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IGNORED

Bronzetto della zecca di Sesto in Tracia


apollonia

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Salve

Dalla Savoca 15th Blue Auction

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THRACE. Sestos. Ae (Circa 300 BC).
Obv: Head of Persephone right, wearing barley wreath.
Rev:
ΣΗ. Hermes standing left, holding kerykeion; amphora to left.
SNG Copenhagen 930; BMC 4-5. Condition: Near very fine. Weight: 5.32 g. Diameter: 17 mm.

 

L’ho acquistato nonostante Il rovescio poco leggibile perché Sesto è la città dell’Ellesponto di fronte ad Abido, nella Troade, dove nel 334 a. C. ebbe luogo lo sbarco di Alessandro Magno nella campagna d’Asia. Le due città sono anche quelle del mito di Ero e Leandro, ricordato con l’evento storico del Grande nel mio articolo dal titolo “Un evento storico e un mito nell’Ellesponto su due bronzi di Settimio Severo” in Panorama Numismatico 274/giugno 2012.

 

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Il rovescio si vede bene in questo esemplare (Naumann 48).

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THRACE. Sestos. Ae (Circa 300 BC).
Obv: Head of Persephone right, wearing barley wreath.
Rev:
ΣΗ. Hermes standing left, holding kerykeion; amphora to left.
SNG Copenhagen 930; BMC 4-5. Condition: Very fine. Weight: 5.01 g. Diameter: 17 mm.

 

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Ellesponto è il nome antico dei Dardanelli che secondo la leggenda deriva dall’eroina della mitologia greca Elle, figlia, con Frisso, di Atamante re di Alo in Acaia Ftiotide e della dea Nefele, la Nuvola. Allorchè Atamante sposò Ino, figlia di Cadmo, Nefele adirata colpì il paese con la siccità, per por fine alla quale si sarebbero dovuti sacrificare Frisso ed Elle (o il solo Frisso). La tradizione concorda sul fatto che poco prima del sacrificio i due fratelli lasciarono il paese diretti verso la Colchide su un montone dal vello d’oro e che Elle precipitò nel mare che da lei ebbe il nome di Ellesponto (lett. Mare di Elle). La vicenda è illustrata in questo rarissimo bronzo di Alo del 360-340 a. C. (Nomos 3 & 4).

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THESSALY, Halos. Circa 360s-340s BC. Chalkous (Bronze, 16.5mm, 3.71 g 3). Laureate head of Zeus Laphystios to right; before head, thunderbolt. Rev. ΑΛ / Ε / ΝΩ (partially retrograde) Helle, draped but with prominent breasts, seated on ram to right, holding her right hand on the ram’s head and her left on his back. H. Reinder Reinders, New Halos, Utrecht 1988, Series 1 (these dies). Rogers 238. Extremely rare. A piece of fine style with a dark patina. Nearly extremely fine.

 

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Due città importanti sorte sulle coste dell’Ellesponto furono appunto Sesto, sul lato europeo dello stretto nel Chersoneso tracico, e, proprio di fronte sul lato asiatico, Abido nella Misia (Asia Minore).

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Queste due città segnano gli estremi del passaggio più breve tra le due sponde dei Dardanelli, che in questo punto si restringono a poco più di un miglio.

La posizione strategica per commerci e navigazione conferì ad Abido una grande importanza sia politica che commerciale; ne fu conseguenza la lunga tradizione di battere moneta che durò, ininterrotta, dall'inizio del V sec. a. C. fino alla metà del III sec., in epoca tardo imperiale.

Quanto a Sesto, la sua posizione strategica la rese un importante punto di approvvigionamento durante l'antichità, sulla rotta dello stretto. Qui fu realizzato il famoso ponte di barche voluto da Serse nel 481 a. C., all’inizio della seconda guerra persiana per collegare l’Asia all’Europa. Nel 334 a. C. il grosso delle forze di Alessandro Magno, diretto alla conquista del regno achemenide, si imbarcò nel porto di Sesto.

 

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L’attraversamento dell’Ellesponto del grosso delle forze di Alessandro Magno alla conquista dell’Asia nel 334 a. C. è il soggetto del rovescio di bronzi coniati ad Abido a nome di alcuni imperatori romani.

Settimio Severo (Triton V)

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TROAS, Abydus. Septimius Severus. Æ Medallic 8 Assaria (21.99 gm). AV KAI L CEP[T]I[M]IO[C] CEOVHPOC PEPTIN, laureate, draped and cuirassed(?) bust right / [...FA(?)] PROKL, ABVÐHNW/N in two lines in exergue, Alexander the Great in full armor standing three-quarter right at prow of galley right entering a harbor, holding spear in left hand, looking back in a heavenly gaze and extending his right hand in supplication; two soldiers behind him, bust of Athena on acrostolium of Alexander's galley and another on the one behind, Athena seated right on a third galley; in high tower behind, herald blowing trumpet skyward. Price and Trell pg. 221, fig. 486 (Paris specimen); I. Vecchi, "Alexander the Great at Troy," Minerva 12/4 (July/August 2001), pg. 56 (this coin). EF, dark green patina. Extremely rare, this is the finest known of just two specimens and is the only specimen available to the collector as the other specimen, which is missing at least 1/3 of its metal, resides in the Bibliothèque Nationale in Paris. ($15,000)

 

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Commodo (Gorny & Mosch 169).

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RÖMISCHE PROVINZIALPRÄGUNGEN TROAS 

ABYDOS. Commodus Caesar, 166 - 177 n. Chr. AE (27,95g). Vs.: ΑΥ Κ ΑΙΛ ΑΥΡΗ − ΚΟΜΟΔΟΣ ΓΕΡ, drapierte Büste des jugendlichen Commodus n. r. Rs.: ΕΠΙ ΑΡΧ ΑΙΛ ZΩΙΛΟΥ, Alexander der Große gibt begleitet von weiteren Soldaten, die sich auf zwei Galeeren verteilen, das Angriffszeichen. Im Hintergrund ein Turm, auf dem ein Trompeter das Signal auf einer langen Salpinx bläst. SNG Cop. - ; BMC - ; SNG Aul. - ; Slg. Missere - .
2. bekanntes Exemplar! Rotbraune Patina, etwas geglättet, gutes ss

 


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Ma la vicenda che molti imperatori romani hanno voluto rappresentare sui loro bronzi è il famoso mito che vide come protagonisti la bellissima Ero, che viveva in solitudine su una torre a pochi passi da Sesto in quanto scaerdotessa consacrata ad Afrodite, e Leandro, il bel giovane nativo di Abido che incrociò lo sguardo di Ero nella festa che si celebrava ogni anno a Sesto in onore di Adone ed Afrodite e se ne innamorò all’istante. Anche la giovane provò per la prima volta quel turbamento che si chiama amore, ma dovette confessare al suo ammiratore la sua situazione e quindi l’impossibilità di un amore alla luce del sole. Ma il giovane non si scoraggò: disse che ogni notte avrebbe attraversato a nuoto l’Ellesponto per stare con lei e che il mattino dopo sarebbe ritornato ad Abido per la stessa via. Le chiese solo di esporre una fiaccola accesa dalla sua torre affinchè la luce gli facesse da guida. Così Ero, di nascosto ai suoi genitori, sacerdotessa di giorno, era sposa la notte. Ma al giungere della stagione poco adatta ai naviganti, una notte Leandro non arrivò, nonstante Ero avesse tenuto la fiaccola sempre accesa. E quando all’aurora diede uno sguardo al mare, ai piedi della torre vide il corpo dello sposo lacerato dagli scogli, senza vita. Stracciatasi sul petto la bella veste, Ero si gettò a capofitto sugli scogli per condividerne la sorte: e gioirono uno dell’altra per l’ultima volta.

 

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GRIECHISCHE MÜNZEN UNTER RÖMISCHERHERRSCHAFT 
THRAKIEN 
SESTOS 
Septimius Severus, 193-217. Bronze. Drap., gep. Büste mit L., vom Rücken gesehen. Rv. CHCTI /
ωN Leander, nackt, in den Fluten des Hellespontes n.r. schwimmend, am Ufer Leuchtturm von Sestos, auf der Zinne Hero n.l. stehend, Oellampe in der ausgestreckten Rechten. 7,44 g. BMC vgl. 200, 18 (Caracalla, mit gleichem Revers). Vgl. Auktion F. Sternberg 28. /29. 11. 1975, 147 (dieses Exemplar). Unikum mit interessanter mythologischer Darstellung. Dunkelbraune Patina. Knapp vorzüglich Aus Auktion F. Sternberg, Zürich 28. /29. 11. 1975, 147. - Hero und Leander waren eines der berühmtesten Liebespaare der antiken Mythologie: der junge Leander aus Abydos auf der asiatischen Seite des Hellespontes (Dardanellen) liebte die Aphroditepriesterin Hero aus der am europäischen Ufer gelegenen Stadt Sestos. Seine Eltern waren gegen eine Heirat, aber Leander schwamm jede Nacht zu seiner Geliebten, die ihm vom Leuchtturm aus mit einer kleinen Lampe den Weg wies. Einmal löschte ein Sturm das Licht aus und Leander ertrank. Als Hero am Morgen die Leiche am Stand fand, stürzte sie sich aus Trauer und Verzweiflung von ihrem Turm. Siehe auch Nr. 354.

 

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Gli imperatori romani che hanno coniato bronzi con il mito di Ero e Leandro sul rovescio sono Alessandro Severo, Settimio Severo e Caracalla nelle zecche di Sesto e di Abido e Commodo e Massimino solo nella zecca di Abido.

Il Price attribuisce alla zecca di Sesto alcune monete di Alessandro Magno e coniate nei tipi di Alessandro per Lisimaco, che illustrerò nella discussione sulle monete più attraenti del Grande.

 

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  • 8 mesi dopo...
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Oltre a Settimio Severo (post # 5) e a Commodo (post # 6), altri imperatori romani hanno coniato bronzi della zecca di Abido che raffigurano sul rovescio l’attraversamento dell’Ellesponto del grosso delle forze di Alessandro Magno alla conquista dell’Asia nel 334 a. C (con disappunto di chi vede battaglie dappertutto!).

Esemplare dell’imperatore Alessandro Severo (Solidus Numismatik, Auction 19)

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Roman Provincial
Troas. Abydos. Severus Alexander (222 - 235 n. Chr.).
Bronze.
Vs: Büste mit Lorbeerkranz und Panzer (darauf Gorgoneion) rechts, über der Schulter Aigis.
Rs: Alexander der Große in Feldtracht mit Speer und zurückgewandtem Kopf am Bug eines Schiffes nach rechts stehend, dahinter zwei Soldaten; auf einer weiteren Galeere Athena nach rechts sitzend, im Hintergrund Herold mit Trompete auf einem Turm.

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Esemplare dell’imperatore Massimino I (Helios Numismatik GmbH, Auction 5)

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TROAS ABYDOS. Maximinus I. Thrax (235 - 238) Bronze. 22.80 g. AUG IOU OUH M - AXIMEINOS. Büste mit Lorbeerkranz, Paludament und Panzer rechts. Rs: [...] / ABUDHN. Alexander der Große mit Speer neben zwei weiteren Soldaten auf Galeere en face stehend, Büste der Athena schmückt das Akrostolion, links daneben Athena auf einer zweiten Galeere nach rechts sitzend, dahinter Herold mit Trompete auf Turm nach rechts stehend. Imhoof-Blumer (1910), S. 31, 25 und Taf. II, 20. Grünbraune Patina, sehr schön/schön.

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Colgo l’occasione per ricordare che lo stretto di mare chiamato Ellesponto dagli antichi (v. post # 3) è anche noto come Stretto dei Dardanelli da Dardania, l'antica terra sulla sponda asiatica dello stretto che a sua volta prende il nome da Dardano, il mitico figlio di Zeus e dell'Atlantide Elettra considerato il capostipite dei Troiani.

Secondo una tradizione Dardano sarebbe emigrato dall’Arcadia a Samotracia e quindi nella Troade dove il re Teucro gli diede il terreno su cui fondò la città omonima che prese poi il nome di Troia da Troo, suo re che era nipote di Dardano. Altro nome di Troia derivatole, secondo gli antichi, dal fondatore Ilo è Ilio, da cui deriva il nome Iliade del primo dei due poemi omerici.

Altri ritenevano che Dardano e il fratello Iasio fossero vissuti originariamente in Italia e separatamente fossero andati Iasio a Samotracia e Dardano nella Troade.

Secondo Arctino di Mileto, nella Iliuperside, Dardano ebbe in dono da Zeus il palladio, l’Immagine sacra di Pallade Atena venerata in Ilio e considerata, dai Troiani e dai Greci, come il più sicuro pegno per la difesa della città.

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