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Thurium: frazione AR


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Sul finire della scorsa estate apparve sul mercato antiquario un divisionale argenteo magnogreco considerato di incerta attribuzione.

Roma Numismatics Ltd - E-Live Auction 2, 30.8.2018, lot 49

Uncertain Italian mint (possibly Velia/Hyele?) AR Trihemitartemorion(?). 4th century BC. Head of Athena right, wearing crested Attic helmet / TTT around Y and 2 pellets; all within shallow incuse circle. Unpublished. 0.23g, 8mm, 12h.

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Giudicata inedita dai compilatori della scheda, la moneta catturò la mia attenzione per la peculiare tipologia del rovescio. Ricordai infatti di aver notato un esemplare analogo tra i materiali del ripostiglio di Montegiordano (CS), chiuso tra la fine del IV e gli inizi del III secolo a.C. e composto esclusivamente da divisionali in metallo prezioso e vile di zecche magnogreche (Heraklea: 1 AR ; Kroton: 1 AR; zecca incerta: 1 AR; Metapontum: 9 AE).

Thurium (da Polosa 2009, p. 43 e p. 48, n. 3)

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L’esemplare, privo al R/ di altre lettere, veniva (pur con qualche riserva) attribuito dall’editrice del gruzzolo (Polosa 2009) alla zecca di Thurii a motivo dell’immagine di Athena con elmo attico crestato al D/, peculiare delle emissioni della colonia panellenica sin dagli esordi dell’attività monetaria (seconda metà del V sec. a.C.).

Tale identificazione, basata essenzialmente sul dato tipologico, mi pare possa ritenersi corretta. Essa, infatti, sembra trovare riscontro in indizi di natura epigrafica, in quanto gli elementi all’interno del nesso TTT potrebbero prestarsi ad una lettura diversa da quella proposta nella scheda dell’esemplare (Y and 2 pellets). Se la lettera nel campo in altro appare inequivocabilmente una ypsilon, i due segni di forma circolare appaiono riconducibili a theta (a s.) ed omicron (a d.) piuttosto che a due pellets, configurandosi come iniziali della legenda thurina (:Greek_Theta::Greek_Omicron::Greek_Upsilon:). A ciò si aggiungono i dati tecnici relativi al peso e al modulo, che nei due esemplari si attestano su valori alquanto omogenei (mm 8-7; gr. 0,31; 0,23).

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Ci troveremmo pertanto di fronte ad un ‘nuovo’ divisionale argenteo di Thurii, la cui esatta identificazione appare tuttavia incerta e peraltro rischiosa, considerata l’esiguità dei pezzi a disposizione. I pesi noti (gr. 0,31; 0,23) appaiono certamente inferiori a quelli dell’obolo, di cui i nostri esemplari costituiscono forse una frazione corrispondente – ma solo come ipotesi di lavoro - al valore di 1 ½ tetartemorion ossia un trihemitartemorion, come rilevano anche i compilatori della scheda.

Resterebbe poi da definire il significato delle tre T in nesso (segno di valore? simbolo?). Si tratta di una questione alquanto controversa che ha dato luogo ad una bibliografia litigiosa e che si lega, più in generale, all’annosa problematica della funzione del segno T sulle frazioni magnogreche (Taranto, Crotone, ecc.), sia in argento che in bronzo. Per quest’ultimo, in particolare, andrebbe presa in esame una nota serie enea di Crotone (D/ astro a 16 raggi; R/ clava e arco incrociati, KPO e tre T in nesso), ricondotta con incertezza da Attianese al valore del trikalkos (p.m. gr. 3,26), che reca al R/ un tipo identico (TTT) a quello dei divisionali thurini (Taliercio Mensitieri 1993, p. 116: terza fase, gruppo XXI; Rutter HN 2238: prima metà del III secolo a.C.; Attianese 2005, pp. 278-85, nn. 75-77).

Kroton (da Attianese 2005, p. 280)

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La comparsa della stessa immagine su metallo vile e prezioso potrebbe forse sottendere un sistema di relazioni AR/AE in un’epoca in cui (fine IV-metà III secolo a.C.) il bronzo, che dapprima si associa all’argento con funzione sussidiaria, sembra poi assumere un ruolo del tutto preminente, sostituendo i divisionali in metallo pregiato all’interno dei mercati locali?

 

Abbreviazioni:

Attianese 2005 = P. Attianese, Kroton. Le monete di bronzo, Soveria Mannelli 2005.

Polosa 2009 = A. Polosa, Museo Archeologico Nazionale della Sibaritide. Il Medagliere, Paestum 2009.

Taliercio Mensitieri 1993 = M. Taliercio Mensitieri, Problemi della monetazione in bronzo di Crotone, in A. Mele (cur.), Crotone e la sua storia tra IV e III secolo a.C. - Napoli 1987, Napoli 1993, pp. 111-129.

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La disposizione delle tre T al rovescio di questo Trihemitartemorion si riscontra anche su alcuni Tritartemoria di altre poleis:

Gorny & Mosch Giessener Münzhandlung, Auction 228, lot 132, 9/03/2015

GRIECHEN 
PELOPONNES 
ELIS. Tritartemorion (0,09g). 360 v. Chr. (105. Olympiade). Vs.: Kopf des Zeus mit Binde n. r. Rs.: Dreifaches, radial angeordnetes T. dazwischen F-A-Λ. Seltman, Olympia Taf. VIII 25; BCD 120; HGC 490. RR! ss-vz

 

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Awards

Classical Numismatic Group, Mail Bid Sale 82, lot 579, 16/09/2009

ARKADIA, Uncertain. Circa 370-360 BC. AR Tritartemorion (0.63 g). Head of nymph right, wearing sphendone / T T T arranged outwardly in circular pattern, interspersed by three barley grains. BCD Peloponnesos 1772. VF, toned. Excellent metal. Extremely rare.
This type has traditionally been attributed to Pale on Kephallenia, but has been reattributed to an uncertain mint in Arkadia by BCD.

 

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Awards

La disposizione delle prime tre lettere dell'etnico, invece, mi ricorda questa moneta:

Savoca Numismatik, 25th Silver Auction, lot 84, 16/98/2018

Greek
Attica. Athens circa 454-404 BC. 
Tritartemorion AR
7mm., 0,48g.
Helmeted head of Athena right / Ethnic (ΑΘΕ) within three crescents.
very fine
Kroll 21b; SNG Copenhagen 57.

 

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Awards

Grazie per l'interessantissima segnalazione @King John. Se le tre T presenti sia sull'argento che sul bronzo costituiscono l'indicazione del nominale avremmo una buona base di partenza per tentare una definizione dei rapporti tra AR e AE in ambito magnogreco.

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salve, mi sembra interessante anche questa, specie per il dritto...

CLASSICAL NUMISMATIC GROUP, INC., AUCTION 85, LOT 384

ARKADIA, Uncertain. Circa 370-360 BC. AR Tritartemorion (10mm, 0.57 g). Bare head of African male right / T T T arranged outwardly in circular pattern. BCD Peloponnesos 1773. VF, porous, edge chipped. Extremely rare. From the BCD Peloponnesos sale: “For [Africans] in Greek art, F. Snowden’s article in LIMC I, sv. Aithiopes (pp. 413-419), is th...

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Modificato da joannes carolus
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A seguito dei post 2 e 3, unisco i cenni relativi all'area peloponnesiaca dall' opera di Polosa citata da @dracma .

 Aggiungo relativamente al post 6 di @joannes carolus , la rarissima moneta di incerta origine, forse della Grecia del nord, tornata lo scorso Dicembre in asta HessDivo 335 al lotto 27 .

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002 HessDivo 335 n. 27.jpg

003 HessDivo 335 n. 27.jpg

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Aggiungo alla discussione, dal vecchio manuale di Sear (1978) ed ancora dall'area peloponnesiaca, 2 frazioni con al rovescio le 3 T legate "a tondo"  la prima da Olimpia e la seconda da Kranion di Cefalonia .

Aggiungo ancora, per similitudine,  una terza frazione dalla arcadica Tegea, al cui rovescio figurano apparentemente legate "a tondo"  3 E . 

101 Olimpia  Sear 2892.jpg

102 Olimpia  Sear 2892.jpg

103 Kranion (Cefalonia)  Sear 2925.jpg

104 Kranion (Cefalonia)  Sear 2925.jpg

105 Tegea  Sear 2741.jpg

106 Tegea Sear 2741.jpg

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