) 

ai tempi di Omero non vi era ancora moneta. Non ne abbiamo testimonianze nei poemi epici ( chiedo conferma ..)

poi dal VII secolo tutto cambia e a velocità vertiginosa la moneta si spande ovunque - anche se in tempi diversi 

se non è detto che il primo

impulso fosse necessariamente il commercio dopo lo diventa in maniera preponderante . Ai tempi di Aristofane (V secolo) la moneta era utilizzata per tutto / anche i frazionali piu piccoli ( che venivano portati in bocca a credere alle testimonianze coeve).

singolare e’ che in Mesopotamia dove esisteva una contabilità ( e pesi) da millenni la moneta abbia tardato ad essere introdotta, mentre in Ionia abbia attecchito subito e in modo massiccio considerando la quantità di stateri e frazionali che ci è pervenuta...

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Il 6/11/2019 alle 12:13, Matteo91 dice:

Tornando a questi lingotti marchiati, Miriam Balmuth è stata fortemente criticata per la sua posizione specialmente da Nicola Parise nel suo articolo "Intorno alle riflessioni di Miriam Balmuth" (contenuto in La Nascita della Moneta). Parise e altri studiosi, italiani e non, fanno notare come la legenda apposta sui dischi del Zanicrli hoard sia, con tutta probabilità, un "marchi di proprietà". Aggiungerei che una moneta, per essere considerata tale, deve essere anche essere riconosciuta come mezzo di estinzione di obbligazioni entro una comunità, cosa non ragionevole da pensare per dei dischi di peso rilevante rinvenuti in soli 3 esemplari.

E' certo che non si può parlare di monete, ma secondo me andrebbe chiarito questo aspetto del "marchio di proprietà", che a quanto leggo sarebbe un'ipotesi non confermata degli studiosi citati. Voglio fantasticare un po': e se invece fosse proprio un marchio di autorità emittente? Nonostante, come noto, le prime monete vere e proprie fossero emesse da un'autorità che escludeva qualunque altro soggetto, non si potrebbe trattare di un precedente tentativo isolato e non riuscito di andare oltre il semplice concetto di lingotto per scambi? Un tentativo di cui sarebbero rimaste poche tracce, come nel caso dei (presunti) lingotti marchiati egiziani, un "passo falso" come diversi altri potrebbero essere esistiti nella lunga via verso la nascita della moneta. Mi ricorda vagamente quello di cui parlavamo tempo fa qui al post #25:

 

E in effetti, come già si diceva nelle vecchie discussioni, se è strano che la moneta sia stata un'invenzione così tardiva è anche a suo modo strano che sia saltata fuori relativamente così all'improvviso in un'area definita (per quanto riguarda questa parte del mondo) dopo che civiltà come quelle mesopotamiche avevano già da tempo gettato le basi e sviluppato un'economia così avanzata da ricordare in molti aspetti quella odierna. Il concetto di moneta potrebbe essere nato spontaneamente in altri ambiti prima che fosse imposto dai tiranni il divieto all'emissione da parte di altri soggetti. Un po' come oggi le criptovalute: sono uno strumento sempre più considerato e ormai anche regolamentato, tanto che stanno nascendo le prime criptovalute di Stato, ma inizialmente non avevano niente a che fare con le autorità emittenti del denaro di oggi.

Sottolineando che si rimane comunque nel campo del puramente teorico e non verificato, non chiuderei del tutto la mente anche a queste ipotesi.

Modificato da ART
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Due testi di grande interesse per l'argomento in discussione, il libro di Testart contiene tre saggi che si focalizzano ciascuno sugli oggetti pre-monetari delle economie orientali, Mesopotamia, Egitto e Cina... l'opera di Le Rider invece è un vasto affresco storico che parte dalla Mesopotamia per poi entrare nel vivo delle questioni sulle origini della moneta nel mondo anatolico e persiano, la tesi sostenuta è di un'origine prettamente statale e fiscale della moneta escludendone totalmente funzioni commerciali.

Origini della moneta.jpeg

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Bravo Talpa

quelli da te illustrati sono tra i due saggi piu’ importanti dai quali ho tratto diverse idee  che ho riportato sopra. Aggiungerei anche

Maria  ‘Alfoeldi , “Antike Numismatik”

e Nicola Parise, “La nascita della Moneta”

 

infine vorrei menzionare un altro settore molto importante per studiare e derivare inferenze riguardo i meccanismi che hanno portato alla nascita della moneta. Quasi una sorta di laboratorio a noi piu’ vicino e piu’ facilmente studiabile che non le scarse  testimonianze di 3000 anni fa. Mi riferisco al mondo delle economie primitive di scambio che hanno adottato/ utilizzato in diverse epoche piu’ o meno recenti oggetti cui hanno dato funzione di moneta.

si va dalle ‘manillas’ di vari popoli africani ( ma anche indiani) a forme di moneta piu’ ’ complesse - a volte artistiche - come i pugnali rituali del Congo e del Cameroun ai tamburi rituali dell ‘isola di Timor, ai nastri di piume delle isole Salomone (per saperne di piu’:

  • Pycroft A.T., “Santa Cruz red feather-money – Its manufacture and use”, in The Journal of the Polynesian Society, 44, 1935, p. 173-183.)

 

La mia idea è che - fatti i dovuti distinguo con le società arcaiche piu’ evolute - studiando   l’introduzione - in società primitive ma recenti - di forme monetali o pre- monetali utilizzate per il commercio e lo scambio ma anche come riserva di valore si possa in qualche modo ripercorrere i meccanismi e le modalità che hanno portato alla nascita e adozione della moneta nelle società piu’ antiche dalle quali ci siamo sviluppati. 

Per approfondire questi aspetti: 

Paul Einzig Primitive money in its ethnological, historical, and economic aspects (1966)

A. Quiggin, a survey if primitive money - the beginning of coinage (1949)

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7 ore fa, numa numa dice:

Maria  ‘Alfoeldi , “Antike Numismatik”

e Nicola Parise, “La nascita della Moneta”

A margine, consiglierei la lettura anche di questo libro: Il regolamento degli scambi nell'antichità: III-I millennio a. C. a cura di Lucio Milano e Nicola Parise. Specialmente nel contributo di Lucio Milano vengono sottolineate le differenze tra il metallo, anche marchiato, e la moneta.

@numa numa la tua proposta di studio mi interessa molto e penso dovrebbe essere approfondita.

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Il 7/11/2019 alle 22:01, ART dice:

E' certo che non si può parlare di monete, ma secondo me andrebbe chiarito questo aspetto del "marchio di proprietà", che a quanto leggo sarebbe un'ipotesi non confermata degli studiosi citati. Voglio fantasticare un po': e se invece fosse proprio un marchio di autorità emittente? Nonostante, come noto, le prime monete vere e proprie fossero emesse da un'autorità che escludeva qualunque altro soggetto, non si potrebbe trattare di un precedente tentativo isolato e non riuscito di andare oltre il semplice concetto di lingotto per scambi? Un tentativo di cui sarebbero rimaste poche tracce, come nel caso dei (presunti) lingotti marchiati egiziani, un "passo falso" come diversi altri potrebbero essere esistiti nella lunga via verso la nascita della moneta. Mi ricorda vagamente quello di cui parlavamo tempo fa qui al post #25:

Ciao Art,

si, siamo sempre nel campo delle ipotesi, pertanto non è "archeologicamente" possibile escludere del tutto l'una o l'altro teoria. Però se i dischi di Zincirli fossero state monete, probabilmente, ne avremmo trovati qualcuno di più. Per questioni meramente statistiche, è più probabile che le iscrizioni servissero a definirne la proprietà e il peso standardizzato a facilitare le operazioni di conteggio. Peraltro segnalo che Schaps, nel suo libro The Invention of Coinage and the Monetization of Ancient Greece, pag. 91, nota 52, scrive che la stessa Balmuth gli ha riferito di essere oggi convinta di questa ricostruzione. 

Modificato da Matteo91
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Il 11/11/2019 alle 00:49, talpa dice:

Due testi di grande interesse per l'argomento in discussione, il libro di Testart contiene tre saggi che si focalizzano ciascuno sugli oggetti pre-monetari delle economie orientali, Mesopotamia, Egitto e Cina... l'opera di Le Rider invece è un vasto affresco storico che parte dalla Mesopotamia per poi entrare nel vivo delle questioni sulle origini della moneta nel mondo anatolico e persiano, la tesi sostenuta è di un'origine prettamente statale e fiscale della moneta escludendone totalmente funzioni commerciali.

Origini della moneta.jpeg

Complimenti @talpa, la tua biblioteca è sempre fornitissima. Posso chiederti di condividere le pagine, o riportarci, cosa dice Le Rider sui cosidetti "KANIKTUM"? 

Ti ringrazio molto. 

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Per Le Rider i kaniktum erano un po' come delle medaglie, cioè oggetti onorifici dati in dono a personaggi importanti o militari e pertanto non rientranti in un regolare circuito di circolazione monetale, avevano un valore nominale superiore all'intrinseco che teneva conto anche delle spese di fabbricazione, però in caso di cessione all'amministrazione da parte del beneficiario si contabilizzava solo il valore intrinseco del metallo contenuto, laddove le prime monete erano ricevute dallo stato al loro valore nominale; i marchi incisi su questi oggetti secondo l'ipotesi dell'autore servivano a facilitare la ricognizione di peso e di intrinseco al momento della contabilizzazione.

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18 ore fa, talpa dice:

Per Le Rider i kaniktum erano un po' come delle medaglie, cioè oggetti onorifici dati in dono a personaggi importanti o militari e pertanto non rientranti in un regolare circuito di circolazione monetale, avevano un valore nominale superiore all'intrinseco che teneva conto anche delle spese di fabbricazione, però in caso di cessione all'amministrazione da parte del beneficiario si contabilizzava solo il valore intrinseco del metallo contenuto, laddove le prime monete erano ricevute dallo stato al loro valore nominale; i marchi incisi su questi oggetti secondo l'ipotesi dell'autore servivano a facilitare la ricognizione di peso e di intrinseco al momento della contabilizzazione.

Grazie Talpa. Le Rider cita anche qualche ritrovamento? 

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47 minuti fa, Matteo91 dice:

Grazie Talpa. Le Rider cita anche qualche ritrovamento? 

No, si limita a fare riferimento ad un altro studioso il quale riferisce i kaniktum ad un dono fatto da Hammurabi ad alcuni militi della città di Mari.

Sul forum comunque ho trovato un tuo intervento sui kaniktum che riassume sostanzialmente le posizioni di Le Rider ma è anche più propositivo sull'ipotesi di una loro assimilazione a degli oggetti monetari... una specie di "anello evolutivo" che si avvicina al concetto di moneta come poi si affermerà molti secoli dopo:

3. Ma cos’è la moneta?

La moneta si caratterizza essenzialmente per la presenza di un sigillo di un’autorità pubblica o privata, che garantisca per il peso e la bontà del metallo della stessa. Questa garanzia è essenziale affinchè la moneta possa essere accettata come mezzo per adempiere alle obbligazioni contratte; affinchè, in sostanza, la moneta acquisisca un “potere liberatorio”. A ben vedere, però, possono essere riscontrate caratteristiche analoghe anche su altri oggetti metallici: si pensi alla ricompensa che Hammurabi diede ai soldati della città di Mari che comprendeva anche oggetti chiamati “kaniktum”, che significa proprio “con marchio”. Si trattava di oggetti dal peso di 2/3 di siclo, 1 e 2/3 e 2,5 sicli a cui il sovrano aveva riconosciuto un valore nominale superiore, pari  rispettivamente a 1, 2 e 3 sicli: in tal senso si possono scorgere alcune similitudini con le prime emissioni lidiesi, le quali furono coniate con una lega di elettro ottenuta artificialmente, contenente una quantità d’oro inferiore rispetto alla lega naturale, alla quale il sovrano riconobbe un valore nominale pari a quello che avrebbe avuto la medesima quantità di metallo allo stato naturale.
Cosa distingue pertanto gli oggetti di Hammurabi dalla moneta lidiese? Una differenza potrebbe essere ricondotta all’ambito di circolazione di tali oggetti, probabilmente limitata a un’economia di palazzo, dove i “kaniktum” erano scambiati con beni di consumo. La loro validità al di fuori di questo contesto, pertanto, potrebbe non essere stata riconosciuta. Mancano, pertanto, del potere liberatorio riconosciuto alla moneta. L’autorità che conia la moneta, invece, garantisce per il suo valore rendendola accettabile come mezzo di pagamento nei territori entro i quali la stessa autorità era riconosciuta. Tra queste due categorie di oggetti ci sono comunque molte affinità e anche i cosidetti “kaniktum” sono concettualmente molto vicini all’idea di moneta, in quanto il sigillo riconosce agli stessi un valore che non dipende esclusivamente dalla quantità di metallo prezioso.
Da ciò emergerebbe che non è sufficiente un marchio o un sigillo di un’autorità per rendere un frammento di metallo, seppur di peso standard, una moneta. Metallo impresso e moneta sono identici da un punto di vista tecnico; la differenza è da ricondurre piuttosto ad aspetti di tipo giuridico.

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33 minuti fa, talpa dice:

No, si limita a fare riferimento ad un altro studioso il quale riferisce i kaniktum ad un dono fatto da Hammurabi ad alcuni militi della città di Mari.

Sul forum comunque ho trovato un tuo intervento sui kaniktum che riassume sostanzialmente le posizioni di Le Rider ma è anche più propositivo sull'ipotesi di una loro assimilazione a degli oggetti monetari... una specie di "anello evolutivo" che si avvicina al concetto di moneta come poi si affermerà molti secoli dopo:

Grazie Talpa, si l'intervento è il mio e recentemente se ne è riparlato anche qui: 

In realtà più che voler essere propositivo verso una loro assimilazione alla moneta, intendevo porre l'attenzione sulla definizione di moneta: nel senso che, a volte, concentrandosi troppo sulle definizioni, si rischia di assimilare "oggetti" a "monete" quando in realtà non erano considerabili come tali.

Non ho mai letto Le Rider, ma all'epoca del post che hai ricondiviso avevo letto Barello, che lo citava. Speravo di trovare in Le Rider qualche prova archeologica o, quantomeno, qualche spiegazione sul discorso del maggior valore nominale e sul loro ambito di circolazione. Forse si potrebbe risalire ancora alla fonte originaria per trovare qualcosa di più :)

 

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  • 1 mese dopo...

N.B. I MESSAGGI COMPRESI TRA IL POST #97 e IL POST #118 FACEVANO PARTE DI UNA DISCUSSIONE GEMELLA INIZIATA IN "PIAZZETTA DEL NUMISMATICO" E IN SEGUITO UNITA ALLA PRESENTE.

 

Buongiorno a tutti e buon 2020!

Segnalo questo articolo, che fa riferimento a una "moneta" (?) che è stata offerta a novembre 2019 dalla Numismatica Genevensis SA.

https://www.cronacanumismatica.com/la-moneta-e-nata-cinque-secoli-prima-una-scoperta-rivoluzionaria/?fbclid=IwAR2nkXFWtjgk9_AzOv3WmzXHsnKhE8-WeAcqhIZZYIdqqveg_9waRIT6pZM

Qui è consultabile il risultato dell'asta in questione: https://www.biddr.ch/auctions/ngsa/browse?a=791&l=831356

Cosa ne pensate? Grazie!

 

Modificato da Matteo91
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Adesso, lacivettadiatena dice:

Buongiorno a tutti e buon 2020!

Segnalo questo articolo, che fa riferimento a una "moneta" (?) che è stata offerta a novembre 2019 dalla Numismatica Genevensis SA.

https://www.cronacanumismatica.com/la-moneta-e-nata-cinque-secoli-prima-una-scoperta-rivoluzionaria/?fbclid=IwAR2nkXFWtjgk9_AzOv3WmzXHsnKhE8-WeAcqhIZZYIdqqveg_9waRIT6pZM

Cosa ne pensate? Grazie!

 

Abbiamo esaminato  questo tema in ltra discussione qui sul forum. Nonostante un articolo di supporto - pero’ non conclusivo - sulla plausibilità dei lingotti molto dubbi sono stati espressi sulla loro presunta antichità ed uso. Diverse discrepanze anche stilistiche e soprattutto in connessione al cartiglio del faraone sono state espresse da egittologi che hanno considerato i lingotti. 
personalmente ho molti dubbi sulla plausibilità di tali reperti.

sto organizzando per quest’anno una conferenza sull'economia di scambio al tempo faraonico - magari riusciamo a dedicare una menzione anche ai presunti lingotti  

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51 minuti fa, lacivettadiatena dice:

Buongiorno a tutti e buon 2020!

Segnalo questo articolo, che fa riferimento a una "moneta" (?) che è stata offerta a novembre 2019 dalla Numismatica Genevensis SA.

https://www.cronacanumismatica.com/la-moneta-e-nata-cinque-secoli-prima-una-scoperta-rivoluzionaria/?fbclid=IwAR2nkXFWtjgk9_AzOv3WmzXHsnKhE8-WeAcqhIZZYIdqqveg_9waRIT6pZM

Qui è consultabile il risultato dell'asta in questione: https://www.biddr.ch/auctions/ngsa/browse?a=791&l=831356

Cosa ne pensate? Grazie!

 

Il tutto si riassume nella frase conclusiva: "In ogni caso, anche se questo spettacolare lingotto con il sigillo di  Tutankhamon potrebbe aver gettato le basi di un primigenio sistema monetario effettivo e funzionante, furono poi i Greci a rendere questa invenzione – del tutto rivoluzionaria – applicabile all’uso quotidiano".

Un episodio sporadico o isolato, se non ha conseguenze immediate e durature, ha rilevanza ridotta dal punto di vista storico, se non come esperimento: è il medesimo motivo per cui attribuiamo la scoperta dell'America a Colombo e non ai Vichinghi, o la macchina a vapore alla rivoluzione industriale e non all'antica Grecia. Dunque, al di là delle speculazioni filosofiche sul considerare o meno questi lingotti come monete, a mio parere restano sperimentazioni premonetali, in quanto l'introduzione della moneta, intensiva e continuata, non può che essere quella avvenuta in Lidia tra VII e VI secolo a.C.

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