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Inviato

Buonasera a tutti,

scrivo questo mio primo post nel forum della cartamoneta, per chiedere informazioni relative ad un curioso, almeno per meassegnato da 8 paoli della Repubblica Romana che di recente è passato in un'asta online, da cui ho preso le immagini seguenti:

1046067912_Cedola8PaoliRepubblicaRomanaTIMBROPIOVII.thumb.jpg.cf9a4cce54a869c66957b87acbeb73bd.jpg

La particolarità che ho notato, sta ovviamente nel timbro presente al rovescio, riconoscibile (per quanto abbastanza consunto) essere lo stemma di papa Pio VII, in particolare si intravede la croce con "PAX" sulla parte sinistra dello stemma e la "fascia" con le tre teste dei mori su quella destra :

Stemma.thumb.jpg.413b6258cec066ae6bb7a4c632aa38e2.jpg

Ero a conoscenza di cedole di Pio VI "contromarcate" con vari timbri per circolare durante la Repubblica Romana, ma è la prima volta che mi capita di vedere un assegnato di quest'ultima, con il timbro del pontefice che venne eletto dopo la sua caduta...

Si tratta effettivamente di un timbro per la circolazione o di altro ? Di una curiosità, o di una effettiva "rarità" con plusvalore collezionistico ?

Infine, la firma al rovescio: è casualmente sovrapposta al timbro o legata allo stesso ?

Grazie a chi vorrà darmi delucidazioni in merito ! ?

Ciao, RCAMIL.


Inviato

Nel catalogo di Franco Gavello Cartamoneta Italiana del 1996, è fotografato un biglietto da 10 paoli che, per quel poco che si riesce a distinguere, ha un timbro che sembra uguale al tuo

10paoli.jpg

La cosa non è in alcun modo sottolineata nel catalogo, il che farebbe pensare che, almeno dal punto di vista economico, non abbia importanza, o quanto meno non ne avesse nel 1996, poi magari qualcosa è cambiato; quello dell'asta online che hai messo, quanto ha realizzato? L'altro catalogo, più recente, per questi biglietti, il Crapanzano-Giulianini, non fa ugualmente menzione di questo timbro, e non riporta foto di biglietti che lo hanno. Non possiedo purtroppo l'ultima versione, quella in 5 volumi, del catalogo Gavello, se qualcuno l'avesse forse potrebbe aggiungere qualche informazione.

Quanto alla firma, non credo abbia un particolare significato, si trovano biglietti senza firma (per quel che ho visto, la maggioranza), o firmati al retro da persone che, per i cataloghi, sono degli illustri sconosciuti. Anche quello che ho postato ha una firma, e anch'io ne ho uno in collezione, sempre da 10 paoli, firmato da un'altra persona ancora. Ma la firma che conta, e che è, quella sì, indicata nei cataloghi, è al fronte, nel caso del tuo biglietto, Dolcibene. Quelle al retro mi fanno pensare piuttosto a una firma di girata, apposta da chi ha avuto in mano il biglietto, anche se non riesco a capirne il motivo.

Quella del biglietto che hai postato, poi, è davvero singolare, mi sembra di leggere A. Compagnoni, il che non può che farmi pensare ad Achille Compagnoni, il famoso scalatore del K2 :lol:

Altro non riesco a dirti, e capisco che non ti ho detto molto, ma le mie competenze, per ora, si fermano qui, vediamo se qualcuno può aggiungere qualcosa.

petronius :)

  • Grazie 1

Inviato

La firma sul retro potrebbe essere una girata.

Come gli assegnati francesi, non nascono come cartamoneta in senso stretto - tipo i miniassegni, che erano degli assegni circolari  - e quindi per circolare doveva apporsi la girata.

Poi, suppongo, dati i tempi non proprio floridi - come in Francia - si evitò di apporre girata e i "pezzi di carta" circolavano al portatore. Come d'altronde anche i miniassegni: si faceva prima a passarli di mano in mano che firmarli di volta in volta a ogni passaggio.

Anche i normali assegni, prima di perdere la trasferibilità, circolavano senza girate, al portatore, soprattutto se in bianco.

  • Mi piace 2

Inviato

Ciao a tutti, interessante questione. In effetti, gli assegnati furono ritirati dalla circolazione il 24 marzo 1799 in seguito alla Legge 4 Germile VII mentre Gregorio Chiaramonti fu eletto papa il 14 marzo 1800. Faccio un'ipotesi: quando entrò in Roma, Pio VII trovò le casse pontificie svuotate, gran parte dei tesori se li erano rubati i francesi in rotta, il resto l'avevano saccheggiato i napoletani. Le vecchie cedole pontificie di Pio VI erano state massicciamente ritirate e distrutte in pubblici roghi dai repubblicani filo-francesi e la scarsità di moneta metallica (fina - d'argento - o erosa - di rame) è cosa nota. Potrebbe darsi che Pio VII abbia riesumato parte degli assegnati ritirati e non ancora distrutti allo scopo di dare un po' di respiro ai mercati a corto di contante; a titolo di validità avrebbe (sempre ipoteticamente...) apposto il suo timbro in modo da evitare che chiunque fosse ancora in possesso di assegnati non riscossi entro il termine del 24 marzo 1799 potesse immetterli ora sul mercato.

Comunque sia, complimenti a @rcamil x la segnalazione!

  • Mi piace 2
  • Grazie 1

Inviato
11 ore fa, petronius arbiter dice:

...quello dell'asta online che hai messo, quanto ha realizzato?

petronius :)

Ha realizzato 16 euro, ed il timbro al retro era anche menzionato nella descrizione...?

4 ore fa, Orodicarta dice:

Comunque sia, complimenti a @rcamil x la segnalazione!

Grazie a voi per i pareri; ero curioso di saperne di più, e vedo che non è così "scontato" (a parte il realizzo dell'assegnato in asta) questo timbro di Pio VII ! ?

Ciao, RCAMIL.


Inviato
15 ore fa, Orodicarta dice:

Ciao a tutti, interessante questione. In effetti, gli assegnati furono ritirati dalla circolazione il 24 marzo 1799 in seguito alla Legge 4 Germile VII mentre Gregorio Chiaramonti fu eletto papa il 14 marzo 1800. Faccio un'ipotesi: quando entrò in Roma, Pio VII trovò le casse pontificie svuotate, gran parte dei tesori se li erano rubati i francesi in rotta, il resto l'avevano saccheggiato i napoletani. Le vecchie cedole pontificie di Pio VI erano state massicciamente ritirate e distrutte in pubblici roghi dai repubblicani filo-francesi e la scarsità di moneta metallica (fina - d'argento - o erosa - di rame) è cosa nota. Potrebbe darsi che Pio VII abbia riesumato parte degli assegnati ritirati e non ancora distrutti allo scopo di dare un po' di respiro ai mercati a corto di contante; a titolo di validità avrebbe (sempre ipoteticamente...) apposto il suo timbro in modo da evitare che chiunque fosse ancora in possesso di assegnati non riscossi entro il termine del 24 marzo 1799 potesse immetterli ora sul mercato.

Comunque sia, complimenti a @rcamil x la segnalazione!

Ragionamento molto interessante:good:

Non di rado è capitato nella storia recente che si sovrastampassero rimanenze nuove o biglietti ritirati dalla circolazione e non distrutti del periodo antecedente.

Il più delle volte lo scopo era rivalutativo - ho un biglietto da 100, con un timbro o una stampa lo faccio diventare da 1 - ma ciò non toglie che in quest'ipotesi i biglietti avanzati e non distrutti siano stati dimenticati o volutamente non distrutti per chissà quale motivo e con l'occasione si sia pensato, come dice orodicarta, di renderli circolanti.


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