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IGNORED

Il Cesare "verde"


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Inviato

Carissimi

Sulla scia di discussioni precedenti incentrate sulla ritrattistica romana, voglio proporvi questo celebre e particolare ritratto. Fin dal suo rinvenimento l'opera fu attribuita a Cesare,  la statua presenta, infatti, i caratteri propri delle altre raffigurazioni più antiche di Cesare, e va dunque considerata, come le altre di età tardo repubblicana, una riproduzione abbastanza realistica dei lineamenti del dittatore romano, ancora non modificati con fini di idealizzazione. Cesare in questa raffigurazione diventa anche la personificazione del mos maiorum: l'auctoritas è data dai segni dell'età e la gravitas dai tratti severi del volto. Inoltre, non è rappresentato come comandante vincitore delle campagne galliche, come celebratore di trionfi, ma come semplice cittadino romano, togato, rivolto alla partecipazione politica di Roma.

L'opera fu rinvenuta con grande probabilità a Roma, ed acquistata dalla collezione Julienne nel 1767 a Parigi da Federico II di Prussia, che la trasportò in Germania, a Berlino, dov'è tuttora conservata (Altes Museum). Risulta tuttora impossibile stabilire il luogo, probabilmente una località orientale, e l'epoca in cui l'opera fu realizzata.

La plasticità delle forme è data dal materiale di cui è composto il ritratto, non semplice marmo bianco ma BASANITE, con una particolare coloratura verde intenso.

Il ritratto, alto 41 centimetri e quindi leggermente superiore alle reali dimensioni del busto umano, raffigura il volto di un uomo adulto ormai prossimo alla vecchiaia: compaiono infatti sottili rughe sulla fronte, lungo il contorno degli occhi e attorno alla bocca. I capelli, radi ma in realtà ben più abbondanti di quelli che Cesare, quasi calvo, doveva avere, sono rappresentati in ciocche falciformi che ricadono sulla fronte ma lasciano scoperte le tempie. Le guance ed il collo comunicano un'impressione di particolare magrezza, accentuata anche dal profilo del naso e dalle labbra sottili.

Integrazioni di epoche successive sono da considerarsi i bulbi oculari in marmo, aggiunti in età moderna, e le rifiniture, frutto di più recenti restauri, all'orecchio sinistro e all'orlatura destra della toga.

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Riporto la celebre descrizione di Svetonio (Divvs Ivlivs, 44-45).

Era molto scrupoloso sulla cura del corpo, cosi che non solo si faceva tagliare i capelli accuratamente e si faceva radere, ma si faceva anche depilare, come qualcuno ricordò tollerava molto a malincuore la deturpazione della calvizie perché si era accorto più di una volta che suscitava le prese in giro dei suoi denigratori.

Così si era abituato a riportare i capelli da dietro che gli mancavano (si faceva il classico riporto) e tra tutti i decreti emessi dal senato e dal popolo nessun altro mai accettò più volentieri che il diritto di portare la corona d’alloro in modo perenne.
 
Si tramanda che fosse famigerato anche nel vestire: usava anche un laticlavio adornato di frange fino alle mani e non portava mai la cintura se non sopra di esso e con la cintura un po’ lenta e da qui (tramandano) che sia derivata la battaglia di Silla che piuttosto spesso ripeteva agli ottimati di guardarsi da quel giovane che indossava male la cintura

 

(Circa corporis curam morosior, ut non solum tonderetur diligenter ac raderetur, sed velleretur etiam, ut quidam exprobraverunt, calvitii vero deformitatem iniquissime ferret saepe obtrectatorum iocis obnoxiam expertus.

Ideoque et deficientem capillum revocare a vertice adsueverat et ex omnibus decretis sibi a senatu populoque honoribus non aliud aut recepit aut usurpavit libentius quam ius laureae coronae perpetuo gestandae.

Etiam cultu notabilem ferunt: usum enim lato clavo ad manus fimbratio nec umquam aliter quam ut super eum cingeretur, et quidem fluxiore cinctura; unde emanasse Sullae dictum optimates saepius admonentis, ut “male praecinctum puerum” caverent.)

 

 

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Inviato

Aggiungo un bel ritratto su moneta (denario di argento) di Cesare .

001.jpg

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Inviato

Essendo stata nominata la Basanite (particolare Basalto)  come materiale con cui e' stato scolpito il busto di Cesare , aggiungo un' altra Basanite dedicata a Livia Drusilla conservata al Louvre , dall' effetto verdastro .

Livia Drusilla , busto in Basanite al Louvre.jpg

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Inviato

Tra i busti di Cesare vorrei ricordare quello di Agliè (che onestamente non so se sia ancora conservato lì nel Castello o nel Museo Archeologico di Torino).

E’ il cosiddetto busto di Tuscolo.

image.png.06ba8643b6692450bdb64d1a83f5a5d0.png

Così viene descritto da Luca Canali nel suo libro “Roma infinita” dedito da Piemme:

“…con una espressione di sicurezza sull’intero viso regolare, il sorriso vagamente ironico ma anche compiaciuto, e comunque fortemente atteggiato, qualità che dovevano coesistere nell’animo e nella mente del dictator perpetuus in una epoca della sua vita nella quale tale espressione era il segno di una maturità psichica pienamente raggiunta, di una soddisfazione senza eccessi di letizia, sostenuta al contrario da una consapevolezza esistenziale e politica che, sola, poteva permettere la diffusa ma contenuta ironia (l’ironia del saggio e potente dominatore d’un vasto impero), di chi conosce le fatiche e il sangue che il potere necessariamente richiede, rispecchia pienamente la complessa natura di un personaggio di un livello così alto da apparire vertiginoso.”

Allego un interessante articolo che spiega il suo ritrovamento, la sua attribuzione e la sua interpretazione. In tutto ciò, come leggerete, rientra anche una moneta.

Bel post, @Cato_maior!

Buona serata a tutti.

Stilicho

 

Cesare di Tuscolo.pdf

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Inviato
26 minuti fa, Stilicho dice:

Tra i busti di Cesare vorrei ricordare quello di Agliè (che onestamente non so se sia ancora conservato lì nel Castello o nel Museo Archeologico di Torino).

 

E’ il cosiddetto busto di Tuscolo.

 

 

 

image.png.06ba8643b6692450bdb64d1a83f5a5d0.png

Così viene descritto da Luca Canali nel suo libro “Roma infinita” dedito da Piemme:

 

“…con una espressione di sicurezza sull’intero viso regolare, il sorriso vagamente ironico ma anche compiaciuto, e comunque fortemente atteggiato, qualità che dovevano coesistere nell’animo e nella mente del dictator perpetuus in una epoca della sua vita nella quale tale espressione era il segno di una maturità psichica pienamente raggiunta, di una soddisfazione senza eccessi di letizia, sostenuta al contrario da una consapevolezza esistenziale e politica che, sola, poteva permettere la diffusa ma contenuta ironia (l’ironia del saggio e potente dominatore d’un vasto impero), di chi conosce le fatiche e il sangue che il potere necessariamente richiede, rispecchia pienamente la complessa natura di un personaggio di un livello così alto da apparire vertiginoso.”

 

Allego un interessante articolo che spiega il suo ritrovamento, la sua attribuzione e la sua interpretazione. In tutto ciò, come leggerete, rientra anche una moneta.

Bel post, @Cato_maior!

Buona serata a tutti.

Stilicho

 

Cesare di Tuscolo.pdf 469 kB · 0 downloads

grazie e bella segnalazione!


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