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IGNORED

Riforma del IV sec. e divisionali


Massenzio

Risposte migliori

Salve a tutti... leggo questa interessantissima discussione un po' di mesi dopo che si è svolta... interessantissima davvero.. grazie @Massenzio e a tutti coloro che hanno dato il proprio contributo.

Una domanda da "zappatore" della materia.. perdonatemi se è un po' idiota... ma si parla di denari comuni che costituisco di fatto l'unità di conto da.. quando esattamente? Nel primo impero, da quel che so, l'unità di conto è prima l'asse poi il sesterzio .. ed il denario è una valuta pregiata in argento puro o quasi, sebbene ridotto in peso gradualmente nel corso del I e parte del II secolo.

Parlando di denario comune parliamo di quello stesso denario che poi di fatto si trasforma in moneta di bronzo? Posso chiedere qualche chiarimento su questo? .. senza fretta e a vostro comodo naturalmente.

Molte grazie,

Flaminius.

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  • 7 mesi dopo...
Supporter

Sperando di far cosa gradita riprendo questa discussione inserendo un grafico interessante. Mostra l'interpretazione della riforma monetaria di Diocleziano col variare degli anni prima (<) e dopo (>) l'editto del 1 settembre  301. Il grafico proviene dall'articolo: "DIOCLETIAN’S CURRENCY SYSTEM AFTER 1 SEPTEMBER 301
AN INQUIRY INTO VALUES" di Antony kropff, disponibile gratuitamente su Academia. 

E' interessante osservare come il dibattito sia ancora in corso. La tesi di kropff è che l'editto del 301 sia servito ad aggiustare semplicemente i cambi tra le varie monete. L'obiettivo principale dell'editto, a suo dire, era dare maggiore potere d'acquisto a quello che noi chiamiamo follis, il nummus argentiferos, portandolo da 12.5 a 25 denari comuni. I denari comuni stessi, con testa laureata, non circolavano. Tant'è che vennero coniate in pochi esemplari e sparirono rapidamente dalla circolazione. L'aureo è visto già da allora come una moneta bullion, ossia un bene valutato a peso.  

 

Il 28/8/2019 alle 18:51, Flaminius dice:

Salve a tutti... leggo questa interessantissima discussione un po' di mesi dopo che si è svolta... interessantissima davvero.. grazie @Massenzio e a tutti coloro che hanno dato il proprio contributo.

Una domanda da "zappatore" della materia.. perdonatemi se è un po' idiota... ma si parla di denari comuni che costituisco di fatto l'unità di conto da.. quando esattamente? Nel primo impero, da quel che so, l'unità di conto è prima l'asse poi il sesterzio .. ed il denario è una valuta pregiata in argento puro o quasi, sebbene ridotto in peso gradualmente nel corso del I e parte del II secolo.

Parlando di denario comune parliamo di quello stesso denario che poi di fatto si trasforma in moneta di bronzo? Posso chiedere qualche chiarimento su questo? .. senza fretta e a vostro comodo naturalmente.

Molte grazie,

Flaminius.

Credo che la risposta sia "si". Il denaro di conto è il vecchio denaro d'argento di un secolo prima. E' ragionevole che sia diventato unità di conto nel momento della scomparsa del sesterzio, ossia intorno al regno Aureliano, a partire dal quale il sesterzio sparisce definitivamente. 

Riforma_Diocleziano.png

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Buongiorno @azaad il dibattito è ovviamente ancora aperto e rimarrà tale fino a quando non emergeranno nuove scoperte. Credo che Kropff in sostanza non dica nulla di nuovo come puoi vedere dalla stessa tabella che hai postato, si allinea in un verso o in altro a quanto detto dai suoi predecessori.

Produzione e circolazione sono due cose differenti,  quindi non capisco cosa significhi che il nummus argenteus circolasse a livello ristretto, mi sembra un’ovvietà, non è che andavo a comprare una pagnotta dal costo di 1 denario comune con un pezzo d’argento, il commerciate probabilmente non avrebbe neanche avuto il resto da darmi. Le transazioni di un certo tipo è fuori dubbio che avvenissero in argento e oro così come veniva fatto nei secoli precedenti nonostante l’unità di conto fosse un’altra.

L’aureo c’era, veniva emesso e sicuramente circolava per quelle transazioni che lo richiedevano visto il suo forte potere d’acquisto, le trattative sicuramente tenevano conto di tutto questo.

Tutti i metalli venivano anche valutati a peso, è evidente da quei ritrovamenti in cui piccoli depositi (attenzione depositi, non ripostigli) abbiano per esempio piccoli bronzi con sesterzi/assi o addirittura denari d’argento di un secolo prima, questo per dire che circolava tutto ciò che avesse un valore.

Il denario ormai era appunto solo un’unità di conto, che all’inizio era associata alla raffigurazione laureata. Nei decenni successivi il piccolo pezzo bronzeo continuò a essere emesso in quantità inferiori perché le necessità del circolante erano ovviamente diverse ma non era più il denario comune precedente all’editto ma era un pezzo valutato 2 o4 o addirittura da 8 denarii communes.

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  • Illyricum65 ha rimosso questo topic da quelli importanti

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