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IGNORED

Nuovi problemi in tavola ?


ARES III

Risposte migliori

Leggendo questo articolo mi sono venuti alcuni dubbi:

1- quanto siamo consapevoli di ciò che mettiamo in tavola ?

2- quanto siamo tutelati dalle istituzioni nazionali e comunitarie ?

3- quanti scandali agroalimentari sono stati messi in sordina in Europa, in Italia e nel resto del mondo?

4- siamo sicuri di volere nuove preoccupazioni ?

Come sempre, ogni cosa deve essere soppesata tra vantaggi e svantaggi, speriamo che la tutela della salute, oltre che quella delle imprese nostrane (italiane ed europee) siano state prese in considerazione. Buona lettura.

Sos a tavola per l’accordo Ue-Mercosur

27 giugno 2019

Sos a tavola per l’accordo Ue-Mercosur

E’ allarme sicurezza a tavola con l’accordo tra l’Unione Europea ed i Paesi del mercato comune dell’America meridionale di cui fanno parte Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay (Mercosur) su alcuni dei quali gravano pesanti accuse per i pesanti rischi alimentari e per lo per sfruttamento del lavoro minorile per prodotti che arrivano anche in Italia secondo il Dipartimento del lavoro Usa. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento al Vertice tra i Commissari europei e le controparti del Mercosur per la chiusura del negoziato.

Dopo il più grande scandalo mondiale sulla carne avariata che ha coinvolto il Brasile a preoccupare è il via libera all’’ingresso nei confini europei di un contingente agevolato di 99mila tonnellate di carne bovina ma anche – sottolinea la Coldiretti – un quantitativo di 90000 tonnellate di pollame con gravi preoccupazioni per l’aspetto sanitario. Vale la pena ricordare che il manzo refrigerato e il pollame dal Brasile si sono classificati, per i casi di Escherichia Coli-Shigatoxin, nella top ten dei cibi piu’ pericolosi per il numero di allarmi alimentari che hanno fatto scattare in Italia nel 2018 secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Rassf. In Brasile dall’inizio dell’anno – aggiunge la Coldiretti – sono stati approvati ulteriori 211 pesticidi molti dei quali sono vietati in Europa. 

Ma i Paesi del Mercosur – continua la Coldiretti – hanno chiesto concessioni nel settore dello zucchero che potrebbero aumentare le difficoltà della produzione comunitaria e lo stesso discorso vale per il riso e per gli agrumi per i quali si temono problemi fitosanitari dai prodotti provenienti dagli stati sudamericani contaminati da Black-spot o Macchia nera, una malattia non presente in Europa dove rischia così di diffondersi con effetti disastrosi.

Peraltro nel negoziato – denuncia la Coldiretti – è tutelato meno del 10% delle specialità Made in Italy con un via libera di fatto ai prodotti del Made in Italy taroccato particolarmente fiorente su quei mercati.

“E’ necessario che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri, garantendo che dietro gli alimenti in vendita sugli scaffali ci sia un analogo percorso di qualità che riguarda l’ambiente, il lavoro e la salute” ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “il settore agricolo non deve diventare merce di scambio degli accordi internazionali senza alcuna considerazione del pesante impatto sul piano economico, occupazionale e ambientale sui territori.”

https://www.coldiretti.it/economia/sos-tavola-laccordo-ue-mercosur

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  • 2 settimane dopo...
Il 23/7/2019 alle 10:58, ARES III dice:

1- quanto siamo consapevoli di ciò che mettiamo in tavola ?

 

E' un argomento che sto approfondendo da un po' di tempo, e sto scoprendo cose davvero inquietanti.

Più ci studio sopra e più mi pare che il problema vero non siano gli accordi commerciali con questo o quel paese / comunità (che se i controlli fossero davvero rigorosi non costituirebbero in ogni caso un problema) ma che tutta la filiera del cibo, in generale, non sia messa molto bene, tra frodi di ogni genere fatte a ogni livello (dai produttori/importatori ai distributori), controlli di sicurezza scarsi e spesso blandi, schifezze chimiche dannose in molti cibi, certificazioni "inventate" ( ci avevo aperto sopra questo thread https://www.lamoneta.it/topic/177408-non-sarà-che-ci-hanno-pigliati-ben-bene-per-i-fondelli/  ) e campagne di marketing a dir poco criminali.

Ho la netta impressione che la consapevolezza generale sia molto scarsa, e di conseguenza molto scarse sono le misure che si possono realmente prendere a propria tutela (a parte la conoscenza). In Italia poi c'è tutta una costruzione propagandistica in cui si vuol far credere che il prodotto italiano è per divina grazia automaticamente superiore e più sicuro di qualunque altro, con la proliferazione negli ultmi anni di un nazionalismo demenziale in cui tutto è buono e sicuro solo se è "100% italiano". Per cui bisogna mangiare solo italiano, indicato con bandierine e scritte ovunque, boicottando tutto il resto come fosse soltanto sterco. L'altro pretesto per questo poco saggio comportamento è che tanto "ci sono un sacco di controlli, e poi i controlli italiani sono i migliori" ecc. ecc. Si tratta di espedienti inventati per cercare di distorcere il libero mercato, che vanno a discapito innanzitutto proprio della nostra sicurezza: prodotti italianissimi quanto assai discutibili per quello che contengono e/o come vengono lavorati diventano automaticamente ottimi per il solo fatto di essere italiani.

In tale ambito rientra anche questo allarmismo della Coldiretti: vade retro accordi per facilitare il commercio di prodotti dubbia sicurezza (rischiando di consumare meno "Made in Italiy", che è la loro vera preoccupazione alla faccia della libertà di commercio e scelta), benchè la carne prodotta in Italia non sia affatto di alta qualità, proveniente all'80% da allevamento intensivo.

Di solito a questo punto qualcuno mi urla di essere un "traditore antipatriottico". A parte che io coi miei soldi ci compro quello che voglio dove voglio, dobbiamo stare attenti a non fare troppo i furbi, perchè se cominciassero anche tutti gli altri a ragionare così voglio proprio vedere come faremmo ad esportare il nostro amato made in Italy.

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  • 1 anno dopo...

Il 2021 porta una novità positiva nel campo del cercare di mangiare senza sorprese: dal 1° gennaio di quest'anno entra in vigore il nuovo Regolamento UE per la produzione e l’etichettatura dei Prodotti Biologici, che comporta un fatto positivo. Viene spiegato bene in questo articolo della Rivista DGA:  https://www.rivistadga.it/wp-content/uploads/sites/34/2018/12/Mauro-agricoltura-biologica.pdf

Estratto:

Importazioni (artt.44-49). Nell’ottica di rafforzare la fiducia del consumatore, il precedente principio di equivalenza è stato sostituito con quello di conformità. La scelta imporrà ai Paesi importatori di adottare un sistema normativo il cui contenuto e campo di applicazione sia il medesimo di quello previsto nell’UE. In altri termini, perché un prodotto coltivato in uno Stato extra UE possa essere importato con l’etichetta «bio» non sarà più necessario un riconoscimento della Commissione attestante che nello Stato di provenienza si seguano tecniche di coltivazione analoghe; bensì, quel Paese dovrà aver introdotto norme identiche a quelle previste dalla legislazione UE, non esclusi i controlli. In tal modo, si protegge la credibilità del sistema europeo che potrebbe, invece, essere compromessa da prodotti importati marchiati come biologici che, tuttavia, seguono differenti disciplinari di produzione o, comunque, sono sottoposti a verifiche meno rigorose.

Questa era una misura attesa che renderà più difficile importare bio farolocco dall'estero (da fuori UE). 

Modificato da ART
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Il 23/7/2019 alle 10:58, ARES III dice:

1- quanto siamo consapevoli di ciò che mettiamo in tavola ?

Molto poco, da quanto ho potuto constatare parlandone un po' in giro. A tal proposito consiglio vivamente la lettura di questi due libri: https://www.macrolibrarsi.it/autori/_christophe-brusset.php

 

Il 23/7/2019 alle 10:58, ARES III dice:

2- quanto siamo tutelati dalle istituzioni nazionali e comunitarie ?

Purtroppo in modo insufficiente, perchè le istituzioni pubbliche sono sempre soggette a pressioni di varie parti. Naturalmente delle industrie stesse, ma anche degli operatori delle catene di import-export e inevitabilmente di certi politici (soprattutto quando le pressioni arrivano da governi esteri di paesi di dimensioni rilevanti, classico esempio la Cina).

 

Il 23/7/2019 alle 10:58, ARES III dice:

3- quanti scandali agroalimentari sono stati messi in sordina in Europa, in Italia e nel resto del mondo?

Parecchi, anche se in questo campo la situazione nell'UE non è catastrofica, sicuramente migliore che in altre parti del mondo.

 

Il 23/7/2019 alle 10:58, ARES III dice:

4- siamo sicuri di volere nuove preoccupazioni ?

Certo che no, ma qui siamo prima di tutto noi consumatori che ci dobbiamo svegliare un po'.

 

Modificato da ART
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