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IGNORED

Accadde a marzo ...


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Inviato (modificato)

Buongiorno,

non potevo inflazionare la Sezione con una miriade di “accadde oggi” (per non annoiare ma anche per motivi di tempo…) per cui l’ho trasformata in un compendio dal nome “… accadde nel mese di marzo…”.

  • Il 14 marzo si sono festeggiati gli Equirria in onore di Marte, come già postato il 27 febbraio.
  • Ma soprattutto vi era la Mamuralia (o Sacrum Mamurio) festeggiata nelle fonti più antiche. Il nome richiama quello di Mamurio Veturio che nella tradizione era l’artigiano che costruì gli Ancilia, ovvero gli scudi rituali conservati nel Tempio di Marte dai sacerdoti, i Salii.

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Mamuralia su mosaico.

  •  ·         Il 15 marzo, alle Idi, si festeggiava Anna Perenna, antica dea romana che presiedeva al rinnovamento e allo scorrere dell’anno. Alcuni la ritengono una personificazione femminile dell'anno e del suo perpetuo ritorno, tanto più che era anche chiamata Anna ac Peranna e che presso i romani vigeva l'augurio di: annare perannareque commode (passare un buon anno dall'inizio alla fine). Inizialmente però rappresentava la divinità dell'abbondanza e del nutrimento e a testimonianza di questo fatto vale la radice sanscrita "ann" ("cibo") che ha un corrispettivo romano in "annona" ("approvvigionamenti", "derrate alimentari"). La sua festa, comunque, era il 15 marzo e la sua celebrazione prevedeva lunghi banchetti all'interno di un bosco sacro alla dea che occupava la zona degli odierni Parioli dove sono stati rinvenuti una fonte votiva dedicata alla Dea e numerosi oggetti attestanti pratiche magiche svolte presso il sito, risalente al IV secolo a.C.. Tra i vari oggetti, spiccano delle defixiones ("maledizioni") incise su lastre di piombo e figure antropomorfe in cera e altri materiali organici, inserite a testa in giù in contenitori di piombo.. Queste feste erano un'occasione per il popolo di dare sfogo a grandi manifestazioni di allegria e di intrattenimento, come balli, canti osceni e soprattutto ubriacature.
  • ·         Sempre il 15 marzo i Salii portavano in processione per le strade di Roma gli Ancilia percuotendoli e cantando inni a Mart  

  •        Il 15 e il 16 marzo c’erano i Bacannalia, festività romana propiziatoria. Già in epoca romana, ma probabilmente anche prima, era una festa orgiastica divenuta in un secondo momento (o forse ritornando alle origini) propiziatoria degli dei in occasione della semina e della raccolta delle messi. La diffusione a Roma di questo rito, ripreso da quelli greci dedicati a Dioniso, si diffuse nel II secolo a.C. e si scontrò con la religione classica: Catone nel 186 fece emettere un Senato Consulto al fine di sciogliere il culto con distruzione dei templi, confisca dei beni, arresto dei capi e persecuzione degli adepti. In seguito i baccanali sopravvissero come feste propiziatorie, ma senza più la componente misterica iniziale.

 

Modificato da Illyricum65

Inviato

·         ma soprattutto a noi moderni le Idi di marzo richiamano quelle del 44 a.C. quando Giulio Cesare fu ucciso dai congiurati.

Essendo dunque il senato entrato […] gli altri congiurati circondarono […] Cesare […] E si dice che Cassio, rivolto all’immagine di Pompeo, la pregò come se avesse sentimento. E Trebonio alla porta, tirato in disparte Antonio, fuor lo ritenne ragionando. Il senato si alzò in piedi all’entrar di Cesare, e posto che a sedere, i congiurati lo circondarono da ogni parte, presentandogli Tullio Cimbro, uno d’essi, a supplicarlo per il fratello bandito, e tutti per lui intercedevano, toccandogli la mano, baciandogli il petto e la testa. […] Tullio con ambe le mani gli tirò giù dalle spalle il manto, e Casca il primo ad essersi posto dietro, sguainata la spada, lo colpì lievemente alla schiena […] Cesare allora gridò in latino: “scellerato Casca! Che fai?”. […] Già ferito da molti, volgendo intorno lo sguardo […] quando vide Bruto vibrar la spada nuda per dargli un colpo, lasciò la mano di Casca, che ancora teneva, e copertosi con la toga la testa, si abbandonò ai colpi degli assalitori”.

Plutarco, Vite Parallele, Bruto, 17

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  • ·         dal 15 al 28 marzo decorrevano le celebrazioni del Sanguem in onore di Cibele e Attis. La celebrazione era di origine frigia, in quanto il culto di Cibele era stato importato da quella terra nel 204 a.C., ed era officiato da sacerdoti stranieri, detti galli. Le celebrazioni iniziavano con una processione, detta Canna intrat ("Entra la canna") che raggiungeva il tempio di Cibele sul Palatino. I partecipanti erano i "cannofori", che portavano al tempio fusti di canne, allo scopo di commemorare l'esposizione di Attis bambino in un canneto. Si ritiene che questa cerimonia sia collegata ad antichi rituali propiziatori della pioggia di àmbito agricolo.

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Attis

 

I sette giorni seguenti la Canna intrat venivano considerati di espiazione, ed erano noti come Castus Matris ("Digiuno della Madre").

Il 22 marzo avveniva la processione dell'Arbor intrat ("Entra l'albero"), celebrante la morte di Attis. Quel giorno si tagliava il pino, simbolo del dio, se ne fasciava il tronco con sacre bende di lana rossa, lo si ornava di viole e strumenti musicali e sulla sua sommità si ponevano le effigi del dio giovanetto. L'albero veniva portato dai "dendrofori" fino al tempio di Cibele, dove avveniva la commemorazione funebre di Attis.

Il giorno seguente, il dio era risorto: si celebravano allora le feste chiamate Hilaria e per le strade vi erano cortei gioiosi. In epoca imperiale le celebrazioni prevedevano una processione della statua di Cibele.

 

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Cibele

Dopo un giorno di riposo, il Requetio, il 27 marzo giungeva il momento della Lavatio ("Abluzione") della statua di Cibele. La statua della dea, che recava incastonata nella testa la pietra giunta da Megalesia nel 204 a.C., veniva messa su un carro e portata fino al fiume Almone e spinta nel fiume: qui l'arcigallo lavava la statua, asciugandola e cospargendola di cenere. Canti e danze riaccompagnavano la statua al Palatino.

Il 28 marzo aveva corso l’'Initium Caiani ovvero  la cerimonia di iniziazione ai misteri di Attis.

Veniva praticata in un santuario frigio situato sul colle Vaticano, fuori dalle mura cittadine. Gli iniziandi consumavano un pasto negli strumenti musicali, cimbali e timpani. Poi veniva una processione, in cui veniva portato il "kernos", un cratere contenente dei lumi. Infine avveniva una ierogamia, in cui gli iniziati, identificandosi con Attis, celebravano le nozze mistiche con la dea Cibele.

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Inviato
  • ·         Il 16 marzo 37 d.C. muore a Roma l’Imperatore Tiberio.

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  • ·         Il 17 marzo del 45 a.C. ci fu la battaglia di Munda tra Giulio Cesare e Gneo Pompeo. La battaglia si prolungò incerta per diverso tempo, finché l'intervento di Cesare in persona tra i ranghi della decima legio, la più fedele di Cesare, che lo aveva accompagnato fin dalla campagna gallica, portò i cesariani ad avanzare sul loro fianco destro. Pompeo spostò dunque una legione dal lato opposto, lasciandolo esposto al contrattacco della cavalleria maura di Cesare. Attaccati da entrambi i lati i pompeiani erano in grande difficoltà. Labieno, comandante della cavalleria di Pompeo, decise di intervenire indietreggiando, ma la manovra fu interpretata come una fuga dai pompeiani, che si disunirono e andarono in rotta.

  • ·         Il 17 marzo 180 d.C. moriva lontano da Roma perché impegnato nelle guerre marcomanniche l’Imperatore Marco Aurelio. Lascia la porpora al figlio Commodo.

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  • ·         Il 17 marzo si celebravano i Liberalia in onore di Liber Pater e Libera; i ragazzi sedicenni deponevano la bulla e indossavano la toga virilis.Il motivo di ciò era che il ragazzo passava dallo stato di puer a quello di adulto, con tutti i diritti ed i doveri del cittadino romano. La parte privata del festeggiamento avveniva a casa: il giovane deponeva sull'altare dei Lari la propria bulla, una collana (d'oro per i più ricchi ed in cuoio per chi non potesse permetterselo) datagli quando era ancora in fasce in cui erano contenuti oggetti adibiti a proteggere il fanciullo. Sull'altare era posta anche la barba ottenuta dalla prima rasatura del ragazzo. In seguito abbandonava la toga pretesta (che era decorata con una sottile striscia di porpora), indossata da ragazzino, e gli veniva consegnata la toga virile; se il giovane era di rango senatorio la toga presentava una striscia di porpora più larga (laticlavia), se era di rango equestre una striscia più stretta (angusticlavia), altrimenti la toga era in tinta unita. La mattina la famiglia consumava la colazione sull'orlo della strada. Successivamente tutta la famiglia usciva per strada, dove le sacerdotesse di Libero (equivalente al greco Dioniso) incoronate di edera vendevano torte a base di olio e miele, di cui staccavano una parte per porla su di un altare in favore di chi le comprava. In epoca tardorepubblicana Libero presiedeva ai ragazzi e Libera alle ragazze. In seguito si formava per le strade la processione davanti a cui era posto un fallo in cima ad una pertica. Solo al termine della cerimonia una matrona considerata la più virtuosa poteva coprire l'attributo con un piccolo covone di grano.

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  • Sempre il 17 marzo si teneva il secondo episodio delle Agonalia, dedicando i festeggiamenti a Marte. La tradizione la rimanda a Numa Pompilio e vi veniva sacrificato un ariete nero.

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  • ·         Il 18 marzo 37 d.C. due giorni dopo la morte di Tiberio, Caligola è acclamato imperatore. Pronipote del defunto princeps, era associato ad un altro nipote di Tiberio, Tiberio Gemello (di cui era il nonno). Ma Caligola era amato dai pretoriani, dal popolo e dal senato, che invalidò il testamento, riconoscendolo unico imperatore.

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Inviato
  • 19-23 marzo: Quinquatria in onore di Minerva con consacrazione delle armi di Marte. Veniva celebrata dopo cinque giorni dalle Idi di marzo.Secondo Ovidio durava cinque giorni, da cui il nome; è possibile che in principio durasse solo un giorno, cui vennero aggiunti altri quattro in epoca giulia.Il quinto giorno era dedicato alla purificazione delle Tubae, le trombe da guerra (da cui la cerimonia detta Tubilustrium).

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Fu durante i Quinquatria del 59 che Nerone invitò la madre Agrippina a Baia nel tentativo di assassinarla affondando la nave su cui si trovava.

  • Il 20 marzo del 44 a.C. Marco Antonio pronunciava un celebre elogio funebre di Cesare, al termine del quale apriva il testamento, leggendo soprattutto la parte finale in cui il dittatore donava 300 sesterzi a ogni cittadino romano, oltre ai suoi orti e giardini oltre il Tevere. Nella prima parte del testamento, che era stato affidato alle Vestali, Cesare adottava il suo pronipote Gaio Ottavio, che diventava Gaio Giulio Cesare Ottaviano, e a cui andavano tre quarti del suo patrimonio. Dopo Ottaviano venivano i suoi cugini, poi il cesaricida Decimo Bruto e solo dopo Marco Antonio.
  • ·         Sempre Il 20 marzo ma del 235 d.C. Massimino il Trace diventava imperatore, acclamato dai soldati in Germania. Era comandante delle reclute di Alessandro, e dopo i tentennamenti di quest'ultimo, che evitava ripetutamente lo scontro per trattare, venne scelto come imperatore. Poco dopo Alessandro sarebbe stato assassinato e sarebbe iniziata l'anarchia militare (235-284).

  • ·         Secondo il mito il 24 marzo del 771 a.C. nascevano Romolo e Remo, figli del dio Marte e di Rea Silva, figlia del re di Alba Longa Numitore. I due gemelli sarebbero stati trovati dal pastore Faustolo e allattati da una lupa.

  • ·         24 marzo era il giorno durante il quale davanti ai Comizi calati si poteva fare testamento.

  • ·         il 27 marzo del 47 a.C. Caio Giulio Cesare vinceva la battaglia del Nilo, che metteva fine alla Guerra Alessandrina.

  • ·         Il 28 marzo del 193 moriva l'imperatore Pertinace, dopo un brevissimo regno che seguì la morte di Commodo. Così descrive le sue origini l'Historia Augusta:«Padre di Publio Elvio Pertinace fu il liberto Elvio Successo, che, a quanto si dice, diede al figlio quel nome a simbolo della propria «pertinacia» nel continuare ad esercitare il mestiere di commerciante di lana. Pertinace nacque nella tenuta della madre sull’Appennino. Nel momento della sua nascita un puledro salì sul tetto e, dopo che vi si fu fermato qualche istante, precipitò giù restando ucciso. Impressionato dal fatto, il padre si recò da un indovino Caldeo. Quando questi gli predisse un grande avvenire per il figlio, esclamò che erano stati soldi buttati via.»                                                                                               

(Historia Augusta, vita di Pertinace, I, 1-3)

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  • ·         il 30 marzo a Roma si tenevano le celebrazioni pubbliche in onore di Salus Publica, Concordia e Pax.

Così ricorda il giorno Ovidio (Fasto, III, 879-882):
"Quando il pastore avrà rinchiuso quattro volte nell'ovile i capretti sazi, e quattro volte l'erba si sarà imbiancata di nuova rugiada [il conto parte dal 26 marzo], si dovrà venerare Giano e con lui la dolce Concordia e la Salute di Roma e l'ara della Pace."

  • 31 marzo Festa della Dea Luna

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Ciao

Illyricum

;)

 

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Inviato
7 minuti fa, Scudo1901 dice:

 Che meraviglia, è un piacere leggerti. Ma questo è ben più di un Forum di numismatica, è una fonte di cultura! 

Grazie per l'apprezzamento. Il tutto nasce da una mia recondita domanda quotidiana... "chissà cosa accadeva oggi?"

Ciao

Illyricum

;)

 

 


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