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Acheloo, il dio fluviale dell’Etolia protettore delle acque dolci e dei fiumi.


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Akarnanien - Städte: Oiniadai: Bronze 219-211 v. Chr. Av: Bärtiger Zeuskopf nach rechts, Rv: Flussgott Acheloos nach rechts, BMC 189.8, SNG Cop. 402, 6,15 g, schwarzgrüne Patina, sehr schön.
[differenzbesteuert]

 

Acheloo (o Aspropotamo) è il fiume della Grecia che scende dal monte Peristeri, in Epiro, fino a sfociare nel Mare Ionio allo sbocco del golfo di Patrasso.

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Nella tradizione mitologica dell’antica Grecia Acheloo era la personificazione divina dell’omonimo fiume. Miti, culti e personificazione ci attestano la sua importanza, pari del resto a quella del fiume che è uno dei più grandi della Grecia. Veniva rappresentato con corpo di toro, e meno spesso, di serpente (visto il percorso sinuoso del fiume), e col volto barbato. Come tutti i fiumi era anticamente inteso quale figlio del titano Oceano e della ninfa Teti, ma la sua particolare importanza ne faceva il figlio primogenito dei 3000 dèi fluviali. Gli si attribuivano la paternità delle Sirene, a volte delle Muse, e delle Naiadi, ninfe protettrici delle acque dolci. Da qui il culto di Acheloo nell’antica Grecia dov’era considerato padre e protettore di fonti e sorgenti come le fonti Castalia, Dirce e Pirene, rispettivamente a Delfi, Tebe e Corinto.

Acheloo è anche entrato nel ciclo di Eracle come contendente, insieme allo stesso Eracle, della mano di Deianira, figlia del re dell’Etolia. Acheloo era l’unico pretendente che non si era ritirato alla vista del possente Eracle, che indossava la pelle di un leone che aveva ucciso presso Nemea. Nelle Metamorfosi di Ovidio, l’episodio si conclude con una lotta fra i due pretendenti nella quale Acheloo dimostra le sue capacità di trasformismo: si muta prima in serpente, poi in toro, poi in drago e infine in un uomo con la testa bovina. Al termine della lotta, vinto da Eracle che gli aveva strappato un corno, Acheloo, dopo essersi gettato nel fiume Toante (che da allora prese il suo nome e che oggi è il fiume Aspropotamo), cede alle sue pretese su Deianira. Secondo una delle molte e discordanti versioni del mito, il corno di Acheloo divenne poi la Cornucopia, simbolo di prosperità ed abbondanza (secondo altri la Cornucopia sarebbe invece il corno della capra Amaltea che allattò Zeus da infante).

 

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