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Dinar omayyade


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Inviato

Buongiorno a tutti,

mi rivolgo soprattutto agli esperti, o appassionati, della monetazione islamica (che so essere un ramo un po' "di nicchia") per un aiuto sulla classificazione di questo dinar che ho acquisito in una recente asta (posto le foto della casa d'aste, migliori delle mie).

A me affascina molto questa monetazione aniconica, ma non so leggere il cufico e con fatica riesco ad identificare le zecche più comuni e le date. Ciononostante alcune monete islamiche non possono mancare, per ovvi motivi, nella mia collezione di monete dei grandi commerci internazionali della storia, e per questo ho deciso di acquistare questa moneta.

Dovrebbe trattarsi di un dinar omayyade, coniato sotto il califfato di al Walid ibn Abd al Malik in data 89 AH (707 d.C.), senza segno di zecca (quindi Damasco). Se così fosse dovrebbe essere un Bernardi 43, Lavoix 217, Album 125.

Vorrei conferma (o smentita, visto che siccome non sono un esperto potrei aver preso una cantonata clamorosa) di questa mia identificazione da chi ne sa più di me. Grazie infinite in anticipo a chiunque vorrà intervenire!

                                 Giuseppe

Dinar omayyade Dritto.jpg

Dinar omayyade Rovescio.jpg


Inviato (modificato)

Questo è al Walid  89 dell'egira. 

2015178.m.jpg se le scritte sono le stesse è lui.

ciao

Modificato da Ospite
Inviato

Ciao Rorey.

A me paiono le stesse, al netto di alcuni punti maggiormente usurati sul mio e della posizione leggermente diversa delle leggende circolari. Però non sono un esperto, potrebbe sfuggirmi qualcosa. Tu che ne pensi?

Grazie per il tuo intervento


Inviato (modificato)

Abū Sufyān , appartenente al clan della comunità tribale (Banu Ummaya) della Mecca, ottenne importanti vantaggi dall’essersi sottomesso a Maometto abbracciandone la fede la sera prima della resa della città (630 AD). Gli fu permesso di mantenere il suo patrimonio e i suoi figli ottennero importanti incarichi militari e politici.

Alla morte del profeta (632 AD) furono designati come guida dei mussulmani uomini illustri, amici o parenti di Maometto tra i primi a convertirsi all’Islam.

Abu Bakr (632/644) ʿUmar bin al-Khaṭṭāb (634–644) , ʿUthmān bin ʿAffān (644–656) e ʿAlī bin Abī Ṭālib (656–661) furono definiti Califfi  ("Khalīfat rasūl Allāh"= successori del Profeta di Allah) ortodossi (Rashidun).

 ‘Umar bin Al-Khattab fa riferimento alla fuga di Maometto dalla Mecca a Medina avvenuta nel 622 per dare inizio alla datazione musulmana il cui anno 1dell’Egira (migrazione) è l’anno lunare che inizia il 16 luglio 622

Alì combattè contro Mu’awiya, governatore della Siria e figlio di Abū Sufyān , che voleva vendicare la morte di Uthmān, suo parente, e che lo accusò di aver provocato la guerra per interessi personali e non per volontà di Dio. Un gruppo di dissidenti chiese a Alì di riconoscere il suo errore e ne nacquero rivolte e repressioni. Alì fu ucciso e con Mu’awiya I° ibn Abū Sufyān (661/680) iniziò la dinastia degli Omayyadi.

La capitale fu portata a Damasco e il califfo, dopo l’occupazione di Chio che si aggiungeva a quelle di Cipro e Rodi conquistate e saccheggiate quando era governatore, dopo aver occupato Smirne, assediò Costantinopoli.

Per quattro anni la sua flotta tentò inutilmente di vincere i bizantini, poi fu distrutta dal “fuoco greco” (miscela incendiaria inventata da Callinico, un greco fuggito dalla Siria). A Mu’awiya venne imposto un trattato di pace umiliante.

A succedergli designò il figlio Yazīd I ibn Muʿāwiya (680-683) e il califfato, malgrado il dissenso dei sudditi divenne ereditario. Terzo e ultimo califfo del ramo Sufyanide fu Muʿāwiya II ibn Yazīd (683-684).

Una lotta tra fazioni portò al califfato Marwān I° ibn al-Ḥakam,(684-685) primo del ramo Marwanide che regnò per soli otto mesi. Il figlio Abd al-Malik ibn Marwan (685/505 AD -65/86 AH) ereditò solo la Siria, essendo l’intera Arabia compresa la parte meridionale della Mesopotamia e l’Egitto controllate da Abdallah ibn al-Zubayr che si era rifiutato di riconoscere la nomina di Yazid e si era dichiarato califfo resistendo per dieci anni a Abd al-Malik che riuscì infine a sconfiggerlo riunificando così il califfato.

Ad Abd al-Malik si deve la costruzione della Moschea della Roccia a Gerusalemme.

 

Suo figlio al-Walid ibn ʿAbd al-Malik (705/715) aggiunse al califfato il Maghreb e la penisola iberica ( al-Andalus) e lasciò il trono al fratello Sulayman (715/717) che tentò a sua volta di conquistare Costantinopoli ma fallì nell’impresa. Al trono, poichè i suoi figli maggiori erano morti e gli restavano solo quelli troppo giovani, venne eletto il cugino ʿUmar ibn ʿAbd al-ʿAzīz (717-720). Uomo retto, amato dai sudditi, venne considerato il quinto califfo “Rashid” Ortodosso.

Il Califfato tornò ai figli di al-Malik , con Yazid II (720/724) e Hisham (724/743) che dovettero fronteggiare sommosse e ribellioni. Seguirono al-Walīd II figlio di Yazīd II, (743-744) che apprezzava i piaceri terreni piuttosto che i precetti del Corano, Yazīd III ibn al-Walīd, (744) e Ibrāhīm ibn al-Walīd, (744) che regnarono pochi mesi.

L’ultimo omayyade fu Marwan II ibn Muhammad che ottenne il califfato per elezione nel 744. Durante il suo regno ci furono sommosse e rivolte: l’ultima iniziò nel Khorasan. I ribelli  dopo aver occupato Kufa, importante città della Mesopotamia, vi nominarono califfo Abū l-ʿAbbās al-Saffāḥ che marciò contro Marwan per spodestarlo. Marwan fuggì in Egitto dove fu ucciso, la stessa sorte toccò a tutti gli omayyadi. Un nipote di Hisham riuscì a fuggire in Spagna dove nel 755 fondò la Dinastia degli Omayyadi di al-Andalus.

Abū l-ʿAbbās al-Saffāḥ fu il primo califfo Abbaside.

I primi quattro califfi omayyadi non coniarono monete. Si utilizzarono per gli scambi commerciali e per il pagamento delle tasse monete Bizantine e Sassanidi, derrate alimentari e bestiame.
Il quinto Califfo, Abd al-Malik ibn Marwan (685/705 AD = 65/86 AH) decise di far  coniare  monete che rispettassero i dettami dell’Islam. Si utilizzarono caratteri cufici e, come impone la tradizione islamica, le monete non mostravano figure ma solo scritte. 

Nel 691 (72 dell’egira) dalla  "sede del conio", in arabo: dār al-sikka  ( da cui venne poi “zecca”) uscirono le prime monete islamiche:
-Il Dinar d’oro del peso di gr. 4,25 e titolo a 22 K. ( 917/1000) il cui nome derivò probabilmente dal denarius aureus romano e il cui peso era lo stesso del solido bizantino.
-Il Dirham d’argento puro  del peso di gr. 2,97 il cui nome derivò dalla Dracma greca, e infine il Falus ( il Follis romano)  di bronzo.
Abd al-Malik ordinò che le nuove monete circolassero in tutto il paese e chiunque detenesse monete di tipo diverso doveva consegnarle affinchè fossero fuse. Chi non lo avesse fatto sarebbe stato punito con  la morte.

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D/ in centro : la ilah illa / allah wahdahu / la sharik lahu    = Non c’è altro Dio al infuori di Allah, egli è il solo e non ha simili.  intorno : muhammad rasul allah arsalahu bi’l-huda wa din al-haqq li-yuzhirahu ‘ala al-din kullihi  =                                 Maometto è il messaggero di Allah che lo ha mandato a insegnare la Religione della verità  che ha la supremazia su tutte le altre religioni.                                                                      

D/ In centro : allah ahad allah / al-samad lam yalid / wa lam yulad  = Dio è unico, Dio è eterno.Non ha generato, non è stato generato ( Sura 112, versetti 1-3)
Intorno : bism allah duriba hadha’l-dinar fi sana tse' wa thamanin
Nel nome di Dio questo dinaro è stato coniato nell’ anno nove e ottanta.

 

 

 

 

 

 

 

Modificato da Ospite
Inviato

Ottimo inserto storico sulla dinastia omayyade, è sempre opportuno legare la numismatica alla storia! Solo, a proposito della leggenda, sulla mia moneta credo che il "fi" prima di "sana" non ci sia, Sempre se ho "letto" bene! Per questo ho attribuito la classificazione Bernardi 43.


Inviato

è possibile...nell'anno oppure l'anno non fa differenza. (dipende dall'incisore dei coni)

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  • 1 mese dopo...
Inviato

Buongiorno a tutti,

riesumo questa mia vecchia discussione perché, studiando nel (pochissimo) tempo libero che ho a disposizione i dinar (omayyadi, ma anche dei successori) mi è sorto un dubbio sul titolo aureo di queste monete. Le informazioni più facili da reperire online (es. wikipedia) parlano di un titolo di 22 carati, tuttavia altre fonti parlano di oro puro (ovviamente coi limiti tecnologici dell'epoca), quindi di 96-98% di fino. Sapreste indicarmi un testo, che sia facilmente reperibile, che tratti di questo argomento e che possa sciogliere questi miei dubbi?

Grazie a chiunque vorrà intervenire.


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