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Le valute europee comunitarie dall'origine ad oggi


Risposte migliori

Questa è una piccola guida-discussione per chi volesse cimentarsi in una collezione tematica di monete e/o banconote europee comunitarie, cioè delle valute degli stati della Comunità Europea, e volendo anche di altre che indirettamente ci hanno a che fare.

Il criterio fondamentale di questa raccolta è ovviamente lo stabilire con precisione cosa sia "comunitario" e cosa no. Personalmente intendo il termine nel suo significato più ampio, nel senso che oltre all'Euro, alle ex-valute degli stati oggi nell'unione monetaria e quelle degli stati UE che non ne fanno attualmente parte per me sono in qualche modo considerabili comunitarie anche le valute dei territori dipendenti e altre di cui parlerò.

Secondo criterio fondamentale è stabilire da che epoca esatta cominci l'ambito comunitario, e qui a mio avviso le possibilità sono sostanzialmente due. Se si prende come "anno zero" l'inizio del processo d'integrazione europea (con la Dichiarazione Schuman del 9 maggio 1950), che istituzionalmente ebbe la sua forma iniziale nella CECA (Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio, in vigore dal 23 luglio 1952) l'anno sarebbe il 1950 o 1952, mentre se si parte dalla fondazione della CEE (Comunità Economica Europea, in vigore dal 1 gennaio 1958) l'anno è il 1958. Quale dei due seguire? Secondo me sarebbe più corretto il primo (anno 1950 o 1952, fra i due non cambia collezionisticamente nulla) perchè per motivi che ho spiegato nel dettaglio altrove (*) la Dichiarazione Schuman e la CECA rappresentano ben più della semplice istituzione di un'autorità e un mercato comune ma furono atti fondamentali che cambiarono il corso della storia europea.

 

Al 1950 la situazione esatta quanto a valute metropolitane era questa:

- Francia: Franco francese. All'epoca il nord dell'Algeria era parte integrante del territorio francese, quindi il Franco algerino (nel contante in corso al 1950 e fino all'indipendenza dell'Algeria nel 1962) era di fatto una valuta comunitaria.

- Germania ovest: Marco tedesco.

- Italia: Lira.

- Paesi Bassi: Fiorino.

- Belgio: Franco belga.

- Lussemburgo: Franco lussemburghese.

Caso particolare è quello del Protettorato della Saar (1947 - 1957) che come valuta ufficiale ebbe il Marco della Saar dal 1947 al 1954 e poi il Franco della Saar dal 1954 al 1959 (le monete apposite continuarono a circolare ancora per due anni dopo il ritorno alla Germania): la Saar era formalmente un protettorato francese e non costituiva formalmente territorio comunitrario, ma se si adotta il criterio estensivo la sua valuta era indirettamente comunitaria in quanto emessa dalla Francia. Altro caso particolare è quello dell'Amministrazione Fiduciaria Italiana in Somalia (1950 - 1960) per cui vale la stessa considerazione generale.

Al 1950 Francia e Paesi Bassi avevano e hanno tutt'ora territori dipendenti per cui si emettevano ed emettono valute specifiche (o versioni grafiche varianti fatte per la circolazione locale), il Belgio ne aveva. Stando al criterio estensivo anche queste valute coloniali erano e sono indirettamente comunitarie.

 

Nel 1973 avviene il primo allargamento della Comunità europea, con l'adesione di Regno Unito, Danimarca e Irlanda. I primi due hanno dipendenze dotate quasi tutte di valute specifiche (o versioni grafiche varianti fatte per la circolazione locale), col caso particolare di Gibilterra, unica dipendenza britannica formalmente parte anche della Comunità europea. La sterlina di Gibilterra è dunque una valuta comunitaria.  

Segue nel 1981 l'allargamento alla Grecia e nel 1986 entrano Spagna e Portogallo. Al 1986 la Spagna non aveva più dipendenze, mentre c'è il caso particolare del Portogallo che fino al 1999 amministrava Macao. A partire dal nuovo statuto del 1976 questa antica colonia divenne territorio cinese sotto amministrazione portoghese ma la sua valuta locale, la Pataca, era indirettamente comunitaria in quanto emessa dall'amministrazione portoghese. Oggi l'emissore della Pataca in moneta è il governatorato della Regione Amministrativa Speciale di Macao, quindi la Cina, mentre il vecchio emissore portoghese della cartamoneta Pataca, il Banco Nacional Ultramarino, è autorizzato dalla Cina a continuare a stampare banconote, che dunque sono indirettamente comunitarie in quanto emesse da un'istituto statale portoghese.  

Nel 1995 avviene l'adesione di Austria, Svezia e Finlandia, nel 2004 di Cipro, Malta, Ungheria, Polonia, Slovacchia, Lettonia, Estonia, Lituania, Repubblica Ceca e Slovenia, nel 2007 di Romania e Bulgaria, nel 2013 della Croazia.

Naturalmente dal 1999 (e dal 2002 quanto a contante unitario) la valuta comunitaria per eccellenza è l'Euro.

 

________________________________________________________

(*) Si veda il post iniziale di questo thread: https://www.lamoneta.it/topic/149302-i-simboli-europei-sulle-monete/

 

Modificato da ART
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Excursus Molto interessante e soprattutto utile. Grazie.

Mi domando pero’  fino a che punto sia corretto estendere la nozione di moneta comunitaria ai territori amministrati. 

Ad esempio la ‘pataca’ di Macao resta una valuta locale e mai potrebbe essere considerata comunitaria solo perche emessa sotto l’egida dell’amministrazione portoghese

di valute comunitarie ne esiste solo una: l’euro emessa dalla BCE 

mentre territori amministrati e parte di stati comunitari possono avere loro valute che pero’ non possono definirsi comunitarie e hanno circolazione ristretta a quel territorio specifico 

Modificato da numa numa
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13 ore fa, numa numa dice:

Mi domando pero’  fino a che punto sia corretto estendere la nozione di moneta comunitaria ai territori amministrati.

Tutto dipende da come s'interpreta il termine "comunitario", che sinteticamente viene definito dai dizionari come "relativo alla comunità", specificamente anche a quella europea. Così come molti collezionisti di Italia non si limitano solo alle emissioni per il territorio metropolitano ma anche a ex-colonie, occupazioni e amministrazioni varie (come l'AFIS o la concessione di Tien-tsin), perchè comunque relative all'Italia, in questo thread ho proposto una concezione comunitaria più estesa, che comprende oltre all'euro anche tutto quanto abbia a che fare con i singoli stati membri della Comunità europea dalla sua nascita ad oggi. Per quello nel titolo ho parlato di "valute europee comunitarie", al plurale (in effetti forse sarebbe stato più corretto parlare di "le valute nella Comunità europea").

 

11 ore fa, Arka dice:

Questo post conferma quello che dico sempre: la Numismatica permette a tutti un percorso particolare e sempre interessante.

E' vero, ci sono molti modi interessanti di concepire una collezione. Lo trovo uno degli aspetti più affascinanti della numismatica stessa.

 

11 ore fa, Arka dice:

Bravo @ART.

 

13 ore fa, numa numa dice:

Excursus Molto interessante e soprattutto utile. Grazie.

 

Grazie a voi dell'apprezzamento, avevo in mente già da tempo di scrivere questo thread ma esitavo perchè dubitavo potesse interessare davvero. 

Modificato da ART
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