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Recentemente apparsi sul mercato antiquario alcuni esemplari in bronzo con testa maschile con pileo/Scylla.

1- BFA - ACR, 68, 2019, 96

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2 - Künker 318, 2019, 290 (ex Savoca Numismatik 10, 2016, 26)

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3 - Hirsch 348, 2019, 136 (ex Sammlung R.P. Erworben 1997)

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Per il carattere anepigrafo e la peculiare tipologia le monete in oggetto, buona parte delle quali riconiate su esemplari di Dionigi I del tipo testa di Athena/ippocampo (v. fig. 4), appaiono nella storia degli studi numismatici alquanto controverse sia sul piano interpretativo che nell'identificazione del centro emittente.

 

4 - Artemide, XLVII, 2017, 54

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Inviato (modificato)

Una breve messa a punto della questione in J. Morcom, “Some South Italian Questions”, in S. Hurter-C. Arnold-Biucchi curr., Pour Denyse. Divertissements Numismatiques, Bern 2000, 161-3; M.H. Hansen – Th.H. Nielsen curr., An Inventory of Archaic and Classical Poleis, s.v. Skylletion, 2004, 258.

L’emissione è composta esclusivamente da esemplari in bronzo che ripetono la stessa tipologia: testa maschile con pileo (laureato e non)/Scylla. Il peso medio è di circa gr. 6,80; il modulo ca. 19-21 mm.

Studi di vecchia data attribuivano i pezzi a Cuma (Head, HN, 37), ipotesi non accolta da Sambon (1870, 358 e pl. XXIV, 37) che evidenziò la presenza di rinvenimenti di queste monete a lui noti solo nel Bruttium propendendo per un’assegnazione dei pezzi a Skylletium/Scolacium (odierna Roccelletta di Borgia, CZ). Sulla scia di Sambon si pone Garrucci (MIA, 161, tav. CXIII, 25-27), che interpreta l’immagine di Scylla come “tipo parlante” allusivo a Scylacium (M. Govers Hopman, Scylla: Myth, Metaphor, Paradox, Cambridge 2012, 146) alla quale assegna anche due esemplari con testa maschile barbata/mostro marino con timone, il secondo dei quali conservato al BM (BMC Sicily, 74, 8).

Il centro, ben noto alle fonti letterarie (Diod. XIII.3; Strab. VI 1, 10-11; Steph. Byz. s.v. Skylletion fr. 320 Lasserre; Verg., Aen. III, 553), è stato identificato con l’odierna Squillace (CZ). Per Freeman (History of Sicily, IV, Oxford 1894, 203), che cita Cassiodoro, si tratterebbe di Roccella del Vescovo. A seguito delle esplorazioni archeologiche condotte nel secolo scorso Skylletion venne identificata con Roccelletta di Borgia soprattutto alla luce dei numerosi rinvenimenti dall'area e dagli scavi di Locri (D. Castrizio La monetazione mercenariale in Sicilia. Strategie economiche e territoriali fra Dione e Timoleonte, Soveria Mannelli 2000, 58-9; P. Visonà, The Coinage of Skylletion: an archaeological note, “SM” 40/1990, 91-3; N.K. Rutter, Campanian Coinages 475-380 B.C., Edinbourgh 1979, 41).

Skylletion-Scolacium.jpg

 

 

 

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Va tuttavia evidenziato che le presenze monetali di “Skylletion” risultano rarissime nel Bruttium mentre una cospicua quantità di esemplari è stata rinvenuta nella zona centro-settentrionale della Sicilia (E. Arslan, La moneta, in R. Spadea cur., Da Skylletion a Scolacium. Il parco archeologico della Roccelletta, Roma-Reggio Calabria 1989, 189-91)

 Nello specifico, rinvenimenti di monete da contesti noti si registrano nelle seguenti località (i dati sono tratti da G. Gargano, Una moneta di Methana da Castellace? Nuove ipotesi su una zecca “ME-“ in Italia meridionale, in “SNR”, 87, 2008, p. 32 a cui si rimanda per una più ampia bibliografia):

  • area di Skylletion/Scolacium (2 ess.)
  •  versante ionico della Calabria (numerosi ess.)
  • Palmi, loc. Donna Canfora (1 es.)
  • territorio locrese (7 ess., dei quali uno dal ripostiglio rinvenuto nel 1986 in località Marasà in associazione con tre stateri AR acarnani, un  hemilitron di Agatocle e 1 AE illeggibile)
  •  Monasterace marina (antica Caulonia): 1 es. da una collezione privata di provenienza locale

 Per Castrizio (La monetazione mercenariale, cit.) si tratterebbe di un’emissione mercenariale - come già prospettato da Calciati (CNS, 3, 319) - localizzabile nel settore meridionale della Calabria, dove in età dionigiana sarebbero sorte roccaforti militari in mano a mercenari, ricalcando una situazione già ben documentata in ambito siceliota. Dionigi avrebbe elargito ai mercenari terre al posto del tradizionale misthos facendo dell’emissione monetale uno strumento di controllo e gestione dei suoi territori, la maggior parte dei quali sorti in un periodo -  dall’età dei Dionisii all’arrivo di Timoleonte - denso di eventi traumatici e destabilizzanti. La distruzione di Rhegion, il ridimensionamento della sua chora ad opera di Dionisio I (387-6 a.C) e la successiva ricostruzione della città con il nome di Phoibia da parte Dionisio II (358 a.C.), segnarono infatti un drastico mutamento dell’assetto socio-politico della Calabria meridionale, determinando ampi vuoti di potere che favorirono il nascere di nuovi centri abitati oppure l’insediamento da parte di mercenari italici di territori già occupati dagli indigeni.

Sulla base di queste osservazioni, Castrizio assegna le monete con t. maschile/Scylla non a Skylletion bensì a Skyllaion, la rupe all’ingresso dello stretto di Messina e precedentemente annessa al territorio reggino, già fortificata da Anaxilas (Strabo VI 1,5), e forse sede di un presidio di mercenari di Dionisio I di Siracusa dal 386 a.C.  

Sul piano tipologico Castrizio identifica la testa maschile del D/ con Odisseo a motivo del pileo, il classico copricapo del viandante, rilevando come proprio alla rupe scillaica fossero associate le vicende mitiche legate ai viaggi dell’eroe.

Alla luce della documentazione disponibile la questione dell’esatta localizzazione ed interpretazione dell’emissione resta pertanto estremamente incerta: Bruttium (v. supra) oppure ambito siceliota (Calciati, CNS 3, 319; G. Manganaro, in Gnomon, 40/1988, 456)?

Se tuttavia il centro dovesse ubicarsi in Sicilia la presenza di numerario di Locri costituirebbe un aspetto non secondario, considerata la cospicua quantità di bronzo siceliota rinvenuto nella città magno-greca (M. Taliercio Mensitieri Problemi monetari di Hipponion e delle città della Brettia tra IV e III sec. a.C., in A. Mele cur., Crotone e la sua storia tra IV e III sec. a.C., Napoli 1993, 169 con bibl. prec.).

 


Inviato

Di seguito una breve carrellata di esemplari tratti dal web:

CNG 327, 309

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LAC Action 54, 2016, 15 (from the R. Bussey Collection)

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Dr. Reinhard Fischer, Auction 165, 2018, 8

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Triton V, 2002, 193

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Inviato (modificato)

 

NAC 8, 1995, 442

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SNG Davis I/2, 44

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SNG Morcom, 878 (ex Leu 6, 1973, 48 ex coll. Virzi)

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Chaponnière & Firmenich SA, Auction 9, 2017, 23 (ex Auction Naville XII, 18-23 october 1926, lot 655)

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Modificato da dracma

Inviato

Edgar L. Owen Ltd., Ancient Greek Coins, Collection L, 3858 (Provenance: The Thomas Virzi collection, 1907)

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Artemide, Asta XLI, 2014, 61

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SNG ANS, 3, 800

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Artemide, XLVII, 2017, 54

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Bibliothèque Nationale de France, Département Monnaies, Médailles et Antiques, Fonds général 2054

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Nomos AG, Obolos 6, 2016, 191 (from a collection in Ticino, formed over 20 years ago)

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CNG, Triton XVI, 2013, 18 (from the Robert and Julius Diez Collection. Ex Gustav Philipsen Collection (Part I, J. Hirsch XV, 28 May 1906), lot 877)

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RomaNumismatics /2014, 35

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RomaNumismatics, E-sale 47, 2018, 49 (from the collection of a Scientist)

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RomaNumismatics, E-sale 25, 2016, 15 (ex RN, E-sale 7, 2014 from the R. Bussey Collection)

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BFA, 59, 2018, 158

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Paris, Luynes, 816 bis

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Inviato (modificato)

Magnifico excursus Dracma

grazie per tutte le info e foto condivise su questa affascinante emissione

peccato solo che ci vorrebbeto piu’ partecipanti a discussioni tematiche e tecniche come questa 

Modificato da numa numa
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  • 2 anni dopo...
Inviato

Grazie mille per queste importanti ed interessanti informazioni in merito ad una zecca con così tante "incertezze". 

avendo visto e vissuto il parco archeologico di scolacium modificarsi e migliorare nel tempo ed Essendo io di Catanzaro Lido,  mi ha fatto piacere conoscere questa monetina, perché mi da la possibilità di aggiungere una tessera in più nel mio/nostro passato. 

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Inviato

Non so dove questa tipologia sia stata coniata ma un idea su dove siano stati coniati parecchi degli esemplari postati me la sono fatta


Inviato
7 ore fa, lipari dice:

Non so dove questa tipologia sia stata coniata ma un idea su dove siano stati coniati parecchi degli esemplari postati me la sono fatta

Ovvero? 


Inviato (modificato)
9 ore fa, lipari dice:

Non so dove questa tipologia sia stata coniata ma un idea su dove siano stati coniati parecchi degli esemplari postati me la sono fatta

Se ti riferisci al fatto che parecchi li ritieni falsi non mi trovi d’accordo. Ho il dubbio forse su uno/due (BFA e Fischer) ma gli altri dovrebbero essere tutti buoni. Forse uno sarà stato bulinato e un paio pesantemente puliti o rimaneggiati, ma niente di più.

Modificato da grunf
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Inviato

Sul luogo di coniazione, l’ipotesi di Castrizio mi è sempre piaciuta e calza perfettamente con l’iconografia. In sostanza avremmo la moneta che ritrae icone omeriche come nessun’altra moneta al mondo! Fantastica.

Effettivamente la Rocca di Scilla sullo stretto è sempre stata correlata al viaggio di odisseo e al mostro Scilla. Il suo utilizzo iconografico da parte di altra realtà geografica avrebbe creato qualche confusione già all’epoca della coniazione. E la mancanza di etnico può solo confermare tale ipotesi. Mi spiego: se una realtà cittadina o comunque una autorità emittente, lontana dallo stretto, avesse scelto il simbolo Scilla evidentemente riferito al sito di Scilla sullo stretto di Messina, quantomeno avrebbe aggiunto l’etnico per esplicitare che non bisognava fare confusione tra due realtà diverse. Rimane comunque un’ipotesi.

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Inviato
2 ore fa, grunf dice:

Sul luogo di coniazione, l’ipotesi di Castrizio mi è sempre piaciuta e calza perfettamente con l’iconografia. In sostanza avremmo la moneta che ritrae icone omeriche come nessun’altra moneta al mondo! Fantastica.

Effettivamente la Rocca di Scilla sullo stretto è sempre stata correlata al viaggio di odisseo e al mostro Scilla. Il suo utilizzo iconografico da parte di altra realtà geografica avrebbe creato qualche confusione già all’epoca della coniazione. E la mancanza di etnico può solo confermare tale ipotesi. Mi spiego: se una realtà cittadina o comunque una autorità emittente, lontana dallo stretto, avesse scelto il simbolo Scilla evidentemente riferito al sito di Scilla sullo stretto di Messina, quantomeno avrebbe aggiunto l’etnico per esplicitare che non bisognava fare confusione tra due realtà diverse. Rimane comunque un’ipotesi.

Per cui, secondo la tua considerazione, posizioneresti la coniazione di tale moneta nella zona di Reggio/Messina? 

È anche vero, che il maggior numero di ritrovamenti è, infatti, in tale zona. 


Inviato
3 ore fa, Lino86 dice:

Per cui, secondo la tua considerazione, posizioneresti la coniazione di tale moneta nella zona di Reggio/Messina? 

È anche vero, che il maggior numero di ritrovamenti è, infatti, in tale zona. 

Mi limito a riferire una ipotesi della dottrina. Affascinante per le ragioni sopra dette, ma sempre ipotesi. La mia idea sulla mancanza di etnico è solo un suggerimento. Diciamo che l’idea mi piace e se dovessi scommettere un euro lo scommetterei. Ma sono un profano.


Inviato
48 minuti fa, grunf dice:

Mi limito a riferire una ipotesi della dottrina. Affascinante per le ragioni sopra dette, ma sempre ipotesi. La mia idea sulla mancanza di etnico è solo un suggerimento. Diciamo che l’idea mi piace e se dovessi scommettere un euro lo scommetterei. Ma sono un profano.

Capisco questo tuo riferimento all'ipotesi anzi detta... E, anche se una parte di me spererebbe che tale tondelli fosse realmente coniato e legato al territorio di squillace/skyllatium, l'altra parte di me sa che ci sono delle teorie che, fermando i un attimo a riflettere, ci portano a mettere in gioco il tutto. 

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