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IGNORED

Raccolta di rebus attinenti alla Numismatica


apollonia

Risposte migliori

Supporter
3 ore fa, Stilicho dice:

Potrebbe essere, ma non ne sono certo:

Pi a' Cerere stante

PIACERE RESTANTE

P. S. : ma il primo "6" è in grassetto? Che significato ha? 

A micio S P I tali

AMICI OSPITALI

Buona giornata da Stilicho

:agree: per i gatti.

:nono: secondo me per l'altro: direi Pi a Cerere presso = Piacere represso. Anche qui aspettiamo Filippo.

Credo che il grassetto indichi che la parola di 6 lettere nel diagramma è nome proprio.

Alla prossima

apollonia

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Supporter
33 minuti fa, apollonia dice:

:agree: per i gatti.

:nono: secondo me per l'altro: direi Pi a Cerere presso = Piacere represso. Anche qui aspettiamo Filippo.

Credo che il grassetto indichi che la parola di 6 lettere nel diagramma è nome proprio.

Alla prossima

apollonia

In effetti suona anche meglio, "represso" riferito a piacere.

 

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Riallacciandomi a quanto hai detto a proposito della coppia Brighi-Brighella, noto che in effetti nei rebus viene sempre indicato l'ideatore, quasi mai il disegnatore. Eppure il disegno è fondamentale per la soluzione del rebus. Guardando bene, spessi dietro ai disegni si riconosce una stessa mano. Non tutti i disegni sono belli (secondo me, ovviamente), tipo questo:

  image.png.8076c6bb69abfc0fb466a1c662c9096f.png    

Io penso che un bel disegno renda più bello anche il rebus; una cosa non può prescindere dall'altra. A me piace molto il disegno tipo questo che abbiamo trovato  nei rebus di F. Bosio e Triton 

 image.png.5def5bd96907b80d95832e87b7f6fbb6.png  image.png.f3ea3209121418fc1fdf009e4027eb0a.png     

e che mi piace forse perché e’ quello tipico (quello che io identifico da sempre con i rebus) de “La Settimana Enigmistica”. Devo dire che personalmente non amo molto i rebus con le fotografie o a colori; ma ovviamente questa e’ solo una questione di gusti (oltre che di abitudini, come detto). 

Dicevo sopra che quasi sempre non compare il nome del disegnatore; però nel fare una carrellata dei “nostri” rebus ho trovato questo

image.png.39fbc101801a3fee475bbe8a45f280b4.png  

ma anche questo:image.png.831286471b147182dc7d1445e89ab483.png

(il primo e’ addirittura autografato).

A proposito volevo  chiederti: come nasce il rebus? prima la soluzione? prima il disegno? e come lavorano insieme ideatore e disegnatore se non sono la stessa persona?

Un saluto e…al prossimo rebus!

Stilicho

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Modificato da Stilicho
troppe immagini... ho da imparare...
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1 ora fa, apollonia dice:

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Tornando a noi: 

C A mici ali S A

CAMICIA LISA

1 ora fa, apollonia dice:

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Efesto S oca R NE Vale

E' FESTOSO CARNEVALE

Ciao.

Stilicho

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2 ore fa, apollonia dice:

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:agree:

apollonia

2 ore fa, apollonia dice:

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:good:

apollonia

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Supporter
58 minuti fa, Stilicho dice:

Riallacciandomi a quanto hai detto a proposito della coppia Brighi-Brighella, noto che in effetti nei rebus viene sempre indicato l'ideatore, quasi mai il disegnatore. Eppure il disegno è fondamentale per la soluzione del rebus. Guardando bene, spessi dietro ai disegni si riconosce una stessa mano. Non tutti i disegni sono belli (secondo me, ovviamente), tipo questo:

  image.png.8076c6bb69abfc0fb466a1c662c9096f.png    

Io penso che un bel disegno renda più bello anche il rebus; una cosa non può prescindere dall'altra. A me piace molto il disegno tipo questo che abbiamo trovato  nei rebus di F. Bosio e Triton 

 image.png.5def5bd96907b80d95832e87b7f6fbb6.png  image.png.f3ea3209121418fc1fdf009e4027eb0a.png     

e che mi piace forse perché e’ quello tipico (quello che io identifico da sempre con i rebus) de “La Settimana Enigmistica”. Devo dire che personalmente non amo molto i rebus con le fotografie o a colori; ma ovviamente questa e’ solo una questione di gusti (oltre che di abitudini, come detto). 

Dicevo sopra che quasi sempre non compare il nome del disegnatore; però nel fare una carrellata dei “nostri” rebus ho trovato questo

image.png.39fbc101801a3fee475bbe8a45f280b4.png  

ma anche questo:image.png.831286471b147182dc7d1445e89ab483.png

(il primo e’ addirittura autografato).

A proposito volevo  chiederti: come nasce il rebus? prima la soluzione? prima il disegno? e come lavorano insieme ideatore e disegnatore se non sono la stessa persona?

Un saluto e…al prossimo rebus!

Stilicho

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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La domanda sulla nascita di un rebus me la sono posta anch'io. So che in alcuni casi, come nelle competizioni tra enigmisti, la vignetta è predisposta (anche come immagine speculare) e il concorrente deve trarne una frase. Non credo però che ci sia una regola che stabilisca la priorità tra frase e disegno: dipende dall'ispirazione, come quando nasce una canzone. Il nostro enigmista Filippo ce lo potrà dire per esperienza diretta.  Volevo anche chiedergli se la mia impressione che nei rebus di oggi siano più frequenti di una volta le nuvolette del linguaggio dei fumetti è giusta. Negli ultimi sette rebus della Settimana Enigmistica n. 4563 del 12 settembre scorso, per fare un esempio, ben cinque presentano questa caratteristica, e in due di essi le nuvolette sono due.

Anch'io sono dell'idea che lo stile del disegnatore renda il rebus più piacevole e famigliare, ma apprezzo anche i rebus su opere d'arte dai quali ho spesso qualcosa da imparare.

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Supporter
16 minuti fa, apollonia dice:

ma apprezzo anche i rebus su opere d'arte dai quali ho spesso qualcosa da imparare.

Concordo in pieno. In realtà ogni rebus (se si vuole) è fonte continua di insegnamenti (e mi riferisco ai soggetti rappresentati, ai termini usati…) come tu mostri negli interessanti commenti che alleghi ai rebus che proponi.

  • Grazie 1
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Supporter
20 minuti fa, apollonia dice:

nei rebus di oggi siano più frequenti di una volta le nuvolette del linguaggio dei fumetti

Secondo la tua opinione, ritieni che ciò aiuti il solutore? io penso di sì.

Un tempo il pensiero si desumeva dall'atteggiamento, corporeo e faciale; forse era più difficile interpretarlo...

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Supporter
15 minuti fa, Stilicho dice:

Secondo la tua opinione, ritieni che ciò aiuti il solutore? io penso di sì.

Un tempo il pensiero si desumeva dall'atteggiamento, corporeo e faciale; forse era più difficile interpretarlo...

Sono d’accordo. Pensa a “... e con certi musi C A lì destate”

  • Mi piace 1
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Supporter

Il prossimo rebus con un personaggio mitologico è necessariamente colorato e richiama il mito di Cibele.

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Supporter

Sul tema del “gatto nei rebus” (v. post # 52 in https://www.lamoneta.it/topic/152789-i-gatti/page/3/#comments

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Buona sera, sono stato all'estero un paio di settimane e non ho avuto molte occasioni di collegarmi. Credo di essermi perso qualche discussione e/o domande... vi pregherei di riportarle qui sotto!

Mi scuso se anche prossimamente non sarò solerte a rispondere, buona serata a tutti ?

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Supporter
2 ore fa, apollonia dice:

Il prossimo rebus con un personaggio mitologico è necessariamente colorato e richiama il mito di Cibele.

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Verde T tino nappe L L Ati

VERDETTI NON APPELLATI

? da Stilicho

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Supporter
14 minuti fa, Stilicho dice:

Verde T tino nappe L L Ati

VERDETTI NON APPELLATI

? da Stilicho

:hi:? da apollonia

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Supporter
2 ore fa, kc8 dice:

Buona sera, sono stato all'estero un paio di settimane e non ho avuto molte occasioni di collegarmi. Credo di essermi perso qualche discussione e/o domande... vi pregherei di riportarle qui sotto!

Mi scuso se anche prossimamente non sarò solerte a rispondere, buona serata a tutti ?

Ben tornato Filippo. Riporto le domande partendo dall’ultima.

Post # 1108, domanda di Stilicho

A proposito volevo chiederti: come nasce il rebus? prima la soluzione? prima il disegno? e come lavorano insieme ideatore e disegnatore se non sono la stessa persona?

Mia risposta in cui ti ho chiamato in causa

La domanda sulla nascita di un rebus me la sono posta anch'io. So che in alcuni casi, come nelle competizioni tra enigmisti, la vignetta è predisposta (anche come immagine speculare) e il concorrente deve trarne una frase. Non credo però che ci sia una regola che stabilisca la priorità tra frase e disegno: dipende dall'ispirazione, come quando nasce una canzone. Il nostro enigmista Filippo ce lo potrà dire per esperienza diretta.  Volevo anche chiedergli se la mia impressione che nei rebus di oggi siano più frequenti di una volta le nuvolette del linguaggio dei fumetti è giusta. Negli ultimi sette rebus della Settimana Enigmistica n. 4563 del 12 settembre scorso, per fare un esempio, ben cinque presentano questa caratteristica, e in due di essi le nuvolette sono due.

Anch'io sono dell'idea che lo stile del disegnatore renda il rebus più piacevole e famigliare, ma apprezzo anche i rebus su opere d'arte dai quali ho spesso qualcosa da imparare.

apollonia

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Supporter

@kc8

Questo è il rebus che ha dato lo spunto per farti delle domande sugli accenti, apostrofi, virgole, ecc. nelle frasi (post # 1061 e segg.).

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Soluzione di Stilicho della quale non è proprio convinto

CERCHIAMO DI SCUSAR CHI A TORTO (?) Ma non dovrebbe essere "...CHI HA TORTO"? Non mi quadra…

A mio avviso la soluzione è: Cerchiamo di scusar chi à torto

L'uso di "à", terza persona singolare del presente del verbo avere, al posto di "ha" si trova normalmente nei rebus, in cui solo occasionalmente si può impiegare "ha". E' forma grammaticalmente corretta dato che nei vocabolari, tra le flessioni del verbo avere, oltre ai normali ho, hai, ha, hanno sono ancora registrati (sia pure come forme arcaiche) ò, à, ài, ànno.

In enigmistica "à" e simili non sono mai diventate un arcaismo, solo che nei rebus non si indica mai alcun accento. Al limite si virgolettano parole "straniere" o "strane".

Credo che il nostro esperto Filippo possa confermare.

Pensavo che anche l’apostrofo seguisse il destino dell’accento, ma poi ho visto che si trova regolarmente nelle frasi in cui i numeri sono separati da spazi. Ho dedotto che l’apostrofo fosse escluso dalle frasi in cui i numeri sono separati da virgole come quello di cui sopra, e al post # 1068 e nei due successivi ho ancora auspicato un tuo intervento riguardo alle regole sull’ortografia delle chiavi dei rebus, uso di apostrofi e accenti in particolare.

 

Grazie e un cordiale saluto

apollonia

 

Modificato da apollonia
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Allora, come nasce un rebus...bella domanda! Come già detto, nei concorsi enigmistici spesso si parte da disegno già preconfezionato, da una vignetta, da un quadro, in modo tale che tutti i concorrenti siano ad armi pari. In genere però (parlo dei rebus un po' più elaborati, non di "O pera N uova", per capirci!) si parte da una parola che si legge da qualche parte, che  viene pronunciata, e che stimola l'immaginazione creativa. Ad esempio tempo fa mi venne in mente "roteerà", terza persona singolare futura di roteare; parola interessante, perchè ha due "e" consecutive. Da lì ho iniziato a pensare che cesurare la parola. Devi aggiungere che le cesure sono molto apprezzate dalle giurie giudicatrici, se addirittura una parola si può dividere in tre parti ancora meglio! Insomma "...rote e ra..." qui bisogna iniziare a lavorarci un po', cercare le parole che finiscono in "rote" e iniziano in "ra", e che si possano legare tra di loro. Pensa che ti ripensa, mi è venuto "carote e rape / ...ca roteerà pe..." Piano piano il gioco prende forma, manca l'ultimo sforzo: cucinare, mangiare, coltivare...ed ecco il colpo di genio (o di fortuna!): seminar(e)! Sem, in arca, roteerà PE! Seminar carote e rape. Questo è solo un esempio, per carità, ma serve a cercare di spiegare l'atto creativo del gioco: occorre tanta pazienza, eh!

 

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Supporter
3 ore fa, kc8 dice:

Allora, come nasce un rebus...bella domanda! Come già detto, nei concorsi enigmistici spesso si parte da disegno già preconfezionato, da una vignetta, da un quadro, in modo tale che tutti i concorrenti siano ad armi pari. In genere però (parlo dei rebus un po' più elaborati, non di "O pera N uova", per capirci!) si parte da una parola che si legge da qualche parte, che  viene pronunciata, e che stimola l'immaginazione creativa. Ad esempio tempo fa mi venne in mente "roteerà", terza persona singolare futura di roteare; parola interessante, perchè ha due "e" consecutive. Da lì ho iniziato a pensare che cesurare la parola. Devi aggiungere che le cesure sono molto apprezzate dalle giurie giudicatrici, se addirittura una parola si può dividere in tre parti ancora meglio! Insomma "...rote e ra..." qui bisogna iniziare a lavorarci un po', cercare le parole che finiscono in "rote" e iniziano in "ra", e che si possano legare tra di loro. Pensa che ti ripensa, mi è venuto "carote e rape / ...ca roteerà pe..." Piano piano il gioco prende forma, manca l'ultimo sforzo: cucinare, mangiare, coltivare...ed ecco il colpo di genio (o di fortuna!): seminar(e)! Sem, in arca, roteerà PE! Seminar carote e rape. Questo è solo un esempio, per carità, ma serve a cercare di spiegare l'atto creativo del gioco: occorre tanta pazienza, eh!

 

A proposito di roteare, in un rebus della Settimana Enigmistica N. 4564 c'è un bastoncino da twirling usato dalle majorettes CO che rotea tra le dita di una mano lento e un altro che rotea rapido tra le dita dell'altra mano.

apollonia

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Riguardo ai vari à, ha, o, ho, da un 2 o 3 anni, per i rebus nuovi, sono bandite tutte le forme arcaiche, per cui troverete solo ha, hanno (o ho, se si tratta di un verbis), questo per usare un linguaggio più attuale e moderno. E' lo stesso concetto per cui è caldeggiato il non uso delle varie are, olle, epe ecc.

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Supporter
1 ora fa, kc8 dice:

Riguardo ai vari à, ha, o, ho, da un 2 o 3 anni, per i rebus nuovi, sono bandite tutte le forme arcaiche, per cui troverete solo ha, hanno (o ho, se si tratta di un verbis), questo per usare un linguaggio più attuale e moderno. E' lo stesso concetto per cui è caldeggiato il non uso delle varie are, olle, epe ecc.

Devo riconoscere che ha ragione Stilicho. Io mi ero basato su questa frase da “Invito ai rebus” di Orofilo in http://www.enignet.it/uploads/documenti/Opus05_rebus.pdf

461503215_Verboavere.JPG.6b30b65b48fab32c0855da48f694ee24.JPG

Solo ora ho fatto caso alla data del fascicolo: giugno 2002!

apollonia

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Supporter
Il 16/9/2019 alle 19:06, apollonia dice:

Sul tema del “gatto nei rebus” (v. post # 52 in https://www.lamoneta.it/topic/152789-i-gatti/page/3/#comments

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Provo la soluzione, un po' ad intuito:

AR resti d' O mici LI ari

ARRESTI DOMICILIARI

Fammi sapere.

Ciao da Stilicho

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Supporter
11 ore fa, kc8 dice:

Riguardo ai vari à, ha, o, ho, da un 2 o 3 anni, per i rebus nuovi, sono bandite tutte le forme arcaiche, per cui troverete solo ha, hanno (o ho, se si tratta di un verbis), questo per usare un linguaggio più attuale e moderno. E' lo stesso concetto per cui è caldeggiato il non uso delle varie are, olle, epe ecc.

Dando per scontata l’attuale tendenza degli addetti ai lavori alla rottamazione delle forme arcaiche nei nuovi rebus, volevo segnalare questa frase dall’articolo di Stefano Bartezzaghi in https://www.repubblica.it/rubriche/lessicoenuvole/2012/10/26/news/ha_ah-44898752/

In enigmistica "à" e simili non sono mai diventate un arcaismo. Io personalmente le evito negli anagrammi, salvo casi eccezionali (da me medesimo dichiarati tali). Ma molti rebus e altri giochi di tipo lineare sono resi possibile dall'eliminazione di quell'acca che, peraltro, non si è capito mai cosa stesse lì a fare (a parte infastidire gli scolari e gli stranieri).

L’affermazione sulla "à" esprime un parere personale di Bartezzaghi o è condivisa dai colleghi?

O forse, essendo l’articolo è del 2012, è poi cambiata l’idea del non arcaismo di "à" in enigmistica?

apollonia

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E' un parere personale...nei convegni enigmistici è una delle discussioni più in voga da parecchi anni, senza mai arrivare ad una conclusione. O, meglio, si è stabilito che la redazione di ogni singola rivista (parlo non di quelle "nazional-popolari" come la SE, ma di quelle di nicchia per super-appassionati) specifichi se à e ò siano da rigettare o meno.

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