Vai al contenuto
IGNORED

L' arma segreta


Risposte migliori

Inviato

La storia passata e recente ci informa che presso molti popoli , impegnati in guerre offensive o difensive , furono inventate delle particolari armi atte a sorprendere negativamente i potenziali nemici ; alcuni esempi di queste armi segrete antiche e recenti furono il “fuoco greco” , gli “specchi ustori” e gli “argani” di Archimede , le “armi da assedio” , l' “esplosivo cinese” , il “carro coperto” di Leonardo anche se forse mai utilizzato in battaglia , fino ad arrivare alle “V1 – V2” tedesche e alla “bomba H” americana .

In questa corsa verso l' arma che avrebbe dovuto permettere di vincere una guerra o almeno di portare ad una pace vantaggiosa , non furono esenti neanche i Romani , popolo antico pragmatico per eccellenza .

Siamo nella prima guerra punica , apertasi con l' invasione romana della Sicilia dopo chiamata di aiuto dei Mamertini , che diventera' alla fine della guerra la prima provincia romana fuori dell' Italia , guerra che duro' 23 anni con alterne vicende e che stremo' militarmente ed economicamente le due potenze mediterranee in lotta : Cartagine e Roma .

Roma potenza militare prevalentemente di terra composta di un esercito di cittadini , si trovo' ad affrontare una potenza marittima di primo livello , ma avente un esercito prevalentemente di mercenari ; sia Cartagine che Roma dovevano affidarsi alla marina per raggiungere le coste siciliane , facile per Cartagine seppur piu' distante , meno facile per Roma anche se molto piu' vicina alla Sicilia ; il concetto di facile o meno facile era vincolato alla marina militare , numericamente per imbarcazioni e per abilita' marinara superiore quella cartaginese , di gran lunga inferiore in tutto quella romana .

La marina era l' arma che avrebbe deciso della guerra perche' , da una parte e dall' altra , avrebbe vinto chi delle due potenze fosse stata in grado di impedire via mare i rifornimenti in uomini e mezzi agli eserciti in guerra sul territorio siciliano come in effetti avvenne , Roma vinse le tre piu' importanti battaglie navali : di Milazzo , di Capo Ecnomo , delle Egadi e vinse la ventennale guerra .

La tradizione storica ci informa che i Romani copiarono una nave da guerra cartaginese catturata e che da questo modello produssero centinaia di navi militari in vari cabotaggi , in pochi mesi , ma questo sarebbe bastato a vincere una guerra ? Certamente no contro gli esperti cartaginesi , occorreva una invenzione , un colpo di genio e i Romani lo trovarono ; ma quale era il motivo primo di questa ricerca di una invenzione geniale ? Quello di trasformare una battaglia navale in qualcosa che somigliasse ad una battaglia campale dove i Romani non avevano eguali , trovarono la soluzione nel Corvo da marina e vinsero la guerra .

Praticamente con l' introduzione del Corvo le battaglie navali non avvenivano piu' solo per speronamento tramite il Rostro delle navi nemiche dove vinceva chi affondava piu' navi avversarie , ma con il Corvo iniziava la tattica dell' arrembaggio che portava alla cattura della nave nemica ricavandone anche un vantaggio materiale .

La tradizione ci tramanda questa nuova arma marinara con questo nome , forse a causa del lungo uncino un po' ricurvo che posto sotto la passerella nella parte finale , doveva bloccare , uncinare , la nave nemica e che assomigliava al becco di questo uccello .

Il Corvo  era infatti un congegno in legno utilizzato per abbordare una nave utilizzato dai Romani nelle battaglie navali della Prima Guerra Punica contro Cartagine .

Come era fatto questo Corvo ? E dove era posto nel ponte della nave ? Una testimonianza diretta viene da Polibio lo storico di Roma di nazionalita' Greca ; Nel libro III delle Storie , Polibio descrive il Corvo come una passerella mobile , quindi in grado di ruotare su se stesso , di alzarsi e di abbassarsi a secondo delle situazioni di utilizzo , la passerella era larga 1,2 metri e lunga 10,9 metri , con un piccolo parapetto su entrambi i lati alto fino al ginocchio . Il ponte era dotato di uno o due uncini in metallo alle estremità che agganciavano la nave nemica consentendo ai sodati romani di combattere quasi come fossero sulla terraferma , Polibio non dice pero' in quale punto della nave fosse posizionato ; si presuppone fosse posizionato vicino la prua della nave e che in posizione di riposo la passerella fosse adagiata sul ponte parallelamente all' asse lungo della nave per motivi di stabilita' della nave in fase di navigazione ; se al contrario fosse stato invece alzato in posizione verticale avrebbe sbilanciato la nave specie in condizione di mare mosso ; descrive pero' il modo in cui avveniva l' abbordaggio : “quando i Corvi impigliatosi nei tavolati della tolda nemica avevano unito le navi , se queste erano unite per i fianchi , i soldati abbordavano da ogni parte , se erano unite a prua a due a due salivano in fila attraverso il Corvo stesso ; i primi si difendevano opponendo gli scudi , gli altri si proteggevano i fianchi appoggiando l' orlo degli scudi sul parapetto”

Da queste descrizioni di Polibio ne sono state ricavate varie interpretazione tutte abbastanza somiglianti tra loro , ma rimangono ipotesi .

Esiste qualche testimonianza o prova antica del Corvo ? Questa prova , forse , potrebbe giungerci dalla numismatica dell' epoca in cui “visse” il Corvo .

Nei bronzi repubblicani esistono raffigurazioni nei rovesci della famosa prua di nave con i vari simboli , globetti e divinita' relativi al valore e con la scritta ROMA ; in una di queste monete , si nota nel rovescio , sopra il ponte della nave , uno strano oggetto , o almeno a me pare tale , che ad una attenta osservazione sembra molto somigliante alla descrizione del Corvo fatta da Polibio , il tutto naturalmente molto stilizzato , tale da farlo entrare nell' ambito ristretto di una moneta : si nota una passerella adagiata sul ponte alla cui estremita' destra e sotto sembra esserci l' uncino o becco del Corvo , lungo la passerella circa a meta' pare di vedere un piccolo parapetto in una singola rappresentazione , dalla parte opposta all' uncino o Corvo , sotto la passerella , sembra esserci il meccanismo per alzare e ruotare il Corvo in caso di attacco alla nave nemica , addirittura pare di vedere una ruota dentata , ruota ad ingranaggi che sembra fosse gia' conosciuta , come risulterebbe dal famoso congegno meccanico noto oggi come macchina di Anticitera o meccanismo di Antikythera forse di fabbricazione siciliana o greca , la passerella sembra collegata ad una specie di albero che si trova anch' esso parallelo sotto la passerella , forse per aiutare l' alzo del Corvo o per stabilizzarla meglio quando questa veniva percorsa dai soldati romani all' arrembaggio della nave nemica , in considerazione che comunque le due navi unite dal Corvo non erano certamente stabili .

Se tutto questo fosse reale , sorgerebbero pero' alcuni problemi di datazione , il Corvo fu utilizzato dai Romani per la prima volta nel corso della battaglia navale di Milazzo , cioe' nel 260 a.C. e su questa data non ci sono dubbi , mentre il tipo di moneta in foto , che tanti dettagli possiede dell' oggetto e da cui e' ricavata l' ipotesi circa il Corvo , sembra essere stata coniata tra il 217 / 215 a.C. . Le due date non coincidono ; fermo restando la data della battaglia navale di Milazzo , potrebbe essere alzata la data di emissione della moneta di circa 45 anni ? Oppure fermo restando la datazione ufficiale della moneta , che questa tipologia fosse “commemorativa” delle battaglie navali della prima guerra punica ?

Domande e risposte non facili , ma questo e' il bello della ricerca storico nuimismatica .

CORVO.jpg

CORVO.bjpg.jpg

bronzo repubblicano.jpg

  • Mi piace 7
  • Grazie 1

Inviato

Non e' sicuro fino a quando venne usato il Corvo nelle battaglie navali , il suo apice fu senz' altro nel corso della prima guerra punica mentre la seconda fu essenzialmente una guerra combattuta su terra ; anche in seguito ebbe scarso utilizzo , probabilmente lo uso' ancora Pompeo Magno nel corso della guerra marittima contro i pirati che infestavano le coste orientali del Mediterraneo , a tal proposito e' utile ricordare il passo di Cassio Dione nella Storia Romana : "I pirati non navigavano più a piccoli gruppi ma in grosse schiere e avevano i loro comandanti che accrebbero la loro fama . Depredavano e saccheggiavano prima di tutto coloro che navigavano , non lasciandoli in pace neppure d'inverno ; poi anche coloro che stavano nei porti . E se uno osava sfidarli in mare aperto di solito era vinto e distrutto . Se poi riusciva a batterli , non era in grado di catturarli , a causa della velocità delle loro navi . Così i pirati tornavano subito indietro a saccheggiare e bruciare non solo villaggi e fattorie ma intere città mentre altre le rendevano alleate , tanto da svernarvi e creare basi per nuove operazioni , come si trattasse di un paese amico"

Certamente con Agrippa il Corvo venne abbandonato e sostituito con l' Harpax che era una specie di ancora a piu' bracci lanciato da una catapulta ; questa nuova arma marinara fu introdotta da Marco Vipsanio Agrippa nel corso della guerra contro Sesto Pompeo figlio del Magno durante le battaglie navali della rivolta siciliana . L' Harpax in pratica arpionava o meglio agganciava la nave nemica e tramite una corda veniva affiancata dalla nave che lo aveva lanciato in modo poi di abbordarla . Fu schierato per la prima volta nella battaglia di Naulochus nel 36 a. C. Appiano ci spiega come era fatto l' Hapax : era un pezzo di legno , lungo cinque cubiti legati , circa 2,5 metri , con anelli di ferro alle estremità . Ad uno di questi anelli era attaccata l' impugnatura stessa , un artiglio di ferro , alle altre numerose corde , che l' attiravano con la forza della macchina dopo che era stata lanciata da una catapulta e aveva afferrato le navi nemiche . L' Harpax aveva un netto vantaggio rispetto al tradizionale dispositivo di bordo navale cioe' il Corvo in quanto era molto più leggero , infatti si stima che tutto il marchingegno del Corvo pesasse circa una tonnellata . L' Harpax poteva essere lanciato anche a distanze a causa del suo peso leggero , veniva lanciato da una balista come se fosse un grosso dardo . Inoltre, l' Harpax era composta da bande di ferro che non potevano essere tagliate per scogliere la nave nemica dal mortale abbraccio , infatti le corde che lo tenevano legato alla nave che lo aveva lanciato non potevano essere tagliate a causa della lunghezza della pinza di ferro . Appiano osserva che grazie all' Harpax , Sesto Pompeo perse 180 navi su una forza totale di 300 navi da guerra .

 


 


 


 


 


 

Harpax.jpg


Inviato

Mi permetto di inserire un filmato, tratto da un videogioco dove, seppur esagerando con gittata e velocità di recupero dell'imbarcazione, si descrive come poteva essere utilizzato l'harpax, o arpagone. Se lanciato sull'albero poteva inoltre creare danni alle vele e instabilità.

Dal minuto 1:50.

harpax su Rome

  • Grazie 1

Inviato (modificato)

Grazie del filmato @stefanoforum

Rende molto bene l' idea del funzionamento e dell' utilita' dell' Harpex nella marina militare ; le prime cannoniere della storia .

Modificato da Legio II Italica

Unisciti alla discussione

Puoi iniziare a scrivere subito, e completare la registrazione in un secondo momento. Se hai già un account, accedi al Forum con il tuo profilo utente..

Ospite
Unfortunately, your content contains terms that we do not allow. Please edit your content to remove the highlighted words below.
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovere la formattazione

  Only 75 emoji are allowed.

×   Il tuo collegamento è stato incorporato automaticamente.   Mostra come un collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato..   Cancella editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Caricamento...
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.