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Panorama Numismatico giugno 2019


Risposte migliori

Segnalo l'uscita del n. 351 di Panorama Numismatico

Questo il sommario:

  • Curiosità numismatiche – Pag. 3
  • Roberto Diegi, Un tetradramma alessandrino di Massimiano – Pag. 9
  • Lorenzo Bellesia, I simboli del grosso agontano – Pag. 11
  • Roberto Fuda, Omnibonus. Un intagliatore alla zecca dell’oro di Venezia tra Francesco Dandolo e Bartolomeo Gradenigo – Pag. 15
  • Pietro Magliocca, Il cavallo di Ferdinando il Cattolico battuto a Napoli dopo la conquista del Regno – Pag. 21
  • Mario Veronesi, Alcuni inediti di Frinco e Passerano – Pag. 31
  • Giuseppe Carucci, Le monete del Regno di Siberia – Pag. 36
  • Angelo Cutolo, Alcune medaglie dell’Istituto Pontano e la sua storia – Pag. 39
  • Alberto Castellotti, Noblesse oblige: la duchessa e gli incisori, un rapporto difficile – Pag. 46
  • Corrado Marino, Venti di guerra sul Tonchino. Dal crollo del colonialismo francese all’affermarsi del Viet Nam del Nord comunista – Pag. 49
  • Giovanni Carannante, La banconota da 500 lire emissione 1885 del Banco Di Napoli – Pag. 55
  • Recensioni – Pag. 58
  • Emissioni numismatiche 2019 – Pag. 60
  • Mostre e Convegni – Pag. 62
  • Aste in agenda – Pag. 63

Copertina_n_351.jpg

  • Grazie 1
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Supporter

Buona giornata

Grazie delle news ... non mi resta che attendere; sono curioso di leggere quanto scritto dal Sig. Fuda (chissà se è un utente del forum); degli intagliatori alla zecca di Venezia non si sa molto, salvo che per alcuni di loro, conosciuti grazie alla loro arte incisoria in campo orafo e medaglistico.

Come ad esempio il Leopardi, i fratelli Da Sesto, il Grifo; di questi qualche informazone è giunta a noi e ce li ha fatti conoscere, ma spesso gli intagliatori sono rimasti degli anonimi lavoranti dell'officina monetaria, dei quali è tanto se conosciamo solo il nome; chissà se, grazie al Sig. Fuda, qualche nuovo personaggio uscirà dalle nebbie.

saluti

luciano

 

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  • 2 settimane dopo...
Supporter

Buona giornata

Arrivato questa mattina.

Mi sono letto subito l'articolo del Signor Fuda "Omnibonus un intagliatore alla zecca dell'oro di Venezia tra Francesco Dandolo e Bartolomeo Gradenigo" e l'ho apprezzato molto.

Complimenti all'autore che ha saputo trarre, da alcune informazioni note, conclusioni che, personalmente, ritengo condivisibili.

Dell'anello posto tra i piedi del Cristo, relativamente ad un ducato a nome del doge Bartolomeo Gradenigo, se n'era già parlato nella discussione che segue, senza peraltro trovare una spiegazione.

 


Il Signor Fuda ci offre una nuova ipotesi e cioè che quel segno non sia da considerarsi un semplice anelletto, ma la lettera "O" che sta ad indicare l'iniziale del maestro incisore Ognibene (Omnibonus); è una ipotesi suggestiva e degna di considerazione.

Spesso, tra i piedi del Cristo, vediamo uno o più pallini; il più delle volte non sono altro che la parte terminale della mandorla nella quale è inscritto il Cristo, altre volte c'è un singolo pallino più grande rispetto a quelli formanti la mandorla e altre volte nulla; la “O” è effettivamente un segno differente e nuovo.

E' effettivamente l'iniziale del maestro incisore Ognibene (Omnibonus), oppure un banale elemento decorativo?

Io credo che quella “O” possa identificare effettivamente il maestro Ognibene; quello che non credo che si possa accertare è se questo elemento “parlante” sia stato autorizzato dalle magistrature competenti, oppure se l'inserimento fu una iniziativa arbitraria del nostro Ognibene, così semplice da non destare sospetti negli organi di controllo della zecca.

Al Signor Fuda va il merito di aver dato una probabile spiegazione.

saluti

luciano

 

 

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Il 22/6/2019 alle 11:06, 417sonia dice:

Buona giornata

Arrivato questa mattina.

Mi sono letto subito l'articolo del Signor Fuda "Omnibonus un intagliatore alla zecca dell'oro di Venezia tra Francesco Dandolo e Bartolomeo Gradenigo" e l'ho apprezzato molto.

Complimenti all'autore che ha saputo trarre, da alcune informazioni note, conclusioni che, personalmente, ritengo condivisibili.

Dell'anello posto tra i piedi del Cristo, relativamente ad un ducato a nome del doge Bartolomeo Gradenigo, se n'era già parlato nella discussione che segue, senza peraltro trovare una spiegazione.

 


Il Signor Fuda ci offre una nuova ipotesi e cioè che quel segno non sia da considerarsi un semplice anelletto, ma la lettera "O" che sta ad indicare l'iniziale del maestro incisore Ognibene (Omnibonus); è una ipotesi suggestiva e degna di considerazione.

Spesso, tra i piedi del Cristo, vediamo uno o più pallini; il più delle volte non sono altro che la parte terminale della mandorla nella quale è inscritto il Cristo, altre volte c'è un singolo pallino più grande rispetto a quelli formanti la mandorla e altre volte nulla; la “O” è effettivamente un segno differente e nuovo.

E' effettivamente l'iniziale del maestro incisore Ognibene (Omnibonus), oppure un banale elemento decorativo?

Io credo che quella “O” possa identificare effettivamente il maestro Ognibene; quello che non credo che si possa accertare è se questo elemento “parlante” sia stato autorizzato dalle magistrature competenti, oppure se l'inserimento fu una iniziativa arbitraria del nostro Ognibene, così semplice da non destare sospetti negli organi di controllo della zecca.

Al Signor Fuda va il merito di aver dato una probabile spiegazione.

saluti

luciano

 

 

Si, articolo molto interessante. Ho anche apprezzato molto il contributo di Mario Veronesi sugli inediti di Frinco e Passerano.

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Buonasera a tutti, 

Qualcuno saprebbe dirmi a quale zecca si riferisce l'articolo?

Alberto Castellotti, Noblesse oblige: la duchessa e gli incisori, un rapporto difficile – Pag. 46

 

grazie in anticipo

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31 minuti fa, Testone68 dice:

Buonasera a tutti, 

Qualcuno saprebbe dirmi a quale zecca si riferisce l'articolo?

Alberto Castellotti, Noblesse oblige: la duchessa e gli incisori, un rapporto difficile – Pag. 46

 

grazie in anticipo

Si tratta di Maria Luigia duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla.

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Supporter

A me non è  acora arrivato,ultimamente mi arriva sempre a fine mese,e una volta non è arrivato per niente,sto meditando di disdire l'abbonamento.

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8 ore fa, aldo marchesi dice:

A me non è  acora arrivato,ultimamente mi arriva sempre a fine mese,e una volta non è arrivato per niente,sto meditando di disdire l'abbonamento.

Come hanno sottolineato i curatori delle riviste i ritardi sono dovuti alla politica delle Poste che penalizzano la distribuzione delle riviste spedite a tariffa agevolata. In pratica viaggiano come un treno merci che deve dare la precedenza ai treni più veloci. Comunque va riconosciuto alle redazioni  il fatto che, a richiesta, inviano sempre gratuitamente una copia delle riviste non recapitate.

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Molta"carne a cuocere"in questo numero:

la ricerca sul salnitro effettuata da Graziosi è molto accurata,complimenti all'autore.Molto bello leggere sulle medaglie di riconoscimento dei salnitrari savoiardi .L'autore giunge a renderci edotti anche sul guano dell'altopiano desertico di Atacama

Salutoni

odjob

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 In riferimento all'articolo di Mario Veronesi sugli inediti di Frinco e Passerano ritengo che l'autore avrebbe potuto scrivere di più sull'argomento vista anche la bibliografia a disposizione.

Ho spesso osservato,evidentemente,di sfuggita le monete di Frinco con H coronata e non avevo notato che sotto l'H vi fosse una vacca.

Riguardo alla moneta di Passerano, nella legenda al R/ vi è solo un 81 finale stante ad imitare la data della moneta originale di Lione,ebbene,mi chiedo,come mai se si è imitata tale moneta si è inserito solo l'81 finale della data perdipiù al R/ e non al D/ come nella moneta originale??

Infine sono venuto a conoscenza del portale francese numismaticom.com che potrebbe tornare utile per la classificazione di monete francesi e, non solo,anche di monete antiche.

Ecco che io dico che leggere amplia gli orizzonti culturali e bisogna leggere anche gli argomenti che ,a prima vista,sembrano non interessare.

Salutoni

odjob

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3 ore fa, odjob dice:

 In riferimento all'articolo di Mario Veronesi sugli inediti di Frinco e Passerano ritengo che l'autore avrebbe potuto scrivere di più sull'argomento vista anche la bibliografia a disposizione.

Ho spesso osservato,evidentemente,di sfuggita le monete di Frinco con H coronata e non avevo notato che sotto l'H vi fosse una vacca.

Riguardo alla moneta di Passerano, nella legenda al R/ vi è solo un 81 finale stante ad imitare la data della moneta originale di Lione,ebbene,mi chiedo,come mai se si è imitata tale moneta si è inserito solo l'81 finale della data perdipiù al R/ e non al D/ come nella moneta originale??

Infine sono venuto a conoscenza del portale francese numismaticom.com che potrebbe tornare utile per la classificazione di monete francesi e, non solo,anche di monete antiche.

Ecco che io dico che leggere amplia gli orizzonti culturali e bisogna leggere anche gli argomenti che ,a prima vista,sembrano non interessare.

Salutoni

odjob

Certamente si poteva scrivere di più...d'altro canto è specificato nell'ultima riga della parte generale, prima delle schede dedicate alle singole monete, che si tratta di una semplice comunicazione, ovvero presentazione e descrizione di monete inedite e/o rare e dimenticate, segnalate da collezionisti francesi e certamente provenienti dai territori di circolazione dei tipi imitati.

Il particolare che invece si voleva evidenziare è relativo alle dinamiche che portavano alla produzione, al ritiro e alla distribuzione di queste produzioni. Va evidenziato infatti che queste pratiche (ordine, ritiro e distribuzione a cura di commercianti "francesi" con destinazione specifica ai territori di circolazione dei tipi imitati) generalmente non erano correttamente percepite dagli amici francesi che pensavano che queste monetine iniziassero la loro circolazione dai territori di produzione  per irradiarsi poi ai territori limitrofi (vedi discussione in collegamento).

http://www.numismaticom.com/t8940-desana-liard-de-delfino-tizzone 

e per tale motivi, grazie alla disponibilità della redazione di Panorama Numismatico (che ringrazio anche qui, pubblicamente) è stato possibile, oltre alla pubblicazione cartacea, rendere disponibile online una versione bilingue... italiano/francese. Per chi, non disponendo della rivista, volesse leggere l'articolo di cui qui si scrive (versione in francese a fondo pagina)...

https://www.panorama-numismatico.com/alcuni-inediti-di-frinco-e-passerano/

Per quanto riguarda la presenza della vacca nella moneta con H coronata, va precisato che questa è il simbolo di zecca dell'atelier di Morlaas  in quanto simbolo della regione del Bearn (https://it.wikipedia.org/wiki/Béarn) e quindi presente solo nelle monete emesse da questa zecca (già loro abbastanza rare). I liard con H coronata prodotti da altre zecche presentano altri segni particolari;

La lista dei segni sulle monete reali francesi: https://fr.numista.com/numisdoc/les-points-secrets-et-les-differents-d-ateliers-sur-les-monnaies-royales-francaises-109.html

Da ultimo la questione della non perfetta riproduzione dell'originale imitato (posizione ed estensione della data). E' un particolare che si nota in tutte le imitative (che si definiscono come tali proprio per questo motivo): l'inserimento di particolari caratteristici e differenti rispetto all'originale, ovvero: monogrammi distorti, date e legende diverse, associazione di particolari del verso nel dritto e viceversa...tutto ciò permetteva di sfuggire (o almeno di provare) all'accusa di falsificazione. Da questo punto di vista resta emblematica la legenda del soldo di Guastalla emesso a nome di Cesare I Gonzaga ed imitante il soldo emesso a Chambery (Francia, guarda caso) a nome di Emanuele Filiberto in cui la legenda originale IN TE DOMINE CONFIDO venne sostituita con lo sbeffeggio VT VIDEANT ET CONFVNDAT (perchè la vedano e si confondano...) 

https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CIG/1

E qui mi fermo

un saluto

Mario

Modificato da mariov60
aggiunta collegamento
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@mariov60 perchè non inserire il numerale della data al D/ come nella moneta originale?

Azzardo una ipotesi:le persone che maneggiavano queste monete ,per scambi commerciali,non avendo dimistichezza con lettere e numeri, le accettavano per l'iconografia presente nei campi di dette monete.

Grazie

odjob  

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6 minuti fa, odjob dice:

@mariov60 perchè non inserire il numerale della data al D/ come nella moneta originale?

Azzardo una ipotesi:le persone che maneggiavano queste monete ,per scambi commerciali,non avendo dimistichezza con lettere e numeri, le accettavano per l'iconografia presente nei campi di dette monete.

Grazie

odjob  

Certamente. La maggioranza dei destinatari di questi piccoli nominali erano totalmente o quasi totalmente analfabeti per cui i vari tipi monetali venivano accettati dal popolo per approssimazione all'iconografia più conosciuta nell'area di circolazione. Le differenze rispetto agli originali diventavano invece preziose nel caso fosse necessario difendersi dalle accuse di falsificazione, tant'è che, mentre sono numerosissime le grida emesse da varie autorità cittadine per vietare la circolazione di monete calanti emesse dai "soliti noti" (Desana, Frinco, Castiglione, Passerano, Messerano, ma anche Guastalla, Novellara, Correggio, etc.etc.), i provvedimenti imperiali o papali contro i reggenti dei feudi incriminati sono decisamente più rari... 

Mario

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54 minuti fa, odjob dice:

@mariov60 perchè non inserire il numerale della data al D/ come nella moneta originale?

 

30 minuti fa, mariov60 dice:

Le differenze rispetto agli originali diventavano invece preziose nel caso fosse necessario difendersi dalle accuse di falsificazione,

 

Oltre a questo farei notare anche come quel bel 81 messo al rovescio in quella specifica posizione vada a copiare  in maniera spudorata il SI (T) di inizio legenda delle monete che si volevano imitare....

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2 ore fa, mariov60 dice:

Le differenze rispetto agli originali diventavano invece preziose nel caso fosse necessario difendersi dalle accuse di falsificazione,

Ciao Mario,se non ho capito male,se non si copiava pedissequamente la moneta si poteva farla franca dalle punizioni imperiali?

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2 ore fa, Paolino67 dice:

Oltre a questo farei notare anche come quel bel 81 messo al rovescio in quella specifica posizione vada a copiare  in maniera spudorata il SI (T) di inizio legenda delle monete che si volevano imitare....

Non potrebbe essere un SIT anzicchè un 81? perchè la data,nella moneta originale,è al D/

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1 ora fa, odjob dice:

Ciao Mario,se non ho capito male,se non si copiava pedissequamente la moneta si poteva farla franca dalle punizioni imperiali?

Diciamo che se l'iconografia veniva copiata dall'originale di riferimento ma nelle legende e/o nei simboli (scudi araldici o altro) si inserivano caratteri che riportassero alla reale autorità emittente si poteva sfuggire all'accusa di falsificazione e si poteva sperare nell'indulgenza di un imperatore distratto... e magari bisognoso di alleati, capitani e condottieri per le proprie campagne militari.

Caso particolare è invece quello delle emissioni calanti destinate all'oriente o, in alcuni casi, alle terre riformate (protestanti) che potevano essere prodotte impunemente purchè fossero esclusivamente destinate a quei luoghi (vedi per esempio la discussione in collegamento) 

  

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1 ora fa, odjob dice:

Non potrebbe essere un SIT anzicchè un 81? perchè la data,nella moneta originale,è al D/

In questo caso specifico la legenda è +(croce)I(N.D)EO.VIRTVS.81 dove la croce (malfatta), letta in successione alla cifra 81 può fare l'effetto grafico del SIT che si trova nell'originale (SIT.NOMEN.DNI.BENE), come giustamente fa notare @Paolino67

Nell'immagine, opportunamente ruotata rispetto a quella pubblicata, si può notare come la croce sia tale, ma anche come la cifra 8 sia abbastanza approssimativa da sembrare una S... insomma dove c'è confusione c'è fraintendimento e c'è spazio per l'errore. Prova ne sia il fatto che oggi siamo qui a discutere di quale sia la corretta lettura... pensa come poteva essere 430 anni fa...

391672493_fig5cocconatovr1.jpg.42cf25b6371cd27dd92717f885b5ec7c.jpg

ciao

Mario

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Il 24/6/2019 alle 22:54, aldo marchesi dice:

A me non è  acora arrivato,ultimamente mi arriva sempre a fine mese,e una volta non è arrivato per niente,sto meditando di disdire l'abbonamento.

Anche il numero di Giugno non si è ancora visto, purtroppo è da Pasqua che la situazione va di male in peggio, ho già dovuto chiedere delle copie sostitutive, sempre gentilmente spedite dalla redazione, ma non trovo corretto richiedere sempre copie su copie, certo la colpa non è attribuibile alla rivista, ma solo alle poste, sta di fatto che prima intorno al 20 del mese arrivava la copia ora ho non arriva propio o arriva al 15 del mese dopo se fortunato. Sto purtroppo valutando anche io la possibilità di non rinnovare più l’abbonamento, prenderò la decisione dopo l’estate, se le poste non si normalizzeranno dovrò mio malgrado disdire.

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"Le monete del Regno di Siberia"

se ho capito bene queste monete furono ritirate dalla circolazione nel 1824 e rifuse,quindi le monete siberiane che si trovano dovrebbero essere molto rare,è così?

Non è il mio campo di studio,per questo chiedo.

Grazie a chi mi risponderà

odjob

Modificato da odjob
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1 ora fa, odjob dice:

"Le monete del Regno di Siberia"

se ho capito bene queste monete furono ritirate dalla circolazione nel 1824 e rifuse,quindi le monete siberiane che si trovano dovrebbero essere molto rare,è così?

Non è il mio campo di studio,per questo chiedo.

Grazie a chi mi risponderà

odjob

In effetti nell'articolo si dice che le monete siberiane furono ritirate ma non ci si pronuncia sul grado di rarità delle monete superstiti e sul loro numero....

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