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IGNORED

Il giorno della memoria


meja

Risposte migliori

Domenica ,

una bellissima giornata di sole, ideale per una passegiata ,

casualmente passo davanti al cimitero ebraico

stranamente è aperto....entro.. è la prima volta

10 forse 15 tombe tra cui quella di un garibaldino,

Giuseppe Almansi

l' iscrizione sulla lapide diceva :

Visse per l'amore della famiglia e della patria....

l'ultimo ebreo della mia città fù sepolto lì nel 1939..poi basta

continuo nella mia passegiata passo davanti al cinema ..

invece del film c'è una mostra sulla Shoa

entro ,le foto sono agghiacianti .. decido di uscire

ma un voce in tedesco attira la mia attenzione, nella sala accanto proiettano

la testimonianza di un anziano rom reduce da Bergen Belsen

il suo racconto è un pugno nello stomaco....di quelli che fanno molto male

di quelli che non riesci a sopportare ..basta mi alzo e torno fuori nel sole

ma le parole mi si rigirano nella testa, e mi scopro a pregare Dio

che non dimentichi gli aguzzini,

che metta Dante a decidere del loro viaggio all' inferno...

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Ciao meja

alla mia scuola abbiamo fatto tutto un ciclo di attività dedicate allo sterminio degli ebrei (che erano obbligatorie nella programmazione, per "sensibilizzare i ragazzi"). Abbiamo osservato un minuto di silenzio e io mi ripetevo nella mente le parole di Primo Levi, l'introduzione di "Se questo è un uomo".

Il giorno dopo sono venuta a sapere che uno dei più de******ti dei miei compagni aveva fatto il saluto fascista nel minuto di silenzio e gli altri a fatica si trattenevano dal ridere.

Premesso che se lo ripesco a farlo gli sego il braccio, vorrei sottolineare che nonostante sia stato terribile, alla maggioranza di quelli della mia età non gliene frega niente. Secondo me è una cosa vergognosa fare il saluto fascista in una situazione del genere. Vorrei vedere lui se fosse stato ebreo e vissuto a quei tempi, se l'avrebbe fatto ancora!!!!!!!!!!

Ricordare è importante, ma che sia fatto con volontà. Ricordarli controvoglia e fare 4 minuti di chiasso dopo quello di silenzio, come è accduto in classe mia, è il peggior insulto alla memoria di quei poveretti.

Non dimenticare non vuol dire solo ricordare il passato, ma evitare che questo succeda in futuro.

Non dimenticate......

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Non dimenticare non vuol dire solo ricordare il passato, ma evitare che questo succeda in futuro.

Non dimenticate......

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Ciao Elisa,

spero solamente che chi si è comportato in un modo così incivile legga quanto tu pubblicamente hai scritto e che , anche perchè letto da tante persone, possa fare nient'altro che vergognarsi profondamente.

Tutte le sciagure umane sono abominevoli.

roth37

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quando ero in quarta liceo è venuta una delle sopravvissute a raccontare la sua esperienza. L'anno seguente,in occasione della gita scolastica a Praga siamo andati non solo a visitare il quartiere,la sinagoga e il cimitero nella città vecchia ma abbiamo passato un giorno al campo di concetramento di Terezin (definito il lager dei bambini) e nel relativo museo....

dire che è stato agghiacciante è dire poco,quando entri e tocchi con mano la follia di alcuni uomini nei confronti del mondo intero senti la rabbia che ti ribolle dentro,senti ancora la paura,il dolore di quanti son passati di lì (e di quelli che non sono più tornati)

mio nonno materno da giovane è stato caricato su un treno nazista,non ho capito se per andare in un lager o se per andare in qualche fronte straniero a combattere,so per certo che prima che il treno oltrepassasse il confine italiano con l'austria lui e altri ragazzi sono riusciti a scappare e sono tornati a casa a piedi nascondendosi dove potevano,lui è rimasto nascosto fino al 25/04/45....

non c'entra niente ma mi sento ugualmente di citarlo:mio nonno paterno durante la seconda guerra mondiale è stato 3 anni in grecia,c'è stato anche il fratello della mia bisnonna ma lui è morto là.

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L'olocausto è stata una delle grandi tragedie dell'umanità. Non è stata la prima, non sarà l'ultima. purtroppo. perchè la storia si ripete. sempre. sempre. sempre.

Dobbiamo tutti noi cercare di sforzarci di andare oltre la nostra angoscia nei confronti delle vittime (che ogni tanto fa comunque bene) e cercare di andare a scavare nella storia per cercare le cause di questa catastrofe. Perchè le catastrofi hanno sempre una causa, così come le guerre.

Le guerre scoppiano per i motivi più idioti: avete presente da ragazzi, quando ci si prende in giro o si fa uno scherzo a qualcuno? se quella persona ha avuto una giornata storta, o magari voi gli state antipatici, quello si vendicherà. e la sua vendetta sarà sproporzionata rispetto allo scherzo che gli avete fatto. E se anche voi, allora, avrete qualcosa nascosto nell'animo, vi verrà voglia di vendicarvi della ingiusta vendetta subita, e alzerete il tiro. Qualche volta ci scappa il morto. Qualche volta scoppia una guerra.

La Germania che esce dalla prima guerra mondiale è un paese che ha commesso un errore gravissimo: impegnarsi in prima persona in una guerra per motivazioni assurde, portandosi appresso, piano piano, tutto il mondo (la guerra mondiale, appunto). Per punizione, la Francia, che sedeva al tavolo dei vincitori, assieme all'Italia, fece il trattato di versailles (mi pare :blink: ) che sanciva per la Germania delle punizioni incredibili ("donare" alla Francia il carbone del bacino della Rhur, una delle più importanti fonti economiche tedesche; divieto di annettersi all'Austria; divieto di formare un esercito di dimensioni ragguardevoli) certamente sproporzionate al danno che la Germania aveva fatto nella guerra. E l'Italia? noi, vincitori, subimmo l'onta della vittoria mutilata. Nonostante partecipammo con ingenti risorse, nessuna delle richieste dell'Italia fu accolta dai vincitori (chiedevamo la riannessione di Fiume, per esempio). Guardacaso, dove vanno a nascere le due peggiori dittature d'europa? in Germania e in Italia. In quei due paesi che più di tutti in Europa avevano subito non solo le perdite della guerra, ma anche le angherie e le derisioni da parte degli altri stati europei vincitori e non. Ricordate? la reazione è sempre sproporzionata al torto subìto. Un dittatore, un governo militare fomentato dall'odio (odio in generale) è un ottimo sfogo per una persona che si trova in uno stato deriso e triste: cerca una sua fierezza interiore, che gli venga data dal governo o no poi non cambia. Con l'odio, poi, le persone si governano meglio. In Italia ce la prendemmo con le persone di colore (che erano lontane), con gli altri stati europei (l'autarchia) e con tutti i "diversi", comunisti, oppositori in genere, ecc. ecc. In Germania, invece, quale miglior vittima dell'ebreo? Li, la comunità ebraica era molto radicata, soprattutto nelle grandi città. Per la loro cultura economica, gli ebrei tenevano gli affari in modo diverso da come li tenevano i tedeschi (vendevano a tutti ma compravano solo da altri ebrei: in questo modo cresceva economicamente - in una società elementare dal punto di vista economico - solo la comunità ebraica) e questo per delle loro provenienze culturali rispettabilissime. Ma alla Germania subire anche questo ulteriore "torto" era troppo: Hitler ebbe l'intelligenza, o la follia, di capirlo, di cavalcare l'odio dei tedeschi verso tutti sfogandoli sugli ebrei. Fu una reazione incredibilmente sproporzionata al torto subito, se di torto si vuole parlare.

Tutto questo mammozzone per dire che io, il giorno della memoria, io che ho visitato Berlino, Praga, i musei ebraici e quant'altro, ho pensato a come e quando questa catastrofe si verificherà di nuovo. Purtroppo non è stata una catastrofe gratuita, ma è stata lentamente covata e costruita, accresciuta smodatamente in ogni passaggio. Ho pensato che sono sempre i deboli che ci rimettono. Ma spesso, quando subiscono un torto atroce e sopravvivono, le vittime si trasformano in carnefici. Nessuno, infatti, nemmeno nel giorno della memoria, mi ha fatto dimenticare che la fondazione dello stato di Israele è stato fatto con la forza da parte degli inglesi, che hanno deriso, schiaffeggiato, ucciso e cacciato i Palestinesi, che dignitosamente e onestamente abitavano quei territori da centinaia di anni. Infatti, oggi dalla palestina e da tutto il mondo islamico, che fu deriso dagli ebrei e dagli anglo/americani in questo gesto del 1948, vengono i kamikaze, i terroristi, le bombe, le minacce...il petrolio. In quell'area vi sono guerre da cinquant'anni, anche a causa di questo gesto (la dittatura di Saddam probabilmente è stata spinta dalle popolazioni che, come i tedeschi e gli italiani, si sentivano derisi, umiliati da qualcosa o da qualcuno, e, non sapendo con chi prendersela, votavano dittatori sanguinari). Aspetto il giorno in cui l'Islam subirà una catastrofe come quella ebraica (in parte, già la sta vivendo), e, allora, sarà l'Islam la vittima che si trasformerà in carnefice. E tutto si ribalterà, di nuovo. In questo gioco meschino che è la storia dell'umanità.

La storia si ripete sempre, e va conosciuta. Tutta. è l'unico modo per poter un domani sperare di bloccare questa catena di eventi, che non fa altro che vittime e carnefici. Anche se qualcuno disse, una volta, che se non ci fosse ogni tanto il male non ci renderemmo conto di quanto è bello il bene.

Spero di non aver offeso nessuno, perchè non è mia intenzione :) Comunque noi siamo stati i primi ad aver sbagliato, e mi auguro che questo errore sia ricordato ai posteri. Ben venga, dunque, il giorno della memoria.

Marco.

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A Bolzano abbiamo avuto un campo di smistamento. Fu attivo dal luglio 1944, poichè il campo di concentramento di Fossoli, nei pressi di Carpi (Modena) era diventato insicuro. L'efficenza nazista aveva progettato un "piccolo" campo per 1.500 prigionieri su di un'area di due ettari, con un blocco esclusivamente femminile e 10 baracche per gli uomini. Verso la fine del '44 in seguito alal massiccia deportazione verso la Germania, fu ampliato fino a raggiungere una capienza di circa 4.000 prigionieri. Oltre a quello di Bolzano vennero realizzati Lager satellite a Bressanone, Merano, Sarentino, Campo Tures, Certosa di Val Senales, Colle Isarco, Moso in val Passiria e Vipiteno.

Il campo di Bolzano era gestito dalle SS di Verona, comandato dal tenente Titho e dal maresciallo Haage che già avevano svolto gli stessi incarichi a Fossoli. Alle loro dipendenze una guarnigione di tedeschi, sudtirolesi ed ucraini (questi ultimi, giovanissimi, tristemente ricordati per il loro sadismo). Inutile dire che nessuno di questi ha pagato per i propri crimini...

Furono internati a Bolzano/Gries soprattutto prigionieri politici, partigiani (o familiari di partigiani presi in ostaggio), ebrei, zingari e prigionieri alleati. Tra le donne molte le militanti antifasciste, le ebree, le zingare, le slave e le mogli, le sorelle, le figlie di perseguitati antifascisti. Infine i bambini, provenienti da famiglie ebree, zingare e slave già deportate per motivi razziali.

Le testimonianze di chi è sopravvissuto ci parlano di pessime condizioni di vita, massacranti i turni di lavoro, numerosi i casi di tortura ed assassinio. Il numero di matricola più alto assegnato in questo campo è stato 11.115, ma numerosi deportati - a cominciare dagli ebrei - non ricevettero un numero di matricola.

A partire dall'estate del 1944 ci furono numerosi trasporti che partirono per Ravensbrück, Flossenbürg, Dachau, Auschwitz, e per Mauthausen. portando migliaia di deportati (si calcola che furono circa 2.050 coloro che da quel viaggio non hanno fatto ritorno).

Nel campo fu attivissima una organizzazione di resistenza, in stretto contatto con una struttura di appoggio esterna. Decine di persone, dentro e fuori del campo, furono impegnate in una pericolosissima attività di assistenza ai deportati, con particolare attenzione a coloro che venivano inseriti nei trasporti verso i campi di sterminio. Alcune centinaia di deportati ricevettero in questo modo notizie dalla famiglia, viveri, vestiario e denaro, e alcuni furono aiutati a portare a termine con successo dei tentativi di evasione. Molti tra coloro che si impegnarono in questa coraggiosa opera di assistenza e di organizzazione pagarono con l'arresto, l'isolamento e anche con le torture il proprio impegno.

Ad esempio il 12 settembre 1944, prelevati alle 4 del mattino, 23 giovani italiani furono condotti alle Caserme Mignon e assassinati a colpi di pistola. Altri morirono sotto le sevizie degli aguzzini. Nel campo di Bolzano/Gries morirono diverse decine di persone: deportati politici, ebrei e prigionieri di guerra alleati (si calcola un numero tra i tre e i quattrocento).

Tra il 29 e il 30 aprile 1945 la quasi totalità degli internati ricevette un regolare permesso firmato dal comandante del campo. Molti furono accompagnati, a scaglioni, ad alcuni chilometri dalla città e rilasciati. Tra la fine di aprile e i primi di maggio 1945 i deportati vennero progressivamente liberati e il Lager chiuso, mentre le SS si davano alla fuga, non prima di avere distrutto praticamente tutti i documenti del campo, cancellando così la gran parte delle prove dei loro terribili misfatti.

Delle costruzioni dell'area del campo di Bolzano/Gries, purtroppo, oggi non rimane praticamente più traccia. Abbattuti i "blocchi" e le "celle" (negli anni '50), sull'area del Kz sorgono diversi palazzi di abitazione. La Provincia di Bolzano ha posto sotto tutela l'ampia porzione del muro di cinta originale, fin qui presso che intatto. Il Comune di Bolzano, nel giugno 2004, ha collocato di fronte al muro di cinta del campo 6 pannelli che ricordano il Lager e le sue vittime.

Sul fianco del muro è indicata la vecchia apertura con passo carraio dalla quale uscivano i deportati costretti al lavoro coatto nelle officine allestite nelle immediate vicinanze del campo o negli stabilimenti dell'area bolzanina...

Se chiedete a qualche abitante di Bolzano del Lager e dei suoi internati, sono purtroppo in pochi a conoscere questa storia...

Per non dimenticare...

P.S. Scusate la lunghezza del post...

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Chi non conosce la storia è condannato a ripeterla.

Marcvsrvs, sicuramente il tuo post è in buona fede ma non per questo si possono passare sotto silenzio alcune affermazioni molto discutibili.

Il discorso sulla "vittoria mutilata" è un classico della propaganda fascista. Contiene della verità, ma non deve far dimenticare che l'Italia entrò in guerra oltre un anno dopo le altre potenze e con una giravolta di 180° nelle alleanze che erano state valide fino al giorno prima. Sicuramente questo atteggiamento non contribuì a farci rispettare e probabilmente fu controproducente al tavolo delle trattative. Non bisogna dimenticare che l'Italia ebbe l'Alto Adige che con le "terre irredente" non c'entrava un tubo.

Sulla Palestina del 1948 ti consiglio un bel libro, forse di non facile reperibilità ma sicuramente vale la pena cercarlo: "Gerusalemme! Gerusalemme!" di Dominic Lapierre e Larry Collins, che ti fa capire come tutto quello che succede lì ora sia la diretta conseguenza di quello che accadde quasi 60 anni fa. E che il più pulito cià la rogna, come si dice a Roma.

Tutto questo semplicemente per farti presente che scrivere sulla storia, soprattutto recente, è come maneggiare dinamite, e che quello che si scrive deve essere pensato (e pesato) 100 volte.

Ciao, P. :)

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Ha ragione Paleologo.. l'analisi di Marco ha, è vero, alcuni lati veritieri, ma non considera alcune questioni che invece andrebbero approfondite...

L'Italia ottenne, come già detto l'Alto Adige, terra che sin dal 1500 era territorio austriaco (tranne una breve parentesi bavarese) e che con una abile "truffa" (l'invenzione di sana pianta dei toponimi da parte di Tolomei, venne considerata dagli americani come una terra italiana).

La "scelta" dell'autarchia fu una conseguenza diretta della sfida alla Società delle Nazioni intrappresa nel '35 per invadere l'Etiopia (contro cui usammo gas micidiali - senza che ci fosse una vendetta da esigere...)

In tutto il mondo gli anni trenta vennero attraversati da una pesante crisi economica, che unita ad un ideologia attivista ed interventista portò in tutto il globo un desiderio di ordine e di dittatura... L'uomo forte che governa con ordine e intransigenza. A dimostrazione di ciò in quegli anni oltre alle due terribili dittature citate ci furono quella comunista di Stalin in Unione Sovietica, quella di Franco in Spagna e molti altri tentativi in diversi Paesi. Senza considerare la presenza di movimenti fascisti anche in Paesi usciti vincitori dalla Prima Guerra Mondiale, come la Francia, l'Inghilterra e gli stessi Stati Uniti...

La questione palestinese è un po' più complessa di come è stata presentata qui... ci sono (ed è fondamentale ricordarlo) motivi religiosi oltre che territoriali a dividere la popolazione di quelle zone. Anche in Irlanda del Nord è la religione che divide, molto più del fatto che sia Gran Bretagna o Irlanda a governare...

Ciò comunque non toglie che sia necessario ricordare perchè certe cose non accadano di nuovo...

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E'chiaro che avete ragione, amici miei! Ho descritto in un paragrafo delle questioni (probabilmente anche troppo frettolosamente e troppo superficialmente) che non basterebbero 100 libri a spiegare (senza contare che poi i fatti possono essere visti sotto tante angolazioni differenti)!

Spero che però arrivi il succo di quello che forse maldestramente ho detto: finchè ci saranno soprusi, violenze e diritti violati nel mondo dovremmo aspettarci nuove guerre e, forse, nuovi olocausti o genocidi. Perchè la vendetta di chi ha subito un torto è sempre più violenta del torto subito: e questo provoca spirali interminabili di crudeltà che sfociano nelle guerre e negli assassini. E, che, purtroppo, il male non è mai gratuito ma sempre generato da altro male o da incomprensioni.

Ciao e grazie a tutti! :)

Marco.

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