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Caracalla e Geta


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Inviato

Buongiorno,

ricorre oggi 1 febbraio l'anniversato dell'uccisione di Geta da parte di suo fratello Caracalla, avvenuta nell'anno 212 d.C.

"Dopo la morte del padre si recò nel castro pretorio, e si lamentò con i soldati che il fratello gli tendeva insidie: così lo fece uccidere nel Palazzo, ordinando che il suo cadavere venisse subito cremato. Parlando ai soldati, ebbe inoltre a dire che il fratello aveva tentato di avvelenarlo, e che si era mostrato irrispettoso verso la madre; e ringraziò pubblicamente quelli che lo avevano ucciso, aumentando persino loro lo stipendio, come soldati che avevano mostrato maggior fedeltà nei suoi confronti. Una parte dei soldati, che stazionavano ad Alba, accolse la notizia dell’uccisione di Geta con grande disappunto: tutti quanti dicevano di aver promesso fedeltà ai due figli di Severo e che dovevano quindi serbarla ad entrambi; chiuse dunque le porte dell’accampamento, per lungo tempo non lasciarono entrare l’imperatore, finché questi riuscì a calmare gli animi, non solo ripetendo le lamentele e le accuse nei confronti di Geta, ma soprattutto placando i soldati, come è d’uso, mediante la distribuzione di enormi somme di denaro; ritornò quindi a Roma. Entrò allora nella curia indossando una corazza sotto l’abito senatorio e facendosi accompagnare da una guardia di soldati armati, che dispose in duplice fila in mezzo ai sedili: e così tenne il suo discorso. Si lagnò delle insidie che il fratello gli avrebbe teso, con lo scopo evidente di accusare quello e giustificare se stesso, parlando peraltro in modo involuto e disordinato. Ma un discorso del genere, in cui egli affermava che non aveva negato mai nulla a suo fratello, e addirittura lo aveva più volte salvato da gravi pericoli, mentre quello, anziché ricambiare il suo affetto fraterno, aveva tramato contro di lui un complotto mortale, non fu certo accolto con favore dal senato."

(Historia Augusta, Caracalla, 2, 4-11)

Ciao

Illyricum

;)

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Supporter
Inviato
53 minuti fa, Illyricum65 dice:

Buongiorno,

ricorre oggi 1 febbraio l'anniversato dell'uccisione di Geta da parte di suo fratello Caracalla, avvenuta nell'anno 212 d.C.

"Dopo la morte del padre si recò nel castro pretorio, e si lamentò con i soldati che il fratello gli tendeva insidie: così lo fece uccidere nel Palazzo, ordinando che il suo cadavere venisse subito cremato. Parlando ai soldati, ebbe inoltre a dire che il fratello aveva tentato di avvelenarlo, e che si era mostrato irrispettoso verso la madre; e ringraziò pubblicamente quelli che lo avevano ucciso, aumentando persino loro lo stipendio, come soldati che avevano mostrato maggior fedeltà nei suoi confronti. Una parte dei soldati, che stazionavano ad Alba, accolse la notizia dell’uccisione di Geta con grande disappunto: tutti quanti dicevano di aver promesso fedeltà ai due figli di Severo e che dovevano quindi serbarla ad entrambi; chiuse dunque le porte dell’accampamento, per lungo tempo non lasciarono entrare l’imperatore, finché questi riuscì a calmare gli animi, non solo ripetendo le lamentele e le accuse nei confronti di Geta, ma soprattutto placando i soldati, come è d’uso, mediante la distribuzione di enormi somme di denaro; ritornò quindi a Roma. Entrò allora nella curia indossando una corazza sotto l’abito senatorio e facendosi accompagnare da una guardia di soldati armati, che dispose in duplice fila in mezzo ai sedili: e così tenne il suo discorso. Si lagnò delle insidie che il fratello gli avrebbe teso, con lo scopo evidente di accusare quello e giustificare se stesso, parlando peraltro in modo involuto e disordinato. Ma un discorso del genere, in cui egli affermava che non aveva negato mai nulla a suo fratello, e addirittura lo aveva più volte salvato da gravi pericoli, mentre quello, anziché ricambiare il suo affetto fraterno, aveva tramato contro di lui un complotto mortale, non fu certo accolto con favore dal senato."

(Historia Augusta, Caracalla, 2, 4-11)

Ciao

Illyricum

;)

Seguì poi la damnatio memoriae di Geta...

A questo proposito: cosa avvenne alle sue monete? 

Ciao da Stilicho


Inviato
13 ore fa, Stilicho dice:

Seguì poi la damnatio memoriae di Geta...

A questo proposito: cosa avvenne alle sue monete? 

Ciao da Stilicho

Ciao,

la condanna comportava la cancellazione del nome dalle iscrizioni di tutti i monumenti pubblici, l'abbattimento di statue e monumenti onorari e lo sfregio dei ritratti presenti sulle monete.

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https://www.vcoins.com/en/stores/marc_breitsprecher_classical_numismatist/8/product/gfgf_caracalla_and_geta_as_caesar_caria_stratonikeia_19837__damnatio_memoriae/485009/Default.aspx

La relativa scarsità di monete di Geta in età adulta mi fa ritenere che oltre a rimuoverne le effige si provvedesse anche al ritiro di esemplari dal flusso circolante.

Ciao

Illyricum

;)

 


Supporter
Inviato
3 minuti fa, Illyricum65 dice:

Ciao,

la condanna comportava la cancellazione del nome dalle iscrizioni di tutti i monumenti pubblici, l'abbattimento di statue e monumenti onorari e lo sfregio dei ritratti presenti sulle monete.

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https://www.vcoins.com/en/stores/marc_breitsprecher_classical_numismatist/8/product/gfgf_caracalla_and_geta_as_caesar_caria_stratonikeia_19837__damnatio_memoriae/485009/Default.aspx

La relativa scarsità di monete di Geta in età adulta mi fa ritenere che oltre a rimuoverne le effige si provvedesse anche al ritiro di esemplari dal flusso circolante.

Ciao

Illyricum

;)

 

Molto interessante, in particolare mi ha colpito la cancellazione di Geta sulle monete.

Ti ringrazio e ti saluto.

Stilicho


Inviato

Salve, triste storia quella di Caracalla e Geta... Tra i due fratelli c'era una grande rivalità, non solo per una questione di potere, ma soprattutto personale. Nel libro di Michael Grant Gli imperatori romani , l'autore, citando Cassio Dione, presenta alcuni esempi:

"[...] emulandosi nella similitudine delle attività, ma lottando fra loro in piena rivalità: perché, se uno si attaccava a un certo partito, sicuramente l'altro sceglieva il partito avverso. Una volta furono opposti l'uno contro l'altro in una gara con pariglie di piccoli cavalli, e l'impegno da essi esplicato nell'impresa fu così accanito che Caracalla cadde dal cocchio e si spezzò una gamba."

E ancora, dopo la morte del padre ad Eburacum, nel viaggio di ritorno per trasportare le sue ceneri a Roma, i due diffidavano così tanto l'uno dell'altro da rifiutare di alloggiare sotto lo stesso tetto e di sedersi allo stesso tavolo per mangiare, per paura di rimanere avvelenati. Dopo il loro ritorno nella capitale, scelsero di abitare in quartieri diversi del palazzo facendosi proteggere da una forte scorta militare.

Insomma, un triste esempio di pessimo rapporto tra familiari, purtroppo non l'unico nella Storia.

Un saluto e buon week-end


Supporter
Inviato
Il ‎02‎/‎02‎/‎2019 alle 14:05, Illyricum65 dice:

Ciao,

la condanna comportava la cancellazione del nome dalle iscrizioni di tutti i monumenti pubblici, l'abbattimento di statue e monumenti onorari e lo sfregio dei ritratti presenti sulle monete.

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https://www.vcoins.com/en/stores/marc_breitsprecher_classical_numismatist/8/product/gfgf_caracalla_and_geta_as_caesar_caria_stratonikeia_19837__damnatio_memoriae/485009/Default.aspx

La relativa scarsità di monete di Geta in età adulta mi fa ritenere che oltre a rimuoverne le effige si provvedesse anche al ritiro di esemplari dal flusso circolante.

Ciao

Illyricum

;)

 

Chiari segni della damnatio memoriae sono ben visibili anche sulla iscrizione  dell'arco di Settimio Severo nel Foro Romano, dove "Optimis Fortissimisque Principibus" sostituì "P. Septimio Getae Nob. Caesari

Ciao da Stilicho

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