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Scilla e Cariddi ; un Denario repubblicano mostra Scilla .


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Inviato (modificato)

Chi non ha mai sentito parlare dei nomi di Scilla e Cariddi ? Probabilmente quasi tutti sanno che si tratta dei due mostri marini che nell' antichita' si pensava abitassero le due sponde ai lati dello stretto di Messina all' interno di antri sottomarini , Scilla in Calabria e Cariddi in Sicilia ; questi due mostri secondo gli antichi affondavano navi e uccidevano uomini provocando mulinelli e gorghi marini che inghiottivano e trascinavano a fondo di tutto . Molte leggende nacquero intorno a questi nomi .

Cariddi e' anche nominata nel canto XII dell'Odissea di Omero , in cui si narra che Ulisse preferì affrontare Scilla , per paura di perdere la nave passando vicino al gorgo , per questo perse al posto di tutti gli uomini , i rematori migliori . Tuttavia , dopo che Elio e Zeus distrussero la sua nave , Odisseo per poco non finì nelle sue fauci , aggrappandosi ad una radice di un fico sull' isola di Cariddi , prima di venire inghiottito .

Ma vediamo ora quale e' la realta' scientifica del fenomeno che fa agitare le acque di questo mitico tratto di mare .

Lungo tutta la costa siciliana compresa tra capo Taormina e Messina , i fenomeni di risalita delle acque profonde fanno si che arrivino in superficie acque di profondità , questo fatto determina che le acque ioniche presenti negli strati superficiali dello stretto siano sensibilmente più fredde di quelle riscontrabili alla medesima quota in altre zone del mar Ionio , infatti per le acque di superficie estive le temperature nello stretto sono mediamente più basse di 4 - 10 °C .

Questo fenomeno fisico delle acque in salita e in discesa , dal fondo verso l' alto e viceversa , unito alla forma dello stretto quasi ad imbuto in entrambi i lati di ingresso e di uscita , fa si che nel tratto di mare si verifichino forti correnti , gorghi e mulinelli , che nell' antichita' rendeva l' attraversamento dello stretto alquanto pericoloso specialmente per medie e piccole imbarcazioni , da cio' derivo' la leggenda dei due mostri marini ; forse nell' antichita' questo fenomeno fisico delle acque era piu' accentuato rispetto ad oggi dopo il tremendo terremoto e maremoto che sconvolse l' area dello stretto il 28 Dicembre del 1908 , terremoto che fu stimato di scala Mercalli 10 (massima 12) , corrispondente ad una intensita' circa tra 7 e 7,5 dell' attuale scala Richter , devastante , anche in relazione ai tempi ed edifici di oltre un secolo fa .

Ma nell' antichita' perche' nacque la leggenda dei due mostri marini Scilla e Cariddi ? Gli antichi videro effettivamente qualche mostruoso animale marino agitarsi in mare o furono invece ingannati dal perenne movimento vorticoso delle acque dello stretto ? La ragione fa naturalmente propendere a favore della seconda ipotesi , pero' esiste una moneta romana di eta' repubblicana , rara , circa la quale , forse , alcuni non ne conoscono neanche l' esistenza , oppure , pur conoscendola , non l' hanno mai vista realmente , in questa moneta nel rovescio o forse nel dritto , e' presente una rappresentazione del mostro marino di Scilla ; la moneta , un bellissimo Denario , venne emesso nel 42/40 a.C. da Sesto Pompeo dopo la vittoria navale di Messina contro l' inviato di Roma , Quinto Salvidieno Rufo ; il Denario in un verso dovrebbe rappresentare il Faro di Messina con sopra la statua di Nettuno – Pompeo , insegne militari e una nave militare  , nell' altro verso il mostro marino Scilla . Il Denario presenta le seguenti legende , D/ : MAG PIUS IMP ITER , R/ : PRAEF CLAS ET ORAE MARIT EX SC . , il mostro Scilla regge un timone , dalla sua schiena spuntano due code di pesce , forse delfini , ci sono tre cani e pare avere un volto umano .

La moneta in foto e qualche nota , sono tratte dal libro , volume primo : “Roma e la moneta” di Silvana Balbi de Caro .

Dall' iconografia di Scilla non si capisce bene che aspetto avesse il mostro nell' immaginazione dell' incisore della moneta , sembrerebbe di vedere , ma potrebbe essere qualsiasi cosa di fantasia , un mostro con aspetto di mezzo pesce e mezzo polpo , certamente l' incisore non aveva la piu' pallida idea di cosa rappresentare e creo' un ibrido a fantasia , comunque bellissimo nella realizzazione .

Per ulteriori notizie sulla leggenda di Scilla e Cariddi :

https://www.guidasicilia.it/rubrica/la-leggenda-di-scilla-e-cariddi/3003894

In foto : la rocca di Scilla in Calabria , il Capo Peloro in Sicilia (Cariddi) , un' antica mappa dello stretto di Messina con le forti correnti e la moneta , un Denario , descritto nel Post .

 

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Rocca di Scilla sulla costa calabra.jpg

Cariddi in Sicilia che corrisponde all' odierno Capo Peloro.JPG

Stretto di Messina con evidenziate le correnti marine , stampa antica ..jpg

DSCN2681.JPG

Modificato da Legio II Italica
legenda denario
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  • Grazie 1

Inviato

Da Messinese  reputo estremamente interessante la discussione.

Volevo chiederti il significato della leggenda al rovescio e se è presente con altre iconografie

  • Grazie 1
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Inviato (modificato)

Denario di Sesto Pompeo coniato in occasione della sua vittoria sulla flotta di Ottaviano. Al dritto la Colonna con la statua di Nettuno, al rovescio Scilla, responsabile della sconfitta di Ottaviano.

nel 43 Pompeo viene nominato ‘praefectus classis et orae maritimae’; Lex Titia’ (secondo triumvirato); Lex Pedia (proscrizioni).

da Wikipedia.

 

Roberto

310px-Denarius_Sextus_Pompeius-Scilla.jpg

Modificato da ciosky68

Inviato (modificato)
2 ore fa, ggpp The Top dice:

Da Messinese  reputo estremamente interessante la discussione.

Volevo chiederti il significato della leggenda al rovescio e se è presente con altre iconografie

Ciao , non ho ben capito se ti riferisci alla legenda o all' iconografia di Scilla ; comincio da Scilla : difficile , almeno per me , dare una interpretazione all' allegoria di Scilla presente nella moneta , forse i tre cani stanno a significare la Trinacria , cioe' i tre vertici dell' Isola , ed essendo cani , idealizzano come una guardia alla Sicilia , una protezione contro i nemici di Sesto Pompeo ; I due pesci , forse delfini , stanno probabilmente a significare i due figli di Pompeo Magno : Sesto e Gneo . Sono solo supposizioni .

Per quanto riguarda la legenda : PRAEF CLAS ET ORAE MARIT EX SC , dovrebbe significare : PREFETTO DELLA FLOTTA E DEL CONFINE MARITTIMO PER DECRETO DEL SENATO , riferito a Sesto Pompeo .

A proposito di questo Denario sarebbe interessante conoscere un competente parere di @L. Licinio Lucullo

Ciao e grazie .

Modificato da Legio II Italica
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Inviato
1 ora fa, ciosky68 dice:

Denario di Sesto Pompeo coniato in occasione della sua vittoria sulla flotta di Ottaviano. Al dritto la Colonna con la statua di Nettuno, al rovescio Scilla, responsabile della sconfitta di Ottaviano.

nel 43 Pompeo viene nominato ‘praefectus classis et orae maritimae’; Lex Titia’ (secondo triumvirato); Lex Pedia (proscrizioni).

da Wikipedia.

 

Roberto

310px-Denarius_Sextus_Pompeius-Scilla.jpg

Ciao , e' lo stesso Denario di Sesto Pompeo postato e descritto sopra .


Inviato
4 ore fa, Legio II Italica dice:

Ciao , e' lo stesso Denario di Sesto Pompeo postato e descritto sopra .

Si, ho solo aggiunto un altra moneta meglio conservata.

 


Inviato
9 ore fa, ciosky68 dice:

Si, ho solo aggiunto un altra moneta meglio conservata.

 

Nel tuo esemplare la legenda e' meglio evidenziata rispetto al primo postato che pero' ha i rilievi delle iconografie migliori .


Inviato

Grazie per avermi citato.

In primo luogo, invito tutti gli utenti che cercano fotografie (o dati scientifici) delle monete romane a servirsi del nostro catalogo, che tanti ci invidiano ma che (chissà perché) è misconosciuto proprio agli utenti del forum.

Lo si trova qui: http://numismatica-classica.lamoneta.it/

La moneta di cui parliamo è questa: http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-I6/5

 

Il denario fu emesso da emesso da Sesto Pompeo, figlio di Pompeo Magno. Stabilitosi in Spagna nel 44 come capo repubblicano, fu nominato dal Senato “praefectus classis et orae maritimae” (più o meno, comandante in capo della flotta e della costa marittima); quattro mesi dopo tuttavia il titolo gli fu revocato ed egli venne proscritto. Ricevutane notizia, salpò da Marsiglia per la Sicilia, da dove bloccò l'Italia e accolse gli altri proscritti. Ottaviano inviò contro di lui una squadra navale al comando di Salvidieno Rufo, fu tuttavia sconfitta; per questa battaglia si arrogò il titolo di “imperator iterum” (che compare al dritto di questa moneta, e significa “comandante vincitore due volte”) e continuò la sua lotta sino alla morte, nel 36.

Le monete della serie RRC 511 (cui questo denario appartiene) furono emesse appunto dopo la sconfitta di Salvidieno (come si ricava proprio dalla scrita “imperator iterum”), a opera di una zecca forse sita a Catania. Si ritiene che il periodo di emissione vada dall’anno 42 al 40 a.C.

Personalmente non credo che compaiano due delfini: si tratta invece di due code di pesce che, unite a tre tentacoli e a un torso umano, compongo il corpo del mostro.

Oltre al retro, su cui compare Scilla, vi invito a guardare con attenzione il dritto, ancora più bello: si tratta del faro di Messina, che ancora esiste e ancora ha quella forma e quella collocazione, sebbene ovviamente sia stato più volte restaurato e rechi ora la statua della madonna, al posto di quella di Nettuno.

 

Aggiungo che esiste un'altra rappresentazione di Scilla (e Cariddi), seppure in forma molto più stilizzata, su un altro denario della serie RRC 511: http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-I6/1

E' evidente l'allusione: installatosi sullo stretto, Pompeo distrugge le navi di Ottaviano come un moderno mostro marino.

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Inviato

Ecco una bella foto tratta dal nostro catalogo:

Immagine.jpg


Inviato

Salve , in questo secondo esemplare si nota meglio l' oggetto che Scilla impugna tra le mani , sembra un rostro di nave , chiara allusione alla vittoria navale .


Inviato (modificato)

È un timone di nave. I vascelli ne avevano due, uno per lato, a fianco della poppa.

Guarda il link del catalogo che ti ho inviato, ci scopri sempre notizie d'interesse.

Il rostro aveva una forma diversa, era composto a tre lame parallele ("rostrum tridens" si chiamava) e veniva rappresentato con tre punte:

rostri.jpg

222830339-433401ae-9441-4437-85be-95848dc73949.jpg

20190307_083859.jpg

Modificato da L. Licinio Lucullo

Inviato

In questo bassorilievo raffigurante una trireme vedete bene sia il rostro sia, soprattutto, il timone 

bassorilievo_trireme.jpg


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