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  • 3 mesi dopo...
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Rimanendo in tema Venezuela, a questo link c'è il podcast di un programma radiofonico che parla sinteticamente di un interessante argomento storico: "Simòn Bolivar e il tentativo di introdurre le banconote in Venezuela".

https://www.radio24.ilsole24ore.com/programmi/la-storia-e-la-memoria/puntata/simon-bolivar-tentativo-introdurre-142255-gSLAFXLnaC

Modificato da ART
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Il 7/9/2020 alle 00:25, ART dice:

Rimanendo in tema Venezuela, a questo link c'è il podcast di un programma radiofonico che parla sinteticamente di un interessante argomento storico: "Simòn Bolivar e il tentativo di introdurre le banconote in Venezuela".

https://www.radio24.ilsole24ore.com/programmi/la-storia-e-la-memoria/puntata/simon-bolivar-tentativo-introdurre-142255-gSLAFXLnaC

Grazie Art, ho trovato interessante l'argomento. So che sei uno strenuo apologeta dell'euro mentre tu conosci le mie perplessità, quindi sono consapevole che sto per sollevare un vespaio... :rolleyes: ma volevo sapere la tua opinione sul succo dell'analisi fatta dalla professoressa che parla (Paola Laura Gorla).

Prima riporto il brano del "Manifiesto de Cartagena" dove Bolìvar parla del tentativo di introduzione della cartamoneta (in spagnolo...):

manifiesto.jpg.c439a29e0058f5672230020a829e9d42.jpg

In poche parole, la Gorla sostiene che, a differenza della moneta metallica che ha un valore intrinseco, la cartamoneta ha un valore fiduciario, quindi per essere accettata richiede che vi sia un rapporto di fiducia tra l'utente e l'istituzione emittente (in pratica il cittadino e lo Stato). E fin qui nulla di nuovo. Poi però si spinge oltre considerando che, siccome l'accettazione di un mezzo di scambio privo di valore intrinseco (oro/argento) necessita di un accordo tra due controparti (chi paga e chi riceve), una valuta cartacea, per avere successo, deve essere supportata da una identità comune, una appartenenza condivisa ad una entità sovra-individuale (un "popolo", una "nazione"...). Infine conclude che l'introduzione della cartamoneta in Venezuela fallì perché non era stato creato ancora un senso di appartenenza ad una comunità: Bolivar fallì l'introduzione della cartamoneta perché non aveva ancora creato i venezuelani.

In questi giorni si fa un gran parlare di aderire o meno al MES per accedere ai finanziamenti a scopo sanitario. Molti i contrari, per ragioni di diffidenza verso le istituzioni europee (e qui evidentemente manca il rapporto di fiducia di alcuni cittadini europei con le istituzioni). Ma la questione più profonda è che, forse, l'euro è stato introdotto in un tessuto sociale privo di una identità europea. Si è forse creduto di poter invertire l'ordine dei fattori e di riuscire a creare un'identità comunitaria attraverso l'imposizione di una moneta, anziché poggiare l'unità monetaria su un tessuto sociale identitario? Cosa ne pensi?

?

 

P.S. La cartamoneta di cui si parla dovrebbe essere questa (fonte http://www.banknote.ws/COLLECTION/countries/AME/VEN/VEN-REP.htm#Second Issue) :

 VEN0004o.jpg

VEN0002o.jpg

VEN0004A2o.jpg

VEN0005o.jpg

eccetera...

Modificato da Orodicarta

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11 ore fa, Orodicarta dice:

In poche parole, la Gorla sostiene che, a differenza della moneta metallica che ha un valore intrinseco, la cartamoneta ha un valore fiduciario, quindi per essere accettata richiede che vi sia un rapporto di fiducia tra l'utente e l'istituzione emittente (in pratica il cittadino e lo Stato). E fin qui nulla di nuovo. Poi però si spinge oltre considerando che, siccome l'accettazione di un mezzo di scambio privo di valore intrinseco (oro/argento) necessita di un accordo tra due controparti (chi paga e chi riceve), una valuta cartacea, per avere successo, deve essere supportata da una identità comune, una appartenenza condivisa ad una entità sovra-individuale (un "popolo", una "nazione"...). Infine conclude che l'introduzione della cartamoneta in Venezuela fallì perché non era stato creato ancora un senso di appartenenza ad una comunità: Bolivar fallì l'introduzione della cartamoneta perché non aveva ancora creato i venezuelani.

In questi giorni si fa un gran parlare di aderire o meno al MES per accedere ai finanziamenti a scopo sanitario. Molti i contrari, per ragioni di diffidenza verso le istituzioni europee (e qui evidentemente manca il rapporto di fiducia di alcuni cittadini europei con le istituzioni). Ma la questione più profonda è che, forse, l'euro è stato introdotto in un tessuto sociale privo di una identità europea. Si è forse creduto di poter invertire l'ordine dei fattori e di riuscire a creare un'identità comunitaria attraverso l'imposizione di una moneta, anziché poggiare l'unità monetaria su un tessuto sociale identitario? Cosa ne pensi?

Quesito molto interessante.

Sinteticamente penso che per la questione moneta il discorso sia un po' più complesso della semplice faccenda identitaria, ma a volerla vedere in questo modo se l'euro è stato introdotto e regge fin troppo bene vuol dire che da quel lato forse la situazione dell'identità europea non è così catastrofica come si poteva immaginare. Di certo non esiste un'identità europea classicamente detta, definibile "nazionale", ma evidentemente ne esiste una di altro tipo, un "senso della comunità" se così vogliamo chiamarlo, con una consapevolezza più o meno profonda che per quanti difetti possa avere l'attuale apparato europeo senza di esso si starebbe molto peggio, come storia insegna. Di certo l'unità europea è stata messa a durissima prova in questi ultimi anni, spesso a sproposito (qualcuno pretendeva che l'UE funzionasse con l'efficienza di una federazione senza esserlo), ma se vai a vedere i sondaggi sull'euro salta fuori che in tutti gli stati che lo adottano la maggioranza della popolazione ne è soddisfatta. Questo, al netto del fiume di palle che in vari Stati ci hanno raccontato sopra per anni (come dimenticare, giusto per i più comuni esempi italiani, "l'euro di Prodi che ci ha rovinati" e l'Euro nato nel 2002 che ha fatto aumentare i prezzi?), è un risultato notevole per un'unione monetaria che non coincide con una politica.

Bisogna anche tener presente che l'unione monetaria non è nata "ieri pomeriggio" ma è il frutto di un processo iniziato di principio negli anni '50, quando dal punto di vista valutario l'Europa era una specie di colonia USA, e concretamente il decennio successivo: fin dagli albori dell'attuale processo d'integrazione (ma anche da prima, vedasi l'Unione Monetaria Latina o la meno nota Unione Monetaria Scandinava) in Europa si era sentita la necessità di ordine nel commercio e nella valuta, di farla finita per quanto possibile con quell'anarchia di cui molti si lamentavano fin dai tempi di Gasparo Scaruffi. Scorrendo indetro nel tempo si può dire che l'euro stesso in qualche modo sia un elemento d'identità europea.

Modificato da ART

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43 minuti fa, ART dice:

Quesito molto interessante.

Sinteticamente penso che per la questione moneta il discorso sia un po' più complesso della semplice faccenda identitaria, ma a volerla vedere in questo modo se l'euro è stato introdotto e regge fin troppo bene vuol dire che da quel lato forse la situazione dell'identità europea non è così catastrofica come si poteva immaginare. Di certo non esiste un'identità europea classicamente detta, definibile "nazionale", ma evidentemente ne esiste una di altro tipo, un "senso della comunità" se così vogliamo chiamarlo, con una consapevolezza più o meno profonda che per quanti difetti possa avere l'attuale apparato europeo senza di esso si starebbe molto peggio, come storia insegna. Di certo l'unità europea è stata messa a durissima prova in questi ultimi anni, spesso a sproposito (qualcuno pretendeva che l'UE funzionasse con l'efficienza di una federazione senza esserlo), ma se vai a vedere i sondaggi sull'euro salta fuori che in tutti gli stati che lo adottano la maggioranza della popolazione ne è soddisfatta. Questo, al netto del fiume di palle che in vari Stati ci hanno raccontato sopra per anni (come dimenticare, giusto per i più comuni esempi italiani, "l'euro di Prodi che ci ha rovinati" e l'Euro nato nel 2002 che ha fatto aumentare i prezzi?), è un risultato notevole per un'unione monetaria che non coincide con una politica.

Bisogna anche tener presente che l'unione monetaria non è nata "ieri pomeriggio" ma è il frutto di un processo iniziato di principio negli anni '50, quando dal punto di vista valutario l'Europa era una specie di colonia USA, e concretamente il decennio successivo: fin dagli albori dell'attuale processo d'integrazione (ma anche da prima, vedasi l'Unione Monetaria Latina o la meno nota Unione Monetaria Scandinava) in Europa si era sentita la necessità di ordine nel commercio e nella valuta, di farla finita per quanto possibile con quell'anarchia di cui molti si lamentavano fin dai tempi di Gasparo Scaruffi. Scorrendo indetro nel tempo si può dire che l'euro stesso in qualche modo sia un elemento d'identità europea.

Grazie della risposta, sapevo che mi avresti dato un punto di vista radicalmente in contrasto con il mio (e questo è il bello no?!) e non mi sembra il caso di controbattere sui vari punti in cui siamo in disaccordo. Oltretutto siamo già molto fuori tema...

Diciamo che alla fine la risposta vera e propria alla mia domanda l'hai data nell'ultima frase: "Scorrendo indetro nel tempo si può dire che l'euro stesso in qualche modo sia un elemento d'identità europea." Quindi secondo te l'introduzione della moneta unica è stata in qualche modo un impulso alla costruzione di un'identità continentale. In pratica, invertendo il nesso di causalità tra identità e valuta. Ecco, su questo punto vorrei darti la mia opinione (ma tanto già la immagini, vero? ?).

Come dici giustamente, l'euro ha retto bene ai vari traumi degli ultimi decenni, ma questa resilienza non è stata senza prezzo, come ben sappiamo. C'è chi ha pagato quel prezzo molto più di altri, non solo a livello nazionale, ma anche all'interno delle singole nazioni, e la moneta ha retto a scapito dell'economia reale. Penso che l'euro, lungi dal favorire una identità comune, abbia determinato una frattura trasversale tra chi ne ha tratto beneficio e chi ne ha pagato i costi. E le destre populiste sono state più abili a cavalcare questo malcontento guadagnando praterie politiche. In sintesi, l'euro avrebbe ostacolato, forse irrimediabilmente, il processo di coesione sociale sia a livello nazionale che europeo. Che poi è quello che succede puntualmente quando le disuguaglianze si accentuano. A mio parere, se l'integrazione europea avesse seguito lo spirito originario degli anni '50 (integrazione sociale, culturale, dei diritti e delle istituzioni politiche in primis e solo dopo finanziaria) l'Europa sarebbe, oggi, di gran lunga più unita, identitaria e forte.


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1 ora fa, Orodicarta dice:

Diciamo che alla fine la risposta vera e propria alla mia domanda l'hai data nell'ultima frase: "Scorrendo indetro nel tempo si può dire che l'euro stesso in qualche modo sia un elemento d'identità europea." Quindi secondo te l'introduzione della moneta unica è stata in qualche modo un impulso alla costruzione di un'identità continentale. In pratica, invertendo il nesso di causalità tra identità e valuta. ?

Non esattamente. La formazione dell'dentità è una faccenda complessa e io, come avevo accennato all'inizio della mia risposta, credo che con la questione valuta in realtà ci azzecchi poco. Siamo un po' sull'astratto, comunque per capirci, l'euro non ha contribuito alla costruzione di un'identità continentale ma nè è esso stesso parte. Semplicemente ne è una manifestazione.

 

1 ora fa, Orodicarta dice:

Come dici giustamente, l'euro ha retto bene ai vari traumi degli ultimi decenni, ma questa resilienza non è stata senza prezzo, come ben sappiamo. C'è chi ha pagato quel prezzo molto più di altri, non solo a livello nazionale, ma anche all'interno delle singole nazioni, e la moneta ha retto a scapito dell'economia reale. E le destre populiste sono state più abili a cavalcare questo malcontento guadagnando praterie politiche.

La moneta ha retto perchè è forte (nel senso di solida), e questo non a scapito ma a vantaggio dell'economa reale, che specialmente durante le crisi gravi di tutto ha bisogno tranne che di una valuta debole. Ricordo ad esempio l'Argentina nel 2018 in grossa difficoltà, con l'inflazione che ricomincava a decollare e lo spettro di un altro default come quello del 2014: fino a quel tempo qualche genialoide di casa nostra ancora urlava "Facciamo come l'Argentina!", farneticando di default volontari e uscita dall'unione monetaria. Erano gli stessi che qualche anno prima prevedevano l'imminente crollo dell'export italiano a causa dell'euro troppo forte, elemento che invece ha contribuito all'aumento della resilienza delle aziende italiane, col paese che segnava un record dopo l'altro nelle esportazioni. Non possiamo scrivere papiri, ma è per capirci della relatività dei danni che l'euro avrebbe provocato all'economia reale.

 

1 ora fa, Orodicarta dice:

 E le destre populiste sono state più abili a cavalcare questo malcontento guadagnando praterie politiche. In sintesi, l'euro avrebbe ostacolato, forse irrimediabilmente, il processo di coesione sociale sia a livello nazionale che europeo. Che poi è quello che succede puntualmente quando le disuguaglianze si accentuano.

A mio avviso avere l'euro piuttosto che un'altra valuta c'entra poco con il processo di coesione sociale a livello nazionale o europeo, perchè quello dipende da molti fattori sia economici che soprattutto politici. E' chiaro che la sua parte d'influenza l'ha avuta, ma sempre al netto delle favolette e i deliri ideologico-politici mi pare che in sè non sia stata negativa. Un conto è la valuta che usi, da sola o in unione con altri, un conto sono le politiche economiche e le scelte strategiche che si attuano, da soli o in accordo con altri. Ho l'impressione che i veri danni li abbia fatti la politica, non la valuta.

 

1 ora fa, Orodicarta dice:

 A mio parere, se l'integrazione europea avesse seguito lo spirito originario degli anni '50 (integrazione sociale, culturale, dei diritti e delle istituzioni politiche in primis e solo dopo finanziaria) l'Europa sarebbe, oggi, di gran lunga più unita, identitaria e forte.

Se l'integrazione europea avesse seguito lo spirito originario degli anni '50 oggi l'UE sarebbe una federazione simile alla Svizzera o al Canada, e questi problemi non ce li dovremmo neanche porre. Fosse per me le cose sarebbero andate in modo diverso, credimi.

 

Modificato da ART
  • Grazie 1

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Sulle banconote venezuelane, e in minor misura su quelle colombiane ed equadoriane, sono comparsi nei decenni vari ritratti di Simon Bolìvar, il più celebre degli eroi sudamericani. Le figure sono spesso molto differenti fra loro, tanto che viene facilmente da chiedersi quale delle tante è la più fedele al personaggio, e con l'ultima serie di banconote del Venezuiela (quelle del "Bolìvar Soberano") ne è comparsa un'ennesima differente da tutte le precedenti. Si tratta di quello che viene considerato il ritratto uffciale di Bolìvar secondo il regime di Maduro, contestato insieme ad alcune misure adottate nel 2006 da Chavez: il cavallo che campeggia sullo stemma del paese, che prima andava senza motivi particolari verso destra, è stato voltato a sinistra, a dire dell'ex-presidente per rappresentare il "passo galoppante della rivoluzione bolivariana" propugnato dal suo governo. Come si nota dall'ultimo nastro in basso anche il nome ufficiale stesso del paese è cambiato, passando da "Republica de Venezuela" a "Republica Bolivariana de Venezuela". Come se non bastasse, alla bandiera nazionale è stata aggiunta una stella a rappresentare la Guyana Essequibo (parte del territorio della Guyana rivendicato dal Venezuela).

 

VEN0108ao.jpg       800px-Coat_of_arms_of_Venezuela_(1954-2006).svg.png   Original_Coat_of_arms_of_Venezuela.png

 

 

Modificato da ART
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9 ore fa, ART dice:

Sulle banconote venezuelane, e in minor misura su quelle colombiane ed equadoriane, sono comparsi nei decenni vari ritratti di Simon Bolìvar, il più celebre degli eroi sudamericani. Le figure sono spesso molto differenti fra loro, tanto che viene facilmente da chiedersi quale delle tante è la più fedele al personaggio, e con l'ultima serie di banconote del Venezuiela (quelle del "Bolìvar Soberano") ne è comparsa un'ennesima differente da tutte le precedenti. Si tratta di quello che viene considerato il ritratto uffciale di Bolìvar secondo il regime di Maduro, contestato insieme ad alcune misure adottate nel 2006 da Chavez: il cavallo che campeggia sullo stemma del paese, che prima andava senza motivi particolari verso destra, è stato voltato a sinistra, a dire dell'ex-presidente per rappresentare il "passo galoppante della rivoluzione bolivariana" propugnato dal suo governo. Come si nota dall'ultimo nastro in basso anche il nome ufficiale stesso del paese è cambiato, passando da "Republica de Venezuela" a "Republica Bolivariana de Venezuela". Come se non bastasse, alla bandiera nazionale è stata aggiunta una stella a rappresentare la Guyana Essequibo (parte del territorio della Guyana rivendicato dal Venezuela).

 

VEN0108ao.jpg       800px-Coat_of_arms_of_Venezuela_(1954-2006).svg.png   Original_Coat_of_arms_of_Venezuela.png

 

 

Mi pare che di "galoppante" ci sia solo l'inflazione!

Poi, guardando le differenze degli stemmi, noto che il cavallo "pre-bolivariano" andava avanti guardando indietro, forse un riferimento all'importanza della storia e del passato per il progresso. Il cavallo bolivariano, invece, va avanti a testa bassa.

Inoltre, la quantità e la varietà dei beni nelle cornucopie sono diminuite di molto.

Insomma, nel complesso uno stemma veritiero, quello nuovo..

Modificato da Orodicarta

  • 2 mesi dopo...
Inviato

Fonti locali riportate su internet pensano già alla dollarizzazione del Venezuela, stile Ecuador che fallì nel 2000 per non aver pagato i suoi debiti al Fondo Monetario e adottò il dollaro come valuta facendo sparire il sucre. Dollaro che persiste ancor oggi come valuta di conto e di scambio.

 

Several sources in Venezuela report that the government has been consulting with local banks about formalizing the use of U.S. dollars in the economy, and creating a dollar compensation chamber.

The strict Exchange Control established in 2003 has been gradually relaxed, and it is estimated that now some 80% of transactions are being carried in U.S. dollars. Banks do offer U.S. dollar products, and about 57% of new funds they capture are in that currency.

According to economist César Aristimuño the switch to U.S. dollars is due to the fact that because of the misguided government policies the bolívar soberano has lost the three essential purposes of a national currency: to be an account unit, a mean of payment and a storage of value. 

Source: Banca y Negocios, Caracas.

https://www.bancaynegocios.com/


Inviato
15 ore fa, heineken79 dice:

Fonti locali riportate su internet pensano già alla dollarizzazione del Venezuela, stile Ecuador che fallì nel 2000 per non aver pagato i suoi debiti al Fondo Monetario e adottò il dollaro come valuta facendo sparire il sucre. Dollaro che persiste ancor oggi come valuta di conto e di scambio.

 

Several sources in Venezuela report that the government has been consulting with local banks about formalizing the use of U.S. dollars in the economy, and creating a dollar compensation chamber.

The strict Exchange Control established in 2003 has been gradually relaxed, and it is estimated that now some 80% of transactions are being carried in U.S. dollars. Banks do offer U.S. dollar products, and about 57% of new funds they capture are in that currency.

According to economist César Aristimuño the switch to U.S. dollars is due to the fact that because of the misguided government policies the bolívar soberano has lost the three essential purposes of a national currency: to be an account unit, a mean of payment and a storage of value. 

Source: Banca y Negocios, Caracas.

https://www.bancaynegocios.com/

Mi sembra improbabile, mi domando come Maduro potrebbe mantenere il piglio anticolonialista e antiamericano della sua retorica se nel paese circolasse il dollaro... 


Inviato

O meglio se circolasse ufficialmente e soppiantando il bolìvar, perchè in realtà già circola.

  • Mi piace 1

Inviato
14 ore fa, ART dice:

O meglio se circolasse ufficialmente e soppiantando il bolìvar, perchè in realtà già circola.

? Giusta precisazione


  • 1 mese dopo...
Inviato

Una testimonianza dell’inizio del delirio...

 

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  • Grazie 1

Inviato

Ho bellissimi ricordi dei miei viaggi in Venezuela. Sono stato tre volte: nel 2000, 2008 e 2015 e ho sempre viaggiato in lungo e in largo con lo zaino in spalla e dormendo o in bettole o ospitato da gente del luogo, e nessuno mi ha mai aggredito o derubato. Fortuna mia? Può darsi, magari perché sembravo più povero di loro. Esagerazione della realtà? Può darsi...:pardon:


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Sei stato fortunato, hai fatto in tempo ad andarci quando la situazione non era catastrofica come oggi.

Modificato da ART

Inviato
7 ore fa, ART dice:

Sei stato fortunato, hai fatto in tempo ad andarci quando la situazione non era catastrofica come oggi.

Secondo me un'indicazione per capire meglio la dà il tizio di youtube, quando racconta della lezione di surf e del fatto che l'istruttore sia arrivato a mezzogiorno e sia sia seduto a bere la birra: forse siamo noi che eccediamo nel lato venale della vita e sacrifichiamo il benessere per il denaro. Se il tipo avesse davvero avuto fame, non si sarebbe comportato così, o quanto meno non avrebbe potuto sedersi a bere una birra (io, quando andai in Venezuela la prima volta, avevo talmente pochi soldi da spendere che la birra non la comprai mai!). Forse, semplicemente, ha quello che gli serve (aragoste a 50 cents??? ?) e non è disposto a sacrificare il suo tempo x di più. Altra indicazione: "il governo ha dato alle famiglie dei conigli da allevare e mangiare ma loro si sono affezionati": ti sembra che il discorao stia in piedi??? Se uno ha fame rinuncia forse a mangiare x coccolare il coniglio??? Inoltre, con l'inflazione che hanno, penso che non considerino più il denaro come un mezzo valido di scambio, avranno altre soluzioni.

Non sto dicendo affatto che in Venezuela vada tutto bene, anzi! È solo che bisogna stare attenti a giudicare le diverse situazioni utilizzando il nostro modo di vedere, che si basa su una situazione completamente diversa. E a semplificare per fare scalpore e guadagnare click su youtube...

Infine (poi chiudo il lungo sermone), quando partii x Caracas nel 2000, un mio amico mi disse: "sei matto? Ci sono 60 omicidi al giorno!" Quindi già all'epoca era la città più pericolosa al mondo, ma quello che ho visto io fu un'altra cosa..

Scusate il papiro, buona giornata.


Inviato (modificato)

Sì, non è neanche l'unico discorso che non sta in piedi nel video, ma che la situazione in Venezuela sia tragica non lo dice solo lui (con tutta la sua scarsa competenza). Le altre soluzioni per l'inflazione sono semplicemente che non si usa più la valuta locale, come in tutti questi casi. I conigli possono essere coccolati o mangiati quanto vogliamo, ma che un capo di governo arrivi a fare cose simili è già di per sè un chiaro segno che la situazione non è per niente normale, possibili esgerazioni a parte. La gente si arrabatta come può col mercato nero ed espedienti vari, insomma, si campa lo stesso ma non certo bene come prima del 2016.

Modificato da ART

  • 3 mesi dopo...
Inviato

E come prevedibile ecco arrivare anche le nuove banconote da 200.000, 500.000 e 1.000.000:

 

16153889076048e0eb4190c_1615388907_3x2_m


Inviato (modificato)
13 ore fa, ART dice:

E come prevedibile ecco arrivare anche le nuove banconote da 200.000, 500.000 e 1.000.000:

 

16153889076048e0eb4190c_1615388907_3x2_m

1 milione al cambio valgono circa 50 Centesimi di euro a quanto ho letto... sopratutto sembra che in Venezuela abbiano letteralmente così tanti debiti verso le altre tipografie che gli stampavano cartamoneta che ultimamente si siano rivolti ad una tipografia italiana. Questo per dare un esempio di che brutta bestia sia l’iperinflaizone. Hanno e stanno stampando tonnellate su tonnellate di cartamoneta. Chissà dove andranno a finire :(

Modificato da jaconico
Correzione

Inviato
3 ore fa, jaconico dice:

1 milione al cambio valgono circa 50 Centesimi di euro a quanto ho letto... sopratutto sembra che in Venezuela abbiano letteralmente così tanti debiti verso le altre tipografie che gli stampavano cartamoneta che ultimamente si siano rivolti ad una tipografia italiana. Questo per dare un esempio di che brutta bestia sia l’iperinflaizone. Hanno e stanno stampando tonnellate su tonnellate di cartamoneta. Chissà dove andranno a finire :(

A questi livelli è quasi un non senso parlare di cambio con queste monete superinflazionate, speriamo che la ditta italiana, si dia fatta pagare in euro anticipatamente..... 

Saluti 

TIBERIVS 

 


Inviato

Mi sa che siamo pronti x il nuovo Bolívar Imperial :cray:


Inviato (modificato)

Povero Bolìvar (il personaggio), riportato in continuazione su carta straccia che dura al massimo un anno...

Modificato da ART

  • 2 mesi dopo...
Inviato (modificato)

Circa un mese fa avevo calcolato per gioco che al cambio ufficiale euro - bolìvar un caffè alla macchinetta dove lavoro, 32 cent, mi sarebbe venuto a costare 1.200.000 bolivar tondi tondi. Ho ripetuto il calcolo ora e per raggiungere i 32 cent servono 1.400.000 bolìvar.

 

In questo recente servizio che parla della situazione in Venezuela e dell'introduzione della nuova banconota da 1 milione di bolìvar si può vedere in varie occasioni come avvengono i pagamenti, in dollari USA o bolìvar.

 

 

Modificato da ART

  • 2 settimane dopo...
Inviato (modificato)

In questo continuo getto di carta straccia è possibile distinguere le banconote stampate in Venezuela da quelle stampate in Russia. Dato che la Casa de la Moneda de Venezuela da sola non riesce a star dietro al fabbisogno gli amiconi di Maduro arrivano a dargli una mano.

Tonalità a parte hanno il filo di sicurezza diverso e quelle russe il numero di serie scritto più in grande. Un esempio a caso:

http://www.banknote.ws/COLLECTION/countries/AME/VEN/VENW2019-010000o.jpg   

http://www.banknote.ws/COLLECTION/countries/AME/VEN/VENW2019-010000-2o.jpg

Modificato da ART

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