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Inviato

Di origine Turingia, è duca di Torino quando, sposandone anche la vedova Teodolinda, succede nel 591 ad Autari divenendo nuovo re dei Longobardi : regnerà da Milano sulla Langobardia Maior fino al 616 .

Nel Museo fiorentino del Bargello è conservata una piccola lamina (19 x 7 cm.) in bronzo lavorato a sbalzo e dorato, a lui collegata per una scritta sulla figura centrale : la rappresentazione sulla lamina è articolata sulla figura centrale in trono, affiancata da entrambi i lati da guerrieri, vittorie alate ed offerenti, componendo, per i più, una scena trionfale .

Controversa la destinazione della lamina : forse la placca frontale di un elmo, forse parte della decorazione di un oggetto prezioso .

La scritta che identificherebbe Agilulfo è anche, per alcuni, sospetta di essere 'falsificazione' aggiunta in epoca successiva .

Associata, almeno nel nome, ad Agilulfo è pure la croce d'oro e pietre preziose con pendenti, conservata nel Duomo di Monza e che potrebbe essere un ornamento di una corona .

Nel tempo di  Agilulfo, la monetazione, articolata per lo più su tremissi in oro, è ancora priva del nome dei Re ed imitativa dei tipi bizantini degli Imperatori Maurizio ed Eraclio e solo successivamente con il Re Cuniperto (680-688) inizierà la coniazione di monete in nome proprio dei sovrani Longobardi .

 

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Inviato (modificato)

Aggiungo che Il duca Agilulfo incontrò e forse sposò Teodolinda in quello che ora è un paesello di millecinquecento abitanti ma che allora era un "castrum" molto importante sulla via delle gallie, Laumellum, esso aveva il pregio di essere distante da Ticinum e Monza e quindi "zona franca" lontana dagli intrighi di palazzo e da eventuali ingerenze da parte delle fazioni contrarie al matrimonio tra il duca più importante del momento e la regina vedova del legittimo re Autari. 

Vi consiglio vivamente una visita al centro storico di Lomello, merita... 

Ah! Dimenticavo : io qui ci abito, se doveste capitare in zona fatevi sentire, vi farò volentieri da guida. 

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Modificato da Adelchi66
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Inviato

Molto famosa è la "lapide" longobarda murata all 'esterno della navata sud della Basilica di Santa Maria maggiore. 

Secondo un' ipotesi essa raffigurerebbe una parte  del corteo che assistette all'incontro tre Agilulfo e Teodolinda. 

Infatti si intravedono alcuni personaggi che reggono una croce astile e scudi di due diverse tipologie, rotondi con il "sole delle Alpi" (forse simbolo della regalità longobarda e quindi pertinenti alla scorta di Teodolinda) e rettangolari con una sorta di croce di S. Andrea come emblema, forse a rappresentare la fazione del duca di Torino. 

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  • 5 mesi dopo...
Inviato

Riprendo questa vecchia discussione @Adelchi66  per una domanda che avrei posto in altra discussione odierna di pressochè pari oggetto, che però risulta chiusa .

Nel post di apertura ho ricordato, di seconda mano, l'ipotesi che la dedica ad Agilulfo sia aggiunta posteriore sulla lamina : mi incuriosisce sapere chi e su quali considerazioni abbia formulato l'ipotesi .

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Inviato

Non so perché @Agricolaabbia chiuso l'interessante discussione, comunque riguardo alla tua domanda non mi sovviene un rimando ad un testo in cui si fa riferimento ad un'eventuale posteriorita' della scritta, dovrei fare una piccola ricerca... Ma così a naso direi che l'ipotesi nasce dal fatto che è stata punzonata in un secondo tempo rispetto alla fusione del pezzo, vista la quantità di particolari presenti nel prodotto originale si sarebbe potuta inserirla contemporaneamente al resto della comomposizione, ma è solo un'idea, lascia i tempo che trova.

 


Inviato

La tua idea @Adelchi66  mi pare tanto ragionevole da potersi immaginare, come avevo riportato, una aggiunta addirittura in "epoca" successiva, magari per meglio storicizzare il manufatto .

L'altra discussione poteva essere a mio avviso di ottima integrazione a questa vecchia e la chiusura mi pare inopportuna .

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Inviato (modificato)

Sottolineo il fatto che non vi sarebbero dubbi sull'autenticita sia del manufatto che della scritta. 

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Modificato da Adelchi66
  • Grazie 1

Inviato

Si potrebbe, ad esempio, ipotizzare un oggetto di fattura antecedente al tempo di Agilulfo, trasformato in donativo mediante apposizione della dedica ?


Inviato

Direi di no, la composizione, i costumi, la pettinatura, le armature, lo datano in pieno in epoca longobarda. 

Poi dire che la scritta sia coeva o di più o meno posteriore non è dato. 


Inviato

Mi sono espresso troppo sinteticamente : per antecedente ad Agilulfo, intendevo un oggetto risalente al tempo tra Autari ed Alboino, che essendo prezioso, possa essere stato reimpiegato come dono .


Inviato

Stilisticamente la lamina presenta una compenetrazione con l'arte bizantina che l'arte longobarda delle prime generazioni immigrate non aveva. 

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