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Risposte migliori

Inviato
3 minuti fa, skubydu dice:

 

contromarcavano le monete per indicarne la reale proprietà..... 

 

Credo servissero anche per altri scopi.


Inviato

Buongiorno a tutti

Non ho mai visto una moneta con il marchio del collezionista però trovo la cosa interessante. Non conosco i motivi di questa pratica, però oltre a dimostrare di essere il propritario della moneta dava forse prestigio alla collezione oppure si praticava  come metodo  antifurto. In caso di furto, se la moneta aveva il marchio era sicuramente più difficile utilizzarla o rivenderla. Poteva essere solo fusa. 

 

 


Inviato
9 minuti fa, eliodoro dice:

Tempo fa, passò questa moneta capuana:

2370898.m.jpg

Buongiorno a tutti, ma i numeri con l'inchiostro si possono togliere o sono indelebili


Inviato
1 minuto fa, Rocco68 dice:

Buongiorno a tutti, ma i numeri con l'inchiostro si possono togliere o sono indelebili

Mai vista una moneta dal vivo repertoriata in tal modo, non ne ho idea. 

 


Inviato

Le contromarche sono di vari tipi. Molte di queste sono interessanti, ma quelle che furono fatte solo per dimostrare l'appartenenza a una collezione continuano a non piacermi. Pensate sé ogni collezionista dovesse aggiungere il proprio marchio. Che disastro...

Arka

Diligite iustitiam

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Inviato

Come ben dice Arka ci sono vari tipi e motivi per marcare una moneta e le distinzioni sono necessarie. Per me rimane in qualsiasi caso un motivo di peggiorarne la conservazione al dì là dell'illustre proprietario della moneta, ovviamente se fatte per motivi storici particolari il pezzo può essere molto interessante da studiare e valutare. 


Inviato

Quello che più mi ha colpito, più che la contromarca, è stata la conservazione della moneta....

ai tempi la conservazione non era una prioritaria distorsione ... come oggi..( parlo per il mio campo di interesse che sono le antiche..)

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Inviato

Ricordo di aver avuto 6-7 anni fa' una piastra di Alessandro VIII ( la più comune ) con difronte al busto sul campo una piccola testa di lupo o R rovesciata. Se non ricordo male da Rcamil mi fu detto che era una contromarca fatta da alcuni argentieri di Roma. Faticai non poco a trovare un acquirente nonostante fosse un ottimo BB/SPL dato che molti la snobbavano proprio per la contromarca. Finalmente un collezionista laziale la trovo' interessante proprio per quel motivo. Io l'avevo comprata d'impulso senza valutare la marcatura che comunque abbastanza piccola non era troppo visibile. 


Inviato
17 minuti fa, skubydu dice:

Quello che più mi ha colpito, più che la contromarca, è stata la conservazione della moneta....

ai tempi la conservazione non era una prioritaria distorsione ... come oggi..( parlo per il mio campo di interesse che sono le antiche..)

Forse perché oggi non esistono più i collezionisti nel vero senso del termine, ma ci sono i cosiddetti "investitori" che di numismatica capiscono poco o nulla, che tristezza...

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Inviato
57 minuti fa, sixtus78 dice:

Ricordo di aver avuto 6-7 anni fa' una piastra di Alessandro VIII ( la più comune ) con difronte al busto sul campo una piccola testa di lupo o R rovesciata. Se non ricordo male da Rcamil mi fu detto che era una contromarca fatta da alcuni argentieri di Roma. Faticai non poco a trovare un acquirente nonostante fosse un ottimo BB/SPL dato che molti la snobbavano proprio per la contromarca. Finalmente un collezionista laziale la trovo' interessante proprio per quel motivo. Io l'avevo comprata d'impulso senza valutare la marcatura che comunque abbastanza piccola non era troppo visibile. 

Capisco : esperienza negativa ma ‘esempio riportato da Aemilianus e’ invece positivo e ha probabilmente aggiunto valore al pezzo


Inviato

Certo a una moneta da 5 euro la contromarca collezionistica dà un valore aggiunto, ma a una da 1000 ne toglie di sicuro.

Arka

Diligite iustitiam

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Inviato

Complici le ferie mi era sfuggita questa interessante discussione.

Va ovviamente premesso che andare troppo indietro nella ricerca del pedigree di una moneta risulta complicato perchè in aste e vendite datate non vi erano le immagini delle monete quindi fare un confronto risulta difficile se non impossibile ovviamente quando la moneta non è accompagnata da cartellino.

In passato, più che per curiosità che per vero interesse mi sono imbattuto in un pedigree a mio avviso importante di una mia moneta. Partiamo da lontano... Precisamente dal catalogo della collezione Fusco edito nel 1882. A pagina 160 dello stesso leggiamo: image.png.baa6e92febc61821224bb15f9f50d482.png

Ho evidenziato il n°3 perchè è la moneta oggetto del post. Questa moneta è riferita al n° 3 della tavola IV di un lavoro del Fusco. Precisamente si tratta dell'opera "Intorno alle zecche ed alle monete battute nel Reame di Napoli da re Carlo VIII di Francia" opera di Giovan Vincenzo Fusco edita a Napoli nel 1846. Tra l'altro nella stamperia del Fibreno. Quest'ultimo è un fiume che si trova vicino la mia casa natale e dove spesso andavo a pescare la famosa trota macrostigma... ma non divaghiamo.

Trovato questo riferimento sono andato a vedere la moneta descritta nel 1846: image.png.17198132b79085e255ea66595b8e0c95.png

ma la curiosità è che la moneta è riportata per la zecca di Capua. Infatti sarà successivo a quest'opera l'intervento del Lazari che interpreterà correttamente la legenda al R/ di questa moneta. Ma passiamo a vederne il disegno (Tav. IV, n°3) del Fusco:   

 image.png.f9926d91293d47bed25f1785cdfa4a67.png

Eccoci quindi di fronte al disegno della moneta.

Ora passiamo al 1999, precisamente al listino di vendita 1° semestre 1999 dello studio numismatico Baranowsky, lotto 475 (per chi ha il catalogo può osservare che le immagini di questa moneta sono state scambiate con quelle di un pari cavallo di Sulmona trovando quindi al n°475 il D/ del cavallo di Sora abbinato al R/ del cavallo di Sulmona ed al lotto 477 il D/ del cavallo di Sulmona abbinato al R/ del cavallo di Sora).

Di seguito la moneta in vendita con le immagini corrette:

image.png.7a763469e8317a8ba1557ddbdcfe730e.png

Ovviamente si tratta di una foto in B/N di scarsa qualità però già qualcosa appare evidente... Dal listino è passato poi nelle mie mani ed ecco la moneta "a colori":

image.png.e6f3d8deb7c73ad9c71c42ed2593d43f.png

Che da un confronto risulta essere quella disegnata nella tavola del 1846, presente nella collezione Fusco nel 1882. Presente anche in un catalogo Alfa - monete regionali alla voce Sora (ma non lo riesco a ritrovare... troppi libri), nel listino di vendita Baranowsky ed ora nella mia collezione.

image.png.d05b80de66417bff2c08c0371da90847.png

Scusate se mi sono dilungato ma volevo sottolineare che anche una piccola moneta di rame può avere un suo illustre pedigree...

 

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Inviato

Le contromarche possono essere interessanti dal punto di vista storico. Anche se comunque in un certo senso rovinano la moneta dato che ne modificano l'aspetto originario. 


Inviato
1 ora fa, Arka dice:

Certo a una moneta da 5 euro la contromarca collezionistica dà un valore aggiunto, ma a una da 1000 ne toglie di sicuro.

Arka

Diligite iustitiam

Non sono cosi sicuro Arka

dipende - ripeto - dall’importanza della contromarca. Ho visto una prova in rame di doppio testone di Francesco II di Mantova con un piccolo giglio ( probabilmente Farnese) assolutamente non deturpante. In un’emissione conosciuta probabilmente in un ristretto, se non ristrettissimo,  numero di esemplari, pensi davvero venga considerata come una diminuzione di valore ? 

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Inviato

Nel caso di monete uniche o conosciute in pochi esemplari va bene anche un buco, l'appicagnolo, una contromarca, una condizione liscia... Vedeste le mie monete di Padova, quelle rare... ?

Arka

Diligite iustitiam

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Inviato

Ecco invece personalmente glj appicagnoli - anche su monete particolarmente rare / proprio non li digerisco ... so che alcuni collezionisti di papali li apprezzano ma per me snaturano la moneta ...

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Inviato
10 ore fa, Sirlad dice:

Forse perché oggi non esistono più i collezionisti nel vero senso del termine, ma ci sono i cosiddetti "investitori" che di numismatica capiscono poco o nulla, che tristezza...

Dai QUALCuno esiste ... ?

skuby


Inviato
14 ore fa, numa numa dice:

Ecco invece personalmente glj appicagnoli - anche su monete particolarmente rare / proprio non li digerisco ... so che alcuni collezionisti di papali li apprezzano ma per me snaturano la moneta ...

Credo che la motivazione alla base sia il concetto di moneta che il collezionista ha in mente.

Chi vede la moneta come oggetto d'arte, e chi lo vede come oggetto storico. I primi prediligeranno il FDC, i secondi le contromarche e gli appiccagnoli. Personalmente appartengo alla seconda categoria, anche se i primi son certo in maggioranza... e ovviamente non v'è alcun giudizio di valore nel far parte dell'una o dell'altra categoria: gli speculatori sono un'altra cosa ancora.


Inviato
4 minuti fa, miza dice:

Ciao

Sapevo  che il Re, V.E.III era un grande collezionista, ma 28 armadi in netallo per contenere l'intera collezione sono veramente tanti. 

Interessante articolo. 

Saluti

Pensa che i volumi del Corpus nummorum Italicorum, sono venti senza la monetazione siciliana

  • Grazie 1

Inviato
29 minuti fa, eliodoro dice:

Pensa che i volumi del Corpus nummorum Italicorum, sono venti senza la monetazione siciliana

Dovevano essere 24 o 25 comprendenti anche le zecche italiane all ‘estero e i possedimenti. Senza contare poi i numerosissimi acquisti successivi alla redazione dei volumi


Inviato
6 minuti fa, numa numa dice:

Dovevano essere 24 o 25 comprendenti anche le zecche italiane all ‘estero e i possedimenti. Senza contare poi i numerosissimi acquisti successivi alla redazione dei volumi

Soprattutto, ancora oggi essenziali. Non esiste ricerca, almeno per la monetazione napoletana, che prescinda da una consultazione del Corpus

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Inviato

Nel CNI ci sono tutti gli esemplari del re acquisiti fino al momento della stesura, ma anche esemplari di altre collezioni pubbliche o private che mancavano alla collezione reale.

Arka

Diligite iustitiam


Inviato
2 ore fa, Arka dice:

Nel CNI ci sono tutti gli esemplari del re acquisiti fino al momento della stesura, ma anche esemplari di altre collezioni pubbliche o private che mancavano alla collezione reale.

Arka

Diligite iustitiam

Corretto

soprattutto quelli appartenenti ad altre collezioni. Quelli mancanti alla collezione Reale comunque sono una buona minoranza visto che la Reale aveva quasi tutto ?


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