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Le nostre monete forate


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Questa medaglietta a suo tempo l'ho presa da una ciotola più che altro per scoprire una volta a casa cosa fosse :D

E' proprio lillipuziana, pensate che è di soli 11 mm di diametro e pesa gr. 0,60, nonostante ciò al retro è presente una lunga frase, va da se che si può leggere solo con l'aiuto di una lente d'ingrandimento. E' una commemorazione coeva alla morte di Gioacchino Rossini (1868).

Originariamente aveva un appiccagnolo, rotto quest'ultimo fu praticato un foro minuscolo, giusto per un ago.

Ne ho trovata una integra nel web >> rossini4.jpg.e22fa03a5fdc4eafe46b421f1aef3ce7.jpg

 

Sicuramente una produzione privata francese, il grande compositore morì nel 1868 a Passy (Savoia).

Perché farla così piccola? :unknw:

Rame/ottone - Diametro mm. 11 - Peso gr. 0,6

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fronte:

JEOACHINO ROSSINI

retro:

NE A PESARO EN 1792

MORT A PASSY EN 1868

 

 

 

Modificato da nikita_
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Buon giorno, a proposito di fori..  volevo "confessare" la mia cavolata: circa 50 anni fa ho preso un 5 franchi svizzero, l`ho forato, verniciato, e appeso al collo  con un laccetto d cuoio.   due anni fa l`ho ritrovato, mi sono sentito in colpa.. quindi ho provato a "restaurarlo" poi visto che mi sembrava un buon lavoro gli ho ridato la libertà  ( rimesso in circolazione nella vicina Svizzera) .

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Buon giorno, questa medaglia di Umberto 1° ha subito  2 traumi... prima tolto  la "cambretta" poi fatto il foro! doppio sfregio,

foto per confronto.

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Sono tante le monete con un foro che ho sostituito negli anni, l'ultima qualche mese fa, un 20 lire con Giovanni XXIII del 1960, quella con il foro l'ho regalata ad un mio collega, tanto gli interessava l'immagine che riportava e non la moneta in se.

Questa è l'ultima che posseggo, un bel monetone avuto in regalo tanti anni fa, la tengo per ricordo pur avendone altre integre dello stesso tipo. La sua grandezza faceva capolino nella ciotola in mezzo tutte le altre monete del mondo, se non ricordo male a 5 pezzi mille lire, ma non fu conteggiata per via del suo pessimo stato.
La posizione del foro fa pensare che si è preferita la faccia con la corona che non il viso di Ferdinando II°, se poi preferivano metterlo a testa in giù.... non lo sapremo mai.


Colpa dell'estrema usura la data non è rilevabile, ma con la lente d'ingrandimento si intravede uno zero finale, ragion per cui può essere solamente il tipo coniato nel 1840, una data comunissima.

Regno delle due Sicilie - 10 tornesi (gr. 31 - 37,00 mm)

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Ciao @nikita_ 

Veramente interessante la discussione aperta! Queste monete "forate" raccontano una seconda storia parallela. Oltre al potere d'acquisto che hanno avuto e motivo per cui furono coniate, queste opere d'arte, raccontano come talvolta  abbiano svolto un ruolo ornamentale...

 

 

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6 ore fa, miza dice:

Ciao @nikita_ 

Veramente interessante la discussione aperta! Queste monete "forate" raccontano una seconda storia parallela. Oltre al potere d'acquisto che hanno avuto e motivo per cui furono coniate, queste opere d'arte, raccontano come talvolta  abbiano svolto un ruolo ornamentale...

Ciao @miza , senza dubbio, ornamentale in primis, da chi poteva permettersi un pendente utilizzando una moneta d'oro, a chi poteva solamente ornarsi con uno spicciolo in rame.... ma anche usate come "cose" di uso quotidiano, grazie alla la loro rotondità e versatilità.

Un fermaporta, una rondella, una zeppa per tavolo, abbiamo visto un tagliapasta, come leva per aprire un barattolo, e tanto, tantissimo altro ancora. A fine anni '70 ho visto usare un cento lire come cuneo, praticamente per fissare il manico alla testa di una accetta. In quel momento mi è sembrato uno spreco... perché mai una moneta? meglio un pezzo di ferro e via! Poi mi è stato detto che un apposito cuneo sarebbe costato 250 lire, tanto vale usare un 100 lire. 

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Piccola dimenticanza.... piccola moneta (17,00 mm. - 1 grammo) e piccolissimo foro :D

 

Regno di Napoli - Carlo di Borbone - mezzo carlino da 5 grana 1759

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Ho la stessa senza foro ma del 1758

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Ciao @miza ,per le monete di area italiana e per gli Stati Uniti (dalla fine del '700 sino alla Guerra di secessione americana) faccio un eccezione :) ,la mia raccolta esclusivamente tipologica vale per tutte le altre nazioni.

 

Piccolo esempio (1699-1700-1701)
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 Ti sembra strano che raccolgo (quando posso naturalmente) le diverse date vero? :D

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 Ciao @nikita_ Non troppo strano ne sorpreso... penso che ognuno di noi è affezionato a qualche tipologia o nazione e di quella particolare nazione o tipologia raccogliamo per anno,  varianti o altro... 

Ritornando al tema di questa discussione, posto una 1/2 Din. Peruana Lima del 18.. Il foro purtroppo nasconde l'anno esatto di quando è stata coniata.

Sicuramente utilizzata come ciondolo. Il foro è parzialmente chiuso, forse con cera o simile (forse sporcizia).

Moneta di piccole dimensioni, 15 mm.

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Mi sono appena accorto che tra le monete/gettoni forati in collezione ho anche questo Buono dell'Expo di Milano del 1906, trovato in ciotola non molto tempo fa e pagato appena 20 cent ma d'altronde ridotto veramente ai minimi termini

Il foro è stato tappato con un metallo vistosamente differente e in modo molto rozzo e artigianale 

A giudicare dalla posizione del foro immagino che il precedente proprietario lo avesse forato a scopo ornamentale... come una sorta di medaglione, mettendo in risalto lo splendido viso femminile di gusto liberty del dritto

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Ho trovato tra e mie cianfrusaglie questa moneta in mistura forata con Vittorio Amedeo III°, a suo tempo ho avuto la possibilità di sostituirla con un'altra quantomeno capibile, questa l'ho messa solo da parte. Il foro sembrerebbe posizionato per mostrare il busto del regnante in posizione dritta.

Savoia - 20 soldi 1795 (Ag .290 - 26mm - 4,25 gr.)

 

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Modificato da nikita_
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Oggi zero spese, nemmeno una monetina da un euro da inserire nell'apposita discussione :unknw: mi è stata però regalata questa di seguito, un centesimo del Lombardo-Veneto del 1852 martoriato e con foro.

 

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e come si suol dire... ad aquila bicipite donata non si guarda nel becco! :lol:

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Nel fine settimana ad un mercatino domenicale mi è capitata tra le mani questa moneta nonostante fosse bucata l ho voluta prendere dal momento che mi manca in collezione a mio parere molto bella. 

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  • 1 anno dopo...
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                       Dedicato alla monete bucate

di Hans Christian Andersen (1805-1875)

 La monetina d'argento 

C'era una monetina uscita bella lucida dal conio, che saltava e tintinnava: «Evviva! ora me ne andrò per il mondo» e così infatti avvenne.
I bambini la tennero stretta nelle manine calde, gli avari nelle mani gelide e viscide, gli anziani la girarono e la rigirarono molte volte, mentre i giovani la fecero circolare di nuovo immediatamente. La monetina era d'argento, aveva pochissimo rame in sé e era già nel mondo da un anno, o meglio nel paese dove era stata coniata, quando si mise a viaggiare fuori dal paese: era infatti l'ultima monetina di quel paese rimasta nel borsellino di un signore che viaggiava e che non lo seppe finché non gli venne tra le mani.
«Ecco ancora una monetina di casa mia!» esclamò «viaggerà con me!»
La monetina tintinnò e saltò con gioia quando fu rimessa nel borsellino. Si trovò tra molti compagni stranieri che andavano e venivano, uno faceva spazio all'altro, ma quella monetina rimaneva sempre lì, e questa era una distinzione.


Erano passate ormai molte settimane e la monetina era lontano nel mondo, senza sapere bene dove; sentiva dalle altre monete che erano italiane o francesi, una disse che erano in una certa città; un'altra diceva che erano in un'altra; ma la monetina non poteva immaginarsi nulla: non si vede il mondo quando si sta sempre in un sacchettino, e questo era il suo caso. Ma un giorno che si trovava lì come al solito si accorse che il borsellino non era chiuso e così sgusciò fuori dall'apertura per guardarsi un po' intorno; non avrebbe dovuto farlo, ma era così curiosa che poi se ne pentì. Uscì nella tasca dei pantaloni, e quando la sera il borsellino fu messo da parte la monetina rimase lì nella tasca e uscì nel corridoio insieme ai vestiti, cadendo sul pavimento. Nessuno la sentì e nessuno la vide. Al mattino i vestiti vennero riportati, il padrone se li mise e ripartì.

La monetina non partì con lui, venne trovata e dovette di nuovo rimettersi in circolazione con altre tre monete.
"È bello vedere qualcosa del mondo!" pensò la monetina "conoscere altre persone, altre usanze!"
«Che strana monetina» venne detto proprio in quel momento. «Non è una moneta di questo paese, è falsa! Non vale niente!»
Così cominciò la storia della monetina come lei stessa la raccontò in seguito.
«"Falsa, falsa! non vale nulla!" Queste parole mi trafissero il cuore» disse la monetina. «Io sapevo di essere fatta di buon argento, di buon conio, e con ottime caratteristiche. Sicuramente si sbagliavano, certo non intendevano me, eppure era proprio di me che parlavano. Io venni chiamata falsa, fu detto che non valevo niente! "Devo darla via al buio!" disse l'uomo che mi possedeva, e infatti venni spesa di notte e poi venni di nuovo ingiuriata durante il giorno: "falsa! non vale nulla! dobbiamo cercare di sbarazzarcene!."»
La monetina ogni volta tremava tra le dita di chi voleva darla via di nascosto spacciandola per una moneta del paese.
«Povera me! A che cosa mi serviva l'argento, il mio valore, il mio conio, se qui non avevano nessun significato? Si ha valore nel mondo solo se questo ce ne attribuisce! Deve essere terribile avere una coscienza cattiva, prendere la strada del male, quando io, che ero innocente, ero così turbata solo perché le apparenze erano contro di me. Ogni volta che venivo tirata fuori temevo gli occhi che mi osservavano, sapevo già che sarei stata messa da parte, gettata sul tavolo, come se fossi stata inganno e menzogna.


«Una volta arrivai da una povera donna che mi aveva avuto come paga del faticoso lavoro compiuto, ma lei non riuscì a liberarsi di me, nessuno voleva prendermi: fui proprio una sfortuna per lei.
«"È assolutamente necessario che inganni qualcuno con questa" disse. "Non posso permettermi di conservare una moneta falsa: la darò al ricco fornaio che ne avrà danno meno di altri, ma è comunque disonesto quello che faccio."
"Adesso mi tocca persino gravare sulla coscienza di quella donna!" sospirò la monetina. "È possibile che sia cambiata tanto diventando vecchia?"
«La donna andò dal ricco fornaio, ma lui conosceva fin troppo bene le monete, così io non potei stare da lui, venni gettata in faccia a quella donna, che per colpa mia non ebbe il suo pane; e io mi sentii veramente molto triste per aver causato un dolore a qualcun altro, io che nella mia giovinezza ero stata così sicura e sincera, così consapevole del mio valore e della purezza del mio conio. Divenni malinconica, proprio come una povera monetina può diventare quando nessuno vuole averla ma la donna mi portò a casa, mi osservò attentamente, con dolcezza e affetto. "No, non voglio ingannare nessuno con te!" disse. "Ti farò un buco in mezzo in modo che ognuno possa vedere che sei falsa. Eppure, ora che ci penso forse sei una monetina portafortuna; sì, lo credo proprio! Ti farò un buco nel mezzo, ci infilerò una cordicella, e poi ti metterò al collo della figlia della vicina, come portafortuna."
«Così mi fece un buco; non è mai piacevole essere passati da parte a parte, ma quando l'intenzione è buona si può sopportare tutto; mi infilarono una corda e divenni una specie di medaglia; venni appesa al collo della bambina e questa mi sorrise, mi baciò, e io riposai una notte intera sul caldo e innocente petto della bambina.
«Al mattino la madre mi prese in mano, mi guardò e pensò a qualcosa: me ne accorsi subito. Prese le forbici e tagliò la cordicella.
«"Monetina portafortuna!" esclamò. "Adesso vedremo!" Mi mise nell'aceto in modo che diventassi verde, poi mi chiuse il buco, mi lisciò un po' e se ne andò, quando fu buio, dal venditore dei biglietti della lotteria, per averne uno che portasse fortuna. Come stavo male! Mi sentivo oppressa, come se dovessi scoppiare: sapevo che sarei stata chiamata falsa e gettata via, e questo davanti a una gran quantità di monetine e di altri soldi che avevano le iscrizioni e le figure incise, di cui potevano ben essere fieri. Ma quella volta la scampai, c'era tanta gente dal rivenditore della lotteria, e lui aveva tanto da fare che venni gettata nel cassetto tra le altre monete, se poi il biglietto abbia vinto non lo so, ma so che il giorno dopo venni riconosciuta come falsa, fui messa da parte e poi rimessa in circolazione per ingannare e ancora per ingannare. È insopportabile quando si ha un carattere puro, e di quello sono sicura.


«Per molti anni e molti giorni passai da una mano all'altra, da una casa all'altra, sempre ingiuriata, sempre maltrattata; nessuno credeva in me, neppure io credevo più in me, e neppure nel mondo; furono tempi duri. Un giorno giunse un viaggiatore, e naturalmente venni data a lui che fu tanto ingenuo da prendermi come moneta corrente; ma quando dovette darmi via, sentii di nuovo quelle grida: Non vale niente! è falsa».
«"Io l'ho avuta per buona!" disse l'uomo e mi guardò attentamente, poi sorrise, come non succedeva certo quando mi guardavano con attenzione. "Oh, guarda che cos'è!" esclamò "una moneta del mio paese, una buona onesta moneta di casa mia a cui hanno fatto un buco e che chiamano falsa. È proprio divertente! Ti conserverò e ti riporterò a casa!"
«Fui percorsa da un brivido di gioia quando venni chiamata una buona e onesta moneta e quando seppi che potevo tornare a casa, dove tutti mi avrebbero riconosciuta sapendo che ero fatta di ottimo argento e che avevo il giusto conio. Avrei addirittura sprizzato scintille per la gioia, ma non è nella mia natura fare scintille: è una proprietà dell'acciaio, non dell'argento.

«Venni avvolta in una bella carta bianca per non essere mescolata con le altre monete e partii; solo nelle occasioni importanti, quando incontrava dei connazionali, il mio padrone mi tirava fuori: allora venivo ricoperta di elogi; dicevano che ero interessante; è abbastanza divertente essere interessanti senza dire una parola!
«Così tornai a casa! Tutta la mia miseria era passata, e cominciò la mia gioia: ero fatta di ottimo argento e avevo un buon conio; non era certo una vergogna che mi avessero bucato e trattato come falsa, non fa nulla quando non lo si è! Bisogna resistere: ogni cosa col tempo ottiene giustizia! Questa ora è la mia convinzione!» disse la monetina.

 

 

ps: Andersen era danese, l'unica moneta piccola di 'buon argento' del periodo di quanto scrisse questa fiaba, escludendo quindi quelle in ag.250 e ag.500, poteva essere solo un 1/2 Rigsdaler in ag.875, i nominali più grandi non erano proprio monetine.

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ho in collezione un quarto di rupia del 1910 emesso per la Somalia Italian: il buco è stato tappato

 

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5 cent italiano trovato per strada anni fa e ora impiegato come portachiavi ?

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  • 2 settimane dopo...
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Moneta trovata oggi in casa, peccato il buco...non sono un esperto ma mi pare di aver capito che senza foro sarebbe stata una bella moneta. Potrei sempre usarla come portachiavi 

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11 ore fa, UmbertoC95 dice:

Moneta trovata oggi in casa, peccato il buco...non sono un esperto ma mi pare di aver capito che senza foro sarebbe stata una bella moneta. Potrei sempre usarla come portachiavi 

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Come portachiavi???  :shok:  non farlo sapere a @Rocco68 nonché a tutta la sezione dedicata alle monete meridionali!

 

ps: non ti avevano detto che era molto rara?

 

Modificato da nikita_
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Buonasera a tutti, 

@nikita_, condivido la mia prima moneta ?forata.

Un bel Cavallino Aragonese

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  • 11 mesi dopo...
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Salve a tutti, riprendo questa curiosa discussione per presentare uno dei miei ultimi acquisti. :)

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Il 13/2/2019 alle 23:20, nikita_ dice:

La posizione del foro fa pensare che si è preferita la faccia con la corona che non il viso di Ferdinando II°, se poi preferivano metterlo a testa in giù.... non lo sapremo mai.

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Il 22/4/2020 alle 23:33, UmbertoC95 dice:

 

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Approfitto ed avanzo un ipotesi sul possibile motivo di tali buchi riportati sulle monetazioni borboniche. Pare che nel periodo post unitario i briganti avevano l'abitudine di segnare le monete come simbolo di riconoscimento e di protesta, queste monete venivano chiamate "abitini", non ho trovato altri riferimenti, sarebbe curioso ottenere conferme su questa teoria.

riporto il link della fonte:

http://www.neoborbonici.it/portal/index.php?option=com_content&task=view&id=492&Itemid=69

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Inviato (modificato)

Ho avuto qualche dubbio a postare la mia "bucata" in questa discussione "Le nostra monete forate" della sezione dal titolo "Monete estere", ma poi ho visto che sono di più quelle italiane e così ecco qua: 50 Centesimi 1889 di Umberto I (tappato).

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Modificato da El Chupacabra
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