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Magliocca 592... + variante


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Guardando attentamente le immagini del rovescio delle presunte mezze piastre con l'1 speculare noto che nella partizione dei Farnese potrebbero essere effettivamente delle croci ma sembrano state ribattute sui precedenti gigli, infatti sotto alcune di queste croci, nella parte bassa, si notano le cosiddette "codi di rondine" tipiche dei gigli, quindi si può ipotizzare che una parte di queste monete sia stata coniata effettivamente con le croci, mentre altre hanno subito la ribattitura con le croci dopo essere state coniate con i gigli... 

Quindi si può parlare tranquillamente di un caso intenzionale, per un motivo ancora sconosciuto sono stati creati appositamente dei punzoni con le croci per questa annata, e non si può parlare neanche di adattamento visto che se ben ricordo la croce non viene riportata su nessuna emissione di Ferdinando II.. 

Sicuramente un caso da attenzionare, anche perché il ritratto al dritto e lo stemma al rovescio erano di competenza dell'incisore, mentre le legende e la data, ritenute di secondaria importanza, venivano generalmente eseguiti dall'aiutante, ed è qui che troviamo le più disparate varianti di punteggiatura, di numeri della data grandi e piccoli, ribattiture eccetera.... 

Sicuramente casi non intenzionali... 

 MANUALE DELLE MONETE Di NAPOLI di Pietro Magliocca, pagine 322 e 323 

Modificato da gennydbmoney
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19 ore fa, gennydbmoney dice:

Guardando attentamente le immagini del rovescio delle presunte mezze piastre con l'1 speculare noto che nella partizione dei Farnese potrebbero essere effettivamente delle croci ma sembrano state ribattute sui precedenti gigli, infatti sotto alcune di queste croci, nella parte bassa, si notano le cosiddette "codi di rondine" tipiche dei gigli, quindi si può ipotizzare che una parte di queste monete sia stata coniata effettivamente con le croci, mentre altre hanno subito la ribattitura con le croci dopo essere state coniate con i gigli... 

Quindi si può parlare tranquillamente di un caso intenzionale, per un motivo ancora sconosciuto sono stati creati appositamente dei punzoni con le croci per questa annata, e non si può parlare neanche di adattamento visto che se ben ricordo la croce non viene riportata su nessuna emissione di Ferdinando II.. 

Sicuramente un caso da attenzionare, anche perché il ritratto al dritto e lo stemma al rovescio erano di competenza dell'incisore, mentre le legende e la data, ritenute di secondaria importanza, venivano generalmente eseguiti dall'aiutante, ed è qui che troviamo le più disparate varianti di punteggiatura, di numeri della data grandi e piccoli, ribattiture eccetera.... 

Sicuramente casi non intenzionali... 

 MANUALE DELLE MONETE Di NAPOLI di Pietro Magliocca, pagine 322 e 323 

Ottima osservazione genny. Anche se devo smentirti riguardo allo scudo. È risaputo che i particolari delle araldiche nello scudo erano di competenza degli aiutanti

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Il 17 marzo 1829, firmato da Re Francesco I e dall'ora ministro delle finanze De' Medici, venne promulgato l'atteso decreto legge n°2329, concernente i lavori da eseguirsi nel gabinetto d'incisione dell'amministrazione generale delle monete dei reali dominii di qua del faro nonché il relativo organico con l'importo degli emolumenti da corrispondersi al personale. 

Contemporaneamente al decreto venne pubblicato pure il regolamento riguardante i lavori che eseguirsi debbono nel gabinetto d'incisione dell'amministrazione generale delle monete, il metodo del servizio e le attribuzioni di ciascuno degl'impiegati. 

La riforma entrò in vigore il 1°gennaio 1830 e le prime monete comparvero con la data del 1831 sotto Ferdinando II. 

Il nuovo ordinamento, resosi necessario per la semplificazione dei metodi di lavorazione, per la fiducia con cui la moneta del regno era ovunque accolta e per la fama e la serietà degli incisori, rese famosa la zecca di Napoli. 

... 

(Art. 3) Gli incisori dei dritti incideranno le immagini dei conii delle monete e delle medaglie, ed eseguiranno tutti i lavori che rappresentano figure. 

Essi adempiranno per la perfezione dei medesimi quanto dal direttore del gabinetto verrà loro imposto. 

(Art. 4) Gli incisori dei rovesci incideranno tutti gli stemmi e caratteri sui conii delle medaglie e monete. Essi eseguiranno anche tutti gli altri lavori d'incisioni che non rappresentano figure, e quanto altro potrà essere loro prescritto dal direttore del gabinetto d'incisione per la perfezione dei lavori medesimi. 

(Art, 5) L'aiutante incisore supplira'gli incisori dei dritti e dei rovesci in quei lavori che il direttore crederà di potergli affidare. 

(Art. 6)Gli alunni si occuperanno ai bozzi dei disegni sotto l'ispezione del direttore,e si istruiranno nel bolino presso quegl'incisori che crederà di assegnare loro il direttore. 

... 

Una eventuale ripartizione basata sulla volontarietà o involontarieta' non è accettabile, data appunto l'insita difficoltà di distinzione. 

L'errore, o l'imprecisione involontaria, potrebbe essere giustificata dal fatto che l'incisore, nel lavorare di bulino al nuovo conio, non si poteva ripetere mai esattamente come la prima volta, specialmente perché tutto il lavoro veniva svolto a mano. Queste imprecisioni riguardano naturalmente i soli particolari dell'effige e dello stemma, perché solo questi due elementi fondamentali della futura moneta, per legge, venivano rispettivamente lavorati dall'incisore del dritto e dall'incisore del rovescio, anche se quest'ultimo aveva altri compiti. 

Da:LE MONETE DI NAPOLI 

L'evoluzione della tecnica monetaria e le varianti della zecca napoletana dal 1516 al 1859 

di Giuseppe De Sopo, pagine 149,152,153 e 159... 

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.... e se fosse un 60 Grana immesso per la circolazione durane il periodo di Francesco II ? .... così come venne effettuata una prova su una Piastra (ma in rame) per il taglio in rilievo datata 1856; proprio con quella data potrebbero ricadere alcune monete che per distinguerle, ne vennero segnati i coni.

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15 minuti fa, Rex Neap dice:

.... e se fosse un 60 Grana immesso per la circolazione durane il periodo di Francesco II ? .... così come venne effettuata una prova su una Piastra (ma in rame) per il taglio in rilievo datata 1856; proprio con quella data potrebbero ricadere alcune monete che per distinguerle, ne vennero segnati i coni.

Ipotesi interessante... 

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14 minuti fa, Rex Neap dice:

.... e se fosse un 60 Grana immesso per la circolazione durane il periodo di Francesco II ? .... così come venne effettuata una prova su una Piastra (ma in rame) per il taglio in rilievo datata 1856; proprio con quella data potrebbero ricadere alcune monete che per distinguerle, ne vennero segnati i coni.

Ciao Pietro, personalmente mi viene difficile pensare che l'operazione riguardi anche la mezza Piastra del 1856. 

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17 minuti fa, Rex Neap dice:

.... e se fosse un 60 Grana immesso per la circolazione durane il periodo di Francesco II ? .... così come venne effettuata una prova su una Piastra (ma in rame) per il taglio in rilievo datata 1856; proprio con quella data potrebbero ricadere alcune monete che per distinguerle, ne vennero segnati i coni.

Quindi in questa casistica potrebbero ricadere le piastre dei 56, 57,58 e 59 con le aquilette rovesciate... 

Se si trovano mezze piastre degli stessi anni con le croci ci si potrebbe lavorare... 

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Adesso, gennydbmoney dice:

Quindi in questa casistica potrebbero ricadere le piastre dei 56, 57,58 e 59 con le aquilette rovesciate... 

Se si trovano mezze piastre degli stessi anni con le croci ci si potrebbe lavorare... 

Alcuni Tarì....hanno le rotelle nelle palle de' Medici....e non ci sono capitate x errore !!

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1 minuto fa, Rex Neap dice:

Bhee, sotto Francesco, mezze non c'è ne sono....

Si, ma dopo il millesimo 1856 ci sono il 57 il 58 e il 59

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3 minuti fa, Rex Neap dice:

Alcuni Tarì....hanno le rotelle nelle palle de' Medici....e non ci sono capitate x errore !!

Quindi diciamo che per ogni taglio una particolarità... Ma tutte riconducibili allo stesso motivo... 

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1 minuto fa, Rocco68 dice:

Si, ma dopo il millesimo 1856 ci sono il 57 il 58 e il 59

Vedremo !! con il tempo, ma avrebbero anche potuto prendere coni a partire da quell'anno. Se hanno fatto prove su monete datate 1856 (come la Piastra in rame), non si esclude che è proprio quell'anno che venne preso.

Per le Aquile, mi sento però di escluderle, troppe monete !! ..

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1 minuto fa, gennydbmoney dice:

Quindi diciamo che per ogni taglio una particolarità... Ma tutte riconducibili allo stesso motivo... 

... credo di si, ovviamente stiamo qui solo per fare ipotesi; però a pag. 440 del Manuale l'avevo scritto, e non ero a conoscenza di questa Mezza. Se ricordo bene, @Rocco68, avrebbe notato le rotelle anche su un Tar' del 58" , nel Manuale c'è solo 59.

 

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Adesso, Rex Neap dice:

... credo di si, ovviamente stiamo qui solo per fare ipotesi; però a pag. 440 del Manuale l'avevo scritto, e non ero a conoscenza di questa Mezza. Se ricordo bene, @Rocco68, avrebbe notato le rotelle anche su un Tar' del 58" , nel Manuale c'è solo 59.

 

Certo, puro passatempo... 

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Adesso, gennydbmoney dice:

Certo, puro passatempo... 

Almeno mettiamo "la pulce" ... però se leggete attentamente nel Manuale, nel primo periodo di Francesco al trono, qualcosa è successo e mi sembra strano che la zecca rimase inoperosa per circa un anno. Un pò di trambusto c'era.... non si fece in tempo a preparare i nuovi coni per la nuova monetazione....e quindi .......

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6 minuti fa, Rex Neap dice:

... credo di si, ovviamente stiamo qui solo per fare ipotesi; però a pag. 440 del Manuale l'avevo scritto, e non ero a conoscenza di questa Mezza. Se ricordo bene, @Rocco68, avrebbe notato le rotelle anche su un Tar' del 58" , nel Manuale c'è solo 59.

 

Si, anche nel Tarì del 1858....te lo avevo mostrato tempo fa. 

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12 ore fa, Rex Neap dice:

Alcune, sempre con queste date, ma di nominali inferiori...hanno questi globetti/punti  ... sulle lettere....scrivo SULLE.....e non li hanno messi per errore:

ET.jpg

Dettaglio Tarì 1859 - palla.jpg

VTR.jpg

GRATIA.jpg

Se ricordo bene anche nella monetazione in rame, di alcuni tagli, dal 1856 troviamo un'abbondanza di segni diversi dalla solita stella a 5 punte sotto al collo del sovrano... 

Una coincidenza? Chissà... 

12 ore fa, Rex Neap dice:

Almeno mettiamo "la pulce" ... però se leggete attentamente nel Manuale, nel primo periodo di Francesco al trono, qualcosa è successo e mi sembra strano che la zecca rimase inoperosa per circa un anno. Un pò di trambusto c'era.... non si fece in tempo a preparare i nuovi coni per la nuova monetazione....e quindi .......

È quindi vai con i vecchi conii... 

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Il 27/2/2019 alle 22:27, ferdinandoII dice:

Ciao @gennydbmoney la "Variante" da te citata è riportata dal D'Incerti (223b, R). 

Buonasera, avevo notato dalla pagina del D'Incerti che avevi postato che c'è anche la 223c, che presenta il motto sul taglio PROVIDENTIA OPTIMI PRINCIPIS inciso al rovescio, se ho capito bene vuol dire che il motto è dritto tenendo la moneta in piano con il rovescio rivolto verso l'alto... 

È così? 

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2 ore fa, gennydbmoney dice:

Ecco le foto... 

IMG_20190313_163442.jpg

IMG_20190313_163506.jpg

IMG_20190313_163532.jpg

Nel tuo caso il motto è Inciso al rovescio. Quindi la classificazione riportata dal D'Incerti è 223c.

 

2 ore fa, gennydbmoney dice:

... il motto è dritto tenendo la moneta in piano con il rovescio rivolto verso l'alto... 

È così? 

... Al contrario.

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Inviato (modificato)
20 ore fa, ferdinandoII dice:

Nel tuo caso il motto è Inciso al rovescio. Quindi la classificazione riportata dal D'Incerti è 223c.

 

... Al contrario.

se la moneta è D'Incerti 223c è perché per leggere correttamente il motto sul taglio devo tenere la moneta con il rovescio verso l'alto e di conseguenza il dritto appoggiato al piano, perché dopo affermi che è il contrario? 

Scusami ma non mi è proprio chiaro... 

Modificato da gennydbmoney
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23 ore fa, gennydbmoney dice:

 

23 ore fa, gennydbmoney dice:

Scusami ma non mi è proprio chiaro... 

Perdonami... Ho fatto un po' di confusione... Per ovviare cito testualmente il D'Incerti:

"Un'ultima possibilità di variante deriva poi, per quasi tutte le monete che avevano una leggenda impressa sul taglio, dal fatto che tale leggenda, ottenuta in incluso o in rilievo mediante ghiera posta fra i due conii, poteva risultare impressa indifferentemente nel senso del diritto (cioè orario) guardando la testa, o nel senso del rovescio (cioè antiorario), secondo come la ghiera stessa veniva sistemata: particolare questo del quale gli stampatori e i controllori della zecca evidentemente non si curavano affatto."

IMG-20190314-WA0002.jpg

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Adesso, ferdinandoII dice:

 

Perdonami... Ho fatto un po' di confusione... Per ovviare cito testualmente il D'Incerti:

"Un'ultima possibilità di variante deriva poi, per quasi tutte le monete che avevano una leggenda impressa sul taglio, dal fatto che tale leggenda, ottenuta in incluso o in rilievo mediante ghiera posta fra i due conii, poteva risultare impressa indifferentemente nel senso del diritto (cioè orario) guardando la testa, o nel senso del rovescio (cioè antiorario), secondo come la ghiera stessa veniva sistemata: particolare questo del quale gli stampatori e i controllori della zecca evidentemente non si curavano affatto."

IMG-20190314-WA0002.jpg

Grazie per la delucidazione... 

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